ku klux klan storia e origini

Il Ku Klux Klan: storia, riassunto e origini del movimento

Maggio 22, 2024 /

Il Ku Klux Klan (KKK) nacque originariamente negli Stati Uniti del Sud come una confraternita di protestanti bianchi convinti della loro supremazia culturale e razziale. Il Klan era stato fondato nel 1865 da ex militari dell’esercito Sudista, e inizialmente fu sciolto nel 1872.

Il gruppo originale si oppose alla riforma forzata degli ex stati della confederazione da parte delle truppe federali, che mirava all’inclusione sociale degli ex-schiavi liberati. Il Klan utilizzava prevalentemente la violenza intimidatoria per raggiungere i propri scopi, nonostante il Generale Nathan Bedford Forrest affermò che la protezione delle donne del Sud era stata una delle ragioni invocate per giustificare l’istituzione del KKK.

Un secondo gruppo, distinto dal primo, si formò con lo stesso nome e avviò la sua attività vicino Atlanta nel 1915, su iniziativa di William J. Simmons. Questa seconda confraternita aveva l’intento di raccogliere denaro e battersi per promuovere e difendere le tradizioni statunitensi, dal loro punto di vista minacciate dal crescente numero di cattolici, ebrei, afroamericani e immigranti presenti nel territorio nazionale.

Questo gruppo, benché predicasse esplicitamente il razzismo, arrivò a contare un numero stimato fra i 3 e i 6 milioni di membri a metà degli anni Venti. La sua popolarità subì un arresto a partire dalla grande depressione, e fu infine sciolto durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1944 per mano di James Colescott.

A partire dal Secondo Novecento il nome Ku Klux Klan fu utilizzato da una stretta cerchia di associazioni, e oggi ha perso una connotazione specifica. In particolare, è stato utilizzato da molti gruppi, senza relazioni reciproche, che si opposero al Movimento per i diritti civili negli anni Sessanta. Questo rifiorire del Klan, coincidente con il periodo di intensa lotta per i diritti civili, segna l’inizio della terza ondata di questo fenomeno, che persiste in forme ridotte fino ad oggi.

Oggi, Ku Klux Klan è simbolo di astio e intolleranza. Nonostante questa forma di associazionismo sia in declino, è ancora utilizzata da alcune piccole organizzazioni fra loro ufficialmente scollegate, che ad oggi contano meno di 10.000 membri attivi. Il declino del Ku Klux Klan si deve sia a una poderosa infiltrazione e un netto contrasto da parte delle forze dell’ordine americane, sia a uno spostarsi della destra estrema statunitense verso forme di attivismo diverse, sia per estetica che per obiettivi.

Analizziamo più nel dettaglio come questo gruppo influenzò la storia degli Stati Uniti.

Etimologia

Il nome Ku Klux Klan deriva dalla parola greca Kyklos, che sta per cerchio, unita alla parola di origine scozzese clan. Alcuni storici sostengono che la scelta del nome sia dovuta alla piacevolezza onomatopeica delle tre “k”, mentre altri ritengono che il suono ricordi quello prodotto dal ricaricare un’arma.

Tradizioni e Ideologia

I membri del Ku Klux Klan indossano tuniche bianche con il cappuccio secondo alcuni per rappresentare gli spiriti dei soldati sudisti che tornano dal mondo dei morti per vendicarsi sui loro nemici, nascondendo le loro facce. Un’altra spiegazione delle tuniche bianche e del cappuccio è legata al fatto che molti membri del KKK credevano che il loro compito gli fosse stato assegnato loro direttamente da Dio. Indossare quindi tunica e cappuccio era segno di umiltà. In realtà, l’uso di questi costumi aveva la principale funzione di nascondere l’identità dei membri durante le azioni violente.

Un’altra spiegazione ancora per l’uso dei costumi è quella di imitare i Cavalieri templari, a cui si ispira anche la Massoneria. La maggioranza dei dirigenti del Klan erano infatti massoni di rito scozzese ed avevano il grado di “Cavaliere Templare”. Titoli come “Grande Mago”, “Ciclope Superiore” e Kleagle erano utilizzati per indicare lo status all’interno del Klan.

La carica di Imperial Wizard era quella più alta all’interno dell’organizzazione, e prevedeva un ruolo forte di leadership organizzativa e decisionale. William Joseph Simmons modificò i nomi dei vari ruoli del Klan quando lo rifondò nel 1915, ma il nome di Imperial Wizard per designare il leader supremo fu mantenuto, in continuità con il Klan originale. Il Klan aveva la struttura gerarchica delle confraternite, e prevedeva un forte sostegno fra i membri.

Fra i simboli più iconici del Klan ci sono la croce con la goccia di sangue e la croce che brucia, entrambi ripresi dal film ‘The Birth of a Nation‘ e ampiamente riconosciuti nella cultura del secondo periodo della confraternita. Il gesto di bruciare una croce ha origini scozzesi: veniva fatto dai capi-clan per riunire i membri nel caso di un attacco nemico, ed era quindi il corrispettivo di una dichiarazione di guerra. La croce con la goccia di sangue è diventata parte integrante della bandiera del Klan, che è composta, oltre che da questo simbolo al centro, da tre strisce verticali, di cui quelle esterne dello stesso rosso della goccia di sangue dentro la croce greca.

Il Klan originale era ideologicamente allineato con l’ala schiavista e conservatrice del Partito Democratico, rappresentativa degli interessi degli stati del Sud. Parte dell’ideologia di questa prima fase del Klan affonda nel razzismo ottocentesco, nella teoria del suprematismo bianco, nello schiavismo e nel mito della “lost cause” dei degli stati del Sud, secondo cui la società schiavile avrebbero rappresentato un modello armonico e positivo. La confraternita agì tramite azioni violente e intimidatorie, e si sciolse dopo che il governo federale lo riconobbe come organizzazione terroristica e iniziò a contrastarlo in modo poderoso.

L’ideologia del Secondo Klan (1915-1944) univa a quella del primo il contrasto all’immigrazione, l’antisemitismo più spiccato, il puritanesimo morale, il proibizionismo e l’anticomunismo. Il secondo Klan è stato inizialmente interpretato come un movimento parafascista, militarista e reazionario, che dal fascismo europeo si differenzierebbe in quanto non aveva la mira di rovesciare l’ordine sociale: in questo senso il secondo KKK avrebbe rappresentato una reazione alla modernità.

Con l’affermazione della storia sociale, però quest’ultima interpretazione è stata rivista, in quanto la maggior parte dei membri era in realtà appartenente alla classe media bianca di successo, e non dalle classi ruraliste, povere o elitarie. Di conseguenza è stato messo in luce come gruppi come il Klan furono connessi a tendenze più ampie presenti nella società americana.

Il Terzo Klan, tornato ai metodi violenti del Klan originale, emerse dalle ceneri del secondo ma ebbe un seguito molto più contenuto. In questo caso l’ideologia si fondava prevalentemente sul razzismo e sul suprematismo bianco, e l’obiettivo principale era contrastare l’avanzata e il successo dei Movimenti per i diritti civili degli afroamericani, così da mantenere il segregazionismo.

Storia

Il Ku Klux Klan originale

Il Ku Klux Klan originale fu fondato a Pulaski in Tennessee il 24 dicembre 1865, da sei veterani dell’esercito della Confederazione, poco dopo la fine della Guerra Civile Americana. Il KKK in breve tempo crebbe sempre più di importanza e formalizzò la sua struttura organizzativa durante una convention tenuta a Nashville nell’estate del 1867. Qui Nathan Bedford Forrest, un ex generale dell’esercito confederato, fu eletto primo Imperial Wizard, o ‘Grande Mago’, del Klan

La confraternita aveva diversi obiettivi: avrebbe cercato di aiutare le vedove e gli orfani di guerra dei Confederati, ma si sarebbe anche opposta all’estensione del diritto di voto ai neri e avrebbe ostacolato le iniziative del governo federale volte ad eliminare segregazione razziale. Le attività iniziali del Klan includevano violente aggressioni notturne contro gli afroamericani recentemente liberati, oltre a terrorizzare sostenitori dell’Unione e i Repubblicani del Sud.

Durante le elezioni presidenziali del 1868, il Ku Klux Klan compì numerose azioni violente con lo scopo di sopprimere il voto repubblicano e forzare il voto a favore dei Democratici. Decine di sostenitori del partito Repubblicano furono uccisi o intimiditi negli stati del Sud durante il periodo elettorale.

In seguito a questa violenza, la partecipazione al Klan iniziò a diminuire, e alcuni leader democratici iniziarono a distanziarsene, temendo che le azioni violente del KKK fornissero al governo federale una giustificazione per continuare la militarizzazione del Sud durante la Ricostruzione.

Nathan Bedford Forrest sciolse ufficialmente il Klan nel 1872, affermando che l’organizzazione si era allontanata troppo dai suoi principi originari, diventando eccessivamente violenta e disordinata. Infatti, molti membri avevano utilizzato la divisa del Klan per proteggere la propria identità mentre compivano reati che non avevano niente a che fare con gli obiettivi della congregazione.

Nel gennaio 1871, il senatore John Scott guidò un’indagine congressuale sulle violenze perpetrate dai membri del Klan nel Sud, e lo stesso anno il presidente degli Stati uniti Ulysses S. Grant firmò il Ku Klux Klan Act, parte degli Enforcement Acts, che riconosceva il Klan come organizzazione terroristica e autorizzava l’uso della forza federale per sopprimere le sue attività.

Il Klan divenne a questo punto riconosciuto dalla legge in quanto gruppo terroristico illegale, e fu autorizzato l’uso della forza per sopprimerne le attività. Il Klan Act permetteva anche la sospensione dell’habeas corpus per i membri arrestati sotto queste leggi in casi estremi di insurrezione. L’applicazione degli Enforcement Acts scatenò tensioni e alcune rivolte nel Sud, dove molti vedevano queste misure come un’eccessiva interferenza federale nei diritti statali..

Questi sforzi furono coronati dal successo, tanto che il Klan fu eliminato nello stato della Carolina del Sud e decimato nel resto negli USA. Nel 1882, la Corte Suprema statuì nel caso United States v. Harris che certe applicazioni del Klan Act erano incostituzionali, riducendo l’ambito di azione federale contro i crimini privati ma oramai poco rimaneva a del Klan, che era già dissolto di fatto da almeno dieci anni.

Dalle ceneri del Klan emersero altri gruppi suprematisti bianchi come i White League e i Red Shirts, continuando a intimidire e attaccare afroamericani e loro alleati politici.

Il secondo Ku Klux Klan

Il secondo Ku Klux Klan venne rifondato nel 1915, influenzato in parte dalla popolarità del film “The Birth of a Nation di di D. W. Griffith.

Il film era basato sul libro e commedia The Clansman (Gli uomini del clan) e sul il libro The Leopard’s Spots (Le macchie del leopardo) entrambi scritti da Thomas Dixon con “l’intento di rivoluzionare il sentimento nordista con una rappresentazione della storia che vuole trasformare ogni uomo in un appartenente al partito democratico!”.

Il Secondo Klan fu rifondato da William Joseph Simmons nel 1915 a Stone Mountain in Georgia. Simmons riformulò gli obiettivi del Klan per riflettere le preoccupazioni contemporanee, concentrando l’organizzazione su antisemitismo, anti-cattolicesimo, nativismo e sostegno al proibizionismo.

Dopo la rinascita del Klan nel 1915, i membri adottarono le caratteristiche tuniche bianche e cappucci, un simbolismo reso popolare dal film ‘The Birth of a Nation’, che ritraeva il Klan del periodo della Ricostruzione in maniera eroica

I membri del Secondo Klan erano prevalentemente protestanti bianchi che promuovevano la difesa dei valori tradizionali, inclusa la supremazia bianca e la protezione del ruolo tradizionale della donna bianca, oltre all’enfasi su un’identità nazionale definita da essi come ‘vero americanismo.

A partire dagli anni Trenta, con James A. Colescott come Imperial Wizard, il Klan intensificò la sua retorica anti-comunista, rispecchiando le crescenti preoccupazioni americane riguardo l’influenza comunista durante il periodo del New Deal.

Il secondo KKK, sebbene venne percepito da alcuni come meno violento del primo, continuò a perpetrare gravi atti di violenza, inclusi attacchi a Dallas nel 1921 contro uomini neri accusati ingiustamente di rapporti sessuali con donne bianche, e contro uomini bianchi ritenuti infedeli nei loro doveri matrimoniali

Anche donne, sia nere che bianche, furono soggette a punizioni severe come la frustazione in Alabama per accuse di adulterio. A partire dagli anni Venti, il Klan ampliò la sua base istituendo una tassa di iscrizione e sviluppando una struttura organizzativa più complessa, inclusa l’apertura alle donne come membri e la solidificazione di una presenza nazionale.

C’è comunque da segnalare che, sebbene molti membri del Klan fossero protestanti, le principali congregazioni e figure religiose protestanti non hanno mai sostenuto il Klan, le cui pratiche vennero pubblicamente criticate e osteggiate.

Dal 1925 il Klan ha cominciato a registrare un declino, a causa di alcuni gravi scandali che ne avevano minato la reputazione a livello nazionale. Dal 1926, con il montare della violenza del Klan in stati del Sud come L’Alabama, la polizia ha iniziato a interferire in modo più prominente contro l’associazione.

Dopo anni di declino, nel 1939, l’Imperial Wizard Hiram Wesley Evans vendette l’organizzazione nazionale del Klan a James A. Colescott, un veterinario dell’Indiana, e a Samuel Green, un ostetrico di Atlanta. Questi però non riuscirono a risollevarla, e furono costretti a scioglierla nel 1944 per problemi con il fisco.

Il terzo Klan

Dal 1944 ci fu quindi un avvicendamento di nuovi personaggi nel ruolo di Imperial Wizard che cercarono di riformare il Klan e renderlo egemone, ma senza riuscire ad assorbire tutte le associazioni simili che stavano nascendo. Nel 1959, Roy Davis emerse come una figura prominente.

Dopo l’assassinio di Kennedy il Klan venne posto sotto sempre maggiore attenzione da parte dei federali aumentando la pressione legale e sociale. Negli anni ’60, gli United Klans of America guidati da Robert Shelton divennero una delle fazioni dominanti del Ku Klux Klan, raggiungendo notevoli numeri di membri, sebbene le stime precise del loro numero varino.

Dopo la polverizzazione della direzione nazionale, emersero numerose cellule indipendenti che, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, si opposero all’ascesa sociale delle persone di colore e ai movimenti per i diritti civili. In Alabama e Mississippi, membri del Klan a volte ricevevano protezione o tolleranza da parte di alcune autorità locali, e perpetravano attacchi violenti e intimidatori contro attivisti dei diritti civili e afroamericani emergenti nella classe media usando anche bombe artigianali.

Questo era reso possibile dal fatto che molti membri erano lavoratori dell’industria mineraria, che potevano accedere facilmente agli esplosivi impiegati in quel settore. Il Klan si dedicava inoltre a incursioni violente contro i manifestanti e omicidi mirati.

Nonostante la resistenza da parte degli attivisti e delle vittime del Klan, l’FBI mantenne un atteggiamento ambiguo nei confronti delle associazioni, almeno fino all’attuazione più decisa dei diritti civili a seguito delle leggi del 1964 e 1965. Da questo momento in poi, i membri del gruppo si concentrarono soprattutto sul contrastare le misure di desegregazione.

Nel 1971, membri del KKK furono accusati di aver fatto esplodere dieci autobus a Pontiac, Michigan, destinati al trasporto di studenti di colore verso le scuole, come parte della resistenza alla desegregazione scolastica.

Nel 1979, il giornalista Jerry Thompson si infiltrò nel Klan per documentare gli effetti delle operazioni delle forze dell’ordine contro l’organizzazione, intensificatesi dopo l’approvazione della legge sui diritti civili nel 1965.

Thompson notò che le infiltrazioni avevano indebolito fortemente il Klan, insieme alle onerose cause civili in cui era stato coinvolto. Quando il giornalista pubblicò un libro che raccontava la sua esperienza, il Klan cercò di fermarlo per vie legali, ma senza successo.

Dopo il linciaggio dell’afroamericano Michael Donald nel 1981, diversi membri del Klan vennero incriminati, e uno di loro fu condannato alla sedia elettrica. Questa fu una delle rare volte che un bianco subì la pena capitale per l’uccisione di una persona di colore in Alabama, la prima dal 1913.

Con l’avvento di internet nel 1995, Don Black, un ex membro del KKK e associato a David Duke, fondò il sito Stormfront che divenne il punto di riferimento per l’estrema destra americana.

Fonti consultate


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