Viaggio a New York: Consigli per organizzare una vacanza a Manhattan

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Se volete godervi tutte le più belle attrazioni di New York senza spendere un capitale avrete bisogno di un city pass, che cumulando gli ingressi, vi permetterà di risparmiare sul costo totale delle attrazioni che andrete a visitare. A New York esistono molti pass e orientarsi può non essere immediato, per questo abbiamo creato una guida ad hoc.
Quale pass per New York conviene veramente?

Visitare questa splendida città è un'ottima occasione per vedere dal vivo le partite dei New York Knicks, che giocano nel mitico Madison Square Garden.
NBA a New York: come comprare i biglietti per i New York Knicks

Il simbolo più rappresentativo di New York è indubbiamente la Statua della Libertà. Vi sono molti modi per visitarla, ecco la nostra guida dedicata.
Statua della Libertà: come comprare i biglietti e organizzare una visita

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New York Guida di Viaggio

Se stai cercando consigli per il tuo viaggio a New York troverai qui molti approfondimenti su tutto ciò che è necessario per organizzare una vacanza in città e nei dintorni: luoghi da visitare, come risparmiare, dritte per l’alloggio, consigli culinari, city pass e molto altro.

Prima di immergerti nella lettura ti segnalo che, se sei un appassionato di cinema, abbiamo realizzato un ebook dedicato alle più famose location cinematografiche di New York. Puoi scaricarlo gratis cliccando sul pulsande sotto:

New York City: informazioni generali


New York City (così chiamata per distinguerla dall’omonimo stato) si trova nello stato di New York (New York State) ed è la città più popolata sia dello stato che degli USA. La sua posizione è sulla East Coast, nella regione del Mid Atlantic. Della grande area metropolitana di New York City fanno parte anche alcune città del New Jersey e del Connecticut. Per avere una idea più precisa della sua posizione potete consultare la nostra mappa di New York.

Prima di essere colonizzata, l’area in cui sorge attualmente New York era patria delle tribù di indigeni americani degli Algonquian e dei Lenape. Il primo europeo a sbarcare sulle coste dell’area fu un italiano, Giovanni Da Verrazzano (a cui è dedicato uno dei ponti più famosi di NYC), un toscano al servizio della Francia, che ne rivendicò la proprietà per la corona francese. All’epoca, nel 1524, l’insediamento prese il nome di Nouvelle Angoulême. Successivamente, altri conquistatori spagnoli prima, inglesi poi, sbarcarono qui e cambiarono il nome sia del fiume (oggi Hudson) che dell’insediamento urbano.

L’area assunse la funzione di città vera e propria a partire dal 1624, rendendo New York il dodicesimo insediamento europeo più antico di tutta l’America. La sua importanza, anche commerciale, crebbe esponenzialmente nel XVIII secolo, periodo in cui la città assunse anche il triste primato di centro di smistamento (e utilizzo) di schiavi, seconda soltanto a Charleston. L’affluenza di migranti, colonizzatori e mercanti non si è mai fermata e l’ha resa ciò che tutti noi oggi conosciamo: una metropoli multietnica.

Per maggiori informazioni vi rimando al nostro articolo interamente dedicato alla storia di New York.

La città venne chiamata New York nel 1664, in onore del Duca di York, diventato successivamente Re Giorgio II d’Inghilterra. Carlo II, fratello più grande del Duca e sovrano precedente, nominò il Duca di York proprietario della colonia inglese dopo averla strappata ai colonizzatori olandesi, cambiandone anche il nome da New Amsterdam a New York appunto.

Il nickname Grande Mela (Big Apple) è usato universalmente. Forse, però, non sapete perché New York viene chiamata così. Il termine fu usato per la prima volta da John Fitz Gerald, cronista sportivo di gare ippiche, negli anni ’20. In precedenza, il soprannome venne usato all’interno di un libro (The Wayfarer in New York – Il Viaggiatore a New York), in cui l’autore Edward Sandford Martin scrisse:

“Kansas è incline a considerare New York come una città avida… propende nel ritenere che la grande mela ottenga una quota sproporzionata della linfa nazionale”.

Tuttavia, nel suo iniziale utilizzo, Grande Mela era da considerarsi come una sorta di metafora, più che come un soprannome vero e proprio. Con Fitz Gerald, invece, il binomio cominciò a riferirsi proprio alla città di New York, lanciandone così la moda.

La città di New York si estende su di una superficie di 778 chilometri quadrati e trova collocazione su uno dei porti naturali più grandi al mondo. La superficie di pertinenza dell’area acquatica, infatti, copre un’estensione pari a 445 chilometri quadrati.

New York City è formata da cinque distretti (detti anche Borough), ognuno dei quali fa parte di una provincia a se stante: si tratta di Brooklyn, Manhattan, Queens, Bronx e Staten Island. I Borough della città vennero creati a fine ‘800, quando i governi locali si consolidarono in un’unica entità municipale.

  • Brooklyn, nella provincia (o contea) di Kings County, è uno dei distretti più popolati di NYC, tanto che se ogni borough della metropoli fosse considerato una città, questo sarebbe il terzo nucleo urbano più densamente abitato di tutti gli Stati Uniti, dopo Los Angeles e Chicago. Brooklyn si trova nella parte più a ovest di Long Island e confina, in parte, con il Queens. Collegato a Manhattan e Staten Island da diversi ponti, i più famosi e fotografati sono però il ponte omonimo (il ponte di Brooklyn) e il Verrazzano-Narrows Bridge. Se inizialmente il distretto era abitato principalmente da immigrati, oggi è una destinazione eclettica, ricca di aziende di alta moda, gallerie d’arte, studi di design.
  • Manhattan, d’altro canto, è uno dei distretti più famosi e celebrati della Grande Mela. Chiamato The City dai residenti di New York, è parte della provincia di New York (New York County). Altamente popolato, è però piuttosto piccolo per estensione rispetto agli altri quattro. Storicamente, è qui che i primi insediamenti dall’Europa scelsero di abitare e, oggi, è il fulcro delle attività economiche, amministrative e culturali della metropoli. È a Manhattan che si trovano la sede delle Nazioni Unite e Wall Street, per citare organizzazioni di livello mondiale. Il borough si sviluppa principalmente sull’isola omonima, circondata da tre fiumi (Hudson, Harlem e East River), ma in parte è costruito anche su numerosi piccoli isolotti adiacenti. Inoltre, Manhattan è il lembo di terra americana che ogni immigrato vide al momento dell’arrivo a Staten Island, subito oltre la Statua della Libertà. Infine, vi segnalo che è proprio in questo borough che si trovano alcune delle più amate e visitate attrazioni di New YorkTimes Square, il Grand Central Terminal e Central Park, oltre ai grattacieli che rendono lo skyline di New York così unico e celebrato.
  • Compreso nella provincia di Queens, poi, è il quartiere omonimo, il secondo per densità di popolazione oltre che il più grande dei cinque distretti. Si trova a Long Island e confina a ovest con Brooklyn e con la provincia di Nassau a est. Il quartiere è abitato prevalentemente da neo-americani, ciò significa che gli idiomi parlati qui, oltre all’inglese, sono davvero numerosissimi: dallo spagnolo all’italiano, dal greco al portoghese al cinese, per citarne alcuni. Questo lo rende il borough più multi-etnico di tutta New York. Queens, infine, ospita realtà importantissime per la città di New York come i suoi due aeroporti (JFK e La Guardia), stadi di squadre nazionali, studi di registrazione cinematografica, sedi commerciali di brand internazionali.
  • Il Bronx, invece, è parte di Bronx County e confina con la regione di Westchester a sud, con il Queens a nord e con Manhattan (a nord-est). È l’unico borough di NYC a non sorgere principalmente su di un’isola. Abitato prevalentemente da persone di origine spagnola, il Bronx è anche il solo distretto di New York a sorgere sul terreno in cui, un tempo, si trovava la foresta che copriva l’intera città: parte di quel paradiso ecologico millenario esiste ancora e si ammira nella Thain Family Forest, presso il New York Botanical Garden. Purtroppo è il distretto più povero della metropoli, abitato da latino-americani, afro-americani e, in minima parte, anche italiani.
  • Infine, l’ultimo borough di New York è Staten Island, compreso nella regione di Richmond e separato dal resto della metropoli dalla baia di New York. Era qui che abitava la popolazione indigena dei Lenape e per una ragione molto semplice: come allora, la zona di Staten Island è una delle più verdi di tutta la città e vi abitano ancora diverse specie di animali come cervi dalla coda bianca, aquile, tacchini, opossum e molti altri, che popolano i grandi parchi di cui il quartiere è ricco. Se vi piacciono le case in stile coloniale, le ville Tudor e lo stile vittoriano allora dovete passeggiare per Staten Island, nella zona di Fort Hill.

In base al censimento effettuato nel 2020, all’epoca gli abitanti di New York erano più di 8 milioni, numero che le ha conferito il primato di città più abitata dello stato di New York, oltre che di tutti gli Stati Uniti d’America.

Il clima di New York è considerabile come subtropicale, quindi con estati calde e umide e inverni piuttosto freddi. Nello specifico, durante i mesi invernali le temperature possono essere anche molto rigide e il vento che soffia dall’Oceano può far sì che si percepiscano meno gradi di quanti in realtà ci sono veramente. Le temperature spaziano dai -12° C ai 16° C. Spesso la neve cade copiosa, rendendo la città ancora più magica, ma paralizzandone il traffico.

La primavera e l’autunno, per contro, sono difficili da inquadrare: si passa talvolta da temperature miti e piacevoli a improvvisi sbalzi termici, anche se di norma sono miti e caratterizzati da scarsa umidità. L’estate, infine, è oltremodo calda e umida, con temperature che si attestano intorno ai 25° C (ma per l’umidità se ne percepiscono molti di più).

New York fa parte della fascia denominata Eastern Standard Time (UTC-5), che ha -6 ore di differenza con l’Italia. Quando in Italia vige l’ora legale (da marzo a novembre) a New York scatta l’Eastern Daylight Time, il corrispettivo dell’ora legale italiana. Per ulteriori approfondimenti relativi al fuso orario di New York, fate riferimento al nostro articolo.

A New York ci sono moltissime istituzioni universitarie tanto che è la città con più atenei al mondo. Un altro dei tanti primati di NYC. Le migliori, però, non sono così tante.

  • Tra le strutture pubbliche parte del SUNY (State University of New York) vi ricordo la Downstate Health Sciences University specializzata in corsi di medicina, che si trova a Brooklyn. Qui ci si può specializzare in Medicina Generale, Infermieristica e professioni legate alla salute, Sanità Pubblica e Neuroscienze. Per accedere a questa università (come in tutte le altre), è necessario sostenere un test di ammissione.
  • C’è poi la Fashion Institute of Technology, fondata nel 1944, che propone corsi di laurea in Arte, Business, Comunicazioni di massa, Tecnologia e Design. Si sono laureati qui, per citarne un paio, Calvin Klein e Michael Kors.
  • Un’altra prestigiosa struttura pubblica è il Maritime College con sede nel Bronx e fondato nel 1874. I corsi di laurea proposti permettono di accedere alla Marina Militare degli Stati Uniti o nei Marines. Si è laureato in questa università anche Scott Kelly, astronauta della NASA.
  • Infine, tra i college pubblici, vi ricordo il State University of New York College of Optometry. Si trova in Midtown Manhattan e i corsi di laurea e Master specializzano in Optometria, Scienze e Scienza della visione. Al suo interno c’è anche una clinica oculistica che cura pazienti ambulatoriali.
  • Altrettanto prestigiose (se non di più) sono le università private della Grande Mela. Il Barnard College è dedicato anche a Lettere e Filosofia ed è esclusivamente femminile. Tra gli altri corsi proposti spiccano Economia, Scienze, Storia, Psicologia e Neuroscienze. L’ammissione al college è estremamente selettiva (la più selettiva di tutti gli Stati Uniti, per essere precisi) e, da qui, sono usciti personaggi di tutto rispetto come per esempio Katherine Boo, giornalista, vincitrice del Premio Pulitzer.
  • C’è poi la Columbia University (in the City of New York), membro della Ivy League che raggruppa università di ricerca. Fondata nel 1754 (quindi prima della Dichiarazione di Indipendenza!), è l’università più antica di NYC e si trova a Manhattan. I laureati di questa università hanno apportato, nel corso dei decenni, un contributo incredibilmente importante per tutta l’umanità in ambiti scientifici, nucleari, tecnologici. Per darvi un’idea di quanto sia prestigiosa e importante, sappiate che qui si sono laureati 7 padri fondatori degli Stati Uniti d’America, 21 vincitori del Premio Pulitzer, 29 capi di stato stranieri e 99 premi Nobel.
  • Anche la New York University è un’ottima istituzione cittadina. Pensata inizialmente per una popolazione studentesca solo maschile, la NYU è, ad oggi, la più grande università privata degli USA. I corsi proposti spaziano dalle Neuroscienze all’Ingegneria, dalle Belle Arti alla Medicina, dalle Scienze Matematiche alla Giurisprudenza. Ma ce ne sono ovviamente moltissimi altri. Anche questa università ha laureato personaggi di fama mondiale come, per esempio, Spike Lee, Alec Baldwin, Lady Gaga, Angelina Jolie, Woody Allen e Tom Ford.
  • La Rockefeller University, infine, è un istituto che può essere frequentato solo da studenti già laureati (una sorta dunque di istituzione per Master). I suoi corsi focalizzano l’attenzione principalmente sulle scienze mediche e sulla biologia, e l’Università è la più antica istituzione di ricerca biomedica di tutti gli Stati Uniti. Situata in Upper East Side, le scoperte fatte al suo interno fanno parte della storia dell’umanità e molti ex-alunni sono stati insigniti del premio Nobel per la medicina, la biologia e la fisiologia.

La metropoli è piena zeppa di musei ed è dunque difficilissimo sceglierne alcuni da segnalarvi tra i migliori. Qui vi suggerisco quelli che, secondo me, sono assolutamente imperdibili.

MET (Metropolitan Museum of Art)

Comincio col dirvi che questo è il museo d’arte più grande dAmerica. Nelle sue collezioni permanenti, infatti, sono raccolte oltre 2 milioni di opere d’arte tra dipinti, antichità, reperti dell’antico Egitto, arte moderna, rarità bizantine, armi e manufatti medievali. Fondato nel 1870, il museo si trova nei pressi di Central Park, nell’Upper East Side. È un’oasi di bellezza da non perdere: che siate amanti dell’arte o delle antichità, qui troverete davvero meraviglie senza fine. Per maggiori informazioni leggete la nostra guida al Met di New York.

Solomon R. Guggenheim Museum

Questo museo si trova all’interno di uno degli stabili più belli e iconici di tutta NYC: progettato da Frank Lloyd Wright, ha la forma di una spirale ed è, già dall’esterno, una vera e propria opera d’arte. Si trova nell’Upper East Side e al suo interno potrete ammirare collezioni uniche, innovative e speciali. Opere di arte moderna e contemporanea vanno a braccetto con geni del calibro di Kandinsky, Cézanne, Picasso, Van Gogh, Monet e molti altri. Punta di diamante della collezione è la mostra permanente Thannhauser Collection che ospita opere d’arte di tardo Ottocento e primi del Novecento. Informazioni dettagliate sulla visita le trovate nella nostra al guida al Museo Guggenheim di New York.

Museum of Modern Art (MoMA)

Uno spazio da visitare se si è interessati alle novità nell’ambito dell’arte contemporanea e di quella moderna. Una visita del MoMA può essere considerata un’esperienza che apre gli occhi e la mente: qui viene proposto ciò che è innovativo, anticonformista, multi-culturale, “diverso” dal solito. Le opere esposte sono creazioni di talenti come Matisse e Carrol Dunham, ma vi si ammirano anche progetti indipendenti ed esposizioni dedicate a temi di attualità. Qui ci sono inoltre alcuni capolavori della storia dell’arte mondiale, come ad esempio, Notte stellata di Vincent van Gogh. Il MoMA ha due sedi espositive: una si trova in Midtown Manhattan (quella principale) e l’altra nel Queens. Dettagli su orari, biglietti e consigli per la visita nella nostra guida al MoMA di New York.

Brooklyn Museum

Se amate ciò che è fuori dagli schemi, la diversità e la multiculturalità, questo museo è perfetto per voi. È una miscela perfetta di arti classiche, moderne e contemporanee che danno spazio ad artisti provenienti da ogni angolo del pianeta. Ma non solo. Al suo interno infatti potrete ammirare le gallerie Egizie, la camera delle mummie, meraviglie create dal genio di Andy Warhol, oggetti di arte africana e islamica. Per informazioni e consigli ecco la nostra guida al Brooklyn Museum.

Whitney Museum of American Art

Ecco un altro indirizzo che vi consiglio caldamente di inserire nel piano di viaggio. Dedicato all’arte contemporanea americana del XX e XXI secolo, il Whitney Museum trova sede nel Meatpacking District. Le mostre e le collezioni vengono continuamente aggiornate e impreziosite di nuove opere d’arte e, ad oggi, vi trovano esposizione ben 21.000 dipinti creati da oltre 3.000 artisti. Da non perdere la collezione di Mark Rothko, maestro nello studio dei colori, e la Biennale di Whitney, la mostra-evento più importante del polo museale che si impone, ogni anno, come la manifestazione dedicata all’arte contemporanea più importante di tutti gli Stati Uniti. Per maggiori informazioni ecco la nostra guida al Whitney Museum of American Art.

The Morgan Library & Museum

È probabile che non ne abbiate mai sentito parlare, ma vi assicuro che questo museo-biblioteca merita di essere visitato. Voluto dal benefattore Pierpont Morgan, il museo venne aperto di fianco alla dimora in cui abitava il finanziere, nella zona di Murray Hill. Al suo interno si ammirano libri antichi e rari, manoscritti medievali e rinascimentali, dipinti, spartiti musicali, oggetti antichi e disegni d’epoca. Inoltre, all’interno del museo si trova un’ampia sala per spettacoli in cui sono spesso organizzati concerti. Vi suggerisco di prenotare il biglietto in anticipo, oppure potete consultare il sito per scoprire i venerdì a ingresso gratuito, permesso nella fascia oraria dalle 17 alle 19.

National Museum of Immigration

Si trova ad Ellis Island ed è uno spaccato sull’immigrazione di massa che interessò la città di New York nel XIX secolo. Chi cercava una vita migliore, un futuro di riscatto, il sogno americano, ma viaggiava in terza classe perché povero e indigente, era costretto dalla legge della città a fermarsi ad Ellis Island per l’ispezione. Viaggiando in condizioni igieniche spesso precarie, le autorità di New York pretendevano che gli immigranti si sottoponessero a visite di controllo accurate, durante le quali venivano anche esaminati i documenti e si doveva compilare un questionario aiutati da interpreti. Il museo si trova all’interno dell’edificio che, originariamente, veniva usato per controllare i migranti. Qui sono esposti bagagli, fotografie dell’epoca, documenti, cimeli di famiglia dimenticati. È poi possibile provare a scoprire se qualcuno della propria famiglia tentò, nel XIX secolo, di fare fortuna in America: tramite pannelli computerizzati basta inserire il cognome e il nome dell’avo per scoprirlo. Per visitare il museo dell’immigrazione è necessario acquistare il biglietto online insieme alla Statua della Libertà, oltre al passaggio in ferry-boat. Potete programmare la vostra visita leggendo la nostra guida alla Statua della Libertà ed Ellis Island.

9/11 Memorial & Museum

Infine, non si può non ricordare il National September 11 Memorial & Museum in cui trovano spazio ricordi, resti e immagini del post-attacco alle Torri Gemelle. Situato nel World Trade Center Site, dove sorgevano le due torri, questo museo espone alcuni dei reperti ritrovati dopo il disastro, pezzi di metallo che formavano le torri, la “scala dei sopravvissuti” – parte della scala che permise, ad alcuni, di salvarsi durante l’attacco. E poi ancora testimonianze orali di sopravvissuti e di persone che hanno perso cari, oltre a oggetti personali e le terribili, emozionanti foto di tutti coloro i quali hanno perso la vita nell’attacco che ha cambiato il mondo. La visita a questo museo è toccante e profondamente coinvolgente. Per maggiori informazioni leggete la nostra guida al National September 11 Memorial & Museum.

Per una panoramica più completa si veda la nostra sezione dedicata ai musei di New York.

New York ospita le sedi della National Football League, della Major League Baseball, nell’NBA e di molte altre ancora. È quindi il “fulcro” sportivo degli USA e ha una miriade di squadre che animano il cuore dei tifosi newyorkesi. Denominata “la capitale del baseball”, tra le principali squadre vi segnalo i New York Mets e i New York Yankes (che hanno vinto ben 27 campionati).

Per quanto riguarda il football, le squadre sono quelle dei New York Giants e dei New York Jets, mentre per il basket spiccano i Brooklyn Nets e la New York Knicks.

Anche l’hockey è uno sport molto seguito e, nel rispettivo campionato, militano i New York Rangers e i New York Islanders. Ci sono, infine, alcune squadre di calcio, le più famose delle quali sono i New York City FC (in cui ha giocato anche Andrea Pirlo) e i New York Red Bulls.

NYC è la città che non dorme mai. C’è sempre qualcosa di interessante da vedere o fare, di giorno così come di notte. Famosissima per i suoi locali notturni, per i musei, i ristoranti multi-etnici, New York è conosciuta anche per alcuni simboli che la rendono unica. Come la Statua della Libertà su Liberty Island, emblema del sogno americano, il ponte di Brooklyn, uno dei più fotografati della città che, ogni anno, è parte integrante del tracciato della Maratona di New York, e Central Park, immenso parco cittadino e polmone verde della metropoli, teatro di matrimoni, eventi, concerti, oltre che set cinematografico a cielo aperto.

New York è famosa anche per essere sede di Wall Street e delle Nazioni Unite, di Broadway e di Times Square, la piazza più instagrammata del mondo. Infine, altrettanto celebrate sono le parate che animano le vie di New York: come la Macy’s Thanksgiving Parade, la Greenwich Village Halloween Parade e la St. Patrick’s Day Parade. Sotto Natale, la metropoli è universalmente riconosciuta per le illuminazioni strabilianti di Dyker Heights, l’opulento albero di Natale e la pista di pattinaggio sul ghiaccio del Rockefeller Center.

Come potrete immaginare il numero di attrazioni a NY è notevole e non va trascurato che molte di esse sono a pagamento, per questo, più che in ogni altra città d’America, a New York è consigliato di munirsi di un pass turistico, una card che, cumulando le attrazioni, permette di risparmiare sui singoli ingressi. Per scegliere la più adatta alle vostre esigenze vi rimando alla nostra guida: Pass New York: Quale scegliere?

Come prima cosa, vi sconsiglio caldamente di muovervi per New York in auto: non ce n’è davvero bisogno. La città è servita da una delle reti metropolitane meglio funzionanti e più estese al mondo (250 stazioni e 20 linee ferroviarie). Senza contare i mezzi di superficie che arrivano davvero ovunque. Certo, spesso la fermata della metropolitana o del bus non è proprio in corrispondenza di ciò che avete programmato di visitare o vedere, e dunque ci si deve spostare per qualche tratto a piedi, ma è un’esperienza nell’esperienza poter ammirare la città a piedi, sentendosi piccoli piccoli rispetto alle altezze stratosferiche dei suoi palazzi.

Se proprio non potete farne a meno, però, sappiate che abbiamo preparato per voi una guida utilissima in cui trovare informazioni su come noleggiare l’auto New York, quale scegliere e come sfruttare le migliori tariffe.

Se invece optate per i mezzi pubblici ecco 2 approfondimenti che potrebbero servirvi:

Ciò premesso, vi ricordo che la città di NYC è servita da 3 aeroporti internazionali.

  • Il John Fitzgerald Kennedy International Airport (JFK) è il principale hub per arrivare a New York. Si trova nel Queens a circa 26 chilometri a sud-est di Manhattan. Dall’aeroporto, per raggiungere la città, si può prendere l’AirTrain che dall’aeroporto lascia alla stazione della metro Jamaica, oppure scendere alla stazione dei treni Long Island Rail Road (il servizio di collegamento con queste due stazioni costa 8 $). Prendendo la metro alla stazione Jamaica, dovete cercare la linea E diretta a Manhattan, in partenza da Sutphin Boulevard/Archer Avenue/JFK Airport. Il biglietto costa 10.75 $. In alternativa, si può pensare di prenotare un transfer privato o uno shuttle condiviso, con costi a persona (solo andata) che partono da 35 $. Infine, ci si può muovere in taxi (che sono gialli, quindi attenzione a quelli non legali), ma è una soluzione tutt’altro che economica, a meno che non dividiate la spesa (possono salire sul taxi al massimo tre passeggeri alla volta, bagagli compresi). Il costo del taxi parte da circa 70 $.
  • Il LaGuardia Airport è un altro aeroporto newyorkese, anch’esso sito nel Queens. Qui atterrano principalmente voli nazionali, mentre quelli internazionali sono davvero pochi. Purtroppo questo aeroporto non è servito da treni, ma ci si può muovere in direzione della città attraverso la metropolitana. Anche per il LaGuardia c’è la possibilità di prenotare degli shuttle (più economici rispetto a quelli in partenza dal JFK) condivisi o privati, bus di superficie, oppure prendere un taxi. Dall’aeroporto di LaGuardia, la corsa in taxi costa a partire da 30 $, cui vanno aggiunti la mancia, il pedaggio e le tasse governative.
  • Infine, vi segnalo il Newark Liberty International Airport, che si trova nel New Jersey e accoglie sia voli nazionali che internazionali. Sito a circa 14 chilometri da sud-ovest di Manhattan, la città si raggiunge, anche per questo hub, con shuttle privati, mezzi pubblici (combinando treno e metro – 15 $ circa solo andata), bus (18 $ per l’andata, 30 $ andata e ritorno) oppure con i taxi. Il taxi dall’aeroporto di Newark costa circa 65 $, a cui si aggiungono pedaggio e tassa statale.

Maggiori dettagli su come spostarsi dall’aeroporto a Manhattan li trovate trovate nella nostra guida sui trasferimenti dagli aeroporti di New York.

L’offerta ricettiva newyorkese è tanto ampia quanto è grande la città: dai 5 stelle lusso ai B&B, dagli ostelli agli hotel di media categoria, fino alle case in affitto. Fortunatamente, esiste una soluzione per qualsiasi tasca.

Certo, ci sono quartieri più vicini alle principali attrazioni della Grande Mela, i cui hotel sono evidentemente meno economici, e strutture più decentrate site in zone affascinanti e quindi più economiche, ma che comportano un maggior dispendio di tempo per raggiungere le zone di interesse turistico.

La nostra guida su dove dormire a New York vi sarà utile per fare la scelta giusta, combinando qualità a convenienza.

Se vi state chiedendo se c’è un piatto tipico di New York, la risposta è no. A parte il classico hamburger super-farcito con le immancabili patatine fritte (che però non definirei proprio un piatto tipico), nella Grande Mela si può mangiare di tutto e di più. La cultura gastronomica newyorkese è un mix di numerose influenze internazionali, dovute alle tantissime etnie che vi si sono installate nel corso dei decenni e che hanno, quindi, apportato delle modifiche costanti all’offerta culinaria. Si spazia quindi dai bagel agli hot dog, dalla cheesecake ai knish, piatti delle tradizioni centro-europee, dell’Europa dell’est ed ebraiche.

Vi si assaporano anche la pizza (ora proposta in stile newyorkese) e la pasta, introdotte dagli immigrati italiani, oltre al pastrami e al manzo affumicato introdotti dagli irlandesi, e diverse varianti di piatti cinesi, giapponesi, medio-orientali. Non solo locali, ma anche street-food (io vi consiglio caldamente di provare gli hot-dog da asporto, per sentirvi dei veri americani), sagre eno-gastronomiche, mercati open-air. A New York potrete assaporare la cucina e i vini di oltre 85 paesi!

Per aiutarvi nella scelta perfetta, vi suggerisco di consultare il nostro articolo dedicato a cosa mangiare a New York.

È La Mecca dello shopping. Che abbiate budget altissimi da spendere o possibilità di spese più contenute, sappiate che potrete fare acquisti interessanti praticamente ovunque. Io ci ho davvero perso la testa (e parte del portafoglio). Tra i posti che vi suggerisco di mettere in agenda vi segnalo Macy’sSaks Fifth AvenueCentury 21 (qui troverete abiti e accessori di grandi firme, a prezzi super-scontati), Bloomingdale’s e il Westfield WTC, di recente apertura e che si trova nella zona del World Trade Center.

C’è poi lo store Tiffany & Co, al 727 della Fifth Avenue, completamente ristrutturato. Anche se i gioielli che vende non sono alla portata di tutti, nessuno vi vieta di entrare e farci un giro. Sempre sulla Fifth Avenue, infine, c’è uno degli store Apple più grandi e ben forniti del mondo: se amate la tecnologia della mela, non potete non andarci. Da non perdere per chi viaggia con i bambini sono il Rockefeller Center che ospita brand come Lego e Nintendo, e Forbidden Planet, nel quale scovare giochi a tema supereroi, pozioni strane e tante altre particolarità che faranno la gioia dei più piccoli, ma anche dei grandi.

Abbiamo preparato per voi una guida su cosa comprare a New York divisa per argomenti e tematiche di interesse, da stampare e portare con voi.

Come è noto, la metropoli è anche conosciuta come “la città che non dorme mai”. Negli anni, però, la vita notturna di New York è cambiata moltissimo e offre esperienze non solo legate ai DJ-set o agli spettacoli, ma anche ai ristoranti, ai cocktail bar, alle discoteche, ai club esclusivi. Sicuramente non c’è una sola zona che anima al meglio le notti newyorkesi, ma tante tra cui scegliere. Come a Manhattan, per esempio, dove troverete locali come il Paul’s Cocktail Lounge, uno dei più esclusivi della città (ecco perché per entrare sarà necessario fare un po’ di coda).

Oppure potete scegliere Meatpacking e ballare tutta la notte al Le Bain, locale posto sulla vetta dello Standard Hotel, con strabiliante vista sulla Grande Mela e piscinetta interna (se siete interessati a questa tipologia di locali date un’occhiata alla nostra selezione di rooftop bar a New York). Spostandosi in zona Brooklyn, poi, troverete l’Avant Gardner, un super locale che si divide in tre aree distinte: quella estiva e all’aperto, il Brooklyn Mirage, e le due parti all’interno, la Great Hall e la più intima e chic Kings Hall. Perfetto per chi ama la musica, ma non si fa spaventare dai decibel.

In Lower Manhattan, invece, trovate il The Box: non adatto ai minorenni (in America si intendono maggiorenni dai 21 anni), vi si tengono spettacoli anche abbastanza osé, stile Moulin Rouge ma non troppo, così come danze acrobatiche e combattimenti di arti marziali. Il tutto condito da cocktail sublimi e musica a tutto volume. Per chi ama fare VIP-watching, infine, merita una menzione d’onore il 1Oak, locale che si trova tra Chelsea e il West Village. DJ-set ultra-chic, cocktail pluripremiati, lounge bar, discoteca, è qui che trascorrono le serate personaggi come Kanye West, Cardi B e Rihanna.

L’ultimo per inaugurazione e per prestigio è, per concludere, il Paradise Club: nella sua apertura ci ha messo lo zampino anche Ian Schrager (proprietario e fondatore del mitico Studio 54) che, proprio di fianco al locale, ha inaugurato il suo hotel in Times Square. Nel corso delle settimane post-apertura, il Paradise Club ha ospitato party con ospiti come Kendall Jenner, Hailey Bieber, Joan Smalls e Diana Ross. Sappiate però che, qualsiasi zona scegliate, a New York c’è sempre qualcosa che anima la sua notte.

Faccio una premessa fondamentale: in tante settimane che ho trascorso a New York non ho mai avuto alcun problema, né mi sono mai sentita in pericolo. Basta tenere presente alcuni semplici accorgimenti che valgono, però, per tutte le grandi città: non girare mai con troppo contante o troppi gioielli, evitare le zone poco turistiche di notte (non c’è motivo di girarle a piedi), non andare a cercare il brivido ad ogni costo.

Ciò detto, vi segnalo anche che il tasso di criminalità di New York è uno dei più bassi di tutti gli Stati Uniti. Tra le zone e i quartieri da evitare, sicuramente includo Central Park di notte: mentre di giorno lo si può percorrere tranquillamente, anche da soli, di notte è bene evitarlo. Come per tutti i grandi parchi del mondo, è qui che spesso si incontrano spacciatori e clienti, oltre a senza fissa dimora.

Stesso discorso per la metropolitana. Sebbene sia praticamente sempre frequentata, può accadere che dopo una certa ora alcune tratte siano deserte. In questo caso, se proprio non potete farne a meno, meglio salire su vagoni dove c’è altra gente e mettere portafogli o oggetti di valore in tasche frontali, meglio se interne. Un’altra zona che può essere “pericolosa” è Times Square. Essendo molto frequentata e caotica, ne possono appriffittare i borseggiatori. Fate attenzione.

Se si considerano invece crimini più “seri”, ecco quali sono i quartieri da evitare di notte: Brownsville, a Brooklyn, è uno dei peggiori e con il tasso di criminalità più alto, e da sempre è soprannominato “la capitale degli omicidi di New York”. Tenendo conto che non c’è nulla di turistico da ammirare, non c’è motivo per andarci. Altri quartieri da evitare sono Hunts Point, nel South-Bronx, Soundview e Mott Haven. Anche qui il tasso di criminalità è molto alto e la zona non è mai ben frequentata. Allo stesso modo, East Harlem è da evitare durante le ore notturne per la miriade di reati che vi si consumano: dallo spaccio di droga alle risse ai furti.

Per concludere segnalo l’importanza di stipulare un’assicurazione sanitaria USA, visto che imprevisti di ogni genere possono sempre capitare e farsi trovare scoperti non è per niente una buona idea con i prezzi salati della sanità americana.

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Annalisa Costantino

Annalisa, giornalista e blogger, è mamma di due gemelle, lettrice appassionata e fervente sostenitrice del forest bathing. Dopo aver visitato tutti i continenti, si dice pronta a ricominciare daccapo.

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