Greenwich village scene film

Le location cinematografiche di Greenwich Village

Aprile 23, 2024 /

Molto è cambiato nel Greenwich Village dagli anni Sessanta ad oggi. Durante quei gloriosi anni, in questo quartiere del West side di Manhattan, abitavano o si esibivano tutti i più grandi artisti che quella generazione potesse produrre. In quegli anni il distretto beneficiava di prezzi relativamente bassi per l’affitto delle case e abbondavano perciò squattrinati studenti e artisti che restituivano alla zona un fascino tipicamente bohémien.

Il Village negli anni non è stato solo l’affascinante culla dell’arte ma anche un luogo di aggregazione, scontri e proteste. Da sempre, qui, si lotta per accogliere anziché respingere qualsiasi forma di anticonformismo. Non è infatti un caso che sia diventato il centro più rappresentativo della comunità gay della città dopo gli aspri scontri avvenuti nel giugno del 1969 generati dell’irruzione della polizia nello Stonewall Inn. Il cuore del Village è formato dagli slarghi tra Sheridan Square e Christopher Park in cui confluiscono numerose strade che creano un labirinto alquanto disorientante.

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Mappa dell’itinerario

A proposito di Davis


La stazione metropolitana di (1) Christopher Street Station, oltre ad essere la fermata più comoda per visitare il distretto, è stata anche ripresa più volte sul grande schermo. Nel film “A proposito di Davis” (2013), il protagonista, uscendo dalla metro, attraversa affannosamente la piazza antistante con un gatto fulvo nella mano destra e la sua inseparabile chitarra in quella sinistra. Si percepisce chiaramente la vitalità e l’energia sprigionata dall’intenso via vai della gente.

La pellicola dei fratelli Cohen, dipinge opportunamente l’epoca del Village prima dell’esplosione del fenomeno Dylan, e descrive, come afferma lo stesso Ethan Cohen: “quello scenario folk che lui ha irrimediabilmente cambiato per sempre”. Llewyn Davis (Oscar Isaac) è un taciturno e precario cantautore che cerca faticosamente di farsi strada nel mondo della musica.

E’ una storia che viene descritta durante l’arco di una settimana, durante la quale emerge chiaramente tutta la suggestione, la potenza e il fascino del quartiere che incornicia gloriosamente gli avvenimenti esposti. Solitamente il protagonista si esibisce al Gaslight Cafè, locale realmente esistito tra il 1958 e il 1971 al 116 di MacDougal Street. Questo luogo è stato l’avamposto della diffusione del genere folk.

Dopo aver eseguito una sua canzone, Llewyn, scherza così con il pubblico:

Probabilmente l’avevate già sentita; se non è mai stata nuova e non invecchia mai, è una canzone folk!”.

Fra le fonti alle quali si sono ispirati i fratelli Cohen per la stesura della sceneggiatura, c’è la biografia dell’estroverso e socievole musicista Dave Van Ronk soprannominato “Il sindaco di MacDougal Street” e intimo amico di Bob Dylan. Anche se caratterialmente molto differenti, ci sono molte similitudini tra Van Ronk ed il personaggio inventato dai Cohen.

Sex and the city, Friends e I Robinson

new-york-friendsPasseggiando nella zona tra le casette in mattoni rossi attrezzate con le classiche scale antincendio esterne di colore nero, vedrete ad ogni angolo caffetterie, ristoranti e locali. Al numero 66 di Perry Street è sito il celebre (2) appartamento di Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker), luogo in cui le ragazze Carrie, Charlotte, Samantha e Miranda ne combinano di cotte e di crude sia nella serie televisiva che nei film dell’epopea di “Sex and the City” (1998/2010). L’edificio (foto di copertina dell’articolo) a tre piani unito alle graziose scalinate d’ingresso è diventato meta di culto per i fan; questo ha costretto gli attuali proprietari a rimarcare con un cartello la natura privata dell’intero stabile.

In questo quartiere, più che in altri della città, i grattaceli lasciano spazio ad un’elevata concentrazione di case a schiera che permettono il passaggio di tanta luce e sono caratterizzate da dimensioni più contenute e a misura d’uomo. Bleecker Street è una delle vie più popolari perché costellata da nightclub che propongono tanta musica dal vivo, negozi alla moda e rinomate pasticcerie.

Robert De Niro è cresciuto in questa splendida via, celebrata altresì dall’omonima canzone di Paul Simon & Art Garfunkel. All’incrocio tra Grove Street e Bedford Street troverete familiarità alla vista dell’(3) edificio di “Friends”, serie TV di incredibile successo andata in onda per ben dieci anni consecutivi tra il 1994 e il 2004. Nello stabile a cinque piani usato per le riprese esterne, si svolgono idealmente le storie che intrecciano le vite dei protagonisti, i ragazzi, Ross, Chandler e Joey, e, le ragazze Rachel, Monica e Phoebe.

Il piccolo locale che si trova alla base dell’edificio, il rinomato (4) Little Owl, è un ristorante in cui regnano la qualità, la ricercatezza e la prelibatezza delle pietanze preparate dallo chef Joey Campanaro. Questo spazio è stato anche prestato al cinema per rappresentare il Kate, Nick and Zoe’s Bistro nella commedia “Sapori e dissapori” (2007), nel quale lavorano fianco a fianco i due chef di successo Kate Armstrong (Catherine Zeta Jones) e Nick Palmer (Aaron Eckhart), coadiuvati dalla piccola Zoe (Abigail Breslin).

Proseguite nella tranquilla passeggiata nel Greenwich Village dove la vita sembra essere decisamente meno frenetica rispetto ad altre zone di Manhattan e, le strade, invece di essere formate da rigide planimetrie ortogonali, si snodano in modo più irregolare e creativo. In St. Luke Place, al civico numero 10 si può incontrare l’(5) appartamento de “I Robinson” (1984 – 1992), inserito in un contesto di tre piani che appare spesso nelle esterne della sit-com. Questo show televisivo ha goduto di un’enorme successo e racconta la vita di una normale famiglia afro-americana capitanata dal simpatico Dott. Heathcliff Robinson (Bill Cosby).

Toro scatenato e Serpico


Esattamente dall’altro lato della strada rispetto alla townhouse della famiglia Robinson, vedrete la piscina all’aperto in cui sono state girate alcune sequenze del capolavoro di Martin Scorsese “Toro Scatenato” (1980), scritto in collaborazione con Robert De Niro. La piscina fa parte del complesso ricreativo (6) Tony Dapolito Recreation Center, il cui ingresso si trova al numero 1 di Clarkson Street.

L’interpretazione di De Niro, nella parte del pugile italo-americano Jack La Motta, è considerata una delle sue più intense della carriera, e, per questo, gli è valsa la vittoria di Oscar e Golden Globe come miglior attore protagonista. La pellicola è inoltre impreziosita dal talento di Joe Pesci, nel ruolo del fratello Joey La Motta. Nonostante alcuni scetticismi iniziali dovuti alla scelta del bianco e nero e alla violenza espressa in alcune scene, oggi “Toro scatenato” è considerato uno dei più grandi film americani di sempre.

Al numero 5-7 della graziosa Minetta Street, stradina non molto battuta e poco turistica, c’è la (7) casa di Frank Serpico (Al Pacino), sbirro italo-americano protagonista dell’omonimo film, “Serpico” (1973). Il poliziotto viene dipinto come lavoratore diligente, devoto e coraggioso che si trova a lottare contro il sistema di corruzione interno che dilaga e impera in tutti i cinque distretti di polizia della città, costringendo i pochi agenti onesti all’emarginazione. Ricevendo un’onorificenza, il poliziotto sbotta, domandando provocatoriamente: “E questa a chi va? Al poliziotto onesto? O al povero fesso che s’è fatto sparare in faccia? Se la mettano in culo, glielo dica pure!

Durante l’esposizione della storia emerge chiaramente il carattere equilibrato del protagonista, costituito sia da profonda indignazione e rabbia sia da inguaribile vitalità e gentilezza d’animo latente. Non esita infatti a prendersi cura di un cagnolino quando incontra una coppia di ragazzi intenti a vendere un’intera cucciolata proprio davanti all’ingresso della sua nuova casa.

Da Woody Allen alle “scene” di MacDougal Street

macdougal-street

Sempre in Minetta Street, poco prima del ristorante messicano Panchitos, viene collocato il fittizio (8) set cinematografico del film “Un giorno di pioggia a New York” (2019), di Woody Allen. Proprio qui, il protagonista Gatsby Welles (Timothée Chalamet), rimasto temporaneamente solo a passeggio, incontra vecchi amici che si prodigano nella realizzazione di un “moderno noir classico”. Gatsby, invitato dal sedicente amico regista, si presta a svolgere un piccolo ruolo da comparsa in una scena romantica.

Gatsby, dopo aver lasciato il set, percorre Minetta Street fino alla fine, imboccando poi Minetta Lane per dirigersi a far visita al fratello maggiore. L’incrocio tra Minetta Lane e MacDougal street è molto famoso perché ospita due luoghi storici del Village: il locale (9) Cafe Wha? e il ristorante Minetta Tavern, rispettivamente ai civici 124 e 113 di MacDougal street.

Se c’è qualcosa che è incredibilmente rimasto immutato negli anni è proprio il leggendario Cafe Wha? in cui si sono esibiti cantanti folk, artisti, poeti e anarchici. Oltre ad aver promosso un certo Bob Dylan nelle sue prime apparizioni a New York, tanti altri giovani interpreti come Jimi Hendrix, Bruce Springsteen, Woody Allen, Lenny Bruce, Bill Cosby e Richard Pryor hanno avuto qui la possibilità di affinare i loro talenti.

Oggi certamente non c’è più la stessa atmosfera che creava la musica folk contraddistinta da fisarmonica a bocca e voci stralunate, ma ogni sera passata in questo tempio dell’arte è sempre sinonimo di emozioni genuine e sorprese estemporanee.

Il (10) Minetta Tavern è apparso in molte celebri pellicole hollywoodiane. In “Mickey Occhi blu” (1999), il ristorante del padre italo-americano di Gina (Jeanne Tripplehorn) “The La Trattoria”, è in realtà proprio il Minetta Tavern, prestato al ruolo di osteria italiana. Come fa notare Michael “Mickey” Felgate (Hugh Grant) alla compagna, il nome significa letteralmente “La la trattoria”, con l’inutile ripetizione dell’articolo.

minetta-tavern

Nel film sono ripresi molto bene gli eleganti interni del locale in cui Mickey, in occasione del primo incontro con Frank Vitale (James Caan), padre di Gina, viene intrattenuto da alcuni esponenti della famiglia del boss Vito Graziosi (Burt Young).

La taverna, fondata nel 1937, è stata frequentata, fra gli altri, anche da Ernest Hemingway, Ezra Pound, Eugene O’Neill, Dylan Thomas e Joe Gould. Dopo la recente ristrutturazione, il ristorante è stato descritto come “La steakhouse parigina che incontra la classica taverna di New York City”.

Questo famoso locale appare anche nel finale dell’intramontabile “Sleepers” (1996), in cui gli inseparabili Shakes (Jason Patric), Micheal (Brad Pitt), John (Ron Eldard), Tommy (Billy Crudup) e Carol (Minnie Driver) si rivedono dopo anni cenando in una sala a loro riservata.

MacDougal Street è il perno del Village, fulcro di locali in continua trasformazione, dove però si continua a respirare a pieni polmoni un’aria europea dall’aroma vintage. Un locale che invece di trasformarsi rimane saldamente fedele alla propria centenaria tradizione è il (11) Caffè Reggio, al civico 119. In questa splendida caffetteria italiana, dove gli arredi sono antichi almeno tanto quanto la macchina per caffè espresso che si staglia nel cuore della sala, è stato servito il primo cappuccino preparato negli Stati Uniti.

Il bar è stato fondato dal Sig. Parisi, italiano doc, originario di Reggio Calabria. Su uno dei tavoli vicini alla finestra, è stata girata un’altra scena del già citato “A proposito di Davis” (2013). Llewyn Davis si incontra con la ragazza con cui ha avuto clandestinamente una relazione, per affrontare con pazienza e responsabilità una faccenda che li lega, davanti ad un caffè ristretto.

Nelle vicinanze del Blue Note, tempio newyorkese e mondiale della musica jazz, c’è un piccolo playground in cui, un muro di circa sei metri, testimonia la presenza di un (12) campo di handball. Questo sport tipicamente americano prevede un equipaggiamento molto semplice costituito solo da scarpe da tennis e una pallina di gomma.

Essendo molto praticato, non è inusuale trovare molti spazi dedicati al gioco in giro per la città. Frankie (Michelle Pfeiffer) e Johnny (Al Pacino), protagonisti del film “Paura d’Amare” (1991), si impegnano nel cercare, colpendo la pallina contro il muro, di prevalere l’uno sull’altra in un avvincente match giocato sul campo all’angolo tra la 3rd Street e la 6th Avenue.

Harry ti presento Sally, Manhattan e The Family Man

Washington Square Park New York

L’unico vero polmone verde del Greenwich Village è rappresentato dal (13) Washington Square Park. In una delle tante panchine a disposizione, ritroviamo di nuovo Llewyn Davis che siede in compagnia di Jean Berkey (Carey Mulligan) la quale, in pieno stato di angoscia, lo insulta profondamente e incessantemente manifestando per lui totale disprezzo.

Il Washington Square Park gode della presenza di un pregevole (14) arco di marmo eretto nel 1892. Più che in ogni altra scena girata in prossimità dell’arco, in “Harry ti presento Sally” (1989), il monumento risulta emblematico. Quando gli ancor giovani protagonisti arrivano a New York su una sgangherata Station Wagon giallo canarino, Sally (Meg Ryan) si congeda da Harry (Billy Crystal) mollandolo proprio sotto il famoso arco. Sally pur concordando con Harry sul fatto che non sarebbero mai potuti diventare amici, afferma: “È un peccato. Eri l’unica persona che conoscevo a New York!

Ultima tappa dell’itinerario, (15) Washington Mews, una via privata a due passi dal parco. La storica via era stata concepita come luogo adibito alla locazione di scuderie per ospitare i cavalli dei ricchi signori della zona. Dagli anni Cinquanta però le stalle vennero reinventate come alloggi di pregevole fattura. Woody Allen, con il suo “Manhattan” (1979) fu il primo ad immortalare la via, in una scena in cui, lo stesso attore, viene ritratto a passeggiare tra le deliziose casette a schiera, dove abita Jill Davis (Meryl Streep), sua ex moglie.

Anche in “The Family Man” (2000), Washington Mews viene ripresa perché, nel variopinto appartamento al civico numero 14, abita Kate Reynolds (Tèa Leoni) raggiunta a sorpresa da Jack Campbell (Nicolas Cage).

Il racconto è incentrato sullo sliding door del protagonista Jack, a cui viene data la possibilità di vivere, solo per poco tempo, la vita che sarebbe stata se avesse preso in passato altre decisioni.

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Tour dei Film a New York

Se invece di programmare un itinerario in autonomia preferite affidarvi a una visita guidata che vi accompagni per circa 3 ore lungo i principali set cinematografici di New York con tanto di aneddoti e curiosità da "dietro le quinte" potete dare un'occhiata a questo tour:

Tour delle location cinematografiche di New York


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Ivan Tronconi
Ivan Tronconi

Appassionato di cinema, innamorato di viaggi on the road e in costante ricerca di fughe alternative nel continente Americano.

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