Alabama

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Ubicata nel profondo Sud degli States, l’Alabama è conosciuta soprattutto per la sua storia legata alle lotte per i diritti civili, di cui conserva ancora numerose testimonianze, le sue bellezze naturali e le sue spiagge di sabbia bianca. Vediamo cosa aspettarsi da questo stato e come organizzare una visita. 

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Alabama (USA): informazioni sullo Stato

L'Alabama in breve...
  • Coordinate: 33°N 87°W
  • Estensione: 135.765 km2
  • Popolazione: 5.039.877
  • Densità: 38,4/km2
  • Nome degli abitanti: Alabamian
  • Lingua ufficiale e lingue parlate: la lingua ufficiale è l’inglese, ma è parlata come prima lingua dal 95,1% della popolazione. Il 3,1% parla spagnolo e il restante 1,8% altre lingue
  • Fuso orario: il fuso orario è UTC-6, che diventa UTC-5 in estate con l’ora legale. Considerando che l’Italia si trova a UTC+1, l’Alabama risulta 7 ore indietro rispetto all’Italia. Fa eccezione Phenix City, che si trova al confine con la Georgia e fa parte dell’area metropolitana di Columbus, e per comodità segue il fuso orario della Georgia (UTC-5)
  • Data di annessione agli Stati Uniti: 14 dicembre 1819
  • Soprannome: The Yellowhammer State; The Heart of Dixie; The Cotton State
  • Origine del Nome: dalla tribù degli Alabamas
  • Motto: Audemus jura nostra defendere
  • Inno: Alabama
  • Capitale: Montgomery
  • Città più grande: Huntsville
  • Altre città importanti: Birmingham, Mobile, Tuscaloosa
  • Numero delle Contee: 67
  • Numero Comuni: 461
  • Stati confinanti: confina a ovest con il Mississippi, a nord con il Tennessee, a est con la Georgia e sud con la Florida. Inoltre a sud ha anche un affaccio sul Golfo del Messico
  • Monte più alto: Cheaha Mountain (733 m)
  • Isole più importanti: Dauphin Island, Ono Island, Orange Beach Islands
  • Parchi Nazionali: nessuno

Etimologia del nome, motto, soprannome

Il nome Alabama deriva dal nome di una tribù della Confederazione Creek, che veniva chiamata Alabamas o Alibamos. Prima è stato dato il nome della tribù al fiume che attraversa l’attuale stato, in seguito lo stato ha preso il nome dal fiume.

Il motto dello stato è la frase latina Audemus jura nostra defendere (Osiamo difendere i nostri diritti). Si tratta dell’adattamento di una frase del poema “An ode in imitation of Alcaeus” del filologo inglese liberale Sir William Jones, pubblicato nel 1781.

L’Alabama ha diversi soprannomi. Il primo è The Yellowhammer State, cioè lo stato degli zigoli gialli (lo zigolo giallo è un uccello simile al passero di colore giallo), ma non è dovuto alla presenza di questi uccelli nello stato. Questo era il soprannome dato ai soldati dell’Alabama che, durante la Guerra civile, avevano dei pezzi di stoffa gialla ad adornare le proprie uniformi. Un altro soprannome è The Cotton State (lo stato del cotone) e il motivo è facilmente intuibile: era uno dei maggiori produttori di cotone della nazione e basava la propria economia su questa coltivazione. L’Alabama viene anche chiamata The Heart of Dixie (il cuore di Dixie): questo era uno slogan dello stato a cavallo tra gli anni ’40 e ’50 del Novecento e sostenuto da una grossa campagna, appositamente per far sì che lo stato non venisse associato solo al cotone. Dixie è una parola che indica una regione geografico-culturale, quella del sud-est americano, di cui l’Alabama è geograficamente al centro.

Geografia

L’Alabama si colloca a pieno nella regione degli Stati del Sud, di cui costituisce il centro geografico e uno dei principali luoghi di sviluppo della cultura del sud americano. Ha uno sbocco sul mare lungo la costa del Golfo del Messico, attorno alla Mobile Bay, dove sfocia il fiume Mobile (generato dalla confluenza tra l’Alabama River ed il Tombigbee River.

Estensione e regioni che caratterizzano l’Alabama

Con un’estensione di 135.765 km2 l’Alabama è il 30° stato USA per superficie. Si divide in due macro regioni – la pianura costiera e l’area montuosa – a loro volta suddivisibili in regioni geografiche minori. La pianura costiera occupa tutta la metà meridionale dello stato e si allarga anche nell’area a nord-ovest al confine con lo stato del Mississippi. Copre il 60% dello stato ed è una regione pianeggiante, intervallata da alcune basse colline ed attraversata dalle valli dei fiumi Alabama e Black Warrior e dei loro affluenti. Nell’area nord-orientale dello stato arriva una porzione dei Monti Appalachi, che però qui raggiungono a malapena i 700 metri d’altitudine nelle vette più alte, rivelandosi quindi poco più che colline. Questa zona vede la Valley and Ridge (la zona di creste e valli) con a sud l’area pedemontana che degrada verso la pianura e a nord il Cumberland Plateau, la parte meridionale dell’Appalachian Plateau.

Caratteristiche del territorio

Il territorio dell’Alabama è pianeggiante per oltre la metà, motivo per il quale il settore agricolo e in particolare le piantagioni di cotone hanno avuto modo di svilupparsi notevolmente. È attraversato da diversi fiumi, la maggior parte dei quali scorre da nord-est a sud ovest e si riversa nell’Alabama River e nel Tombigbee River, che unendosi formano il Mobile River: un breve corso d’acqua dalla cui foce si apre la Mobile Bay. Altri invece passano dalla Florida nord-occidentale prima di riversarsi nel Golfo del Messico. Il piccolo affaccio sul golfo si sviluppa attorno alla Mobile Bay e questo tratto di costa è protetto da una serie di isole barriera, in particolare le Orange Beach Islands, sulla più grande delle quali – che di fatto può essere considerata una penisola, essendo quasi attaccata alla costa e collegata da ponti – si trovano le località turistiche di Orange Beach e Gulf Shores.

Monti, laghi e fiumi più importanti

In Alabama non ci sono monti con altitudini elevate, ma solo aree montano-collinari con vette che arrivano al massimo sui 700 metri d’altitudine. Le uniche quattro cime che superano questa soglia sono Cheaha Mountain (736 m), Talladega Mountain (715 m), Odum Point (714 m) e Hernandez Peak (703 m).

In Alabama non ci sono laghi naturali di rilievo, ma non mancano i bacini artificiali. I più vasti sono il Guntersville Lake (279,6 km2) e il Wheeler Lake (276,4 km2).

Il Tennessee River è il più lungo tra i fiumi che passano in Alabama: nasce in Tennessee, scende in Alabama attraversandone da est a ovest l’area settentrionale e poi torna verso nord per confluire nell’Ohio. Segue per lunghezza il Chattahoochee River, che segna il confine sud-orientale con la Georgia. Tra i fiumi che scorrono interamente nello stato, il maggiore è quello che gli dà il nome: Alabama River. In verità il Coosa River, (che nasce in Georgia e attraversa il nord-est dell’Alabama), l’Alabama River (che nasce dalla congiunzione fra Coosa e Tollapoosa) e il Mobile River (che nasce dalla congiunzione tra Alabama e Tombigbee) possono essere considerati un unico lungo fiume che taglia lo stato in diagonale da nord-est a sud-ovest.

Capitale e città principali

La capitale dell’Alabama è Montgomery, una città di 199.000 abitanti situata nella metà meridionale dello stato. Di poco più popolosa è Huntsville (225.500 abitanti) nel nord, e poco al di sotto come popolazione è anche Birmingham (197.500 abitanti) al centro della metà settentrionale dello stato. Altre città rilevanti sono Mobile (185.000 abitanti) sulla costa e Tuscaloosa (102.500 abitanti) nel centro-ovest. Le aree metropolitane più vaste sono quelle di Birmingham e Huntsville.

Clima

Il clima dell’Alabama è subtropicale umido, con inverni miti ed estate molto calde. Nei mesi estivi, questo è uno dei luoghi più caldi degli Stati Uniti. Si tratta anche di una delle zone maggiormente soggette al passaggio degli uragani e delle tempeste tropicali che arrivano dal Golfo del Messico. Si consideri che nell’area costiera si contano 70-80 giorni di temporali annui. Allo stesso tempo, è fra gli stati più colpiti dai tornado insieme a Oklahoma e Iowa.

Le temperature variano leggermente fra il nord e il sud dello stato. Ad Huntville si registrano minime di 18/19° e massime di 31/32° a luglio, minime di -1/0° e massime di 9/10° a gennaio. A Mobile si hanno invece minime di 22/23° e massime di 32/33° a luglio, minime di 4/5° e massime di 15/16° a gennaio.

Fauna

La fauna dell’Alabama è molto variegata. L’animale ufficiale dello stato è l’orso nero e ci sono anche numerose altre specie di mammiferi, che spaziano dai rari puma ai ben più comuni cervi, fino alle numerose specie di piccole dimensioni, soprattutto roditori. C’è anche una specie a rischio: il silvilago degli Appalachi (un coniglio che esiste solo nel nord dell’Alabama). Tra i rettili, gli alligatori sono i più facili da incontrare: ce ne sono 70.000 esemplari e l’Alabama ha adottato per prima una legge per proteggerli nel 1938. Ci sono poi vari serpenti, tra cui sei specie velenose. Non mancano gli uccelli, di cui si contano 433 specie diverse, alcune delle quali molto rare.

Storia

La prima presenza umana si fa risalire a circa 12.000 anni fa con i popoli paleo-indiani. Bisogna attendere il periodo boschivo, dal 1000 a.C. al 1000 d.C., per lo sviluppo dell’agricoltura e quindi di insediamenti più stabili. Ma la prima cultura di grande rilievo fu quella del Mississippi, che ha dato origine ai primi centri urbani e arrivò a coprire quasi tutto il territorio dell’attuale Alabama fra il 1000 e il 1600 d.C., lasciando in eredità siti archeologici come quello di Moundville. Le principali tribù della cultura Alabama erano i Choctaw, i Creek, i Koasati, i Mobile e i Chickasaw. Ma c’erano anche tribù di lingua irochese come i Cherokee.

I primi europei a mettere piede sul suolo dell’attuale Alabama furono gli spagnoli, che rivendicarono questa terra come La Florida: la regione che include l’attuale stato della Florida (che ha mantenuto il nome originario) e parte degli stati a nord della penisola. Fu Hernando De Soto nel 1539 ad esplorare il corso dei fiumi Alabama, Coosa e Tombigbee per mappare la regione ed incontrare varie tribù di nativi. Nella seconda metà del Seicento, gli inglesi rivendicarono tutta la regione a nord del Golfo del Messico, inclusa quasi tutta l’attuale Alabama, come parte della Provincia della Carolina. Nel 1702 i francesi costruirono Fort Louis sulla foce del fiume Mobile e iniziarono la colonizzazione di quella che sarebbe diventata la Louisiana.

La regione fu oggetto di contesa fra inglesi e francesi, che nella prima metà del Settecento fu principalmente una competizione commerciale con i nativi, mentre poi sfociò nella Guerra franco indiana, vinta dalla Gran Bretagna. Così nel 1763 gli inglesi ebbero ufficialmente il possesso di tutta l’area compresa tra i fiumi Chattahoochee e Mississippi. Dopo la Guerra d’indipendenza americana, nel 1783 la Gran Bretagna cedette alla Spagna la Florida Occidentale e contemporaneamente cedette ai neonati Stati Uniti tutta l’area a nord del 31° parallelo. In seguito a un periodo di controversie, nel 1795 la Spagna cedette agli Stati Uniti la terra a est del fiume Mississippi e venne creato il Territorio del Mississippi. Questo includeva una parte degli attuali stati di Mississippi e Alabama e con due successive annessioni nel 1804 e 1812 arrivò ad includere la totalità degli attuali due stati. Nel 1817 il territorio fu diviso in due: l’area occidentale divenne l’attuale stato del Mississippi e quella orientale divenne il Territorio dell’Alabama.

Lo Stato dell’Alabama nacque ufficialmente nel 1819, diventando il 22° stato dell’unione. Nel 1830 venne approvato l’Indian Removal Act, con il quale le tribù dei nativi vennero obbligate a migrare a ovest del fiume Mississippi. Nel primo periodo della statualità però l’Alabama ebbe anche grossi problemi finanziari: la popolazione cresceva esponenzialmente e mancava il denaro in circolazione. Venne quindi creato un sistema di banche statali, con emissione di titoli di stato e vendita di terreni pubblici per garantire i capitali. Nel 1836 venne abolita ogni tassazione ai fine statali e nel 1837 la crisi finanziaria denominata “Panico del 1837” cancellò la gran parte dei beni delle banche, riducendo lo stato in estrema povertà.

Nel corso dell’Ottocento si svilupparono anche le piantagioni di cotone, nella fertile area conosciuta come “Cintura nera”, con l’importazione di decine di migliaia di schiavi. Nel 1860, il 45% della popolazione dell’Alabama era afroamericana e si trattava quasi completamente di schiavi. Nel 1861 l’Alabama si unì agli Stati confederati d’America e il governo degli stati secessionisti si riunì per la prima volta proprio qui, a Montgomery. Circa 120.000 soldati partirono dall’Alabama – accompagnati da migliaia di schiavi che si occupavano dei lavori necessari all’esercito, come accudire i cavalli, trasportare provviste e costruire barriere difensive – nella Guerra civile americana. Gli schiavi dell’Alabama vennero liberati nel 1865 grazie al 13° emendamento.

L’Alabama restò uno stato agricolo anche dopo la guerra, con l’economia basata prevalentemente sulla coltivazione del cotone. Dieci anni dopo la guerra, nel 1875, venne approvata una legge che prevedeva la segregazione razziale nelle scuole. La costituzione statale del 1901 privava del diritto di voto quasi tutti gli afroamericani, i nativi americani, e una fetta preponderante degli immigrati europei: il voto era quindi riservato a una minoranza dei cittadini effettivi. Nel periodo tra il 1940 e il 1943, con lo sviluppo industriale legato alla Seconda guerra mondiale, quasi 90.000 persone si trasferirono dalle campagne alle città, passando dal lavoro agricolo a quello in fabbrica. Ciononostante, la distribuzione dei seggi parlamentari non venne cambiata e la rappresentanza maggioritaria rimase quella dei grandi proprietari terrieri, nonostante le campagne si stessero spopolando. Le pressioni degli afroamericani e il movimento per i diritti civili portarono alla fine della segregazione nel 1964, ma molte usanze di segregazione razziale permasero anche per gli anni successivi. La figura simbolo dei diritti civili fu Rosa Louise Parks, che rifiutando nel 1955 di cedere a un bianco il posto sull’autobus, diede il via al boicottaggio dei bus a Montgomery.

Negli anni 2000 lo stato dell’Alabama è stato colpito da alcune grosse calamità naturali. In particolare, l’Uragano Ivan del 2004 ha causato danni ingenti, calcolati per 18 miliardi di dollari. Nella primavera del 2011 invece si sono verificati ben 62 tornado consecutivi, che hanno ucciso 238 persone e lasciato una scia di distruzione.

Economia

Sebbene un tempo le coltivazioni di cotone fossero quasi l’unica fonte di reddito per l’Alabama, oggi l’economia è più diversificata. L’industria include l’estrazione mineraria, la produzione dell’acciaio e la produzione di automobili. C’è inoltre l’industria aerospaziale con il Redstone Arsenal dell’esercito e il George C. Marshall Space Flight Center della NASA. Importante anche l’allevamento del pesce, in particolare del pesce gatto, nonostante sia un settore in calo negli ultimi anni.

Sport

In Alabama si praticano molti sport di squadra a livello universitario, ma non ci sono squadre professionistiche di alto livello. Sono invece molto rilevanti le corse automobilistiche, in particolare con la Talladega Superspeedway e il Barber Motorsports Park. In Alabama si svolgono anche numerosi tornei di golf.

Mappa dell’Alabama

Turismo in Alabama

L’Alabama può essere visitata tanto per le sue città e luoghi storici, quanto per le attrazioni di carattere naturalistico. Alle cose da vedere si aggiungono gli eventi da vivere, primo fra tutti i carnevale. Se nell’immaginario comune la città americana del carnevale è New Orleans, in verità è Mobile la città che ha dato i natali al Mardi Gras in America. Proprio qui infatti si trova il Mobile Carnival Museum, dove è possibile approfondire i 300 anni di storia di questa festa. Come scritto nella nostra Top 10 di cosa vedere in Alabama, tra le città da visitare spiccano Montgomery e Birmingham, ma le attrazioni variano dall’US Space & Rocket Center ai luoghi legati alla musica come il Muscle Shoals Sound Studio.

In Alabama non ci sono National Park, ma 3 National Monument – Birmingham Civil Rights, Freedom Riders e Russel Cave – e 21 State Park. Tra questi, il più famoso è il Cheaha State Park, ma non mancano cascate scenografiche come la Noccalula Falls e grotte suggestive come le Cathedral Caverns. Sulla costa invece si trovano sia località balneari come Gulf Shores e Orange Beach, sia siti storici come Fort Gaines su Dauphin Island.

Aeroporti principali

Il più importante aeroporto dell’Alabama è quello di Birmingham, il Birmingham-Shuttlesworth International Airport. Ci sono poi gli aeroporti di altre grandi città nel nord e sud: Huntsville International Airport e Mobile Regional Airport. Nessun aeroporto dell’Alabama offre voli diretti dall’Europa, pertanto l’unico modo per arrivarci è quello di fare scalo in un altro aeroporto americano. Tuttavia, da questi aeroporti ci sono diversi voli da e per altre destinazioni americane.

Come muoversi in Alabama

Per spostarsi in Alabama c’è una fitta rete stradale, con una serie di grandi direttrici che attraversano tutto lo stato. Per muoversi da nord a sud la strada maestra è la I-65, che arriva dal Tennessee, passa da Birmingham e Montgomery e arriva fino a Mobile sulla costa. La I-20 invece taglia lo stato in orizzontale: arriva dalla Georgia fino a Birmingham e poi devia a sud-ovest verso il Mississippi. Da Birmingham si diramano anche la I-22 verso nord-ovest e la I-59 verso nord-est. Dalla capitale Montgomery parte anche la I-85 verso est, fino alla Georgia.

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