South Carolina

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Incastonata fra l’Oceano, la North Carolina e la Georgia, la South Carolina è conosciuta per le sue bianche spiagge, le lussureggianti foreste, i festival all’aperto, la deliziosa cucina e la celebre ospitalità tipica degli Stati del Sud.

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South Carolina (USA): informazioni sullo Stato

Il South Carolina in breve...
  • Coordinate: 34°N 81°W
  • Estensione: 82.932 km2
  • Popolazione: 5.282.634
  • Densità: 67,74/km2
  • Nome degli abitanti: South Carolinian
  • Lingua ufficiale e lingue parlate: inglese
  • Fuso orario: il fuso orario è UTC-5, che diventa UTC-4 in estate con l’ora legale. Considerando che l’Italia si trova a UTC+1, il South Carolina risulta 6 ore indietro rispetto all’Italia
  • Data di annessione agli Stati Uniti: 23 maggio 1788
  • Soprannome: The Palmetto State
  • Origine del Nome: in onore del re Carlo II d’Inghilterra
  • Motto: Dum spiro spero; Animis opibusque parati
  • Inno: ha due inni: Carolina; South Carolina on my mind
  • Capitale: Columbia
  • Città più grande: Charleston
  • Altre città importanti: Rock Hill, Greenville
  • Numero delle Contee: 46
  • Numero Comuni: 271
  • Stati confinanti: confina a nord e nord-est con il North Carolina, a ovest e sud-ovest con la Georgia. A sud e sud-est affaccia sull’Oceano Atlantico
  • Monte più alto: Sassafras Mountain (1085 m)
  • Isole più importanti: Hilton Head Island, Folly Island, James Island, Edisto Island
  • Parchi Nazionali: Congaree National Park

Etimologia del nome, motto, soprannome

Il nome South Carolina deriva semplicemente dalla divisione della Carolina nelle due parti settentrionale e meridionale. La Carolina era stata chiamata così, in onore di re Carlo II d’Inghilterra, dagli otto lord inglesi che avevano ricevuto la colonia dal sovrano.

Questo stato ha due motti, entrambi in latino: Dum spiro spero (Mentre respiro, spero) e Animis opibusque (Preparato in mente e risorse). Il primo è probabilmente ispirato ad uno scritto di Cicerone. Furono entrambi adottati nel 1776, con la dichiarazione di indipendenza del South Carolina.

Il soprannome è The Palmetto State (lo stato del palmetto). Il Sabal Palmetto è un tipo di palma, molto diffuso qui e che è anche l’albero ufficiale dello stato, ma che ha anche un significato storico. Era infatti costruito con i tronchi di questi alberi il forte che, sotto la guida di William Moultrie, difese l’isola di Sullivan dai cannoni della flotta inglese.

Geografia

Stretta fra la Georgia e la North Carolina, nella regione degli Stati del Sud, la Carolina del Sud è uno stato affacciato sull’Oceano Atlantico, con una costa molto frastagliata e ricca di insenature. La pianura atlantica si estende verso l’interno per buona parte del territorio, lasciando poi spazio ai rilievi montuosi della catena degli Appalachi. Il South Carolina è anche lo stato sismicamente più attivo della costa orientale degli Stati Uniti.

Estensione e regioni che caratterizzano il South Carolina

Con un’estensione territoriale di 82.932 km2 il South Carolina è il 40° stato USA per superficie. Il suo territorio è suddiviso in tre aree ben distinte. La più vasta è la pianura costiera atlantica, che si estende dalla costa verso l’interno e copre circa i due terzi dello stato. Dal punto di vista culturale, questa regione è a sua volta suddivisa tra il il Pee Dee (l’angolo nord-est lungo lo spartiacque inferiore dell’omonimo fiume) e il Lowcountry.

Andando verso l’interno la pianura lascia spazio al Piedmont Plateau: l’area pedemontana che a sua volta è suddivisa fra le Midlands (l’area rivolta alla pianura) e il Piedmont (l’area più vicina alle montagne). Infine, Nel nord-ovest dello stato troviamo la regione dell’Upstate, dove sono protagoniste le Blue Ridge Mountains.

Caratteristiche del territorio

Il territorio del South Carolina è in grande prevalenza pianeggiante. La vasta pianura atlantica si estende dalla costa verso l’interno occupando gran parte del territorio statale. È questa pianura sedimentaria che, costituendo un terreno agricolo eccellente, ha incentivato lo sviluppo delle grandi piantagioni. Fanno ovviamente eccezione le aree paludose, che comunque non sono così abbondanti come in altri stati del sud statunitense.

La costa è caratterizzata da un gran numero di baie, che si alternano ad aree lagunari e agli estuari dei fiumi. La parte centro-occidentale dello stato, il Piedmont Plateau, è caratterizzato invece da bassi rilievi che un tempo erano in prevalenza agricoli mentre oggi sono stati rimboschiti per la produzione di legname. Le Blue Ridge Mountains, che rientrano nella grande catena dei Monti Appalachi, in questa zona non sono altissime e arrivano appena attorno ai mille metri di altitudine.

Monti, laghi e fiumi più importanti

La vetta più alta dello stato è quella della Sassafras Mountain (1085 m), seguita dalla Hickorynut Mountain (1061 m) e dalla Pinnacle Mountain (1043 m). In South Carolina non esistono laghi naturali di dimensioni considerevoli. Ci sono però diversi laghi artificiali, il più grande dei quali è il Lake Marion (447.6 km2), seguito dal Clarks Hill Lake (283 km2), situato a metà fra South Carolina e Georgia.

Il più lungo è il Savannah River, che segna il confine sud-occidentale con la Georgia. Tra i fiumi che scorrono all’interno dello stato invece, il più importante è il Pee Dee River, che scorre nel nord-est ed è caratterizzato dalla divisione fra Great Pee Dee e Little Pee Dee nella prima parte del proprio corso.

Capitale e città principali

La capitale dello stato è Columbia, una città di 139.000 abitanti situata più o meno al centro dello stato. Di poco più popolosa, ma molto più conosciuta, Charleston (159.500 abitanti) si trova invece sulla costa. Gli altri unici due comuni che superano i centomila abitanti – North Charleston (120.000 abitanti) e Mount Pleasant (98.000 abitanti) – fanno parte entrambi dell’area metropolitana di Charleston. Nella parte occidentale dello stato le località più importanti sono invece Rock Hill (77.000 abitanti) e Greenville (74.500 abitanti).

Clima

La Carolina del Sud ha un clima subtropicale umido, ma le temperature possono variare molto fra la costa (generalmente più calda e umida) e l’interno. Le estati sono generalmente molto calde, con in media massime di 33° e minime di 23-24° a Charleston, sulla costa, e massime di 32/33° e minime di 20/21° a Greenville, nel nord-ovest. In inverno la differenza tra le due zone è maggiore. Se a Charleston si registrano massime di 15/16° e minime di 3/4°, a Greenville e le massime sono mediamente di 11/12° e le minime di 0°. Inoltre, sulle montagne è possibile la presenza di neve in inverno.

Per quanto riguarda le precipitazioni, sono abbondanti in tutto lo stato, ma l’interno ha stagioni più definite mentre la costa resta generalmente più umida durante tutto l’anno. Questo stato è soggetto a cicloni tropicali, che si verificano solitamente tra giugno e novembre: fra i più intensi, si ricorda l’uragano Florence del 2018. I tornado sono invece meno frequenti rispetto ad altri Stati del Sud.

Fauna

La varietà di ambienti naturali, che spaziano dalle montagne al mare, fanno sì che in South Carolina ci siano habitat per molte specie animali diverse. I mammiferi che si possono trovare in questo stato variano da quelli delle aree più interne come cervi, orsi neri, lupi, puma o linci a quelli che abitano il mare antistante la costa, come balene e delfini dal naso a bottiglia. Lo stesso vale per gli uccelli: si passa dai rapaci come aquile, falchi e gheppi agli uccelli acquatici come aironi, ibis e cicogne. Anche i rettili sono di varie specie diverse: gli alligatori sono molto diffusi (si contano 100.000 esemplari e questo è il quinto stato per numero di alligatori negli USA), ma ci sono anche tartarughe e serpenti, tra cui il velenoso serpente testa di rame. 

Storia

Si ritiene che i primi esseri umani abbiano frequentato questa terra oltre 13.000 anni fa, ma i primi insediamenti risalgono a 10.000 anni fa, come testimoniano i reperti archeologici ritrovati. Dal Periodo arcaico (8000-2000 a.C.) caratterizzato da caccia e raccolta, si passò al Periodo dei boschi (a partire dal 1000 a.C.) con lo sviluppo dell’agricoltura, e poi alla Cultura di Deptford (800 a.C. – 700 d.C.) caratterizzata da una società complessa sia dal punto di vista socio-politico che religioso, con cerimoniali e sepolture in tumuli.

Dall’800 d.C. iniziò a svilupparsi invece la Cultura del Mississippi, che in quest’area si declinò nel sottogruppo del Mississippiano degli Appalachi meridionali. L’attuale South Carolina ospitò diverse tribù di nativi: in particolare la costa era abitata dalle tribù di lingua algonchina, l’area pedemontana dai siouan e gli altipiani dagli irochesi.

Pedro de Salazar fu il primo europeo ad arrivare nell’attuale South Carolina, con una spedizione partita da Santo Domingo e approdata fra la Georgia settentrionale e Cape Fear tra il 1514 e il 1516. De Salazar ridusse in schiavitù 500 nativi per portarli a Santo Domingo, ma la maggior parte morì durante il viaggio. Seguì nel 1521 il viaggio di Pedro de Quejo e Francisco Gordillo, e un nel 1525 un altro di De Quejo, il quale si spostò dalla Florida al Maryland e catturò diversi nativi da usare come interpreti.

Nel 1526 Lucas Vázquez de Ayllón tentò di fondare una colonia a Winyah Bay, ma poi si spostò a sud nell’attuale Georgia. La prima esplorazione davvero approfondita fu però quella di Hernando de Soto, che nel 1539-1540 incontrò diverse tribù indiane spostandosi dalla Florida verso nord e poi verso ovest. Parte del suo viaggio fu ripetuto nel 1567 da Juan Pardo, il quale aveva l’obiettivo di rivendicare tutta l’area come colonia spagnola.

Nel secolo successivo iniziarono ad arrivare anche gli inglesi, spostandosi in particolare dalla Virginia. Il 24 marzo 1663 il re d’Inghilterra Carlo II concesse a otto lord la terra della Carolina (così chiamata da loro in onore del re) per il loro fedele sostegno ai suoi sforzi per riconquistare il trono. Questo territorio corrispondeva grosso modo alla somma di sei attuali stati americani: North Carolina, South Carolina, Tennessee, Georgia, Alabama, Mississippi.

Nel periodo tra il 1670 e il 1715, dall’attuale South Carolina vennero esportate decine di migliaia di nativi fatti schiavi (si stima fra 24.000 e 51.000), più degli africani portati in Nord America nello stesso periodo. Nel 1712 la Carolina si divise fra nord e sud e nel 1719 la Carolina del sud divenne ufficialmente una Colonia reale. Per un lungo periodo prosperò grazie ai terreni fertili (molto importante la coltivazione del riso) e ai suoi porti, in primis Charleston. Inoltre era una colonia che consentiva tolleranza religiosa. Nella seconda metà del Settecento era una delle colonie più ricche d’America.

Nel 1776 nacque lo Stato della Carolina del Sud con l’adozione della propria costituzione. Due anni dopo divenne il primo stato a ratificare gli articoli della Confederazione. Nel 1788 ratificò la Costituzione degli Stati Uniti, entrando nell’Unione come ottavo stato. Durante la Guerra d’indipendenza, un terzo dei combattimenti si tennero sul suolo del South Carolina, rendendolo lo stato che ha ospitato più battaglie in tutta la guerra. Negli anni successivi la schiavitù portò ad un elevato incremento della popolazione: se dal censimento del 1790 risultavano meno di 250.000 abitanti, da quello del 1800 la popolazione era salita a 340.000 (di cui 146.000 schiavi).

Nell’Ottocento la Carolina del Sud fu uno stato schiavista che basava buona parte della propria economia sulle piantagioni, dove gli afroamericani erano impiegati come forza lavoro. La Guerra civile americana iniziò proprio con il bombardamento dell’Union Fort Sumter, nel porto di Charleston. La guerra coinvolse pienamente il South Carolina – con oltre 60.000 suoi soldati che prestarono servizio, ma soprattutto con molti campi di battaglia in questo stato – e ne rovinò pesantemente l’economia. Inoltre nel 1865, alla fine della guerra, le truppe guidate dal generale William Tecumseh Sherman marciarono attraverso lo stato devastando le piantagioni. La Carolina del Sud venne riammessa all’Unione il 9 luglio 1868.

Gli anni ’90 dell’Ottocento videro diverse tensioni razziali e il sorgere di movimenti populisti e agrari. Nel 1895 venne approvata una nuova costituzione, che privava quasi tutti i neri e molti bianchi poveri di requisiti per le tasse elettorali, residenza e test di alfabetizzazione: in pratica queste categorie si vedevano precluso l’accesso alle liste elettorali. Nel 1900 gli afroamericani erano 780.509 (il 58% della popolazione statale), ma non avevano rappresentanza politica. Le leggi di Jim Crow, quelle della segregazione razziale, restarono in vigore fino agli ’60 del Novecento. Per questo nei primi decenni del 1900 molti afroamericani migrarono verso gli stati del nord e nel 1930 il South Carolina arrivò ad avere una popolazione a maggioranza bianca (per la prima volta dal 1708).

Il Novecento fu il secolo del Movimento per i diritti civili, che si rivelò meno violento rispetto ad altri stati vicini, dato che i leader bianchi della Carolina del Sud si rivelarono propensi ad accettare un cambiamento, sebbene lento e graduale, a differenza di altri stati in cui la riluttanza al cambiamento era più chiara. Inoltre nel corso del secolo in South Carolina si sviluppò l’industria tessile e in parallelo il settore agricolo si diversificò molto, passando dall’esclusività del cotone ad altre tipologie di colture. Il settore cambiò ancor più drasticamente nella seconda metà del secolo: se nel 1960 oltre la metà del cotone veniva ancora raccolto a mano, nel 2000 erano rimaste solo 24.000 aziende agricole e molte terre in precedenza coltivate a cotone furono convertite in aree boschive.

Economia

L’economia dello stato è perfettamente nella media degli Stati Uniti, essendo al 26° posto come PIL su 50 stati. Se un tempo il settore agricolo era preponderante, in particolare con la produzione del cotone, oggi l’economia è molto più diversificata. Nell’ambito agricolo le produzioni principali sono cotone, tabacco, soia, fieno e riso. A queste si affiancano gli allevamenti di suini, bovini e pollame. L’industria include il settore tessile e quello chimico, la produzione di carta e l’industria automobilistica. Ci sono anche alcune grandi aziende, sia americane che straniere, che hanno aperto grandi impianti di produzione in South Carolina: fra queste la Boeing e la BMW.

Sport

Il South Carolina non ha nessuna squadra professionistica di rilievo. È però una destinazione molto gettonata per gli sport acquatici.

Mappa del South Carolina

Turismo in South Carolina

La vivace ed ospitale città costiera di Charleston è senza dubbio la meta da non perdere durante un viaggio in South Carolina. Dal romantico quartiere francese al curioso rione con le case pastello Rainbow Row, dai luoghi della Guerra di Secessione come Fort Sumter alle storiche piantagioni, la città più grande dello stato è ricca di attrazioni e si presta perfettamente ad una piacevole visita. Anche la capitale Columbia merita una visita con i suoi numerosi musei, mentre chi cerca località di villeggiatura e divertimento può recarsi a Myrtle Beach, sulla costa settentrionale dello stato.

Guardando alle attrazioni naturalistiche, in South Carolina ci sono 1 National Park – il Congaree – e 47 State Park, che offrono paesaggi montani come quelli del Table Rock State Park, ma anche marini come quelli dell’Hunting Island State Park. Ci sono inoltre luoghi dove la natura e la storia si intersecano, come il Charles Towne Landing State Historic Site o la McLeod Plantation Historic Site. Ma le bellezze naturalistiche non finiscono qui: la Carolina del sud è ricca di luoghi unici, come la magnifica Angel Oak, una quercia secolare che sembra uscire dalle fiabe, situata su Johns Island.

Aeroporti principali

Il maggiore aeroporto dello stato è quello di Charleston (Charleston International Airport). Tuttavia né questo né gli aeroporti di Myrtle Beach, Greenville e Columbia (Myrtle Beach International Airport, Greenville-Spartanburg International Airport e Columbia Metropolitan Airport) offrono voli diretti dall’Europa. Pertanto l’unico modo per arrivare in aereo in South Carolina è quello di fare scalo in un altro aeroporto americano. Un’alternativa valida è quella di volare su uno degli stati limitrofi (ad esempio all’aeroporto di Atlanta in Georgia), spostandosi poi via terra. Gli aeroporti sopracitati sono comunque da prendere in considerazione se ci si deve spostare da o per altri stati USA.

Come muoversi in South Carolina

Il South Carolina è uno stato di dimensioni abbastanza ridotte e prevalentemente pianeggiante, pertanto spostarsi al suo interno non è complicato. La principale autostrada è la I-26, che da Charleston corre verso nord-ovest, toccando Columbia e attraversando tutto lo stato fino al confine con il North Carolina. La I-95, invece, percorre tutta la East Coast e taglia quindi anche tutto lo stato collegandolo con North Carolina a nord e Georgia a sud. Parallela a questa scorre, nell’area settentrionale, la I-85 che passa da Greenville e Spartanburg. Columbia è anche attraversata dalla I-20 che la collega con la I-95 a Florence e con Augusta in Georgia. Dalla capitale sale anche verso nord la I-77 diretta verso Charlotte in North Carolina.

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