Mississippi

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Il Mississippi rientra fra gli Stati del Sud degli Stati Uniti, ed è conosciuto per essere stato la culla della musica blues, nonché patria di tanti famosi esponenti di questo genere, e per alcuni importanti luoghi storici fra cui piantagioni, dimore e luoghi della guerra civile. Scopriamo cos’ha da offrire questo stato e come organizzare una visita. 

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Mississippi (USA): informazioni sullo Stato

Il Mississippi in breve...
  • Coordinate: 33°N 90°W
  • Estensione: 125.443 km2
  • Popolazione: 2.963.914
  • Densità: 24,5/km2
  • Nome degli abitanti: Mississippian
  • Lingua ufficiale e lingue parlate: inglese
  • Fuso orario: il fuso orario è UTC-6, che diventa UTC-5 in estate con l’ora legale. Considerando che l’Italia si trova a UTC+1, il Mississippi risulta 7 ore indietro rispetto all’Italia
  • Data di annessione agli Stati Uniti:
  • Soprannome: The Magnolia State; The Hospitality State
  • Origine del Nome: “Grande fiume” nella lingua algonchina
  • Motto: Virtute et armis
  • Inno: Go, Mississippi
  • Capitale: Jackson
  • Città più grande: Jackson
  • Altre città importanti: Gulfport
  • Numero delle Contee: 82
  • Numero Comuni: 300
  • Stati confinanti: confina a nord con il Tennessee, a est con l’Alabama, a nord-ovest con l’Arkansas e a sud-ovest con la Louisiana. Inoltre a sud affaccia anche sul Golfo del Messico
  • Monte più alto: Woodall Mountain (246 m)
  • Isole più importanti: Horn Island e altre isole barriera
  • Parchi Nazionali: nessuno

Etimologia del nome, motto, soprannome

Il nome Mississippi deriva dalla lingua algonchina parlata dai nativi di quest’area: “Misi-ziibi” significa “grande fiume” e infatti questo nome è stato dato prima al fiume e poi, di riflesso, all’attuale stato.

Il motto dello stato è Virtute et armis, che in latino significa “Per valore e armi”. Pare che sia stato ispirato dal motto di Lord Gray De Wilton, “Virtute non armis fido” (Confido nella virtù, non nelle armi).

Il Mississippi è soprannominato The Magnolia State (lo stato delle magnolie) e The Hospitality State (lo stato dell’ospitalità). La magnolia è infatti l’albero ufficiale dello stato, perché qui è molto diffusa e i suoi fiori sono un simbolo del luogo. Allo stesso tempo, è definito come uno stato particolarmente ospitale, perché i suoi cittadini arrivano da diverse parti del mondo e si presentano come accoglienti verso tutti gli stranieri che vi si recano.

Geografia

Il Mississippi rientra in pieno, sia geograficamente che dal punto di vista storico-culturale, fra gli Stati del Sud. Affaccia sul Golfo del Messico e il suo confine occidentale corrisponde per la maggior parte al corso del fiume da cui prende il nome, il Mississippi River, esclusa la sezione meridionale: la foce del fiume si trova infatti in Louisiana.

Estensione e regioni che caratterizzano il Mississippi

Il Mississippi ha un’estensione di 125.443 km2 ed è il 32° stato USA per superficie. Il suo territorio può essere diviso in tre regioni principali. La maggior parte dello stato è una pianura intervallata da colline di minima altitudine, che degradano nella pianura costiera che affaccia sul Golfo del Messico. Il nord-ovest è invece il cosiddetto Mississippi Delta. Ma attenzione: non si tratta della foce a delta del fiume Mississippi (che è ovviamente più a sud e rientra completamente nel territorio della Louisiana).

Caratteristiche del territorio

Il territorio di questo stato è totalmente pianeggiante, con alcune basse colline che arrivano al massimo sui 200 metri d’altitudine. Le aree dove la pianura è totale sono la costa e il Mississippi Delta. L’area costiera è caratterizzata da aree lagunari e paludose alla foce dei vari fiumi che sboccano nel Golfo del Messico ed è separata dal mare aperto da una serie di isole barriera: strisce di terra lunghe e sottili parallele alla costa. La regione del Mississippi Delta, nel nord-est è la più fertile dello stato: un tempo era coperta da foreste di latifoglie, che poi sono state gradualmente sostituite dalle piantagioni di cotone.

Monti, laghi e fiumi più importanti

In Mississippi non ci sono montagne: la collina più alta è la Woodall Mountain (246 m).

Ci sono diversi laghi naturali nella pianura alluvionale del Mississippi, ma nessuno di grandi dimensioni. In compenso, alcune dighe danno vita a laghi artificiali con una superficie ampia nella parte centrale dello stato. Il maggiore è il Sardis Lake, nel centro nord, che ha una superficie di 399 km2.

Il fiume più importante è il Mississippi River, dal quale lo stato prende il proprio nome. Segna buona parte del confine occidentale dello stato e ne ha storicamente influenzato tutta la vita sociale ed economica, ma non lo attraversa, restando sempre laterale e sfociando in Louisiana. Tra i fiumi che attraversano lo stato, il più lungo è il Big Black River, affluente del Mississippi che scorre da nord-est a sud-ovest. Tuttavia, sebbene sia più breve, ha un’importanza maggiore lo Yazoo River, affluente del Mississippi che scorre da nord a sud-ovest. La fertile regione del Mississippi Delta è racchiusa proprio tra questi due fiumi.

Capitale e città principali

La capitale e città più popolosa dello stato è Jackson (157.000 abitanti), situata più o meno al centro dello stato. Non è una grande metropoli e in tutto lo stato non ci sono grandi città. La seconda per popolazione è Gulfport (72.500 abitanti) che, come suggerisce il nome, si trova sulla costa del Golfo del Messico.

Clima

Il clima del Mississippi è subtropicale umido e presenta estati molto lunghe, calde ed umide. Gli inverni invece sono abbastanza brevi e solitamente miti. A mitigare notevolmente il clima in inverno è la presenza del Golfo del Messico, le cui correnti calde contrastano quelle fredde provenienti dal nord. Le temperature medie registrano minime di 21/22° e massime di 33/34° in estate; minime di 0/1° e massime di 12/13° in inverno. 

Le precipitazioni sono abbondanti e i temporali sono frequenti nella parte meridionale. Spesso questi si trasformano in tornado che possono rivelarsi anche molto pericolosi. Cinque dei tornado più mortali della storia americana si sono verificati proprio in Mississippi. Inoltre, dal Golfo arrivano spesso gli uragani, che più di una volta hanno lasciato una scia di morti e danni ingenti. I peggiori sono stati l’uragano Camille del 1969 e l’uragano Katrina del 2005.

Fauna

Nonostante il territorio del Mississippi non sia molto variegato e una parte rilevante sia stata occupata dalle piantagioni, la fauna selvatica non manca. Tra i mammiferi troviamo ad esempio cervi, orsi neri, volpi, roditori di varie specie e animali acquatici come lontre e castori. Abbondano anche i rettili, inclusi gli alligatori e alcuni serpenti velenosi come il mocassino acquatico. Gli uccelli variano dai rapaci che predano i roditori nelle vaste campagne ai volatili acquatici delle aree paludose.

Storia

I paleo-indiani vissero nella terra dell’attuale Mississippi già migliaia di anni fa, come testimoniano i tumuli funerari di 2000 anni giunti fino ai giorni nostri. Nel periodo del Terminal Coles Creek – dal 1150 al 1250 d.C. – aumentarono i contatti tra i popoli che vivevano lungo il corso del fiume Mississippi a sud (Plaquemine, Troyville, Coles Creek) e quelli più a nord (culture mississippiane), instaurando rapporti ed evolvendo sia nelle tecniche artigianali sia nella struttura societaria. I discendenti di questi popoli sono principalmente le tribù Choctaw e Chickasaw.

I primi europei ad arrivare nell’attuale Mississippi furono gli spagnoli guidati da Hernando de Soto, negli anni ’40 del 1500. Furono però i francesi a rivendicare come parte della Nuova Francia tutta quest’area, stabilendosi lungo la costa ed erigendo il primo insediamento: Fort Maurepas (vicino all’attuale Biloxi). Nel 1716 fondarono Fort Rosalie (l’attuale Natchez) sulle sponde del fiume Mississippi, che divenne la più importante stazione commerciale dell’area.

Con la sconfitta della Francia nella guerra dei Sette Anni contro la Gran Bretagna, il territorio della Nuova Francia che includeva anche l’attuale Mississippi venne governato per alcuni anni dalla Spagna e poi passò sotto gli inglesi, come parte della Florida occidentale. Nel 1783, a seguito dell’indipendenza degli Stati Uniti, questi ottennero tutta l’area dagli inglesi, ma il terzo meridionale dello stato venne dato alla Spagna con la Pace di Parigi. La Georgia rivendicava tutta la regione tra il fiume Chattahoochee e il fiume Mississippi e nel 1795 si verificò il cosiddetto “scandalo della terra di Yazoo“, quando la Georgia tentò di vendere le terre di quest’area senza ufficialmente esserne in possesso. Il governo statunitense acquisì tutta l’area nel 1802 e ne assegnò la parte settentrionale al Territorio del Mississippi e quella meridionale al Territorio della Louisiana. Nel 1817 la parte occidentale del Territorio del Mississippi divenne lo Stato del Mississippi, entrando nell’Unione come 20° stato.

L’Ottocento è stato il secolo della rimozione dei nativi: con l’Indian Removal Act del 1830 il governo costrinse le tribù a spostarsi ad ovest del fiume Mississippi, dando ai coloni bianchi la parte orientale, incluso quindi lo stato del Mississippi. In quel periodo, il Mississippi era anche diventato uno dei maggiori produttori di cotone, il che implicava un incremento costante di manodopera. Per soddisfare la domanda, venivano portati qui gli schiavi dagli stati in cui, nel frattempo, stava diminuendo la produzione del tabacco. Il suolo fertile e l’alto costo del cotone sul mercato internazionale fecero aumentare sempre di più la produzione ed arricchire notevolmente i proprietari terrieri del Mississippi. Dal 1820 al 1860, la produzione di cotone passò da 43.000 balle a oltre un milione di balle all’anno, rendendolo nella seconda metà del secolo il maggiore produttore di cotone americano. In quel periodo il 55% degli abitanti dello stato erano in schiavitù.

La paura di perdere la supremazia bianca indusse oltre 80.000 cittadini del Mississippi ad arruolarsi nell’esercito confederato durante la Guerra civile americana. Entrambi gli schieramenti erano consci dell’importanza del controllo del fiume Mississippi e quindi quest’area fu oggetto di numerose battaglie. Non solo: con l’avanzata dell’esercito dell’Unione, migliaia di schiavi si unirono alle sue linee per ottenere la libertà. Tuttavia dopo la guerra vennero approvati i cosiddetti “codici neri“: leggi che limitavano i diritti dei liberti (gli schiavi liberati). Nel 1868 una coalizione birazziale scrisse una nuova costituzione, che venne adottata in seguito a un referendum.

L’epidemia di febbre gialla del 1878 devastò lo stato dal punto di vista sia sociale che economico, ma l’ultimo ventennio dell’Ottocento è ricordato come l’epoca d’oro del Mississippi. L’economia progredì notevolmente, ma non con piena uguaglianza sociale. Nonostante i teorici diritti dei neri, lo stato era governato dai democratici borbonici: un’élite di bianchi conservatori, che facevano gli interessi dei proprietari terrieri e dei mercanti, limitando anche con atti di violenza il diritto di voto degli afroamericani. A cavallo tra Ottocento e Novecento le leggi di Jim Crow – che imponevano la segretazione razziale – portarono a un periodo di forte discriminazione e atti di linciaggio. Ciò causò una forte emigrazione degli afroamericani verso gli stati settentrionali, in particolare nel periodo della Prima guerra mondiale e poi di nuovo fra anni ’40 e ’50. Le principali destinazioni della migrazione furono Memphis e Chicago.

Gli afroamericani riacquistarono i propri diritti nella seconda metà del Novecento, grazie alle leggi federali sui diritti civili del 1965. Inoltre, il Mississippi ratificò solo nel 1984 il 19° emendamento della Costituzione americana, entrato in vigore dal 1920, che concedeva alle donne il diritto di voto. Solo nel 1987 (20 anni dopo che la Corte suprema degli Stati Uniti aveva dichiarato incostituzionale una legge simile della Virginia), è stato abrogato il divieto di matrimonio interraziale. Il Mississippi fu anche l’ultimo stato a rimuovere la “Confederate battle flag”, eredità della Guerra civile, dalla propria bandiera di stato: soltanto il 30 giugno 2020.

Economia

Il Mississippi è tra gli stati più poveri degli Stati Uniti, solitamente in fondo alla lista per il reddito pro capite, ed è anche il luogo in cui il costo della vita è più basso. Allo stesso tempo però, è fra gli stati che registrano i maggiori contributi pro capite dati in beneficienza, vantando quindi un alto “indice di generosità”. L’economia del Mississippi è sempre stata basata sull’agricoltura: questo gli ha portato grandi introiti finché la forza lavoro era costituita dagli schiavi (prima della Guerra civile era il quinto stato più ricco della nazione), ma la situazione si è poi capovolta con il sommarsi di alcuni fattori cruciali: la fine della schiavitù, il susseguirsi di alluvioni e inondazioni che hanno richiesto spese ingenti per la costruzione di argini e opere di bonifica, il governo che alla fine dell’Ottocento scoraggiava lo sviluppo industriale, il prolungato rifiuto a generare capitale umano con l’educazione di tutti i cittadini.

Ancora oggi l’agricoltura e il commercio di prodotti agricoli sono i settori prevalenti dell’economia del Mississippi. Per quanto riguarda la produzione industriale, il settore più rilevante è quello dell’automobile, in particolare con gli stabilimenti di Toyota e Nissan.

Sport

In Mississippi non ci sono squadre di rilievo, in nessuna disciplina sportiva.

Mappa del Mississippi

Turismo in Mississippi

Il Mississippi è uno degli stati legati alla storia della musica – tanto da definirsi “birthplace of american music” (luogo di nascita della musica americana) – e uno dei motivi per visitarlo è sicuramente quello di seguire questa scia di note lungo la Via del Blues. Altro punto di forza sono le piantagioni, che se da un lato hanno segnato un capitolo duro della storia locale, dall’altro regalano oggi alcuni paesaggi davvero scenografici. La maggior parte sono lungo il corso del Mississippi River, che è esso stesso un’attrazione, con possibilità di crociere in battello e altre attività.

Guardando alle città, oltre alla capitale Jackson, che è una tappa quasi obbligata spostandosi attraverso lo stato, località da non perdere sono Natchez, che è ricca di dimore storiche, e le località costiere come Gulfport e Biloxi. Non mancano inoltre alcuni luoghi storici legati soprattutto agli episodi della guerra civile. Altro luogo storico è la casa dell’attivista afroamericano Medgar Evers, che oggi è il Medgar and Myrlie Evers Home National Monument. Guardando più alle destinazioni naturali, in Mississippi non ci sono National Park, ma 25 State Park ed alcune naturali protette di pregio naturalistico, come la De Soto National Forest.

Aeroporti principali

I due aeroporti del Mississippi sono il Jackson-Medgar Wiley Evers International Airport nella capitale ed il Gulfport-Biloxi International Airport sulla costa. Nessuno dei due però offre voli diretti dall’Europa, pertanto l’unico modo per arrivarci è quello di fare scalo in un altro aeroporto americano. In compenso, ci sono voli molto economici da e per altri stati americani.

Come muoversi in Mississippi

La conformazione geografica del Mississippi rende abbastanza semplice spostarsi attraverso lo stato. L’autostrada più importante è la I-55, che attraversa tutto lo stato da nord a sud, collegando la capitale Jackson sia con Memphis in Tennessee, sia con New Orleans in Louisiana. Dalla capitale passa anche la I-20, che taglia invece lo stato in due da est a ovest, offrendo un collegamento con Albamba e Louisiana. La I-59 attraversa invece obliquamente la parte sud-orientale dello stato e la I-22 quella nord-orientale.

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