Black Rock Desert Nevada

Black Rock Desert in Nevada: fra geyser, sorgenti termali e alberi fossili

Aprile 17, 2024 /

Chilometri e chilometri di limo secco creano una piatta e arida distesa, che una settimana all’anno si anima con il Burning Man che vi porta decine di migliaia di persone, ma solitamente è tra i posti in cui è più difficile trovare anima viva. Siamo nel Nevada nord-occidentale, dove il Black Rock Desert si rivela uno scrigno di attrazioni davvero poco conosciute, perfetto per trascorrere un giorno o due fuori dalle rotte battute, circondati da paesaggi estranianti.

Cos’è il Black Rock Desert

Black Rock Desert - cos'è

L’arida regione oggi conosciuta come Black Rock Desert, migliaia di anni fa era un lago, poi prosciugatosi. La sua parte prevalente è la Playa (Spiaggia in spagnolo), una pianura coperta di limo ampia oltre 120.000 ettari. Questa vasta distesa completamente piatta, che tra il 18000 e il 7000 a.C. era il letto del Lago Lahontan, è stata usata negli anni per diversi scopi.

Ad esempio, vi sono stati fatti numerosi test di sperimentazione dei razzi per compiere record di altitudine. Ma la superficie piatta si è rivelata anche perfetta per i test di velocità: nel 1983 l’auto Thrust2 a reazione compì qui il record di 1019 km/h, mentre nel 1997 con la ThrusSSC è stata superata la velocità dei 1227 km/h (se siete interessati all’argomento potete leggere l’articolo su Bonneville Salt Flats, un’altra area dove si fanno test di velocità). Una parte di questo deserto venne anche usata durante la Seconda Guerra Mondiale come poligono di addestramento per l’artiglieria aerea.

La Playa è circondata da aspre catene montuose e tutta l’area è conosciuta anche per le sue attività geotermiche. Non a caso, vi si trovano anche svariate sorgenti di acque termali, alcune delle quali balneabili. Inoltre, a partire dall’Ottocento sono state aperte diverse miniere nella zona, in particolare per l’estrazione di gesso, ma anche di oro, opale e altri minerali.

Infine, le condizioni meteorologiche dell’area hanno favorito la conservazione dei fossili. Nel 1979 vennero trovate qui le ossa fossilizzate di un mammut colombiano, mentre ancora oggi si possono vedere i tronchi fossili di una foresta pietrificata.

Tutta questa zona venne anche attraversata dal California Trail, una delle più importanti vie di migrazione verso il Far West americano. Coincideva con l’Oregon Trail nel tratto che va dal Missouri fino a Fort Hall in Idaho, dove si separava per deviare verso sud-ovest e attraversare il Nevada settentrionale, diretta alle miniere d’oro californiane. Vi passarono oltre 250.000 fra coloni e cercatori d’oro.

Dove si trova e come arrivare

La Black Rock Desert–High Rock Canyon Emigrant Trails National Conservation Area, che racchiude il deserto e le aree circostanti, si trova nell’angolo nordoccidentale del Nevada, a circa 200 km da Reno, la capitale dello stato e città più vicina. Sia che si arrivi da sud sia che si arrivi da est, ma anche da sud-ovest (in questo caso, dalla California), il punto di riferimento è Wadsworth, la cittadina nei pressi dell’autostrada I-80 da cui si può imboccare la NV-447 verso nord. Se invece si arriva da nord, quindi dall’Oregon, si deve entrare in California e seguire la US-395 fino all’incrocio con la CA-299, che conduce in Nevada vicino a quest’area naturale.

La Black Rock Station (il centro visitatori di riferimento), si trova nei pressi di Gerlash, il centro abitato più vicino al deserto, che conta circa 200 abitanti. Questa stazione dei ranger non è sempre aperta, ma si possono consultare gli orari (o prendere contatto) su questo sito.

Cosa vedere nel Black Rock Desert

Perché visitare quest’area desertica? Sebbene non sia così famosa come altre del South West americano, e nonostante si trovi fuori dalle rotte turistiche più battute, riserva delle piacevoli sorprese e può offrire l’opportunità di un itinerario insolito e interessante, alla scoperta di bellezze naturalistiche nascoste.

Fly Geyser

Black Rock Desert - Fly Geyser

La più famosa tra le attrazioni della zona è il Fly Geyser. Quando si mettono insieme le parole Geyser e America, viene subito in mente il parco di Yellowstone con i suoi maestosi spruzzi d’acqua bollente che si innalzano verso il cielo. In quest’area remota del Nevada troviamo qualcosa di simile, ma in scala ridotta e in un certo modo di origine artificiale.

Mi spiego meglio: una compagnia di energia geotermica scavò un pozzo nel 1964, ma poi si accorse che l’acqua non era abbastanza calda per produrre energia elettrica. Così il pozzo venne chiuso, ma a quanto pare il tappo non fu sufficiente a bloccare la fuoriuscita dell’acqua e del vapore. Un po’ alla volta, i depositi dei minerali generarono una montagnola, creando delle piccole piscine naturali e dei coni da cui fuoriesce il vapore.

Il risultato venne denominato Fly Geyser e oggi, anche se si trova in proprietà privata (il Fly Ranch), è visitabile grazie a dei tour guidati a piedi che durano circa 3 ore. Le camminate si possono prenotare su questo sito, ma si svolgono solo in alcuni giorni e quindi non è così facile riuscire a partecipare. Tuttavia, è possibile anche avvistare il geyser dalla strada, seppur da lontano e quindi senza poterlo apprezzare in tutta la sua bellezza.

Black Rock Hot Springs e altre sorgenti termali

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Come già accennato, in quest’area ci sono varie sorgenti di acque termali e alcune sono balneabili (con le dovute precauzioni). Le più importanti sono le Black Rock Hot Springs, che si trovano qui e sono raggiungibili solo con un fuoristrada (consigliato il 4×4).

Si presentano come due piscine naturali: la più piccola, che è anche la più profonda, non è balneabile perché le temperature sono troppo alte e risultano quindi molto pericolose. La più grande invece, meno profonda, ha una temperatura di circa 40° e quindi vi si può fare il bagno. Di fatto è un laghetto con il fondo fangoso, dotato di un piccolo molo di legno su cui è possibile camminare per allontanarsi dalla riva e immergersi più facilmente.

Altre sorgenti naturali di acque calde sono le Double Hot Springs, situate qui. Così denominate perché sono due pozze vicine fra loro, hanno un’acqua particolarmente limpida e sarebbero davvero belle da vedere. Parlo al condizionale perché purtroppo oggi sono chiuse con una recinzione e non è possibile accedervi. Il motivo è che in passato alcune persone sono morte a causa delle ustioni provocate da quest’acqua bollente, che supera gli 82°.

Le Soldier Meadows Hot Springs sono le più settentrionali fra le quattro sorgenti d’acqua calda che cito in quest’area. Se da un lato sono più lontane da raggiungere, dall’altro sono forse quelle in cui è più facile fare il bagno. Si tratta infatti di una serie di pozze poco profonde, create grazie a piccole dighe di sassi che bloccano il corso di un ruscello d’acqua termale. Ci si può immergere con facilità e la temperatura dell’acqua varia solitamente fra i 32 e i 37 gradi. Si trovano qui, poco distanti dal Soldier Meadows Campground.

Infine, altre sorgenti della zona che meritano una menzione sono le Trego Hot Springs, situate qui e raggiungibili abbastanza facilmente da Gerlach. Si sono formate quando, durante la costruzione della vicina ferrovia, si è creato un fossato che è stato poi riempito dall’acqua termale. Il fondale è fangoso e la temperatura dell’acqua varia mediamente fra i 32° e i 37° a seconda della zona.

Lund Petrified Forest

Tra le attrazioni forse inaspettate di questa zona c’è la Lund Petrified Forest, un luogo dove si trovano alberi fossili come quelli del più celebre Petrified Forest National Park dell’Arizona. A differenza del parco nazionale, qui purtroppo oggi rimangono pochi tronchi da ammirare, nonostante fino a non troppi decenni fa ce ne fossero in quantità. Un tempo questa era denominata Leadville Petrified Forest e c’erano molti tronchi fossilizzati, ma a metà del Novecento i cercatori d’oro distrussero buona parte di questo patrimonio.

George W. Lund, dal quale prende il nuovo nome, è colui che si batté a partire dal 1965 per preservare il più possibile questo paesaggio, organizzando riunioni e facendo pressione sul governo dello Stato del Nevada. Purtroppo, anche durante il periodo della sua mobilitazione, vennero razziati vari alberi fossili, ma ce ne sono ancora alcuni di grandi dimensioni, che sono stati protetti da gabbie di metallo affinché non vengano danneggiati. Il sito si trova qui ed è facilmente raggiungibile in auto.

High Rock Canyon

Black Rock Desert - High Rock Canyon trail
Foto: DutyFree~commonswiki

A caratterizzare quest’area naturale è anche l’High Rock Canyon, una gola scavata dalle acque dell’High Rock Creek. Addentrandosi nell’aspro territorio interno, a nord della Playa desertica, si scoprono queste belle pareti di roccia rossa. Il modo migliore per vederle è quello di fare una bella escursione. Suggerisco di partire da qui, così da percorrere l’Upper High Rock Canyon Trail, un bel percorso che in appena 4,3 km fra andata e ritorno (quasi pianeggiante) consente di avere un bell’assaggio di questo canyon. Il percorso corre parallelo al torrente, fra le pareti di roccia.

Chi si avventura con escursioni e/o 4×4 nella zona dell’High Rock Canyon, può anche scoprire i graffiti sulle rocce lasciati dai pionieri che per primi passarono da queste parti.

Black Rock City: la location del Burning Man

Burning Man 2013

C’è infine un luogo che, in un certo senso, non esiste. Sto parlando di Black Rock City, che per 8 giorni all’anno è paragonabile a una vera e propria città, ma per tutto il resto del tempo non esiste proprio. Nel bel mezzo del deserto si svolge infatti ogni anno, a fine agosto, il Burning Man: un evento folle e stravagante, dove l’arte si spinge in un certo senso verso il massimo dei suoi limiti.

Per una settimana, decine di migliaia di persone si accampano nel deserto dando vita alla temporanea Black Rock City, che viene poi smantellata alla fine dell’evento. Dopo giorni di arte, musica e un po’ di pazzia, che culmina con un enorme rogo in cui viene bruciata un’effige umana, non resta traccia dell’iniziativa svoltasi, tranne che per le impronte dei veicoli sulla sabbia della Playa. La storia di questo evento e tutto ciò che si porta dietro è davvero particolare, per questo vi abbiamo dedicato un articolo apposito.

Itinerari di 1 o 2 giorni da Gerlach

Black Rock Desert - itinerario 4x4

Come vedere tutte queste cose? Di seguito propongo un paio di itinerari, per includere la maggior parte dei luoghi di cui ho parlato. Restano fuori i sentieri escursionistici, dato che si tratta di zone impervie e che quindi se ci si avventura a piedi è bene essere preparati. Nulla vieta, invece, di scendere ogni tanto dall’auto per compiere brevi tratti a piedi così da raggiungere punti fotogenici.

Il primo itinerario è per chi è dotato di un fuoristrada 4×4 e vuole fare un giro ampio, completo e avventuroso. Va fatto in due giorni. Il secondo è pensato invece per chi ha un’auto normale e quindi è meglio che non viaggi sulle strade sterrate, ma soprattutto non può completare l’anello perché non ha la possibilità di attraversare la Playa.

Itinerario di 2 giorni con fuoristrada 4×4 e campeggio

Questa idea di itinerario prevede un percorso ad anello di circa 7:30 ore totali di guida, da dividere in due giorni, con nel mezzo un pernottamento in campeggio. Nella prima giornata i chilometri sono meno, ma vi si può prevedere un’attività più lunga, come la visita al Fly Geyser (se è disponibile nel giorno di nostro interesse) oppure un’escursione, o semplicemente un tempo più lungo facendo il bagno nelle Soldier Meadows Hot Springs.

  • Partenza da Gerlach, che può essere raggiunta da Reno in circa 1:45 h oppure da Winnemucca in circa 3 h. Queste sono le due principali località inseribili in un itinerario più ampio: Reno è una tappa perfetta per muoversi da/verso la California, mentre Winnemucca lo è da/per lo Utah.
  • Da Gerlach al Fly Geyser: 33 km, circa 25 minuti
  • Dal Fly Geyser alla Lund Petrified Forest: 38 km, circa 40 minuti
  • Dalla Lund Petrified Forest alle Soldier Meadows Hot Springs: 33 km, circa 1 ora
    • NOTA: qui c’è il campground dove pernottare. Se non si vuole correre il rischio di attraversare la Playa, da qui si può tornare indietro verso Gerlach e deviare per Black Rock City. Inoltre, sempre dalle Soldier Meadows Hot Springs si può fare una deviazione per la Summit Lake Reservation, una riserva indiana distante circa un’ora di guida, che circonda l’omonimo lago.
  • Dalle Soldier Meadows Hot Springs alle Black Rock Hot Springs: 54 km, circa 2:15 ore
  • Dalle Black Rock Hot Springs a Black Rock City: circa 50 km, circa 2:30 ore (attraversando la Playa)
  • Da Black Rock City a Gerlach: 25 km, circa 30 minuti

Itinerario di un giorno con auto normale

In auto da Gerlach si può fare un giro di un giorno senza passare su strade sterrate e dissestate. Il totale è di 3:30 ore di guida, per cui si riesce a fare bene anche se include la visita al Fly Geyser. Inoltre, se si rinuncia alle Trego Hot Springs si accorcia il giro di oltre mezzora, mentre diminuisce di quasi due ore se non si guida fino alla Lund Petrified Forest e ritorno.

  • Da Gerlach al Fly Geyser: 33 km, circa 25 minuti
  • Dal Fly Geyser alla Lund Petrified Forest: 38 km, circa 40 minuti
  • Dalla Lund Petrified Forest a Black Rock City: 58 km, circa 1 ora
  • Da Black Rock City alle Trego Hot Springs: 57 km, circa 1 ora
    • Se non si vuole andare alle Trego Hot Springs, si può tornare direttamente a Gerlach (25 minuti da Black Rock City)
  • Dalle Trego Hot Springs a Gerlach: 33 km, circa 40 minuti

Dove dormire vicino al Black Rock Desert

Ci sono varie zone dove si può campeggiare e se si viaggia attrezzati per il camping non si avranno grosse difficoltà a riguardo. In tal caso, suggerisco di accamparsi al Soldier Meadows Campground nei pressi delle omonime sorgenti termali, o vicino alle Trego Hot Springs (qui), oppure (se si prevede di fare escursioni a piedi) nella zona più settentrionale allo Steven’s Camp.

A Gerlach l’unico posto dove si può pernottare è il Bruno’s Motel. Non c’è da aspettarsi una sistemazione di lusso, ma d’altronde non c’è scelta e per una notte o due ci si può adattare. Prima e dopo aver visitato questa zona, è probabile che tu debba passare almeno una notte a Reno, o magari a Winnemucca se stai percorrendo la cosiddetta “Loneliest Highway“. Cliccando sui pulsanti seguenti potrai vedere tutti gli alloggi disponibili in queste città.


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

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andrea cuminatto
Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita.

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