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Come visitare Death Valley: 7 meraviglie da non perdere

Febbraio 13, 2024 /

Attenzione: a causa di un'inondazione, attualmente ci sono problemi di accesso al parco. Per rimanere aggiornati sugli sviluppi della situazione vi consigliamo di monitorare gli aggiornamenti dell'NPS.

Il nome di per sé non è molto incoraggiante; “Valle della Morte” non suona proprio bene per una vacanza, eppure ogni anno moltissimi turisti che fanno il tour della California decidono di visitare Death Valley, fra i più incredibili e suggestivi parchi nazionali americani.

Questo meraviglioso parco della California rappresenta infatti una delle meraviglie della natura che potrete ammirare negli Stati Uniti, con il suo paesaggio arido e desertico, così strano da apparire fuori dal mondo, con i suoi antichi laghi, ormai evaporati, che sovente riflettono arcobaleni iridescenti, con le sue montagne ondulate, dai disegni, conformazioni e strati rocciosi inauditi.

La Valle della Morte è sterminata: è il parco nazionale più grande degli Stati Uniti, esclusa l’Alaska. Spesso, visitandola, si ha l’impressione di trovarsi su un altro pianeta, di ammirare un paesaggio lunare. Ma, cominciamo con i consigli e le informazioni perché, innanzitutto, per visitare Death Valley occorre qualche piccola accortezza e un’attenta preparazione.

Preparativi… 4 cose importanti per visitare Death Valley

La Death Valley è percorribile in gran parte in macchina, ma dovete sapere che è il posto più caldo degli Stati Uniti; solitamente la temperatura gira intorno ai 45 gradi centigradi e il record, misurato il 10 luglio 1913, si attesta sui 56 gradi. Se non ci credete guardate l’immagine qui sotto, la temperatura misurata sul cruscotto della mia macchina durante la visita nella valle della morte in agosto (118 gradi F, cioè più di 47 gradi Celsius!).

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Dunque, per affrontare il clima della Death Valley, le seguenti precauzioni sono decisamente consigliate:

  • L’area condizionata funziona bene?
  • Portate con voi una bella scorta d’acqua.
  • Meglio riempire Il serbatoio. Ci sono solo 2 zone per far benzina: a Furnace Creek e a Stovepipe Wells.
  • Controllate il liquido della macchina. L’eccessivo caldo può fare brutti scherzi alla vostra automobile.

Come leggi nel nostro articolo su quando andare alla Death Valley, il periodo migliore per visitare la valle della morte è la primavera, quando le temperature non sono così alte e i fiori selvatici sono in piena fioritura.

Un’ultima annotazione riguarda la ricerca dell’alloggio. Se volete dormire dentro il parco dovrete prenotare con largo anticipo, ma potete anche trovare posto (più facilmente) nelle cittadine fuori dal parco, come già spiegato in un precedente post sulla ricerca di hotel a Death Valley.

Consiglio per il tuo itinerario
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Come arrivare alla Death Valley?

La Death Valley si trova in California, al confine con il Nevada, ed è tagliata principalmente da una strada: la Hwy 190. Il parco, come anticipato, è molto grande, quindi per le distanze prenderemo come punto di riferimento il Visitor Center principale, che è il Furnace Creek Visitor Center, situato in una posizione centrale all’interno della Valle della Morte. Si tratta del principale punto informativo di tutto il parco, ubicato in una sorta di piccola oasi nel deserto, con alloggi, ristorazione, spazi espositivi e un prezioso benzinaio.

Da est (Las Vegas)

La distanza da Las Vegas – la grande città più “vicina” – è di circa 230 km, percorribili in poco più di 2 ore. Ci sono due modi in realtà di raggiungere la Death Valley da Las Vegas:

  • la strada più breve (200 km): da Las Vegas occorre deviare dall’arteria principale (la I-15) verso la NV-160 W, una strada non lontana dal Red Rock Canyon State Park. All’altezza di Pahrump bisogna girare a sinistra verso Bell Vista Ave (seguite i cartelli marroni), strada che conduce a Death Valley Junction. Da questo incrocio si segue la Hwy 190 per 50 km fino a Furnace Creek.
  • la strada più veloce (230 km): da Las Vegas si va verso nord percorrendo la US-95 N fino ad Amargosa Valley, altra desolata località a cui abbiamo accennato nel nostro articolo dedicato alle stranezze del Nevada meridionale. Ad Amargosa si imbocca la NV-373 S verso Death Valley Junction, e da lì si seguono le stesse indicazioni di cui sopra. In ambedue i casi si può valutare di inserire nell’itinerario il passaggio da Dante’s View, che si raggiunge deviando proprio dalla Hwy 190. Essendo un itinerario quasi obbligato, chi non vuole perdersi questo fenomenale punto panoramico dovrebbe approfittarne, perché solitamente venendo da Yosemite (Eastern Sierra) risulta più difficile raggiungerlo per stanchezza, motivi di itinerario o mancanza di tempo: tutte le principali aree d’interesse sono infatti in zone diverse del parco, a ovest e a nord.

Da ovest (Yosemite)

Altro spostamento classico è per l’appunto quello da ovest (dal parco di Yosemite), nei mesi in cui è aperta la Tioga Road, o da Reno/Lake Tahoe, ancora più a nord, durante tutto l’anno. In ognuno di questi casi bisogna comunque percorrere un lungo tratto della US-395 fino a Lone Pine. Da qui inizia la CA-136 E, che ben presto sfocia nella suddetta Hwy 190 e arriva al parco superando Panamint Springs e lo pseudo-villaggio western di Stovepipe Wells. Entrando nel parco da questo lato si incontrano subito le Mesquite Flats Dunes, che meritano il primo stop.

Da nord

Chi viene da nord, seguendo ad esempio questo itinerario da Tonopah, farà accesso al parco da Beatty in Nevada, porta d’accesso settentrionale spesso concepita come tappa per il pernottamento per la visita del parco. La strada da percorrere è la NV-374 S, fino all’incrocio con la solita 190. Anche in questo caso si può decidere di fare una breve deviazione per la ghost town Ryholite prima di continuare verso la Death Valley vera e propria.

Come vedremo, c’è anche una via più affascinante per entrare nel parco, la Titus Canyon Road, ma è riservata a chi ha molto tempo e soprattutto un fuoristrada.

Da sud

L’ultimo caso riguarda chi viene da sud (Los Angeles, o Barstow per chi ha visitato ad esempio il Joshua Tree) e, nel caso specifico, da sud-ovest, più precisamente chi dopo il Sequoia vuole raggiungere la Death Valley passando per Bakersfield. Quest’ultimo caso è più frequente di quanto si pensi: riguarda infatti tutti coloro che, venendo da San Francisco, non possono fare la Tioga Road per la chiusura stagionale in inverno, e si vedono quindi costretti ad aggirare la Sierra Nevada da sud per andare verso la Death Valley e il Nevada.

  • per chi viene da Los Angeles: ci sono da fare circa 430 km, percorribili in 4.30 ore. Appena usciti da San Fernando (a nord di Los Angeles) sulla I-5 N, occorre imboccare la CA-14 N e percorrerla tutta (diventerà Panamint Road) fino al bivio con la Hwy 190 a Panamint Springs. Da lì si va a destra verso il Visitor Center.
  • per chi viene da Barstow: percorrere la I-15 in direzione nord-est fino a Baker, ai confini della Mojave National Preserve. Di lì guidare sulla CA-127 N fino a Death Valley Junction e poi imboccare la Hwy 190 secondo le istruzioni già date prima.
  • per chi viene da Bakersfield (Sequoia): bisogna percorrere la CA-58 E fino all’uscita 167 in direzione Bishop. Vi troverete sulla CA-14 N, e quindi vi basterà seguire le indicazioni che abbiamo dato in precedenza. Di solito, visto che il viaggio dal Sequoia è lungo, si utilizza Ridgecrest come tappa intermedia per il pernottamento, anche perché cela nei dintorni una perla come Trona Pinnacles.

Dove acquistare il biglietto o la tessera parchi?

death valley on the roadEcco dove potete acquistare il biglietto o la tessera parchi all’interno del parco:

  • Furnace Creek Visitor Center
  • Scotty’s Castle Visitor Center (chiuso fino a data da destinarsi)
  • Stovepipe Wells Ranger Station (il più logico per chi viene da ovest)
  • Lone Pine Interagency Visitor Center (non appena si lascia la Eastern Sierra e ci si inoltra nella Contea di Inyo)
  • Furnace Creek Campground kiosk

Spesso può accadere che non trovi i ranger in uno di questi punti. In tal caso ci sono le macchinette automatiche qui:

  • Furnace Creek Visitor Center
  • Stovepipe Wells Ranger Station
  • Grapevine Ranger Station
  • Ryan Kiosk
  • Zabriskie Point
  • Badwater
  • Hell’s Gate (Daylight Pass Road)
  • Furnace Creek Campground (dal 16 aprile al 14 ottobre)
  • Sunset Campground (quando è aperto)
  • Texas Springs Campground (quando è aperto)
  • Stovepipe Wells Campground (quando è aperto)
  • Mesquite Springs Campground

Siamo arrivati a Death Valley: cosa vedere? Ecco 7 meraviglie…

valle della mortePer prima cosa fate una visita al centro visitatori per prendere la mappa, ottenere informazioni e quant’altro. Premesso che girovagare nella Death Valley in macchina senza una meta precisa è già di per se un’esperienza notevole, ci sono tuttavia alcuni punti d’osservazione e meraviglie naturali che sarebbe un peccato non godersi. Alcune di queste si trovano lungo la Badwater Road (Badwater Basin, Painter’s Palette), altre vicino a Stovepipe Wells (Mesquite Flat Dunes), altre ancora sulla hwy 190 tra Furnace Creek e Death Valley Junction (Zabriskie Point, Dante’s View) o in zone più remote e difficilmente raggiungibili.

Qui di seguito vorremmo proporre quelle che ci hanno colpito di più e che di solito possono essere visitate tutte (o quasi) in una giornata intera.

1. Badwater Salt Flats… sulla terra o sulla luna?

Una depressione di 86 metri sotto il livello del mare: vi sembra possibile? In effetti non crederete ai vostri occhi quando, non appena parcheggiata la macchina vedrete – alle spalle della distesa di sale – in alto sulle montagne, un cartello che indica il livello del mare. Questa rovente depressione del parco di Death Valley prende il nome di Badwater Basin, e altro non è che il grande letto del lago d’epoca preistorica chiamato Manly, ormai completamente prosciugato: questo è il punto più basso non solo del parco californiano, ma di tutto il Nord America.

Arrivati in fondo alla Badwater Road, troverete uno scenario di una bellezza surreale e ultraterrena: le Badwater Salt Flats, un paesaggio quasi lunare, dove si vive un’atmosfera unica e un silenzio misterioso. Il parcheggio è vicinissimo al punto di osservazione ma, se resistete al caldo e non volete perdere l’occasione di fare una foto incredibile, potete anche avventurarvi lungo il terreno. Per saperne di più leggete il nostro approfondimento su Badwater Basin.

2. Quando è la natura a dipingere: Artist’s Palette

Vi sono alcune montagne nella Death Valley così particolari che sembra che la natura stessa si sia messa a dipingere, infondendo i propri colori più stravaganti sui vari strati rocciosi. Il risultato è Artist’s Palette (o Painter’s Palette), uno spettacolo davvero insolito, che ha un suo emulo nel Painted Desert in Arizona e nelle Painted Hills dell’Oregon (per dirne due). Questa zona è stata anche utilizzata da George Lucas come location per alcune scene della saga di Star Wars.

Per raggiungerla occorre seguire la Artist Drive, una strada panoramica davvero straniante che si dirama dalla Badwater Road. La durata del loop è di circa 25 minuti, e a metà della strada si trova un punto di osservazione del “dipinto roccioso”: si può anche decidere di avvicinarsi ulteriormente imboccando il sentiero che parte proprio dal parcheggio del punto di osservazione, ma consigliamo di farlo solo quando il clima è clemente.

3. Le colline di spuma rocciosa di Zabriskie Point

Questo luogo fu preso a spunto dal regista Antonioni per il suo celebre film omonimo. Parcheggiate la macchina nel parking lot dedicato alla base della collina, tenetevi stretta la vostra bottiglietta d’acqua e fate una piccola passeggiata di qualche minuto (fidatevi… l’acqua vi servirà anche per un così breve itinerario!) per ammirare le bellissime montagne striate di Zabriskie Point, che si ergono a più di 1500 metri sul fondo della valle. In realtà, come leggerai nel prosieguo dell’articolo, è possibile anche avventurarsi nel labirinto di badlands dai colori pallidi, ma a determinate condizioni. Per saperne di più su come raggiungere il punto di osservazione leggi il nostro articolo Zabriskie Point Death Valley.

4. Una vista meravigliosa: Dante’s View

Death Valley Cosa Vedere Dante's ViewUn altro punto panoramico molto suggestivo, in particolare al mattino, quando le Panamint Mountains, illuminate dal sole che sorge, risaltano in colori rosa e dorati. Dante’s View è un ottimo punto di osservazione per visitare Death Valley e per avere un rapido e affascinante colpo d’occhio sulla depressione salina di Badwater incorniciata dalle cime. Per sapere come raggiungerlo, ti rimando al paragrafo “come arrivare da Las Vegas”.

5. Le dune di sabbia di Mesquite Flat

Vicino a Stovepipe Wells si estendono quasi 40 km quadrati di dune di sabbia ondulate dalla forma in costante cambiamento. Sono le più famose tra le 7 diverse dune presenti nel parco: un panorama da ammirare in silenzio e con calma, se resistete al caldo. Come anticipato, si trovano nella zona di Stovepipe Wells, una delle prime “oasi” che troverete venendo da ovest lungo la hwy 190. Nei periodi più adatti alle escursioni si può anche arrivare in cima alla duna più alta (oltre 3 km tra andata e ritorno), ma bisogna tener conto che ovviamente non c’è un sentiero preciso sulla sabbia.

6. Scotty’s Castle: un castello in mezzo al deserto

Scotty's Castle Death ValleyVilla in stile spagnolo fatta costruire negli anni ’20 da un ricco finanziere di Chicago, Albert Johnson; si trova vicino al cratere di Ubehebe. Se deciderete di vistare l’interno verrete accolti da guide vestite in autentici abiti d’epoca, che vi accompagneranno durante il tour.

— Attenzione –: Scotty’s Castle è chiuso fino a data da destinarsi per manutenzione: alcuni violenti temporali  hanno severamente danneggiato sia la strada che il complesso architettonico del castello. Racetrack Road, Ubehebe Crater, e Mesquite Spring Campground sono comunque percorribili o raggiungibili. 

7. Per concludere… una città fantasma: Rhyolite.

Se siete in zona Beatty per il pernottamento o perché avete scelto questo ingresso per entrare nel parco, potete fare una breve tappa esplorativa della ghost town Rhyolite, città mineraria abbandonata. Potete girarla tranquillamente a piedi, è molto piccola, e presenta qualche edificio interessante e al tempo stesso inquietante. L’effetto non è lo stesso di altre città fantasma della zona (pensiamo a Bodie) però ci sono anche altre stranezze da vedere negli immediati dintorni: una casa completamente fatta di bottiglie di vetro e il Goldwell Open Air Museum, nel quale, tra le altre opere, spicca soprattutto una installazione a firma dell’artista belga Albert Szukalski: The Last Supper, una versione spettrale dell’opera di Leonardo da Vinci.

Se rimane un po’ di tempo…

La Death Valley è piena di tesori nascosti, e ci vorrebbero parecchi giorni a vederli tutti! La nostra selezione è mirata a ottimizzare i tempi, ma voglio anche segnalarvi altri 8 luoghi di interesse / percorsi che potreste inserire nel vostro tour se avete un paio di giorni a disposizione (o più) e soprattutto se avete ancora da energie da spendere sotto il sole della Valle della Morte. Ricordiamo che il periodo dell’anno ideale per fare un trail che preveda anche solo una mezz’ora di cammino è da novembre a marzo.

Zona di Badwater

  • Devil’s Golf Course: un’immensa, inquietante distesa di sale pietrificato che dà al panorama un’aria vagamente aliena, specialmente al tramonto. I cristalli salini che compongono il bitorzoluto terreno di Devil’s Golf Course hanno forme affascinanti: potete provare ad avventurarvi, facendo attenzione alle buche e alle rocce meno stabili (come suggerisce il nome del luogo). Lo si raggiunge facendo una deviazione dalla Badwater Road, tramite un breve tratto di strada sterrata in buone condizioni: se non avete un 4×4, percorretela comunque abbastanza lentamente.
  • Natural Bridge: la Death Valley non è famosa per archi e ponti di roccia come può esserlo l’Arches National Park o il Bryce, ma raggiungere il Natural Bridge può essere una buona idea per chi ha un po’ di tempo a disposizione e vuole vedere una bella formazione rocciosa nel contesto desertico tipico di Badwater. Sì, la deviazione per raggiungere l’inizio del sentiero è sulla Badwater Road, a circa 22 km dall’inizio della strada. C’è da percorrere un breve tratto di strada sterrata generalmente adatto anche alle berline. Dal parcheggio vi aspettano circa 3.2 km round trip per raggiungere questo ponte di roccia stretto tra le pareti strette di un canyon. Ovviamente, vista la lunghezza del sentiero, occorre essere preparati al caldo e comunque privilegiare i periodi meno afosi dell’anno.
  • Golden Canyon / Badlands Loop: non è tra le escursioni più note del parco, perché la strada da fare è tanta e con il caldo soffocante della Death Valley solitamente si desiste dopo poco tempo (com’è successo a noi nel rovente mese di settembre). Ma avendo il clima a proprio favore, il tempo e le energie, il Golden Canyon Trail ha il vantaggio di portarvi proprio tra le badlands di Zabriskie Point, i calanchi bianchi e dorati che si osservano dall’alto del punto sopraelevato a cui si accennava prima. Il trailhead è dopo 3.3 km dall’inizio della Badwater Road, ben indicato sul lato della strada. Ci sono varie sezioni del sentiero, che possono fare al caso di chi ha meno tempo o poca preparazione: ad esempio il Badlands Loop (4.4 km in tutto, ma si può tornare indietro dopo 0.8 km), che in realtà parte proprio dall’estremità opposta del sentiero, ovvero il parcheggio di Zabriskie Point. Questo loop permette di arrivare proprio nel cuore delle colline bianche senza per forza percorrere tutto il canyon (12.6 km) partendo da Badwater Road.

Zona di Stovepipe Wells

  • Mosaic Canyon: anche questa è un’escursione consigliata soprattutto in inverno o in stagioni più clementi (vedi qui), visto che occorre avventurarsi lungo un sentiero all’interno di un canyon. Se resisterete al caldo, vi potrete godere le meravigliose pareti di mille colori, levigate dalla mano geniale degli agenti naturali. La geologia qui può ricordare le rocce sfavillanti della Artist’s Palette, solo che in questo caso potrete camminarci dentro e toccare con mano! L’attacco del sentiero si trova in corrispondenza di Stovepipe Wells: prima di arrivare al villaggio (venendo da ovest) vedrete sulla destra una strada sterrata: seguitela e arriverete al parking lot adiacente alla bocca del canyon.
  • Salt Creek Interpretive Trail: un facile e breve sentiero che si svolge su una passerella lungo il corso del fiume salato, il Salt Creek. L’acqua salata è presente solo tra novembre e maggio, e nel periodo primaverile è possibile vedere anche l’insolita fauna ittica del deserto (pupfish).

Zona di Ubehebe/Scotty’s Castle

  • Ubehebe Crater: proprio come il Devil’s Golf Course, l’Ubehebe Crater è trascurato dai visitatori della Death Valley, che preferiscono dedicare il loro tempo ai luoghi più famosi. Il motivo forse è da cercarsi nella posizione periferica del cratere, che si trova nella porzione nord-occidentale del parco, non lontano da Scotty’s Castle (chiuso fino al a data da destinarsi), a più di un’ora da Furnace Creek. L’area parcheggio in fondo all’Ubehebe Crater Road si trova immediatamente sopra al cratere vulcanico: potrete vedere la voragine da varie prospettive grazie ai sentieri presenti in loco.
  • Racetrack Playa: in questa remota area della Death Valley avviene un evento che ha dell’incredibile: le rocce, pur impercettibilmente, si muovono da sole! Per arrivare alla Racetrack Playa avrete però bisogno di un 4×4, in quanto la strada è molto dissestata; inoltre non aspettatevi di vedere una roccia che cammina, in quanto il movimento è lentissimo… potrete però notare la strisciata rettilinea che ha lasciato nel tempo durante il suo percorso. Se volete saperne di più leggete questo particolare itinerario della West Coast, nel quale abbiamo fornito ulteriori dettagli.

Zona di Beatty

Il Titus Canyon è l’esperienza che tutti gli amanti dell’off road vorrebbero fare, tanto che nel tempo è diventato un tragitto abbastanza popolare. Se non avete idea di noleggiare un 4×4 saltate oltre, perché questo lungo percorso si svolge tutto sulla strada accidentata del canyon, tra strettoie, discese ripide senza protezioni, gole e passi montani, rovine di antiche cittadine (Leadfield Ghost Town) e inaspettate distese desertiche ricche di fauna e flora del luogo. La cosa migliore di questo lungo percorso è che si tratta di un modo alternativo per arrivare da Beatty/Ryholite nel cuore della valle, ovvero valicando le aspre Grapevine Mountains. La Titus Canyon Road si imbocca deviando verso destra dalla NV-374, 10 km a sud di Beatty: occorrono circa 2-3 ore per percorrere tutti i 43 km della strada.

Qua sotto un video per farvi capire cosa vi aspetta.

Mappa Death Valley: dove si trovano queste meraviglie?

Ecco la mappa dei principali luoghi di interesse di Death Valley trattati in questo articolo:

Dove dormire per visitare la Death Valley?

Le soluzioni per il pernottamento sono diverse e variano a seconda della direzione da cui arrivate. Abbiamo dedicato all’argomento un intero articolo, cliccate sul link sotto per leggere le nostre dritte su come trovare un alloggio per visitare la valle della Morte.

Consigli su Dove dormire nella Death Valley

Vuoi vedere altre foto di Death Valley? Guarda l’album completo di fotografie sulla nostra Pagina Facebook! 

E voi? Siete stati a Death Valley? Cosa aggiungereste a questa lista?


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

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