Indiana

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L’Indiana è uno degli Stati dell’area del Mid-West americano facente parte della regione cosiddetta dei Grandi Laghi, un ampio territorio che include gli stati di Minnesota, Wisconsin, Ohio, Illinois, Michigan, PennsylvaniaNew York State. Ecco una scheda di approfondimento per conoscerlo e per capire come visitarlo. 

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Indiana (USA): informazioni sullo Stato

L'Indiana in breve...
  • Coordinate: 40°N 86°W
  • Estensione: 94.321 km2
  • Popolazione: 6.785.528
  • Densità: 73,1/km2
  • Nome degli abitanti: Hoosier
  • Lingua ufficiale e lingue parlate: inglese
  • Fuso orario: l’Indiana segue due fusi orari. La maggior parte dello stato è a UTC-5, che diventa UTC-4 in estate con l’ora legale. Considerando che l’Italia si trova a UTC+1, risulta 6 ore indietro rispetto all’Italia. Sia l’angolo a nord-ovest attorno alla costa del Lake Michigan, sia l’angolo sud-ovest dello stato rientrano invece nel fuso UTC-6 (UTC-5 in estate)
  • Data di annessione agli Stati Uniti: 11 dicembre 1816
  • Soprannome: The Hoosier State
  • Origine del Nome: terra degli indiani
  • Motto: The Crossroads of America
  • Inno: On the Banks of the Wabash, Far Away
  • Capitale: Indianapolis
  • Città più grande: Indianapolis
  • Altre città importanti: Fort Wayne, Evansville
  • Numero delle Contee: 92
  • Numero Comuni: 567
  • Stati confinanti: confina a ovest con l’Illinois, a sud con il Kentucky, a est con l’Ohio, a nord con il Michigan. A nord-est affaccia sul Lake Michigan che condivide con Michigan, Illinois e Wisconsin
  • Monte più alto: Hoosier Hill (382 m)
  • Isole più importanti: l’Indiana non ha affacci sul mare, ma ha 54 piccole isole fluviali
  • Parchi Nazionali: Indiana Dunes National Park

Etimologia del nome, motto, soprannome

Il nome Indiana significa molto semplicemente “terra degli indiani” e venne attribuito il 7 maggio 1800, quando il Territorio del Nordovest venne diviso in due e si necessitava di un nome per la porzione orientale. Già nel 1768 una società commerciale della Pennsylvania chiamò Indiana una porzione di terra che possedeva nella Vandalia, che attualmente fa parte del West Virginia, per onorare le tribù irochesi che ne erano state proprietarie fino a quel momento. Fu quella la prima volta in cui tale nome venne usato formalmente.

Gli abitanti dell’Indiana si chiamano però Hoosier ed è per questo che il soprannome più usato è The Hoosier State. L’origine di questo appellativo non è certa, ma venne reso popolare dal poema del 1833 di John Finley “The Hoosier’s Nest”. Tra le teorie su questo nome c’è quella secondo cui chi si avvicinava alle case situate lungo la frontiera, per evitare di essere fucilato urlava “Who’s here?” (Chi è là? Chi c’è?) e che questa parola sia nata così per abitudine.

Il motto è The Crossoads of America: il motivo di questa scelta è semplice e facilmente intuibile. La National Road – oggi US-40, fu una delle prime grandi direttrici stradali ad attraversare il continente, e taglia in due l’Indiana. Da qui, si diramano anche le strade che corrono verso il Canada e verso il Messico. Questo stato è di fatto un grande crocevia.

Geografia

L’Indiana può facilmente essere definito uno stato di passaggio, non a caso il motto adottato dallo stato stesso è “Crocevia d’America”. Fa parte della regione del Mid-West e si trova al centro della regione dei Grandi Laghi, in una posizione cruciale per i collegamenti tra est ed ovest della federazione. Affaccia solo sulle sponde del Lake Michigan per un breve tratto, ma è pienamente inserito nel contesto della regione, proprio per la posizione centrale. Non presenta caratteristiche geografiche particolarmente rilevanti, proprio perché si trova al centro di quest’area pianeggiante, che costituisce la porzione preponderante del territorio statale.

Estensione e regioni che caratterizzano l’Indiana

L’estensione di 94.321 km2 lo rende il 38° stato per superficie, quindi non è fra i maggiori della federazione. Il suo territorio può essere facilmente diviso in tre regioni geografiche: tre fasce orizzontali ben definite. A nord la regione dei laghi, denominata Northern Lakes and Moraines, con l’affaccio sul Lake Michigan e la zona di confine con il Michigan. Al centro le Central Till Plains, le pianure agricole in mezzo alle quali sorge anche la capitale Indianapolis. A sud le Southern Lowlands: un’area sempre pianeggiante ma intervallata da rilievi collinari minimi ed avvallamenti lungo i corsi dei fiumi, dove si concentrano anche le principali zone boschive.

Caratteristiche del territorio

Con un’altitudine media di 230 metri, l’Indiana è uno stato pianeggiante per definizione. Come buona parte degli stati che costituiscono la regione dei laghi, il suo territorio è stato originato dai ghiacciai, che sciogliendosi hanno lasciato queste vaste pianure e le conche che oggi ospitano i cinque grandi laghi e decine di laghi più piccoli. Oggi la maggior parte della pianura dell’Indiana è stata convertita in terreno agricolo. La zona meridionale è invece più brulla ed aspra, quindi meno adatta ad essere coltivata. Al contempo però si è sempre rivelata ottima per l’estrazione di pietra calcarea, che abbonda in quest’area. Il calcare di Bedford è una tipologia di roccia calcarea molto usata e la sua estrazione e lavorazione è stata una delle basi dell’economia locale.

Monti, laghi e fiumi più importanti

In Indiana non ci sono monti. La vetta maggiore è la collina di Hoosier Hill, che misura appena 383 metri, ma ha una prominenza di soli 91 metri.

Il lago più grande è il Lake Michigan, che l’Indiana condivide con Michigan, Illinois e Wisconsin. Tra i laghi situati completamente dentro lo stato, il maggiore è il Wawasee Lake (10,5 km2) superato però per dimensioni da alcuni bacini artificiali.

Il fiume più importante è l’Ohio River, che segna il confine meridionale con il Kentucky. Segue il Wabash River, affluente dell’Ohio che costituisce il confine tra l’Indiana sud-occidentale e l’Illinois. Tra i fiumi che scorrono interamente nello stato, il principale è il White River: questo fiume è diviso su due corsi che si uniscono nel sud-ovest dello stato per sfociare poi nel Wabash River.

Capitale e città principali

L’Indiana è uno dei pochi stati americani in cui la capitale è anche la città più popolosa. Si tratta di Indianapolis, avente una popolazione di 890.000 abitanti e situata al centro dello stato. Alre città importanti sono Fort Wayne (263.000 abitanti) che si trova nel nord-est, Evansville (117.000 abitanti) nel sud-ovest e South Bend (103.000 abitanti) che a dispetto del nome si trova nel nord al confine con Il Michigan.

Clima

L’Indiana è soggetto a due classificazioni climatiche, con una divisione abbastanza netta al centro dello stato. La metà settentrionale ha un clima continentale umido, la metà meridionale subtropicale umido. Le precipitazioni sono ben distribuite durante l’arco dell’anno e la zona meridionale è leggermente più piovosa. Nel nord, buona parte delle nevicate invernali sono dovute alla cosiddetta “neve effetto lago“, cioè quella che il vento porta dai grandi laghi. La media delle temperature invernali vede ad Indianapolis minime sui -6° e massime sui 2°, mentre in estate le minime sono sui 19° e le massime sui 29°. Normalmente, le località settentrionali come Fort Wayne o l’area costiera del Lake Michigan registrano un paio di gradi in meno rispetto alla capitale.

Fauna

Sebbene sia oggi in buona parte agricolo, il territorio dell’Indiana ha ancora aree naturali ricche di fauna selvatica. Tra i principali mammiferi che si possono trovare in questo stato ci sono bisonti, cervi, orsi neri e numerosi piccoli animali come castori, coyote, volpi, linci e tassi. Ci sono inoltre ben 13 specie di pipistrelli, tra cui il “miotis dell’Indiana”, originario di queste zone. Tra gli uccelli, che variano come specie in base alla zona, abbondano le specie acquatiche nell’area del Lake Michigan e degli altri laghi. Tra questi spicca il Martin pescatore americano, che è tra i più rari del paese. Sempre le aree umide sono quelle dove abbondano rettili e anfibi, come tartarughe e salamandre, e ovviamente numerose specie di pesci.

Storia

I paleo-indiani arrivarono nell’attuale Indiana dopo la fine dell’era glaciale, circa 10 mila anni fa. Erano popolazioni nomadi che precedettero le prime forme di insediamento sedentario, arrivate molto tempo dopo. A cavallo fra il 1500 a.C. e il 1000 d.C. le popolazioni indigene sperimentarono l’agricoltura, in particolare di mais e zucca, e successivamente si sviluppò la Cultura del Mississippi: la più sviluppata in questa parte d’America fino al XV secolo. Le tribù di nativi erano in parte di lingua algonchina – in particolare i Miami, gli Illini e gli Shawnee – e più avanti anche tribù migrate qui da est, come i Delaware.

Il primo europeo a mettere piede nell’attuale Indiana fu René-Robert Cavelier, Sieur de La Salle, che scese da nord attraversando il fiume St. Joseph. Alla sua spedizione fecero seguito quelle di mercanti di pellicce, che cominciarono ad instaurare rapporti sempre più stabili con i nativi. La prima stazione commerciale venne eretta nel 1702 a Vincennes (nel sud-ovest dello stato), seguita nel 1715 da Fort Miami nel nord-est, dove oggi sorge Fort Wayne. I rapporti tra i nativi e franco-canadesi erano mantenuti saldi dal proficuo commercio, per cui durante la guerra franco-indiana le tribù locali si schierarono a fianco dei francesi contro le truppe britanniche. Quando gli inglesi vinsero la guerra nel 1763, acquisirono tutte le terre ad est del fiume Mississippi e nord-ovest delle Tredici Colonie. Tuttavia i nativi dell’Indiana non si arresero facilmente al nuovo governo e durante la ribellione di Pontiac (svoltasi nel maggio di quell’anno) conquistarono sia Fort Miami sia Fort Ouiatenon. Nell’ottobre dello stesso 1763 la corona inglese designò la terra a ovest degli Appalachi come territorio indiano.

Dodici anni dopo cominciò la Guerra d’indipendenza americana, che si svolse quasi esclusivamente negli stati della East Coast, ma ebbe alcuni episodi anche in quest’area. In particolare l’esercito americano guidato da George Rogers Clark conquistò Vincennes e Fort Sackville nel 1779. Il ruolo delle truppe guidate da Clark fu fondamentale per evitare alle truppe britanniche che si trovavano ad ovest di raggiungere le colonie orientali. Nel 1783, con il Trattato di Parigi, la Gran Bretagna cedette questa terra ai neonati Stati Uniti. Nel 1787 venne creato il Territorio del Nordovest, che nel 1800 venne diviso tra Ohio e Territorio dell’Indiana. Da quest’ultimo vennero poi separati i Territori del Michigan e dell’Illinois e così l’Indiana arrivò alle dimensioni attuali. Lo Stato dell’Indiana venne costituzionalizzato nel 1816 e nel 1825 la capitale, che fino ad allora era Corydon, venne trasferita ad Indianapolis.

Nella prima metà dell’Ottocento l’Indiana accolse molti immigrati europei, soprattutto tedeschi, ma anche americani degli stati del New England. Ad incentivare queste rotte migratorie furono soprattutto i battelli a vapore lungo il fiume Ohio, attivi dal 1811, e la costruzione della National Road (oggi US-40) che nel 1829 raggiunse Richmond dal vicino Ohio. A cavallo tra gli anni ’30 e ’40 del secolo, venne portato avanti un programma di sviluppo con costruzione di strade, ferrovie, canali e servizi di diverso genere: inizialmente lo stato andò in bancarotta, ma poi ebbe un’impennata economica. Nel 1851 venne adottata una nuova costituzione, che fra le altre cose estendeva agli afroamericani il diritto di voto.

L’Indiana fu tra gli stati più influenti sotto il profilo politico nel corso della Guerra civile americana, e fu anche tra gli stati che mandarono più uomini in guerra. Nel 1861 all’Indiana venne assegnata una quota di 7500 uomini: i volontari furono molti di più e in migliaia vennero respinti. Durante tutta la guerra, dall’Indiana si arruolarono in 208.367, di cui 24.416 caddero in battaglia. Finita la guerra, l’Indiana sviluppò soprattutto l’agricoltura e le uniche industrie erano legate all’estrazione mineraria, in particolare di roccia calcarea, e alla lavorazione dei prodotti agricoli. Nel 1880 venne scoperto un giacimento di gas naturale nel nord dello stato: la disponibilità di combustibile a basso prezzo portò allo sviluppo dell’industria pesante, con un incremento dei posti di lavoro e una conseguente nuova ondata di immigrazione, sia dall’Europa sia da altri stati americani. Nel Novecento l’Indiana era diventato uno stato manifatturiero, con moltissime industrie nel nord dello stato.

Negli anni ’20 del Novecento la politica dell’Indiana vide emergere l’Indiana Klan, ramo locale del Ku Klux Klan, il movimento suprematista bianco che intendeva escludere dalla vita pubblica “bolscevichi, cattolici, ebrei, negri, contrabbandieri, pacifisti, evoluzionisti, stranieri e tutte le persone considerate immorali”. Il KKK arrivò a 250.000 membri in Indiana nel 1925, tra cui il governatore dello stato e oltre metà dei membri dell’Assemblea generale. Quando nel 1927 il leader del Klan DC Stephenson, che affermava “io sono la legge in Indiana”, venne accusato dello stupro e dell’omicidio della giovane insegnante Madge Oberholtzer, iniziò la caduta del Klan, che nel decennio successivo fu  considerato un “veleno politico” mentre i democratici erano al potere.

Se la Grande depressione diede un duro colpo all’economia locale, la Seconda guerra mondiale la risollevò perché c’era grande richiesta di acciaio e di prodotti agricoli: entrambe cose che si potevano trovare in Indiana. Nel dopoguerra lo stato crebbe notevolmente sia come economia sia in parallelo come popolazione, che nel 1970 superò per la prima volta i 5 milioni.

Economia

L’economia dell’Indiana è molto stabile e il suo tasso di disoccupazione è più basso della media nazionale. Il settore più rilevante è l’agricoltura, praticata in maniera intensiva con la prevalenza assoluta del mais. L’Indiana rientra infatti nella Corn Belt: la zona degli Stati Uniti dove il mais – insieme alla soia e ad alcuni cereali – viene coltivato in maniera estensiva, destinato principalmente agli allevamenti come mangime. Oltre a quello agricolo, anche altri settori hanno contribuito allo sviluppo di questo stato, in particolare l’industria pesante. L’Indiana nordoccidentale dal 1975 al 2016 ha prodotto il 27% dell’acciaio americano, classificandosi come il principale centro di produzione dell’acciaio di tutti gli Stati Uniti. Gli altri settori industriali di rilievo sono quelli della produzione di macchinari industriali, pezzi di ricambio per automobili, prodotti farmaceutici ed apparecchiature ottiche e mediche.

Sport

L’Indiana è famosa per le sue corse automobilistiche e il circuito di Indianapolis è fra i più famosi al mondo. La 500 miglia di Indianapolis è la gara più celebre, che attira ogni anno 250.000 spettatori e si classifica come il più grande evento sportivo di un giorno al mondo. Tra gli sport di squadra, il più rilevante è il basket: l’Indiana è lo stato americano che ha dato i natali al maggior numero di cestisti della NBA. Oggi la squadra più importante è quella degli Indiana Pacers, ma ci sono anche varie squadre minori ed una squadra femminile di rilievo, le Indiana Fever. Per quanto riguarda gli altri sport, troviamo il football americano con la squadra degli Indianapolis Colts, il calcio con gli Indi Eleven e il baseball con varie squadre delle leghe minori.

Mappa dell’Indiana

Turismo in Indiana

L’Indiana non è sicuramente in cima alla lista delle destinazioni per i turisti che si recano in America. Ma sebbene non possa competere con gli stati più famosi degli USA, ha comunque qualcosa da offrire ai visitatori che lo scelgono come meta o che – più probabile – lo attraversano durante un viaggio on the road con la propria macchina a noleggio. Indianapolis è la città da non perdere durante un viaggio in Indiana, con un piacevole centro cittadino lungo le sponde del White River ed alcuni musei interessanti tra i quali l’Eiteljorg Museum sull’arte dei nativi americani. Inoltre non si può non includere una tappa al suo famoso circuito, l’Indianapolis Motor Speedway. Tra le località minori, una tappa interessante è Shipshewana, una delle maggiori comunità Amish d’America.

La più importante attrazione naturalistica è l’Indiana Dunes National Park, l’unico parco nazionale dello stato. Situato sulle coste del Lake Michigan, questo parco ha le dune di sabbia come protagoniste, alternate ad aree di bosco e prateria. Circa 80 km di sentieri attraversano il parco, offrendo panorami incantevoli in uno dei più caratteristici tratti di costa dei Grandi Laghi. Il parco nazionale è ampliato dal contiguo Indiana Dunes State Park, uno dei 24 State Park dello stato. Alcune aree naturali di rilievo sono nel sud dello stato, come la Hoosier National Forest e la Greene-Sullivan State Forest.

Aeroporti principali

L’Indianapolis international airport è lo scalo della capitale e l’aeroporto di riferimento per tutto lo stato. Tuttavia, né questo né gli aeroporti minori dello stato offrono voli diretti per l’Europa, pertanto l’unico modo per arrivare in aereo in Indiana è fare scalo in un altro aeroporto statunitense. Per muoversi tra l’Indiana e altri stati USA, oltre all’aeroporto di Indianapolis si può prendere in considerazione anche il Fort Wayne international airport e il South Bend international airport. Una valida opzione è quella di volare dall’Italia all’aeroporto di Chicago e da qui spostarsi via terra in Indiana.

Come muoversi in Indiana

I mezzi pubblici permettono di spostarsi abbastanza facilmente tra Indianapolis e le principali città degli stati limitrofi, come Chicago, Columbus e Cincinnati. Per attraversare lo stato da est a ovest, le strade principali sono la I-70 e la US-40, che corrono parallele fra loro e arrivano ad Indianapolis dall’Ohio per poi deviare verso sud-ovest, mentre la I-74 arriva da sud-est collegando Cincinnati ad Indianapolis e prosegue verso ovest più a nord rispetto alle strada sopracitate. Da nord a sud le due strade più importanti formano una X con Indianapolis al centro: la I-65 va da nord-ovest a sud-est (dall’area metropolitana di Chicago scende fino alla capitale dell’Indiana e prosegue a sud fino a Louisville in Kentucky), mentre la I-69 va da nord-est a sud ovest (dal Michigan passa per Fort Wayne, supera Indianapolis ed entra in Kentucky a Evansville).

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