L’East Village assume una forma rettangolare delimitata con precisione da Houston Street a sud, la Bowery ad ovest, la 14th strada a nord e l’East River ad est. Al centro il Tompkins Square Park, autentica piazza di riferimento per chi abita nella zona.
Dopo aver vissuto epoche molto difficili, intorno alla fine degli anni Novanta, il quartiere è stato completamente ristrutturato, rinvigorito e riabilitato. Oggi è diventato uno dei posti più apprezzati e autentici di tutta New York con una movimentata vita notturna e un’influente inclinazione artistica.
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Indice
Mappa dell’itinerario
Harry ti presento Sally e Basta che funzioni
L’itinerario nell’East Village parte dal confine sud, e precisamente da un’istituzione newyorkese dall’anno 1888, il ristorante (1) Katz’s Delicatessen, al numero 205 di Houston Street. I suoi enormi pastrami on rye sandwich sono i migliori della città: il sapore delle carne, marinata ed affumicata sul posto con metodi tradizionali, è davvero superlativo.
La storia del locale è narrata attraverso le numerose foto appese sulle ampie pareti di legno che infondono all’ambiente un’aria popolare e vissuta. C’è anche un’insegna che pende dal soffitto proprio in corrispondenza di uno dei tanti tavoli, con una frase che recita:
“Where Harry mets Sally… Hope you have what she had! Enjoy!”
Il riferimento è alla scena leggendaria nel film “Harry ti presento Sally” (1989), in cui lei (Meg Ryan) simula, davanti a tutta la sala, un lunghissimo e verosimile orgasmo solo per aver ragione sulle arroganti convinzioni di lui (Billy Crystal). Avendo seguito attentamente il curioso episodio, la Signora seduta accanto a loro, al momento dell’ordine, prega la cameriera di portarle: “Quello che ha preso la signorina!”
Se riuscirete nell’impresa di sedervi proprio a quel tavolo, vi renderete conto, nonostante siano passati più di trent’anni, di come la tavola calda sia rimasta incredibilmente affine all’epoca in cui sono state girate quelle scene interne.
Dopo aver assaggiato alcune delle prelibatezze di Katz’s Delicatessen, sempre su Houston Street, ma al numero 137, sorge un’altra istituzione della cucina ebraica della zona, l’antico panificio (2) Yonah Shimmel. Questo locale appare in uno dei più recenti film di Woody Allen, “Basta che funzioni” (2008), in cui al posto della New York più smancerosa, rende omaggio a luoghi più intimi e popolari di quartiere.
Boris Yellnikoff (Larry David), il protagonista della pellicola, descrive alla bella Melody la specialità della casa, gli knish, come segue:
“Io queste cose le mangio da anni, sono squisite. Non lo so che c’è dentro, non lo voglio sapere. Non ne voglio neanche parlare.”
In realtà gli knish sono deliziosi fagottini farciti di svariati ripieni, uno più gustoso dell’altro e tutti da assaporare.
Alle origini del Punk Rock
Quando ancora New York si chiamava New Amsterdam, la strada che oggi prende il nome di “Bowery”, era un sentiero indiano che fu trasformato in una larga carreggiata dal potente governatore Olandese Peter Stuyvesant.
La sua decadenza iniziò attorno alla metà del 1800 quando si stabilirono migliaia di poveri immigrati e marinai. Agli inizi del ventesimo secolo è diventata una strada malfamata, colma di sbandati, violenti e reietti. Tra il 1960 e il 1980 lungo la Bowery e dintorni vi era il tasso di criminalità più alto di tutta la parte meridionale di Manhattan.
Questo habitat però era perfetto per chi, come un tale di nome Hilly Kristal, cercava un posto in cui fare casino senza subire lamentele; quell’uomo scelse proprio lo stabile al civico 315 per inaugurare nel 1973 il Country, BlueGrass e Blues, altrimenti conosciuto con l’acronimo: (3) CBGB.
Nell’omonimo film del 2013, Hilly (Alan Rickman), nella sua prima incursione in quello che sarebbe diventato di lì a poco il suo nuovo club, si rende conto che: “Nessuno si lamenterebbe del rumore in questo quartiere”; Idaho, il vagabondo appena conosciuto all’esterno, confuta: “Si lamenterebbero, ma non fregherebbe a nessuno”.
In questa via disastrata e mal frequentata, si è diffuso il genere punk-rock, di cui, Hilly Kristal, è stato l’indiscusso mecenate e sacerdote massimo. Ramones, Blondie, Talkin Heads, Iggy Pop, Television, Dead Boys, Lou Reed, The Police e tanti altri, esordirono proprio nella bettola della Bowery.
Hilly testava tutti i gruppi che si proponevano a lui tenendo una breve audizione privata durante la quale, se le cose si mettevano bene, confidava ai più stretti collaboratori: ”Qui c’è qualcosa di buono…”; data la quantità di fenomeni partiti dal suo club, quella frase deve averla ripetuta parecchie volte. Nel 2006, purtroppo, il locale ha chiuso i battenti per una causa legale con i proprietari dell’immobile.
Hilly promise di riaprire a Las Vegas, ma fu battuto sul tempo da una malattia incurabile. Patti Smith fu l’ultima ad esibirsi sul quel palco leggendario. Oggi gli spazi che ospitavano il tempio del punk-rock si sono trasformati in un negozio di abbigliamento, il John Varvatos. Per mitigare la nostalgia di ammiratori e fanatici di tutto il mondo però, i proprietari hanno scelto di preservare almeno le pareti con i poster originali del precedente locale.
I film girati al McSorley
Al civico 15 della 7th Avenue, si trova il (4) McSorley’s Old Ale House, il più antico pub di tutta New York ancora in attività e fondato nel lontano 1854. Qui servono centinaia di tipi di birre da più di 150 anni. Il proprietario irlandese John McSorley serviva umilmente birra scura e cracker al formaggio ai propri connazionali immigrati per pochi centesimi.
In tanti anni di servizio, in questo storico saloon hanno brindato presidenti, ladri e artisti nel rispetto dell’unica regola ferrea del posto: ”Be Good or Be Gone”. Questo luogo, grazie alla sua autenticità, compare sovente in numerose pellicole cinematografiche; tra le più note, “Il Giocatore” (1998), nella cui scena lo scaltro pokerista Mike McDermott (Matt Damon) litiga alacremente con la fidanzata Jo (Gretchen Mol), la quale, per il suo bene, preme affinché si allontani definitivamente dalle carte da gioco.
Gli interni del locale sono lampanti nel film “Insieme per forza” (1991), commedia poliziesca con i bravi Michael J. Fox e James Woods nei panni rispettivamente di Nick Lang, un divo del cinema che studia per poter interpretare più realisticamente la parte del poliziotto, e il Detective John Moss, lo sbirro vero, che, suo malgrado, è costretto a svolgere il ruolo di insegnante.
Dopo una serata rocambolesca, i due si ritrovano al McSorley’s, dove, a ruoli invertiti, è l’attore questa volta a dispensare qualche consiglio in fatto di donne all’impacciato e asociale poliziotto.
Sleepers, Taxi Driver e L’Amore infedele
Chi ha amato il film “Sleepers” (1996), non avrà difficoltà a riconoscere la particolare struttura di colore verde della metropolitana della (5) Astor Place Station, al centro dell’omonima piazza di Astor Place. Qui infatti si verifica l’avvenimento che si rivelerà cruciale per lo sviluppo dell’appassionante storia dei quattro ragazzi di Hell’s Kitchen.
Sulla 13th Street, tra la 2nd Street e la 3rd Street, sono state girate molte riprese ambientali del plurinominato “Taxi Driver” (1976). Molto è cambiato però lungo queste strade. Il degrado territoriale, sociale e morale che viene volutamente mostrato nel film drammatico di Scorsese non rispecchia più la realtà odierna e più piacevole della zona stessa.
Tuttavia, lo (6) stabile di Iris Steensma (Jodie foster), al civico 226 della 13th strada, in cui, la prostituta tredicenne, abita e riceve i clienti, non è cambiato drasticamente. Nella pellicola, il protagonista Travis Bickle (Robert De Niro) rimane del tutto disgustato dalla realtà in cui si cala quotidianamente la giovanissima donna e fa di tutto per cercare di redimerla e vendicarla.
Al numero 181 della 2nd Avenue, sorge il (7) Village East Cinema, apparso in “L’amore Infedele” (2002) di Adrian Lyne. La protagonista, Diane Lane nei panni di Connie Sumner, sembra essere il ritratto della spensieratezza dopo aver passato un pomeriggio al cinema con il suo amante Paul Martel (Olivier Martinez).
Come suggerisce anche il titolo, il film racconta del caso di infedeltà in cui incappa inaspettatamente la donna. Moglie di un amorevole e affascinante marito (Richard Gere) e apparentemente soddisfatta della sua vita di madre benestante e donna socialmente impegnata, Connie non riesce ad evitare il fascino dell’irresistibile giovane sconosciuto mercante di libri. I due, all’oscuro di tutti, trascorrono interi pomeriggi permeati da arte, sesso e amore.
Cercasi Susan disperatamente, Ghostbusters 2 e Rent
Proseguendo lungo la 2nd Avenue, si può raggiungere la divertente via (8) St. Mark’s Place. È facile sentirsi nostalgici per la sequela infinita di personaggi di spessore, negozi di abbigliamento, librerie, mercatini, edifici, club e creativi che hanno lasciato il segno su questa strada dell’East Village.
Ciò che è più importante però, è che il suo splendore non accenna a diminuire nel tempo e, di notte, resta sempre una delle strade più trafficate con pub stracolmi e locali economici dove mangiare un boccone a tutte le ore. In questa strada, le case ai numeri 96 e 98 sono state immortalate sulla copertina dell’album dei Led Zeppelin “Physical Graffiti” e anche i Rolling Stones hanno girato qui il videoclip della loro “Waiting on a Friend”.
Madonna, fenomeno musicale esploso negli anni Ottanta, fece breccia anche nel cinema con “Cercasi Susan disperatamente” (1985), insieme alla co-protagonista Rosanna Arquette. Alcune scene del film sono state girate proprio in St. Marks Place e rappresentano fedelmente quale fosse l’atmosfera punk di quegli anni.
Lungo St. Marks Place si susseguono centri per tatuaggi, negozi punk-rock e tante altre stranezze, fra cui, come si vede in “Ghostbusters 2” (1989), il (9) Ray’s Occult Books, un negozio di libri al numero 33 specializzato nell’occulto. La libreria viene aperta dall’esperto professore del paranormale Ray Stantz (Dan Aykroyd), nel tentativo di svincolarsi dall’attività poco remunerativa di acchiappa-fantasmi.
Percorrendo questa stimolante via nella sua interezza, si giunge ad Alphabet City, zona soprannominata così perché, finiti i numeri, alle quattro Avenues che rimanevano, dopo la 1st Avenue e prima dell’East River, sono state assegnate delle lettere. Come nel resto dell’East Village, anche questa parte ha vissuto anni di estrema difficoltà sociale con problemi legati allo spaccio e al consumo di droga.
Come monito circa la sua pericolosità, per anni i newyorkesi hanno associato a ognuna delle quattro lettere corrispondenti alle Avenues A-B-C-D, gli aggettivi “Adventurous”, “Brave”, “Crazy” e “Dead”, ordinate non solo alfabeticamente, ma anche per livello di rischio crescente per la propria incolumità.
Queste strade hanno goduto di grande popolarità grazie al successo del musical rock di Broadway “Rent”. Vincitore del premio Pulizer e diversi Tony Award, lo spettacolo racconta le difficoltà di alcuni giovani creativi che cercano di sviluppare la propria arte, prima che il quartiere popolare diventasse di pregio. Nel 2005, è stato prodotto un adattamento cinematografico, che però non ha garantito gli stessi successi. Molte sequenze esterne sono state girate in particolare nell’East Village.
Frances Ha e Paradiso Perduto
Il (10) Tompkins Square Park, racchiuso tra la Avenue A e Avenue B, è il polmone verde del quartiere. Qui Jimi Hendrix si esibì all’aperto in un concerto che ottenne grande successo e la paladina femminista Margaret Sanger incitava le folle. Oggi il parco è apprezzato per i suoi alberi copiosi di fogliame che fanno ombra alle tante comode panchine frequentate dai residenti di tutte le età.
Nelle scene di apertura della delicata commedia “Frances Ha” (2012), la protagonista Frances Halladay (Greta Gerwig) danza in uno dei vialetti del parco sulle note di un mandolino strimpellato dall’amica Sophie. Frances desidera molto di più di quello che ha, ma vive la sua vita con troppa gioia, leggerezza e irresponsabilità.
Ben presto la realtà si scontra con i suoi sogni. Il film, girato in bianco e nero, è stato accolto con grande interesse dalla critica ed ha ottenuto un invidiabile gradimento da parte del grande pubblico.
Tratto dal un noto romanzo di formazione, “Grandi speranze”, di Charles Dickens, il film “Paradiso Perduto” (1998) è stato adattato ai nostri giorni e ambientato a Manhattan. La trama segue le vicende del protagonista Finn (Ethan Hawke) che si intersecano con la passione morbosa per la fredda e affascinante Estella (Gwyneth Paltrow).
Anni dopo il loro primo incontro, Finn capita a New York nell’intento di riuscire a realizzare i propri sogni di artista; qui incontra Estella, che inizia a posare per lui. Fra i tanti luoghi in cui i due giovani si incontrano, c’è anche la (11) Temperance Fountain, installata nel Tompkins Square Park nel 1888 per fornire gratuitamente acqua alla gente del posto durante il periodo del “movimento per la temperanza”.
Il Padrino, Mr. Crocodile Dundee e Tutto può cambiare
Al numero 132, lungo la 7th Street, che costeggia il lato sud del parco, c’è il famoso (12) Joe Strummer Memorial, murale dedicato a Joe Strummer. Voce, chitarra e anima dei The Clash, morì prematuramente nel 2002 all’età di soli 50 anni. L’iscrizione commemorativa, “The future is unwritten”, dipinta sul graffito, compare sul retro dell’album “Combat rock” e offre il titolo al film-documentario girato nel 2007 sulla vita artistica e privata del talentuoso musicista britannico.
Proprio sull’angolo tra la 7th strada ed Avenue B, sorge il famoso locale (13) 7B Horseshoe Bar Vazacs, apparso nelle scene di moltissimi film. Il bar, che fornisce agli avventori drink economici fino alle prime ore della notte, è stato anche il luogo in cui i fratelli Rosato hanno attentato alla vita di Frank Pentangeli (Michael V. Gazzo), ne “Il Padrino – parte II” (1974).
La fascinosa taverna, scarsamente illuminata ed equipaggiata con jukebox e flipper dall’aspetto parecchio vintage, compare anche sia in “Mr. Crocodile Dundee” (1986) che nel sequel “Mr. Crocodile Dundee 2” (1988).
Anche più recentemente, nella commedia a sfondo musicale “Tutto può cambiare” (2013) sono state ambientate alcune sequenze all’interno del bar. Dan (Mark Ruffalo), produttore discografico finito sul lastrico, rimane affascinato dal talento musicale di Gretta (Keira Knightley) dopo averla sentita suonare in un locale. Decide perciò di produrre il suo disco usando gli spazi esterni di New York come sala di registrazione.
Con il suo esterno in mattoni grezzi e le porte rosse ad arco in stile medievale, è servito anche da facciata per il fittizio Life Café nel già citato film “Rent” (2005).
Il complesso e lungo nome del leggendario pub, “7B Horseshoe Bar Vazacs”, deriva dalla posizione (“7B” – angolo tra la 7th strada e Avenue B), dalla forma del bancone a ferro di cavallo (“Horseshoe”) e dal nome originale di quando aprì come sala ristorazione nel 1935.