Può una grande distesa di fango secco di colore marroncino attirare ogni anno migliaia di visitatori? La risposta è si, soprattutto se quello che vi accade per anni è stato inspiegabile per la scienza. Stiamo parlando della Racetrack Playa, un lago ormai prosciugato che si trova all’interno della Death Valley, dove decine di rocce sembrano muoversi autonomamente lasciando dietro di sé le tracce del loro percorso.
Il mistero sull’origine del fenomeno delle pietre che camminano della Racetrack Playa ha reso questo posto isolato non solo una meta turistica ma anche un luogo di ricerca scientifica. Se anche voi volete vedere da vicino questo luogo insolito ci sono alcune raccomandazioni e suggerimenti da considerare prima di inserire questa tappa all’interno del vostro itinerario della California.
Indice
Come raggiungere la Racetrack Playa
Purtroppo iniziamo con il dire che non sarà facile raggiungere questo angolo di Death Valley. La strada da percorrere oltre che sterrata sarà anche molto irregolare e isolata. Dovrete quindi necessariamente possedere una macchina 4×4 (o comunque con un’altezza dal suolo superiore alla media) altrimenti non avrete speranza di raggiungere Racetrack Playa. Inoltre, a causa della composizione del manto stradale (prevalentemente di origine vulcanica con presenza quindi di rocce taglienti), dovrete accertarvi di avere anche delle ruote in ottime condizioni.
Oltre alle condizioni del manto stradale c’è da aggiungere un ulteriore fattore di non poco conto: dall’Ubehebe Crater (dove inizia la strada sterrata) dovrete aspettarvi almeno un’ora e mezzo di strada solo per quanto riguarda l’andata. Come se non bastasse lungo il percorso non ci sarà segnale per i cellulari, quindi capite bene come un banale problema può rischiare di rivelarsi ben più grave del dovuto.
Se non avete una macchina adatta, e non volete comunque rinunciare alla possibilità di andare alla Racetrack Playa, una soluzione che potrebbe fare al caso vostro potrebbe essere quella di noleggiare una jeep, cosa che è possibile fare anche all’interno del parco a Furnace Creek.
Cosa vedere
Sono sostanzialmente due le attrazioni naturali di questa zona della Death Valley, oltre ovviamente al paesaggio quasi lunare che farà da cornice al vostro viaggio.
Teakettle Junction
Prima di raggiungere la vostra destinazione a circa metà strada troverete un bivio denominato Teakettle Junction. Sul cartello che indica il nome del luogo noterete appese una grande quantità di teiere con messaggi scritti che, nel corso degli anni, i visitatori hanno voluto lasciare in questo luogo.
Non si sa bene il motivo per cui questa pratica sia iniziata, ma si suppone che inizialmente fosse un segnale che indicava la presenza di acqua nelle zona.
The Grandstand
Il primo punto che raggiungerete percorrendo la strada sterrata è una piccola aerea parcheggio (Grandstand parking area), dalla quale potrete osservare di fronte a voi stagliarsi un monolite roccioso dalla forma particolare chiamato Grandstand. Da quest’area parte anche un trail molto impegnativo e faticoso (6,4 chilometri andata e ritorno con circa 700 metri di dislivello) che porta sulla cima dell’Ubehebe Peak.
Moving Rocks
Eccoci dunque giunti a quelle che sicuramente sono il principale motivo per cui siete venuti fin qui. Ovvero osservare da vicino quelle rocce note per essere in continuo e autonomo movimento. Queste pietre sono cadute dalle montagne circostanti sul suolo della Racetrack Playa e, per un motivo che oggi è ancora in parte un mistero, hanno iniziato a spostarsi lasciando dietro di loro le tracce del loro percorso. Considerato che alcune di queste rocce pesano più di 300 chili, numerose teorie, anche soprannaturali, sono state proposte per cercare di spiegare l’origine di questo fenomeno.
Per vedere il più da vicino possibile le rocce e le tracce del movimento che hanno creato con il passare del tempo dovrete dirigervi circa tre chilometri a sud della Grandstand parking area e raggiungere a piedi l’angolo sud-est della Racetrack Playa.
Mistero risolto?
Il 27 agosto del 2014 una ricerca condotta da alcuni scienziati sembra aver almeno parzialmente risolto il mistero che sta dietro al movimento delle rocce. Grazie ad un monitoraggio video costante nel corso del tempo gli scienziati hanno scoperto che per innescare il movimento c’era bisogno di una particolare (e rara) combinazione di eventi.
Prima di tutto la Racetrack Playa, a causa delle precipitazioni, deve arrivare ad avere un livello di acqua tale da formare, nelle freddi notti della Death Valley (non dimentichiamoci che siamo a più di mille metri sul livello del mare), uno strato di ghiaccio che lasci allo stesso tempo esposte le rocce.
Il ghiaccio che viene così a formarsi inizia a sciogliersi durante il giorno e a frantumarsi in lastre più piccole che, esposte a forti raffiche di vento (che in questa zona possono raggiungere quasi 150 kmh), iniziano a spostarsi insieme alle rocce che vi sono “intrappolate” lungo la superficie della Racetrack Playa, lasciando dietro di sé la traccia del loro percorso.
Alcune raccomandazioni
Anche se il mistero delle pietre è stato risolto, queste rimangono la principale attrazione di questo luogo. Visitandolo dovrete quindi prestare particolare attenzione a non danneggiare, anche involontariamente, il delicato ecosistema naturale.
Guidare o camminare al di fuori dei percorsi stabiliti è proibito come, ovviamente, anche toccare o spostare le pietre. Quando è presente del fango sulla Racetrack Playa è inoltre raccomandato non camminare vicino alle pietre dato che le impronte che vi lascerete dietro potrebbero rovinare il loro percorso.