Liberty Bell Philadelphia

Liberty Bell: la campana della libertà di Philadelphia

Gennaio 29, 2024 /

Philadelphia conserva uno dei simboli della libertà più famosi al mondo: la Liberty Bell. Una campana storica che è diventata una vera e propria icona per il popolo americano e non solo. Conservata in un museo dedicato all’interno dell’Independence National Historical Park, ha una storia curiosa e a tratti disastrosa: sembrava che questa campana non dovesse mai suonare e quando l’ha fatto non è sempre andata bene, ma ciononostante la sua effige appare ovunque come sinonimo della parola “Libertà”.

Dove si trova e come arrivare


La Liberty Bell dal 2003 si trova nel Liberty Bell Center, il museo ad essa dedicato, all’intero dell’Independence National Historical Park. Il museo è lungo S 6th Street, nell’isolato fra Market Street e Chestnut Street. Proprio accanto c’è l’Independence Visitor Center, che può essere considerato come il punto di riferimento per il turismo a Philadelphia.

Per arrivarci con i mezzi pubblici, ci sono varie opzioni. La metro di riferimento è la MFL (blu) che effettua qui la fermata “5th St Independence Hall”. Gli autobus che fermano di fronte al museo sono le linee 17, 21, 33, 38, 42 e 48. Qui davanti fermano anche gli autobus turisti hop-on hop-off ed il PHLASH. Ti consiglio comunque di leggere il nostro articolo su come muoversi a Philadelphia.

Visita al Liberty Bell Center

Liberty Bell CenterTra le cose assolutamente da vedere a Philadelphia c’è la Liberty Bell, inserita nel contesto del museo ad essa dedicato. Il museo è costituito da un lungo corridoio con una parete a vetri che affaccia sul verde prato situato al centro dell’Independence National Historical Park. L’ingresso è ad un’estremità del corridoio e l’uscita all’altra, con la campana situata appena prima dell’uscita: è dunque l’ultima cosa che si vede.

Lungo questo corridoio, per arrivare davanti alla campana avendone compreso il significato simbolico e il valore storico, si passa di fronte ad una serie di pannelli che ne raccontano la storia e che spiegano il ruolo che ha avuto per il popolo americano.

Orari e biglietti

Il Liberty Bell Center è ad ingresso gratuito. Salvo giornate particolari in cui può essere chiuso o effettuare orari differenti, è aperto ogni giorno con orario continuato dalle 9 alle 17.

Il museo

Liberty Bell museum 2Una volta varcato l’ingresso del Liberty Bell Center si trova una lunga serie di pannelli informativi sulla sinistra. In questi approfondimenti non si parla soltanto di quando e perché è stata forgiata la campana e del ruolo che ha avuto quando la nazione americana era agli esordi, ma c’è molto di più. Sono descritti gli episodi nei quali la Liberty Bell venne utilizzata da parte degli abolizionisti come simbolo di libertà per sostenere l’abolizione della schiavitù, ma anche più recentemente da parte dei difensori dei diritti civili.

Ci sono poi anche alcuni oggetti sui quali è rappresentata la Liberty Bell, come piatti, ventagli, francobolli e tanto altro. La famosa campana di Philadelphia è stata rappresentata su ogni genere di souvenir, ma in questo caso si tratta di oggetti storici: è per il suo valore simbolico che, nel corso dei secoli, è stata così tanto riprodotta.

La campana

Liberty Bell campana dietroCome dicevo, la campana si trova alla fine di questo corridoio museale, situata in uno spazio chiuso con una parete di vetro. Da questa ampia vetrata si vede la Independence Hall, con il campanile sul quale era posta la Liberty Bell prima che le venisse dedicato un museo. Una bassa recinzione impedisce di toccare la campana, ma le si può girare intorno e vederla da vicino, leggendo le scritte incise su di essa e notando bene la crepa che la caratterizza.

Soprattutto dopo aver letto i pannelli introduttivi, arriverai davanti alla campana con la consapevolezza di avere davanti un oggetto dall’altissimo valore simbolico. Dedicale il giusto tempo e guardala pensando a cosa hanno significato i suoi rintocchi ogni volta che ha suonato.

Storia e curiosità sulla Liberty Bell

Liberty Bell campanaLa storia che sta alle spalle della Liberty Bell è lunga, complessa e ricca di episodi salienti. La Campana della Libertà venne forgiata a Londra dalla Lester and Pack, poi conosciuta come Whitechapel Bell Foundry, una storica fonderia situata nel quartiere di Whitechapel, quello di cui era originario William Pen, fondatore della Pennsylvania.

Nel 1751, quando venne costruito il campanile della Pennsylvania State House (che sarebbe poi diventata la Independence Hall), si cercava una campana di alta qualità il cui suono si sentisse in tutta la città. Venne ordinata questa campana in bronzo, pesante 950 kg. L’ordine costò 150 sterline, 13 scellini e 8 penny (questa somma oggi sarebbe di quasi 24.000 sterline, quindi quasi 28.000 euro). La campana arrivò a Philadelphia nell’agosto del 1752.

Sulla campana si leggono incise due frasi. La più famosa è un versetto biblico del Levitico: “Proclaim LIBERTY throughout all the land unto all the inhabitants thereof” (Proclamate la LIBERTÀ in tutta la terra a tutti i suoi abitanti). Ma è molto importante anche la seconda scritta, che sebbene sia di fatto una dicitura tecnica, racconta qualcosa della storia della campana. Si legge infatti: “By Order of the Assembly of the Province of Pensylvania (a quel tempo si scriveva con una N) for the State house in the City of Philad.A / Pass and Stow Philad.A / MDCCLIII” (Per ordine dell’assemblea della Provincia della Pennsylvania per la State House in Philadelphia / Pass e Stow Philadelphia / 1752).

Ma chi sono Pass e Stow? Non appena la campana fu montata sul campanile e venne provata per la prima volta, il bordo si ruppe al primo rintocco. Il capitano della nave che l’aveva consegnata si rifiutò di riportare la campana in Inghilterra e così due fonditori locali, John Pass e John Stow appunto, si offrirono di rifondere la Liberty Bell. Incisero le stesse scritte della campana precedente, ma aggiunsero anche i propri nomi. Alcuni politici citarono questo episodio negli anni successivi per esaltare il senso di indipendenza. È famosa la frase del presidente Benjamin Harrison che dichiarò: “Questa vecchia campana è stata realizzata in Inghilterra, ma ha dovuto essere rifusa in America prima che fosse sintonizzata per proclamare il diritto di sé”.

Liberty Bell dettaglio scritta

Ad onor di cronaca, però, Pass e Stow non fecero un buon lavoro. D’altra parte non erano professionisti del settore campanario: Stow aveva appena fatto 4 anni di apprendistato in una fonderia di ottone, mentre Pass era stato a capo della fonderia di ferro Mount Holly in New Jersey. Quando nel marzo 1953 il batacchio batté sul bordo della campana davanti alla gente radunata per l’occasione, il suono fu talmente cacofonico da essere descritto come “due secchi di carbone sbattuti insieme”. Pass e Snow, umiliati, riportarono la campana alla fonderia e la rifusero, terminando il lavoro tre mesi dopo. Questa volta il suono prodotto era migliore e la Liberty Bell venne appesa al campanile.

L’anno successivo venne ordinata una nuova campana alla Whitechapel, conosciuta come Sister Bell, che avrebbe dovuto sostituire la Liberty Bell. L’assemblea votò per tenere entrambe le campane, quindi sul campanile rimase l’originale, mentre la nuova fu posta su un’apposita cupola accanto alla torre campanaria. La “Campana Sorella” suonò fino al 1830, quando fu trasferita alla chiesa di Sant’Agostino. Dopo che la chiesa fu bruciata dagli anticattolici durante le Rivolte di Philadelphia (1844), venne fusa in una replica più piccola e dal 1847 si trova all’Università di Villanova.

La Liberty Bell ha suonato in tante occasioni storiche, ad esempio nel 1774 per aprire il Primo congresso continentale e nel 1775 per la fine della Battaglia di Lexington e Concord. Spesso si dice che abbia suonato anche il 4 luglio 1776, quando venne firmata la Dichiarazione d’Indipendenza: in verità suonò quattro giorni dopo, l’8 luglio, quando la Dichiarazione venne letta pubblicamente alla cittadinanza (e con essa suonarono tutte le campane della città). Il suono di questa campana cominciò a diventare familiare nelle grandi occasioni, veniva usata per convocare i cittadini alle riunioni pubbliche e ai proclami, ma anche per avvisare i legislatori dell’inizio delle sessioni. Poi però venne quasi dimenticato per una serie di anni.

Liberty Bell diritti donneFino agli anni ’30 dell’Ottocento però non si chiamava Liberty Bell, ma semplicemente State House Bell. Fu in questo periodo che divenne un vero e proprio simbolo di libertà e le venne affibbiato il nome che porta tuttora. Le società abolizioniste la presero infatti come icona nel loro impegno per l’abolizione della schiavitù.

Nel 1835 venne chiamata per la prima volta Campana della Libertà sulle pagine dell’Anti-Slavery Record, il giornale della New York Anti-Slavery Society. Nello stesso anno potrebbe aver smesso di suonare per via della crepa che ancora oggi la caratterizza. Non è chiaro quando effettivamente si sia rotta: la storia – che però si è diffusa nel 1876 e non è verificabile – narra che batté l’ultimo rintocco nel 1835 mentre suonava in occasione della morte di John Marshall, presidente della Corte Suprema.

Tra Ottocento e Novecento divenne sempre più un’icona per il popolo. Dopo gli abolizionisti, venne usata come simbolo anche dalle suffragette che chiedevano il voto per le donne e poi ancora come simbolo di libertà durante la Guerra Fredda. La crepa sulla campana era ormai un segno distintivo e quando arrivò la proposta di ripararla in occasione del Centenario degli USA (1876), si optò invece per preservarla e fonderne una nuova, che oggi si trova sul campanile della Independence Hall.

Le repliche della Liberty Bell


La Liberty Bell ha un valore simbolico così rilevante che nel 1950 il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti commissionò 55 repliche esatte della campana alla fonderia Paccard di Annecy, in Francia. Da quell’anno, ogni capitale di ogni stato americano ospita una delle campane (nella mappa, tutte le posizioni di queste repliche).

Ma se gli stati sono 50, dove si trovano le 5 campane aggiuntive? Una è nella capitale nazionale Washington DC, due nei Territori americani di Porto Rico e Isole Vergini, una donata al Giappone dal governo americano. La quinta invece venne donata alla città di Annecy, dove sono state prodotte le campane, come gesto simbolico: in questo modo, i cittadini francesi avrebbero ricordato i tempi in cui combattevano a fianco degli americani. Si trova nella Basilique Saint Joseph-des-Fins ed è l’unica che suona regolarmente, perché utilizzata nel campanile della chiesa.

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Ma ci sono anche 2 ulteriori campane prodotte in quella occasione. La prima è andata a Washington DC, che a quanto pare ne aveva una che potremmo dire “di scorta”. D’altra parte, anche la campana originale si ruppe a suo tempo, quindi tanto meglio averne una in più. Oggi però nella capitale statunitense se ne può vedere solo una e non è chiaro dove sia la seconda. La seconda campana venne invece donata dagli abitanti di Annecy a quelli di Independence, la città del Missouri di cui era originario l’allora presidente americano Harry S. Truman. Il Missouri è dunque l’unico stato americano ad avere due copie della campana.

Se già 57 copie sembrano tante, in verità sono una minima parte di quelle sparse in America e nel mondo. Solo la Paccard ha ricevuto negli anni oltre 300 ordini di queste campane e ulteriori copie sono state prodotte da altre fonderie. Non tutte sono perfettamente identiche: in molti casi infatti sono state riprodotte versioni più piccole della campana.

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La maggior parte delle copie sono negli Stati Uniti e si trovano in location delle più disparate, dal parco di Disney World Orlando in Florida fino ad un ristorante in Delaware, il Meltin Pot di Wilmington. Non esiste un elenco esatto delle copie della Liberty Bell nel mondo, ma alcune sono famose e facilmente individuabili. Pensiamo ad esempio a quella di Gerusalemme, dove è stato inaugurato nel 1976 il Liberty Bell Park in occasione del bicentenario degli USA.

Un’altra copia celebre si trova a Berlino e venne donata dagli Stati Uniti a Berlino Ovest proprio nel 1950 all’inizio della Guerra Fredda. Fusa nel Regno Unito e spedita a New York, la campana venne portata fino alla costa del Pacifico facendo tappa in 26 città. Ad ogni fermata venivano raccolte firme per la “Dichiarazione di libertà” (si arrivò a 16 milioni di firme) e fondi a sostegno di Radio Free Europe.

La Liberty Bell nel cinema


La simbologia della Liberty Bell l’ha resa un ottimo elemento da riproporre sul grande schermo. Ci sono vari film in cui appare, alcuni più conosciuti, altri meno. Alcuni esempi sono il musical 1776 del 1972, in cui si narra proprio il momento in cui venne scritta la Dichiarazione di indipendenza, e Blow Out con John Travolta del 1981, thriller con “lo strangolatore della Liberty Bell”.

Il film dove la campana ha un ruolo da protagonista è Il mistero dei templari (titolo originale “National Treasure”) del 2004, con Nicolas Cage. Il protagonista e i suoi aiutanti, nel cercare indizi sul fantomatico tesoro che devono recuperare, arrivano fino al Liberty Bell Center ed esaminano la campana, ma dalle vetrate scorgono il campanile della Independence Hall e capiscono di doversi recare lì, dove si trovava la Liberty Bell in origine. Una curiosità su questo film è che è uscito nel 2004 e la campana si trova nella sede attuale dal 2003. Quando vennero fatte le riprese, ancora non era stata messa nel Liberty Bell Center, quindi quella che si vede sullo schermo è una copia.

Dove dormire nei dintorni

Siamo in pieno centro storico e gli alloggi non mancano. Abbiamo scritto un articolo dedicato a dove dormire a Philadelphia, con consigli sui singoli quartieri della città. Dunque puoi cercare gli alberghi vicino al Liberty Bell Center se vuoi trovare un alloggio nel centro storico, ma ti consiglio di valutare anche i quartieri limitrofi, dove i prezzi sono mediamente più accessibili e da cui è comunque possibile visitare Philadelphia con facilità.

Dormire a Philadelphia: i nostri consigli


Un Consiglio Importante:
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Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita.

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