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Le location cinematografiche di Meatpacking, Chelsea, Flatiron e Gramercy Park

Ottobre 12, 2023 /

L’itinerario a tema cinematografico di oggi si muove in più zone fra loro confinanti: il Meatpacking district, il quartiere di Chelsea, l’area denominata Flatiron District (per via del famoso grattacielo Flatiron Building) e Gramercy Park. Vediamo quali film ci aspettano passeggiando fra i vicoli di queste zone.

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Mappa dell’itinerario

Meatpacking District

Gansevoort Market

Il Meatpacking district copre una piccola porzione trapezoidale che va, da ovest ad est, dall’Hudson River ad Hudson Street, e, da nord a sud, dalla West 14th Street a Gansevoort Street. Questo quartiere di New York si è sviluppato enormemente negli ultimi anni, passando dall’ospitare mattatoi e macellerie fino a custodire gallerie d’arte e locali di tendenza. Tuttavia, l’eredità e l’autenticità del passato si conservano miscelandosi armoniosamente alle nuove mode di design.

Passeggiando in Gansevoort Street fra palazzi di color mattone, mercati alimentari e negozi di abbigliamento, cercate, al numero 18 della perpendicolare 9th Avenue, il (1) Gansevoort Hotel. Sul rooftop bar di questo albergo è stata girata una scena tratta dal film “Le ragazze di Wall Street” (2019), in cui le prorompenti spogliarelliste Ramona (Jennifer Lopez) e Destiny (Constance Wu) sorseggiano un drink a bordo della piscina riscaldata. Il B on Top, offre, oltre a cocktail e cibo raffinato, un punto panoramico strategico ed esclusivo.

La protagonista del film è Destiny, la cui vita privata e professionale, subisce una brusca svolta dopo i preziosi consigli dell’amica Ramona sul ballo da club e sulle sottili arti per farsi strada tra la ricca clientela di Wall Street.

Nel cult movie “Attrazione Fatale” (1987), al civico numero 17 della Little 12th Street si trova l’(2) abitazione di Alex Forrest, la protagonista femminile interpretata da Glenn Close. Il suo appartamento è il luogo d’incontro con Dan Gallagher (Michael Douglas), il fugace amante del quale si innamora morbosamente. Il portone d’ingresso e l’edificio stesso hanno subito negli anni diverse modifiche, ma, il profilo dei palazzi sulla linea dell’orizzonte che si osserva nella direzione del centro città, è rimasto pressoché identico ed ugualmente suggestivo. Non occorre perciò impiegare un grande sforzo per rivedere Michael Douglas che all’alba, dopo aver passato una notte inquieta, si allontana a piedi dal loft dell’amante.

Tornando sulla strada principale del quartiere, al numero 52 di Gansevoort Street, è situato il ristorante (3) Pastis, che, dopo una triste chiusura nel 2014, ha riaperto a furor di popolo nella nuova locazione. Il rinnovato locale, grazie ai suoi hamburger e french fries, ha ripreso ad attirare file interminabili di newyorkesi e di turisti attratti dal fascino di un bistrot in stile francese tra i grattacieli e le facciate in mattoncini rossi del Meatpacking District. Il vecchio bistrot, posizionato nelle vicinanze, appare nel film “Melinda e Melinda” (2004) di Woody Allen.

High Line

high line

L’inizio dell’(4) High Line Park, recente attrazione che trova sempre più ampi consensi con il passare degli anni, si trova esattamente al numero 812 di Washington Street. Questo parco sopraelevato (circa dieci metri dal livello stradale) è un perfetto esempio di rinnovamento urbano ben riuscito.

Ai tempi dell’industria della carne e del degrado di questa parte di Midtown, l’High Line era una fatiscente linea ferroviaria che fungeva da servizio di trasporto per i soli operatori del settore. Una volta dismessa, partì il progetto per la sua trasformazione in uno spazio destinato al verde e alla socialità.

Questo magnifico giardino, finora, è stato poco rappresentato al cinema; lo si può intravedere però nel film “Effetti collaterali” (2013) di Steven Soderbergh. Emily Taylor (Rooney Mara) e Martin Taylor (Channing Tatum), prima dello sviluppo drammatico della trama, trascorrono momenti di estrema armonia nella romantica cornice di New York, compresa una rilassante passeggiata in questo parco.

Anche nella recente commedia sentimentale “Ricomincio da me” (2018), la protagonista Maya (Jennifer Lopez), confessa i suoi dubbi e le sue preoccupazioni alla sua migliore amica che la accompagna lungo il tragitto che si snoda armoniosamente tra il verde e gli edifici.

Seguendo gli autentici binari, che per lunghi tratti sono stati preservati, potrete ammirare la spettacolare vista sulla città. Si può perfino intravedere in lontananza la Statua della Libertà all’altezza della 17th Street. Fermatevi per una pausa su una delle tante terrazze, lasciandovi ingolosire dalle svariate proposte dello street food.

Chelsea

empire diner

L’High Line Park, pur partendo dal Meatpacking district, si sviluppa poi in lunghezza principalmente nel quartiere di Chelsea. Questo quartiere è costellato da numerose gallerie d’arte contemporanea, che, per prestigio e numerosità, fanno concorrenza alla vicina Soho. Nel tempo i magazzini portuali si sono trasformati in fascinosi loft, uffici, negozi e caffetterie.

Percorrete l’ex ferrovia fino all’altezza della 23rd Street circa, dove troverete delle scale per discendere a livello strada. Sulla 10th Avenue, al civico 210, sull’angolo dell’incrocio con la 22nd Street, non potrete fare a meno di notare, l’(5) Empire Diner. Questo ristorante di classica cucina americana è stato spesso rappresentato nel cinema: è apparso più volte nella saga “Men in Black” e nel film “Cotton Club” (1984).

Più emblematica però, è forse l’immagine del piccolo Macaulay Culkin che osserva stupefatto un Babbo Natale su trampoli di legno proprio all’esterno al locale nel cult movie “Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York” (1992).

Una piccola curiosità sta nel fatto che, circa dieci anni dopo, il fratello minore di Macaulay, Kieran Culkin, anch’esso attore, ha recitato una scena all’interno dello stesso locale nel poco conosciuto film “Igby goes down” (2002).

Al civico 222 sulla 23rd Street, c’è l’edificio del famigerato (6) Chelsea Hotel, entrato nell’immaginario della beat generation attraverso arti letterarie, fotografiche e musicali. L’albergo è infatti famoso per aver ospitato in tanti anni di attività numerosi artisti, veri protagonisti delle tante e strambe storie accadute in queste stanze. Fra i più noti, qui hanno soggiornato: Bob Dylan, Janis Joplin, Patti Smith, Leonard Cohen, Dylan Thomas, Uma Thurman, Arthur Miller, Stanley Kubrick, Madonna, Jack Kerouac e Mark Twain. Nella canzone “Chelsea Morning”, manifesto dell’arte che serpeggiava all’epoca nel quartiere, Joni Mitchell scrive:

“Mi sono svegliata, era una mattina di Chelsea, e la prima cosa che ho sentito era una canzone fuori dalla mia finestra, e il traffico ne ha scritto le parole…”

Poeti, musicisti e registi hanno contribuito ad accrescere il mito dell’hotel attraverso i versi e le immagini dedicate al rifugio per artisti. Nel film capolavoro di Luc Besson “Léon” (1994), gli interni dell’hotel rappresentano nella finzione lo stabile in cui inizialmente risiedono il killer della mafia (Jean Reno) e la famiglia di Mathilda (Nathalie Portman).

Nonostante pallottole, coltelli e violenza siano costantemente presenti nel racconto, è l’amore l’elemento che più di ogni altro muove il motore dell’azione; come afferma la piccola Mathilda senza vie di mezzo: “Io voglio amore… o morte. E basta”.

Anche in “Nove settimane e ½” (1986) c’è una sequenza ripresa in una stanza dell’hotel; in un rapporto al limite tra sesso e perversione, la biondissima Elizabeth McGraw (Kim Basinger) è costretta ad un nuovo e stuzzicante gioco erotico dall’affascinate John Gray (Mickey Rourke) suo amante.

Esternamente, l’hotel è stato immortalato sia nel recente “American Hustle” (2013) sia nel leggendario “Sid & Nancy” (1986). Quest’ultimo, riprende una nota vicenda di cronaca nera avvenuta la mattina del 12 ottobre 1978 nella stanza n°100 dell’hotel stesso; i protagonisti sono il bassista dei Sex Pistols, Sid Viciuos (interpretato nel film da Gary Oldman) e la sua fidanzata Nancy Spungen (Chloe Webb). L’ennesimo esempio di tormentata passione avvenuta in questo storico palazzo.

Al numero 152 della 7th Avenue sorge il (7) Peter McManus Cafe, proprio sull’angolo con la 19th Street. Questo pub a conduzione familiare e dal classico stile irlandese è uno dei più antichi di New York vantando inoltre un’offerta di circa una dozzina di birre alla spina. Il New York Times scrive in un articolo del 1992:

“Il proprietario, Jim McManus, è un irlandese lento e arrogante con aneddoti archiviati in una memoria da 60 megabyte”

La familiarità con il luogo è probamente dovuta alle frequenti apparizioni nelle classiche sitcom newyorkesi come “Seinfeld” e “Law & Order”. Lo avrete probabilmente visto anche in “Highlander” (1986), dove viene girata sia la scena al bancone del bar in compagnia di Brenda Wyatt (Roxanne Hart), sia quella ambientata sulla 7th Avenue, in cui, la chiara visuale dell’insegna ha consacrato il pub… per l’eternità.

Procedendo verso il centro, gli edifici tipici di Chelsea lasciano il posto a strutture sempre più slanciate. Torna alla mente un verso di Bob Dylan nella canzone “Talkin’ New York”, in cui canta in un verso: “Persone che scompaiono nella terra, edifici che si inerpicano nel cielo”.

Flatiron District

flatiron building

Convenzionalmente, oltrepassata la 6th Avenue, si entra nel confinante quartiere di Flatiron District, che prende il nome da uno degli edifici più conosciuti della città, il (8) Flatiron Building. Trovandosi esattamente sul crocevia tra Broadway (una delle poche vie di Manhattan che non segue rigidi schemi ortogonali) e la 5th Avenue, la particolarità del grattacelo è costituita dalla sua insolita pianta triangolare.

Cambiate la vostra prospettiva spostandovi in direzione del verdeggiante Madison Square Park, da cui potrete osservare distintamente l’angolo acuto del palazzo che si erge di fronte. Fate quindi uno sforzo d’immaginazione e immaginate su di esso la scritta verticale Daily Bugle. Questo nome fittizio rimanda chiaramente al quotidiano spesso presente nei fumetti dell’universo Marvel e nei film di successo della saga di “Spider-man” (2002).

La sede del giornale è infatti posta proprio in questo palazzo ed il suo burbero e tirchio direttore, J. Jonah Jameson (J.K. Simmons), non è certamente un fan dell’eroe mascherato; come lui stesso sentenzia: “Chi è Spider-Man? È un criminale! Ecco chi è!” Tuttavia, egli è costantemente a caccia di sue foto da pubblicare in prima pagina e, l’esclusiva delle istantanee che più chiaramente raffigurano Spider-man in azione, sembra averla solo il giovane fotografo Peter Parker (Tobey Maguire)…

Il Madison Square Park è un piccolo polmone verde che può essere utilizzato come ottima base per una sosta. Percorrete un tratto dell’elegante 21st Street, ricca di edifici di pregevole fattura, fino ad arrivare ad un altro spazio verde, il (9) Gramercy Park, che altresì sancisce l’ingresso nell’omonimo distretto.

Gramercy Park District

pete's tavern

Questo parco è privato ed è accessibile solo ai benestanti residenti della zona circostante; nonostante sia chiuso al pubblico, vale ugualmente la pena sbirciare tra le grate per immaginare la storica musa di Woody Allen, Diane Keaton, passeggiare tra i vialetti come nella pellicola del 1993, “Misterioso Omicidio a Manhattan” mentre discute con l’amico Ted (Alan Alda) in merito al mistero che avvolge la vicina di casa, riapparsa misteriosamente qualche giorno prima. Grazie all’ironico, delicato e sarcastico umorismo tipico del regista newyorkese, un classico intreccio a tinte gialle è stato trasformato con successo in una frizzante commedia.

All’angolo tra Irving Place e la 18th Street c’è il (10) Pete’s Tavern, locale storico che appare anche nel cult movie anni ‘90, “Il giocatore” (1998). L’aspetto esterno è caratterizzato da tendaggi e mattoni neri con insegna e finimenti color oro. Internamente colpiscono i grandi specchi ottocenteschi ed il soffitto in stagno in abbinamento le classiche pareti in mattoncini rossi.

Alle pareti sono appese una miriade di fotografie che raccontano la storia di questo ristorante ed i personaggi che hanno potuto gustare i piatti che qui vengono serviti fin dal lontano 1864. Si può scegliere di sostare direttamente sugli sgabelli del bar nella sala posta subito all’ingresso, oppure nelle sale adiacenti dove alcuni coperti sono posizionati in intime nicchie delimitate da alti e vissuti separatori di legno.

Nel film, l’asso del poker Mike McDermott (Matt Damon), entra in questo locale per incontrate il suo professore di origine ebrea Abe Petrovsky (Martin Landau), assiduo frequentatore del posto. Il protagonista, di nuovo invischiato nel giro del poker clandestino a causa del suo amico Verme (Edward Norton), riceve gratuitamente i preziosi consigli del più esperto avvocato: “Non puoi scappare da ciò che sei: è il destino quello che decide per te”.

Il Pete’s Tavern è apparso anche in numerosi programmi televisivi, tra cui: “Law & Order”, “Nurse Jackie”, “Sex and the City” e “The Blacklist”. Non molto distante da qui, sempre sulla 18th Street, al civico 45, è sito un altro locale leggendario, l’(11) Old Town Bar. Fondato nel 1892, questo pub sembra proprio il classico fumoso locale per soli uomini, eccezion fatta per Madonna che, nel videoclip musicale della canzone “Bad Girl”, si accende una sigaretta al bancone.

Durante il proibizionismo il locale ha cambiato nome pur rimanendo sempre attivo come speakeasy (locali in cui si servivano illegalmente alcolici). Il posto è apparso nel film “L’ombra del Diavolo” (1997), l’ultimo firmato da Alan J. Pakula. Questo locale è il luogo in cui il terrorista dell’IRA, Frank McGuire/Rory Devaney (Brad Pitt) incontra a più riprese il proprietario per la fornitura di alcuni beni necessari alla causa irlandese oltreoceano.

Union Square e dintorni

(12) Union Square è una piazza molto amata dai cittadini ed ospita un piccolo polmone verde per allietare brevi pause rigeneranti. Troverete piacevole sostare su una delle tante panchine osservando i veri newyorkesi che si godono questo ampio e vivo luogo di ritrovo multietnico. Sul lato sud della piazza c’è un’istallazione artistica chiamata Metronome in cui si può osservare lo scorrere del tempo. Frankie (Michelle Pfeiffer) e Johnny (Al Pacino) protagonisti del film “Paura d’Amare” (1991), siedono vicino alla statua equestre di George Washington per consumare i deliziosi sandwich preparati dal cuoco stesso per il pranzo.

Penultima tappa di questo itinerario, l’(13) appartamento di Melvin Udall (Jack Nicholson), il lunatico mattacchione del sensazionale “Qualcosa è cambiato” (1997). Per la brillante interpretazione, il “vecchio Jack” ha fatto suo il secondo oscar della carriera come miglior attore protagonista. Il lussuoso stabile si trova al 31-33 della 12th Street.

Melvin Udall vive e lavora in questa zona di Manhattan, formalmente già all’interno del Greenwich Village, come romanziere di successo. Soffrendo di disturbi mentali preferisce essere lasciato in pace e lavorare nel comfort del suo grande ed elegante appartamento. Lo scrittore non usa giri di parole verso suo tenero vicino di casa Simon Bishop (Greg Kinnear) per ricordare che:

“non deve mai, dico mai, interrompermi, ok? Neanche se c’è un incendio; neanche se dovesse sentire un tonfo provenire da casa mia e una settimana dopo venisse fuori una puzza che può essere solo quella di un cadavere in decomposizione, neanche se dovesse tenere un fazzoletto sulla faccia perché il fetore è così penetrante che le sembra di svenire: anche in quel caso non venga a casa mia a bussare”.

L’unico diversivo alla sua routine è il pranzo nel vicino ristorante dove lavora Carol Connelly (Helen Hunt), la sola persona in grado di tollerare il suo comportamento irriverente aggravato da disturbi ossessivo-compulsivi. Anche Helen Hunt per la sua grande prova interpretativa ha vinto l’oscar come miglior attrice protagonista.

L’itinerario si conclude di fronte alla scuola di ballo (14) Joffrey Ballet School, sull’angolo tra la 6th Avenue e la 10th Street. Oltre ad essere riconosciuta nel settore per qualità e professionalità, questa scuola di danza è quella in cui studia Gail (penelope Ann Miller) nel glorioso film “Carlito’s Way” (1993) di Brian De Palma.

Uscito di prigione, Carlito Brigante (Al Pacino), cerca di riprendere contatti con la donna di cui si era perdutamente innamorato, prima di essere condannato ad una lunga pena detentiva. In una fascinosa serata di pioggia, si reca alla scuola e, come stordito, la osserva danzare dal tetto dell’edifico di fronte (oggi è la First Republic Bank e difficilmente si può sgattaiolare all’interno e salire le scale fino in cima come nel film) riparandosi dall’acqua con il coperchio di un bidone dell’immondizia. Finita la lezione, attende che lei esca e, sorprendendola alle spalle, si ripresenta: “Ehi io lei la conosco; ma si certo lei usciva con quel tizio, come si chiama… quello… quel bel ragazzo… ah, si si: Carlito Brigante, esatto?”.

Nell’angolo opposto, la Jefferson Market Library, prezioso edificio di interesse storico (chiamato “Old Jeff”) caratterizzato da una torre di avvistamento a pianta ottagonale. Fu costruito nel 1877 per essere utilizzato come tribunale, ma, dal 1967, è stato felicemente convertito in biblioteca pubblica.

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Tour dei Film a New York

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Tour delle location cinematografiche di New York


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Ivan Tronconi
Ivan Tronconi

Appassionato di cinema, innamorato di viaggi on the road e in costante ricerca di fughe alternative nel continente Americano.

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