Cisco Ghost Town Utah

Cisco in Utah: la ghost town di Thelma e Louise

Marzo 27, 2024 /

Ero in viaggio con amici nello Utah e, dopo esserci svegliati nella cittadina di Green River al termine della scenografica UT-24, avevamo pianificato di spostarci a Moab, base perfetta per visitare alcuni dei parchi naturali più belli del paese. Andando in cerca di strade panoramiche e paesaggi fotogenici, abbiamo pensato bene di fare il giro largo e arrivare a Moab dalla UT-128. Non solo ne è valsa la pena per le spettacolari formazioni rocciose che incorniciano il corso del Colorado River e che ancora porto nella memoria, ma in questo modo ci siamo imbattuti in un posto curioso e inaspettato: Cisco!

Dove si trova e come inserirla in un itinerario

Cisco si trova nella parte più orientale dello Utah, ad appena 37 km (ma solo 23 km in linea d’aria) dal confine con il Colorado. Per raggiungerla bastano cinque minuti di deviazione dall’autostrada I-70, imboccando la strada panoramica UT-128. In effetti, si può dire che uno dei principali motivi per cui i turisti passano da questo villaggio semi abbandonato sia proprio che percorrono la scenic byway per i suoi suggestivi panorami, trovandosi Cisco sulla strada.

Come inserirla in un itinerario? Se stai programmando di visitare lo Utah, probabilmente farai tappa a Moab, che è il punto di partenza perfetto per visitare l’Arches National Park, il Canyonlands National Park e altri luoghi di interesse naturalistico. Ecco, se arrivi a Moab da nord-ovest (magari da Salt Lake City o praticamente da qualunque località dello stato), quando ti trovi sulla I-70 non svoltare a destra sulla US-191 verso Moab, ma prosegui fino all’incrocio con la UT-128 (qui) e prendila passando da Cisco e percorrendo poi questa bellissima strada fino a Moab.

Lo stesso vale se arrivi da est, quindi dal Colorado, ma in tal caso la imboccherai qui. Se invece arrivi da sud, perché magari hai appena visitato la Monument Valley, ti sarà sufficiente imboccare la UT-128 dopo Moab e seguirla fino in fondo: dopo aver visitato Cisco puoi proseguire a sinistra per tornare a Moab con un anello lungo la US-191 oppure verso altre destinazioni lungo la I-70.

Cosa vedere oggi a Cisco

Scorri per vedere tutte le immagini

In America ogni ghost town è diversa dalle altre. Ci sono quelle che si presentano davvero come cittadine fantasma, dove ci troviamo davanti a una manciata di case abbandonate in cui si muove solo la polvere portata dal vento, oppure quelle più vive che mai e che attraggono tantissimi turisti ogni anno. Cambiano anche le origini e le storie di ciascuna, ma in molti casi si tratta di villaggi nati durante la corsa all’oro e poi abbandonati una volta che la miniera di turno era esaurita (di tante abbiamo parlato in articoli che trovate a questa pagina). La storia di Cisco è diversa e ne parlerò meglio fra poco, ma prima voglio dirvi cosa aspettarvi se passate di qui.

Case semi crollate, auto rotte e arrugginite, cumuli di cianfrusaglie che fanno dubitare se si abbia davanti una discarica o qualcos’altro di indefinito. Buona parte della vecchia Cisco, oggi si presenta così: come una vera cittadina fantasma, apparentemente abbandonata a se stessa. Se da un lato non ha quell’attrattiva dei villaggi western restaurati che si possono visitare altrove, dall’altro è forse più vera di tanti altri luoghi e, facendo qualche passo fra i vecchi edifici, ci si rende conto che non è davvero morta e abbandonata.

In effetti c’è anche un cartello, subito prima dell’ingresso nel paese, che cita “Oh nooo! Cisco ain’t abandoned“, per avvisare che qualcuno in effetti lo si potrebbe incontrare. Nell’unico negozio presente, Buzzards Belly, abbiamo potuto perderci fra decine e decine di oggetti di ogni genere. Da vecchie targhe automobilistiche a giocattoli del passato, da oggetti di uso comune a cose dalla funzione incerta, c’è davvero di tutto e chi cerca un souvenir del suo viaggio in America probabilmente vi troverà qualcosa di unico e autentico.

Tra gli edifici più curiosi c’è il microscopico ufficio postale: ebbene sì, questo posto ebbe anche un suo codice di avviamento postale nel periodo di maggior lustro. Oggi il vecchio post office si mostra ai passanti come una malmessa baracchetta bianca, ma è senza dubbio una delle cose da fotografare. Fra un rottame e l’altro, c’è invece qualche installazione artistica (e stanno aumentando anno dopo anno), frutto del progetto in corso che vuole rivitalizzare il villaggio. Ma vediamo come è cambiata questa cittadina nel suo secolo e mezzo di vita.

Storia di Cisco: da saloon a rifugio degli artisti

Cisco Utah artisti

Quella che oggi si presenta come un mix fra baracche abbandonate e un museo a cielo aperto, nacque nel 1880 come una stazione di rifornimento per l’acqua, con annesso saloon, per la costruzione della Denver and Rio Grande Western Railroad. Qui venne realizzato un impianto per pompare dal fiume Colorado l’acqua necessaria alle locomotive a vapore La ferrovia, che metteva in collegamento Odgen (Utah) e Grand Junction (Colorado), ha avuto un ruolo fondamentale nel trasporto del carbone e di altri minerali, ma non solo. Su questi binari vennero trasportati gli importanti reperti archeologici ritrovati nelle abitazioni rupestri del Mesa Verde National Park.

La ferrovia portò all’apertura di alberghi, ristoranti e negozi per i viaggiatori che passavano di qui, trasformando la rudimentale stazione di rifornimento in un vero e proprio villaggio. Un po’ alla volta, questo piccolo ma vivace centro iniziò ad attrarre anche i pastori e gli allevatori delle terre limitrofe, che usavano Cisco per gli approvvigionamenti. Venne così aperto un apposito spazio adibito alla tosatura delle pecore, che venivano tosate qui prima di essere inviate ai mercati.

Il numero di persone che si recavano a Cisco e che vi risiedevano (almeno temporaneamente) aumentò ancora di più quando nel 1924 venne scoperta la presenza di petrolio e gas naturale nei pressi della cittadina, dando un breve periodo di ricchezza alla cittadina, che per qualche anno fu la maggiore produttrice di petrolio dello Utah. Ma fu proprio il petrolio a causare indirettamente, poco più tardi, il declino di questo villaggio. Con il passaggio alle locomotive diesel, questa stazione di rifornimento dell’acque divenne di fatto inutile, pertanto i numerosi visitatori di Cisco sparirono d’improvviso a metà del Novecento. Il colpo di grazia lo diede la costruzione della Interstate I-70: l’autostrada, evitando la cittadina, ha fatto sì che anche chi viaggiava su gomma non vi facesse più sosta.

La conseguenza fu che anche i residenti se ne andarono un poco alla volta, in cerca di altre opportunità, abbandonando gli edifici che caddero in rovina. È così che Cisco ha iniziato ad essere conosciuta come una ghost town, anche se non lo è fino in fondo. Dal censimento del 2020 infatti risultano esserci ben 4 residenti in questo piccolo villaggio dello Utah. Fra questi, Eileen Muza, una donna che da diversi anni si sta impegnando a preservare la cittadina e a renderla una sorta di residenza artistica, grazie al progetto “Home of the Brave”. In poche parole, dal 2019 vari artisti sono stati coinvolti per creare qui opere che valorizzino Cisco e inviino messaggi positivi e di inclusione.

Film girati a Cisco

Uno dei pensieri che ho avuto non appena messo piede a Cisco è stato: “più che un posto reale, sembra quasi l’ambientazione di un film!”. E in effetti non mi sbagliavo, dato che qui davvero sono state girate alcune pellicole. La prima fu Punto di fuga (titolo originale Vanishing Point) del 1971, che in particolare nell’esplosiva scena finale vede come sfondo la cittadina di Cisco.

Punto di fuga, 1971: scena finale

Anche nel 2005 questa ghost town è stata un set cinematografico, per le riprese di Non bussare alla mia porta (titolo originale Don’t come knocking), ma il più famoso tra i film girati a Cisco è senza dubbio Thelma & Louise del 1991. Questo cult, di cui in tanti conoscono la location del salto nel canyon con l’auto, che è stata ripresa al Dead Horse Point, vanta anche questo luogo tra i set cinematografici. Se guardate bene l’epico inseguimento, forse potete riconoscere l’ambientazione, anche se gli edifici che appaiono nel film oggi non esistono più.

Thelma & Louise, 1991: scena dell’inseguimento

Rafting sul Colorado a Cisco

Il tratto del fiume Colorado che passa vicino a Cisco è un susseguirsi di rapide che lo rende perfetto per il rafting. C’è la possibilità di prenotare delle avventurose discese lungo il fiume in gommone, che partono da Westwater (una trentina di km più a monte di Cisco) e terminano qui.

Questi tour durano una giornata e includono il pranzo a metà percorso. Permettono di godere dei magnifici panorami sulle rocce del canyon e di vivere dei momenti più adrenalinici quando le acque calme lasciano il posto a quelle più turbolente delle rapide: ben 11 rapide da affrontare con i remi in mano.

Dove dormire vicino a Cisco

Nella cittadina fantasma non è possibile alloggiare, ma ci sono alcuni posti dove poter dormire poco distante. In particolare, può valere la pena fermarsi a dormire lungo la panoramica UT-128, per svegliarsi con un affascinante vista sul corso del Colorado River. Tra le opzioni disponibili, ci sono il Sorrel River Ranch Resort ed il Red Cliffs Lodge. Il primo è un bel resort a 4 stelle di ottimo livello, dotato anche di piscina situato in una posizione incantevole sulla riva del fiume. Il secondo è un tre stelle con belle camere, piscina e palestra, anch’esso in un’ottima posizione panoramica.

Altrimenti, il mio suggerimento è quello di trovare un alloggio a Moab, che fra le località vicine è quella che offre il maggior numero di alberghi. Altre opzioni possono essere Green River oppure Grand Junction se il viaggio prevede di spostarsi fra Utah e Colorado.


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Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita.

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