Alaska

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Immensa, selvaggia e remota, l’Alaska è probabilmente lo Stato più impegnativo, dal punto di vista organizzativo, di tutti gli Stati Uniti, ma al tempo stesso nelle sue lande desolate è possibile vivere alcune fra le esperienze più memorabili che un viaggio abbia da offrire. In questa pagina trovate una serie di informazioni generali sullo stato e tutti i nostri articoli per visitarla.

Alaska (USA): informazioni sullo Stato

L'Alaska in breve...
  • Coordinate: 66.160507, -153.369141
  • Estensione: 1718000 km2
  • Popolazione: 736000 abitanti
  • Densità: 0.49/km2
  • Nome degli abitanti: alaskani (italianizzato alascani)
  • Lingua ufficiale e lingue parlate: per la maggior parte Inglese, oltre alle minoranze di lingue native, Tagalog e Spagnole
  • Fuso orario: l’Alaska rientra in 2 fusi orari: UTC−09 e UTC−10. In estate, per effetto dell’ora legale, diventano UTC−08 e UTC−9. Considerando che l’Italia si trova a UTC+01 (UTC+2 in estate con l’ora legale), ci sono 10 ore di differenza nel primo fuso orario e 11 nel secondo
  • Data di annessione agli Stati Uniti: 3 gennaio 1959
  • Soprannome: The Last Frontier
  • Origine del Nome: Terraferma
  • Motto: North to the Future
  • Inno: Alaska’s Flag
  • Capitale: Juneau
  • Città più grande: Anchorage
  • Altre città importanti: Fairbanks, Sitka, Skagway, Ketchikan
  • Numero delle Contee: in Alaska non ci sono contee, è suddivisa in 16 boroughs, anche se non coprono tutta la superficie del territorio
  • Numero Comuni: 89
  • Stati confinanti: nessun altro stato americano confina con l’Alaska, che invece confina col Canada
  • Monte più alto: Monte Denali (6190 metri), il più alto del Nord America
  • Isole più importanti: isole Aleutine, isola Kodiak, isola di Wrangell
  • Parchi Nazionali: sono ben 8: Denali National Park, Glacier Bay, Kenai Fjords, Katmai, Wrangell-St Elias, Gates of the Arctic, Kobuk Valley, e Lake Clark National Park.

Etimologia del nome, motto, soprannome

sigillo-alaska


Alaska significa Terraferma, o più letteralmente Oggetto a cui è diretta l’azione del mare e deriva dalla lingua aleutica degli indigeni di queste terre remote. Questo nome fu utilizzato a partire dal periodo coloniale russo e inizialmente era riferito solo alla Penisola Alaskana, dove effettivamente il mare è l’elemento dominante. Soprannominata anche The last frontier (L’ultima frontiera), Land of the midnight Sun (Terra del Sole di mezzanotte) o Seward’s icebox (Ghiacciaia di Seward), l’Alaska è senza dubbio uno degli stati ancora più inesplorati e misteriosi al mondo. Nonostante sia stato il primo luogo abitato del continente americano, più che il passato i suoi abitanti guardano al futuro: tant’è che il motto dello stato è North to the future (Nord verso il futuro).

La natura selvaggia è padrona incontrastata dell’Alaska e non a caso tutti i simboli dello stato sono legati al mondo animale e vegetale. È spesso ricordata per gli orsi, ma i feroci plantigradi non sono gli unici animali a simboleggiarla. In verità è l’alce il mammifero che rappresenta, dal 1998, il grande stato del nord. Altri animali però sono stati adottati come simboli ufficiali da molti più anni: il salmone reale e la pernice bianca sono rispettivamente il pesce e l’uccello di stato dal 1962 e dal 1955. Dall’83 l’Alaska ha adottato invece la balena artica (più conosciuta come balena della Groenlandia) come mammifero marino dello stato, e dal 1995 ha persino un insetto di stato: la libellula quadrimaculata. Il simbolo più antico dello stato d’Alaska è però un fiore: il non-ti-scordar-di-me, adottato dal 1917. Il motivo? Ha gli stessi colori, azzurro e dorato, della bandiera alaskana.

Geografia

Dove si trova l’Alaska? Lo stato si trova all’estremo nordoccidentale del continente americano, è separato dagli altri stati americani e confina a est e sudest con il Canada (Yukon e Columbia Britannica). Il territorio è bagnato a nord dal Mar Glaciale Artico (incluso il Mare di Beaufort), a sud dall’Oceano Pacifico (dove si affaccia il Golfo dell’Alaska), a ovest dal Mare dei Ciukci e dal Mare di Bering. Lo stretto di Bering separa per una distanza minima di 83 km la penisola di Seward in Alaska, negli Stati Uniti, dalla Chukchi Peninsula in Russia, regione storica della Siberia.  

Basta dare un rapido sguardo alla cartina geografica per rendersi conto che l’Alaska è uno stato che copre un territorio tanto vasto quanto isolato all’estremo nord del continente americano. Queste due caratteristiche unite lo rendono uno degli stati più affascinanti, ma al contempo più ardui da visitare d’America.

Estensione e regioni che caratterizzano l’Alaska

cartina alaska
Cartina dell’Alaska

L’Alaska è il più vasto stato degli U.S.A.: si pensi che il Texas, che si piazza al secondo posto, è grande meno della metà. È anche l’unico dei 49 stati continentali a non confinare con nessuno degli altri. L’Alaska confina infatti solo con gli stati canadesi dello Yukon e della Columbia Britannica, essendo per il resto circondata dal mare. La grandezza dello stato, la sua costa frastagliata e le sue innumerevoli isole fanno sì che la costa dell’Alaska sia più lunga di quella di tutti gli altri Stati Uniti messi insieme.

Rispetto ad altri stati, in Alaska le regioni interne non sono ben definite, ma esiste una suddivisione in sei aree principali.

  • Sud est: conosciuto più comunemente come Inside Passage, è la regione che si allunga seguendo la costa verso lo stato di Washington, seppur separata da un tratto di costa canadese. Qui si trovano la capitale Juneau e molte delle città principali, ma nonostante questo la striscia di costa e l’arcipelago antistante sono dominati dalla Tongass National Forest.
  • Centro sud: questa è la parte centrale della costa meridionale. Comprende il Prince William Sound, la penisola di Kenai e tutta la valle del Matanuska-Susitna. Fra gli insediamenti della regione troviamo Anchorage, la città più popolosa dello stato.
  • Sud ovest: racchiude tutta la zona costiera che si sviluppa attorno al delta dello Yukon, fino alla prima parte della penisola dell’Alaska. Anche l’arcipelago Kodiak è incluso in questa regione. È la zona meno abitata della costa meridionale.
  • Isole Aleutine: comprende l’arcipelago, ma anche la seconda parte della penisola dell’Alaska. Le Aleutine rappresentano la propaggine più orientale del continente americano, dato che alcune di esse sfociano nell’emisfero orientale, risultando geograficamente molto più vicine al continente asiatico.
  • Interno: questa regione occupa l’area più vasta dell’Alaska, ma è in buona parte disabitata. L’unica città vera e propria è Fairbanks e i collegamenti sono pochi ed impervi in molte zone. L’interno alaskano offre però molte attrattive naturali, prima fra tutte il Denali National Park.
  • North Slope: con questo nome si indicano le propaggini settentrionali, dove vivono poche persone, per lo più di etnia Inupiat. L’insediamento di Utqiagvik (precedentemente conosciuto come Barrow) è la città più settentrionale degli Stati Uniti. Oggi è un’area importante per l’estrazione del petrolio, ma offre anche attrattive per i visitatori come la Kobuk Valley o l’avventurosa Dalton Highway.

Caratteristiche del territorio

Il territorio alaskano è in gran parte ancora selvaggio ed incontaminato, anche a causa delle impervie condizioni climatiche che non lo rendono facilmente abitabile. Ghiacciai e vulcani, tundra e paludi non agevolano certo lo sviluppo di insediamenti umani. Morfologicamente, lo stato è attraversato da due catene montuose, che lo tagliano da est ad ovest separando rispettivamente la costa meridionale e quella settentrionale dall’ampia area interna. A sud troviamo la Catena dell’Alaska, che dal Canada raggiunge quasi la costa occidentale dello stato. Parallela, ma a nord del Circolo polare artico, c’è la Catena di Brooks.

La Catena dell’Alaska pullula di vette da record, fra cui spicca il monte McKinley: il più alto del Nord America con i suoi 6190m. Da queste altitudini i ghiacci perenni si spostano verso valle e dalla catena montuosa innumerevoli ghiacciai raggiungono il mare. Alcuni ghiacciai hanno dimensioni mastodontiche, come quelli del Wrangell St.Elias National Park o il famoso Columbia Glacier.

Anche dove il ghiaccio non è perenne, in inverno gran parte dello stato è ricoperto da un manto di neve. Nemmeno in estate, però, le condizioni sono ottimali. A nord il permafrost non permette la crescita di molta vegetazione diversa dalla tundra. Nel centro-sud del paese invece, le zone pianeggianti sono dominate dall’acqua. In Alaska ci sono oltre 3 milioni di laghi e le vastissime zone paludose sono un ambiente ideale per alci e zanzare, ma non per l’uomo.

Capitale e città principali

bandiera-alaska
Bandiera dell’Alaska

Per le caratteristiche sopracitate del territorio, la maggior parte delle città si trova lungo la costa meridionale. La regione del sud-est è quella che conta il maggior numero di città, a partire dalla capitale Juneau. Qui troviamo anche altri fra i centri più rilevanti dello stato, come SitkaKetchickan e Skagway.

La città più grande dello stato è però Anchorage e si trova nella zona più fertile e mite del paese. Per questo motivo la maggioranza della popolazione alaskana vive qui. Poco distanti troviamo le città del Prince William SoundValdez e Cordova, e quelle della Penisola di KenaiHomer, Seward e Kenai. Nell’interno, l’unica città vera e propria è Fairbanks, mentre tutti gli altri insediamenti sono in verità piccoli villaggi.

In totale l’Alaska conta meno di 740.000 abitanti e tenendo conto della sua ampiezza è lo stato meno densamente popolato degli USA e fra i meno abitati al mondo. Considerando inoltre il fatto che buona parte dei cittadini alaskani vive ad Anchorage (circa 300.000) e nelle altre città principali, troviamo zone vastissime completamente disabitate per centinaia e talvolta migliaia di chilometri quadrati. Non è un caso che in Alaska la proprietà privata delle terre sia molto più ridotta rispetto al resto degli U.S.A.: il 65% del territorio alaskano è di proprietà del governo.

Clima

La conformazione del territorio alaskano, unita alla latitudine in cui si trova lo stato, fanno dell’Alaska un luogo con clima decisamente complesso. L’inverno è lungo e rigido in quasi tutto lo stato e in alcune zone l’estate è solo un sogno. Dove i mesi estivi sono ben riconoscibili e il clima è accettabile, la stagione calda è comunque molto più breve rispetto a tutti gli altri stati U.S.A.

È ovvio che fra le aree montuose, la zona interna e le coste ci siano notevoli differenze climaticheNell’articolo su quando andare in Alaska abbiamo spiegato in maniera dettagliata le caratteristiche meteorologiche delle varie regioni.

Fauna

Uno dei motivi per cui molti turisti si recano in Alaska sono gli animali selvatici, che qui vivono indisturbati in enormi zone protette. I grandi mammiferi come orsi ed alci sono fra le attrattive principali ed è possibile trovarli con facilità. La pratica del bear-watching è molto comune ed esistono innumerevoli tour per avvistare gli orsi in tutta sicurezza nei diversi parchi nazionali. A seconda della zona, è possibile imbattersi in molte altre specie come castori e lontre, caribù e pecore di Dahl, foche e leoni marini.

Anche i cetacei sono un pezzo forte della fauna alaskana. Megattere e balene grigie, orche e balene della Groenlandia sono fra i grandi mammiferi marini più comuni in questi mari, ma è possibile avvistare anche capodogli, balenottere azzurre o altre razze di cetacei. Anche in questo caso, i tour in barca per incontrare da vicino i giganti del mare sono moltissimi e variano per tipologia a seconda del porto di partenza.

La costa e le isole, in particolare le Aleutine, sono il paradiso dei bird-watcher, ma anche le montagne dell’interno sono casa di tanti volatili. Milioni di uccelli d’ogni tipo nidificano sulle scogliere o sulle isole, nelle paludi o sulle vette montuose. Per scattare foto suggestive a uccelli fra i più disparati, pochi luoghi al mondo sono migliori dell’Alaska.

Anche i pesci sono una caratteristica di questo stato, in particolare i salmoni, ma anche halibut e altre razze che fanno del mare e dei fiumi alaskani zone predilette dai pescatori di tutto il mondo, che si recano qui per commercio o pesca sportiva.

Nell’articolo sulla fauna dell’Alaska troverai informazioni più dettagliate sui tanti animali che popolano queste terre e su dove avvistarli.

Storia

I territori che attualmente costituiscono lo stato dell’Alaska sono stati i primi ad essere abitati nel continente americano. In queste remote terre del nord, da coloro che migliaia di anni fa hanno attraversato lo stretto di Bering, un tempo collegato da un ponte di terra, si sono sviluppati numerosi gruppi etnici.

Il popolo Tlingit è uno dei principali ed occupava l’Alaska sudorientale e parte del Canada. Nel sud-est sono presenti anche gli Haida e gli Tsimshian. L’Alaska centro-meridionale è la terra degli Alutiiq e Sugpiaq, mentre quella occidentale degli Yup’ik. Nelle isole Aleutine troviamo invece il popolo Aleut, che è rimasto fra i più sviluppati in autonomia al giorno d’oggi. Le regioni settentrionali sono invece casa dei Gwich’in (o Athabaskan alaskani) e della popolazione Inupiat.

Tutte queste popolazioni native, che per secoli hanno vissuto indisturbate vivendo (a seconda della popolazione) di caccia, pesca o allevamento di caribù, hanno visto la propria routine interrompersi con l’arrivo dei coloni russi. Pare che il primo insediamento russo risalga alla metà del 1600, ma sicuramente la prima testimonianza registrata è quella del 1732, quando la spedizione del cosacco siberiano Shestakov e dell’esploratore bielorusso Pavlutsky raggiunse la costa alaskana con a bordo il geografo Gvozdev che documentò quanto visto.

Vitus Bering, il cartografo danese che dà il nome al tratto di mare che separa l’Alaska dalla Russia, giunse qui nel 1741, mentre era a servizio della marina russa. Fu la sua spedizione, rientrata in patria con la nave carica di preziose pellicce di lontra, a stimolare i commercianti russi a navigare dall’estremo oriente russo verso le isole aleutine e a fondare, nel 1784, il primo insediamento europeo.

La fine del XVIII secolo vide entrare in campo anche la Spagna, cui si devono i nomi di alcune località come Cordova e Valdez, ma i maggiori colonizzatori del secolo furono i russi, che eressero Sitka come capitale e il cui retaggio, soprattutto legato alla religione cristiano-ortodossa, permane tutt’oggi.

Il 30 marzo 1867 l’Alaska venne venduta dalla Russia agli Stati Uniti per 7,2 milioni di dollari. Si dovette però attendere fino al 18 ottobre 1867 per l’innalzamento formale della bandiera statunitense sul pinnacolo di Fort Sitka. Ci volle infatti del tempo perché gli americani iniziassero davvero a prendere possesso del nuovo stato acquisito.

Per il primo decennio Sitka fu l’unica città abitata da coloni americani e solo negli anni ’90 dell’Ottocento partì la corsa all’oro che ha reso celebre questi territori. Nel 1912 l’Alaska fu ufficialmente costituita come territorio organizzato e la capitale divenne Juneau. Si dovette aspettare il 3 gennaio 1959 per la proclamazione dell’Alaska come stato.

Economia

L’economia alaskana si basa principalmente sulle risorse naturali. Fin dai tempi antichi fauna e flora sono state fondamentali per la sussistenza dei nativi, e anche oggi il legname delle sconfinate foreste e il pesce – in particolare il salmone – sono fra i capisaldi dell’economia. I decenni a cavallo fra Ottocento e Novecento hanno visto nell’oro la risorsa principale del paese, affiancato da altri minerali, in particolare il rame.

La scoperta del petrolio nel 1968 a Prudhoe Bay ha fatto girare il mirino degli investitori sull’oro nero. Con l’oleodotto transalaskano, completato nel 1977, è partita l’epoca del boom petrolifero portando un notevole incremento della ricchezza alaskana.

Turismo

Il turismo ha iniziato a svilupparsi recentemente, ma l’Alaska sta divenendo gradualmente una meta sempre più ambita. Per questo i servizi rivolti ai visitatori, ancora molto scarsi in alcune zone, stanno crescendo in maniera esponenziale soprattutto nelle località costiere battute dalle crociere, ma anche nelle zone più interne.

Per sapere perché vale la pena visitare questo stato, ti consiglio di scorrere la nostra Top 10 delle cose da vedere in Alaska e la nostra Top 5 delle esperienze da vivere in Alaska.

Aeroporti principali

L’aeroporto più importante con maggior traffico aereo è quello di Anchorage (Ted Stevens Anchorage International Airport); qui solitamente atterrano i voli più economici e anche gli unici voli diretti dall’Europa. Ad Anchorage sono comunque collegati con voli interni le altre principali cittadine dello stato, fra cui Fairbanks (Fairbanks International Airport), Juneau (Juneau International Airport), e Ketchikan (Ketchikan International Airport). Queste e altre cittadine possono anche essere raggiunte facendo scalo in altre città americane (ad esempio Seattle, Dallas) e canadesi (Vancouver).  

Come muoversi in Alaska

mappa delle strade dell'alaska
Mappa delle strade dell’Alaska

Come già detto, il clima e la conformazione del territorio non sono fra i migliori al mondo per la costruzione di insediamenti urbani e relative infrastrutture di collegamento. La rete stradale è molto limitata e collega solo una minima parte dei centri abitati. Lo stesso vale per la ferrovia: una sola linea di circa 750km corre da nord a sud collegando Fairbanks a Seward. Le città che si trovano nella regione dell’Inside Passage, così come i porti che affacciano sulla costa meridionale, sono collegati dai traghetti dell’Alaska Marine Highway System, che fanno del trasporto marittimo un fiore all’occhiello dello stato.

Per tutte le zone non raggiungibili con i mezzi sopracitati è indispensabile utilizzare l’aereo: i piccoli aeroplani ad elica e gli idrovolanti collegano la maggior parte delle cittadine alaskane, così come molte zone impervie dei parchi naturali. Anche le slitte trainate da cani non sono un mezzo da sottovalutare: nei mesi invernali, quando le tempeste di neve impediscono ai velivoli di librarsi in aria, alcuni luoghi sono raggiungibili esclusivamente con questo sistema.

Per capire quali sono le modalità migliori per muoversi in Alaska a seconda della regione, puoi dare un’occhiata alla nostra guida su come organizzare un viaggio in Alaska.

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Andrea Cuminatto

Giornalista e viaggiatore. Parlo spagnolo, inglese e sto imparando il russo. Più che vedere i luoghi, amo conoscere chi li abita.

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