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Brooklyn Heights: guida al quartiere storico di New York

Aprile 2, 2024 /

Quartiere residenziale tra i più chic della città di New York, Brooklyn Heights è uno dei pochi della Grande Mela a presentarsi come un piccolo e tranquillo paradiso in cui la maggior parte delle abitazioni non è alta più di due piani. Le case, per la maggioranza a schiera, presentano facciate realizzate in prevalenza in pietra arenaria rossa e risalgono al periodo precedente alla Guerra di Secessione Americana (XIX secolo). Brooklyn Heights, quindi, può essere considerato come un quartiere “fuori dal tempo”, proprio grazie a queste sue caratteristiche, un’oasi di tranquillità, eleganza e storia, peculiarità che sono state preservate grazie alla nomina del quartiere di Brooklyn Heights quale Historic Landmark, pensata per proteggere il quartiere da uno sviluppo residenziale incontrollato.

Dove si trova


Il quartiere di Brooklyn Heights, che fa parte del Distretto di Brooklyn, confina a ovest con l’East River, a nord con il quartiere di Dumbo, a est con Downtown Brooklyn e a sud con Cobble Hill. Le strade e i luoghi geografici che gli appartengono e che ne tracciano i confini possono essere compresi fra Old Fulton Street (a nord) nei pressi del Ponte di Brooklyn, Atlantic Avenue a sud, l’East River a ovest e Cadman Plaza Park a est del quartiere. Da questi elementi, potrete evincere abbastanza facilmente che Brooklyn Heights si sviluppa su di un’area piuttosto contenuta, circa 80 ettari, con 25.000 abitanti.

Come arrivare

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Il quartiere è facilmente raggiungile con la metropolitana da Manhattan, qualsiasi sia il vostro punto di partenza. Le linee da prendere sono le seguenti:

  • linea rossa (2 e 3), fermate: Clark Street, Borough Hall
  • linea blu (A e C), fermate: High Street – Brooklyn Bridge
  • linea gialla (N, R e W), fermate: Court Street Station
  • linea verde (4 e 5), fermate: Borough Hall

Per esempio, per chi vuole spostarsi dalla zona di Times Square, Brooklyn Heights si raggiunge in circa 20 minuti, prendendo la metro rossa (linee 2 e 3) alla stazione Times Sq – 42 St, scendendo alla stazione Clark Street. Lì sarete a un isolato da Montague Street, una delle strade principali del quartiere.

Storia

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Prima dell’arrivo dei colonizzatori europei, l’area su cui sorge Brooklyn Heights era chiamata Ihpetonga, dalla tribù di nativi americani Lenape che la abitavano. Con l’arrivo degli olandesi, questa zona fu preposta soprattutto a coltivazione e pascolo per il bestiame, ma non era densamente popolata, anche per il fatto che le fattorie sorgevano in maggioranza lungo le rive del fiume, mentre l’entroterra veniva scarsamente sfruttato.

Prima dello scoppio della Battaglia di Long Island, avvenuta nel XVIII secolo, furono introdotte numerose opere di fortificazione che servirono a George Washington, durante la sua ritirata dalle truppe inglesi, per riposarsi insieme al suo esercito e mettere una pezza alle perdite di soldati avvenute negli scontri con l’esercito britannico. Tuttavia, Brooklyn Heights cominciò a svilupparsi seriamente come insediamento urbano abitato solo a seguito dell’incremento sostanziale dei collegamenti fluviali per e da Manhattan.

All’inizio del XIX secolo, alcuni imprenditori tra cui Robert Fulton si attivarono per aumentare le corse dei traghetti dall’isola di Manhattan, attraverso l’East River. Naturale conseguenza di ciò fu la pianificazione, e successiva realizzazione, di un impianto stradale ben progettato, in grado di fornire a Brooklyn Heights l’aspetto di un vero e proprio centro urbano e favorendone, dunque, l’aumento degli abitanti.

Entro la fine del 1800, il quartiere di Brooklyn Heights assunse quasi del tutto l’aspetto che ha oggi, ricco di abitazioni basse ed eleganti. Nel corso dei secoli successivi, XX e XXI, il quartiere è stato protagonista di un incremento esponenziale dei collegamenti con Manhattan: la comodità con cui ci si può spostare ovunque l’ha reso una delle zone più ambite e apprezzate dal ceto medio newyorkese.

Cosa vedere a Brooklyn Heights

Brooklyn Heights Promenade

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Si tratta di un passaggio pedonale sopraelevato (anche chiamato Esplanade) dal quale ammirare lo skyline di Manhattan, l’East River e il Ponte di Brooklyn. Disseminata di panchine, la Promenade è molto apprezzata anche dagli amanti delle bici e da ragazzi che la percorrono su skateboard o pattini. Non dimenticate, poi, che camminando lungo l’Esplanade si gode di panorami eccellenti anche su Staten Island, la Statua della Libertà, Ellis Island e Governor’s Island.

Sebbene sia di lunghezza piuttosto contenuta (misura poco più di 500 metri), sulla Promenade potrete anche ammirare 2 “monumenti”: un’asta portabandiera, posta al fondo di Montague Street, dedicata a Genevieve Beavers Earle, attivista civile che abitò nel quartiere; poco discosta dall’asta, invece, troverete una lastra in pietra che ricorda il luogo in cui sorgeva la Four Chimneys House, utilizzata da Washington come quartier generale durante la Battaglia di Long Island.

Edifici religiosi

Plymouth Church

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Foto di Beyond My Ken

Chiesa storica del quartiere, costruita negli anni Cinquanta del XIX secolo. Plymouth Church (57 Orange Street) fu uno dei centri maggiormente attivi nella lotta alla schiavitù, con uno dei suoi pastori (Henry Ward Beecher) che assunse il ruolo di leader del Movimento Abolizionista e la cui sorella, Harriet Beecher Stowe, scrisse il capolavoro “La capanna delle zio Tom”. In pochi sanno che, facendo parte della Ferrovia Sotterranea, le fondamenta della chiesa (simili a enormi tunnel) giocarono un ruolo fondamentale nel trasferimento segreto di numerosissimi schiavi che arrivavano a New York dal sud del Paese e la cui destinazione finale era il Canada.

La chiesa ospitò anche Abraham Lincoln che, invitato dal pastore, visitò il tempio e tenne un discorso alla congregazione dei fedeli. Il suo passaggio nella chiesa è visibile, oggi, su di una targa affissa sulla panca in cui si sedette il presidente. Lincoln non fu l’unico a tenervi un discorso. Tra i personaggi storici famosi che parlarono alla congregazione religiosa, nel corso dei decenni, vi ricordo anche Mark Twain, Clara Barton (fondatrice della Croce Rossa Americana), Charles Dickens e Martin Luther King. Al suo interno, la chiesa si presenta come un edificio molto semplice, impreziosito da vetrate colorate che, però, non riportano scene religiose, ma accadimenti storici. All’esterno, nel giardino parrocchiale, svettano una statua di Henry Ward Beecher e un bassorilievo di Lincoln.

St. Anne’s and the Holy Trinity Church

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Foto di Beyond My Ken

Altra chiesa storica del quartiere di Brooklyn Heights, sorge all’angolo tra Montague e Clinton Street. Edificata a metà Ottocento, al suo interno si trovano numerose vetrate colorate (ben 64) e ampi ed imponenti colonnati, con annessa casa parrocchiale. Punta di diamante del tempio è anche l’organo che fu suonato da musicisti del calibro di Virgil Fox e Louis Vierne, entrambi organisti della Cattedrale di Notre Dame di Parigi. La facciata, costruita in pietra arenaria e mattoni rossi, è davvero bella e imponente.

Our Lady of Lebanon

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Nostra Signora del Libano è una cattedrale che sorge nel centro del quartiere (113 Remsen St), l’area più antica di tutta Brooklyn Heights. Costruita in stile neo-romanico, le sue porte di accesso sono davvero particolari: si tratta infatti delle porte usate nella sala da pranzo della lussuosa nave da crociera francese SS Normandie, opportunamente rielaborate. I portali sono impreziositi da 10 medaglioni che presentano nove città della Normandia, oltre alla nave sorella, la SS Ile de France. All’interno della cattedrale, poi, troverete altre porte preziose realizzate in mogano e pilastri di marmo, vetrate colorate, una pavimentazione in marmo e onice e un organo a canne di fine Ottocento.

Musei ed edifici storici

Herman Behr Mansion

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Foto di Erica Fischer

Questo edificio è uno dei più imponenti del quartiere di Brooklyn Heights, con una storia davvero interessante da raccontare. Situata all’angolo tra Pierrepont e Henry Street, la dimora venne costruita per la famiglia di Herman Behr nel 1888 in stile neo-romanico. La facciata si presenta in mattoni color salmone, terracotta e arenaria, con elementi a forma di animali (leoni, lucertole e draghi) in bassorilievo, balconi e numerosi comignoli.

Il suo interno non è meno stravagante dell’esterno, né meno ricco. In origine, era decorato con elementi in mogano, legno di ciliegio e rovere, dettagli in avorio e caminetti in marmo pregiato. A seguito dell’abbandono della dimora da parte della famiglia Behr, l’edificio fu prima destinato ad ospitare frati francescani e, successivamente, trasformato in residenza privata con la costruzione, al suo interno, di numerosi appartamenti. Alcuni di questi dispongono ancora di elementi originali dell’epoca.

Casa di legno al numero 24 di Middagh Street

È una delle casette più antiche di Brooklyn Heights e, secondo la tradizione orale tramandata dagli abitanti del quartiere, sembrerebbe aver visto la luce intorno al 1790. Hanno abitato la casa molte categorie diverse di persone nei secoli, dai capitani di navi agli osti. Tuttavia, osservandola bene, è molto più probabile che l’anno di costruzione si aggiri intorno ai primi dell’Ottocento: il suo tetto a falde, la foggia delle persiane e i due antichi nettascarpe posti in prossimità della porta di ingresso rimandano proprio a quel periodo storico. Lo stile complessivo, comunque, è quello definito “federale”. Nel corso degli anni, diverse famiglie hanno vissuto in questa casa storica, apportando modifiche sia alla facciata che al suo interno, pur preservandone però la bellezza e lo charme originali.

Casa di Truman Capote

Abitazione dello scrittore, è qui che produsse il famoso romanzo Colazione da Tiffany, oltre ad altri bestseller. La casa (situata in 71 Willow St) si presenta in stile neogreco ed è molto elegante e raffinata, con una bella facciata in mattoni rossi; Truman Capote visse qui dal 1955 al 1965, ma per essere precisi vi affittò un appartamento (il proprietario era Oliver Smith, scenografo di Broadway). Fu in questa casa che lo scrittore incontrò Jackie Kennedy. Oggi rimane una abitazione privata, di proprietà di un magnate dei videogiochi e quindi non è visitabile. Però vi suggerisco caldamente di andarla a vedere.

Center for Brooklyn History

Museo, centro educativo, biblioteca, questo centro fondato nel 1863 si pone l’obiettivo di fornire informazioni dettagliate e insight specifici sulla storia centenaria di Brooklyn. La facciata è nel tipico stile neo-romanico, predominante nel quartiere, e svetta tra Pierrepont e Clinton Street, al civico 58 di Clinton St. Al suo interno sono conservati documenti, testimonianze, tradizioni orali e materiali di vario genere che raccontano gli oltre 400 anni di Brooklyn; il centro è però anche un indirizzo in cui si tengono mostre, tour guidati aperti alle scuole e ai visitatori, oltre a programmi formativi annuali.

Molto bello dal punto di vista del design è anche l’interno dell’edificio, in cui si ammirano busti e sculture di personaggi storici come Michelangelo, Beethoven, Benjamin Franklin. Impossibile non menzionare, poi, la biblioteca (Othmer Library), prezioso locale con vetrate colorate e colonne in legno intarsiato, che custodisce oltre 30.000 volumi, libri storici, interviste orali d’epoca, fotografie, mappe e oggetti.

Packer Collegiate Institute

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Il Packer è uno storico istituto scolastico che ospita giovani studenti a partire dall’età della scuola materna sino ad arrivare alle superiori. Originariamente, la scuola era dedicata solo a studentesse e portava il nome di Brooklyn Female Academy. Pochi anni dopo la sua inaugurazione (1845), un incendio lo distrusse completamente. Ricostruito nel 1854, l’istituto continuò ad ospitare solo ragazze sino al 1972, anno in cui i primi bambini fecero il loro ingresso nella scuola materna e alle elementari.

Oggi, il Packer Collegiate Institute è una scuola all’avanguardia nell’insegnamento della tecnologia, dell’arte, della fotografia, della musica e di altre materie. Tra gli studenti che si sono formati qui, ce ne sono alcuni diventati poi famosi, come l’attore Ethan Hawke, Mary Bradford (educatrice e suffragetta), il regista Malcolm Lee. Vi consiglio di andare all’indirizzo 170 Joralemon St, e di scattare una foto all’ingresso della scuola: la scalinata che conduce all’entrata è diventata leggenda ed è stata utilizzata in alcuni film, tra cui diversi episodi di Gossip Girl.

Heights Casino

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Foto di Joe Mabel

Aperto sin dal 1904, l’Height Casino è un club sportivo storico di Brooklyn Heights, a dispetto del nome che sembrerebbe suggerire tavoli verdi e scommesse. E fu il primo in assoluto, degli Stati Uniti, a disporre di un campo da tennis indoor. Oggi vi si può ancora giocare a tennis, ma anche sfidarsi a squash, allenarsi nel centro fitness, approfittare dell’ottima cucina del ristorante interno, sorseggiare un drink al bar del club. Ogni anno, poi, presso l’Heights Casino si tengono tornei di richiamo mondiale. Potrete ammirare questo pezzetto di storia di Brooklyn Heights recandovi al 75 di Montague Street.

Hotel storici

Hotel Bossert

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Tra le strutture ricettive storiche di Brooklyn Heights, l’Hotel Bossert è stato certamente uno dei più belli ed eleganti. Sebbene oggi sia chiuso e non si sappia quale sarà il suo destino, vi consiglio però caldamente di andarne ad ammirare almeno la facciata. La sua storia comincia nel 1909, anno in cui viene inaugurato: bellissimo, elegante ed esclusivo, voluto dal magnate omonimo, l’esterno è un tripudio di stile neo-rinascimentale, con imponenti colonne, mentre al suo interno sfavillava un famosissimo ristorante, su due livelli, con vista spettacolare su Manhattan. I 14 piani dell’hotel erano impreziositi da stupendi dettagli di marmo.

Negli anni Cinquanta, la struttura fu dimora di numerosi giocatori dei Brooklyn Dodgers, ma il suo destino cambiò radicalmente nel 1988, con l’acquisto dello stabile da parte dei Testimoni di Geova. Nel 2008 la congregazione mise l’edificio all’asta e la vendita durò addirittura un lustro. Nel 2012 l’Hotel Bossert sarebbe dovuto tornare alle origini ridiventando un boutique hotel con 300 stanze, ma i lavori di ristrutturazione non furono mai eseguiti a causa del fallimento della società che lo comprò e del successivo sequestro dello stabile. Sebbene, come vi dicevo, non sia possibile entrare in quello che fu uno degli hotel più significativi di Brooklyn Heights, vi suggerisco di recarvi ugualmente al 98 di Montague Street per apprezzarne la facciata.

Hotel St. George

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Foto di Richrd W. Allen

Anche l’Hotel St. George ha una storia interessante da raccontare: quando fu eretto era l’hotel più capiente di tutta la città di New York e uno dei più grandi del mondo. Costruito in stile Art Deco, l’hotel fu uno degli indirizzi più popolari per il bel mondo newyorkese che usava incontrarsi qui. Tra i frequentatori abituali c’erano, tra gli altri, F. Scott Fitzgerald e Johnny Weissmuller (nuotatore olimpico e star del cinema, interpretò i film dedicati a Tarzan). La sua sala da ballo enorme era diventata una leggenda ambitissima (vi potevano danzare comodamente fino a 3.000 persone) e la sua piscina interna, con acqua salata, richiamava il jet-set cittadino.

L’hotel disponeva di ben 2.632 camere ed era, all’epoca, un’istituzione che occupava un intero blocco, con i suoi sette edifici di pertinenza. Vista la sua mole, durante la Seconda Guerra Mondiale l’hotel ospitò anche truppe, militari, famiglie, ma subito dopo la fine del conflitto la sua popolarità decrebbe rapidamente. Venduto più volte nel corso dei decenni, negli anni Ottanta fu acquistato da una cooperativa che lo trasformò in ciò che è ora: un insieme di appartamenti per studenti universitari provenienti soprattutto dalla Università di New York, dalla Pace University e dal St. Francis College.

Sebbene l’ingresso allo stabile sia possibile solo per i residenti, vale comunque la pena di passare di fronte all’edificio per ammirarlo nella sua imponenza e immaginare quanto potesse essere fastoso, un tempo. Il complesso si trova sopra la stazione Clark Street della metropolitana (linee 2 e 3) e, fatto unico, la fermata sosta direttamente dentro l’edificio, subito a destra dell’ingresso principale, consentendo ai residenti di accedere a quella che un tempo era la sala da ballo e che, oggi, è l’atrio.

Altre attrazioni da non perdere

Atlantic Avenue

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È una delle vie principali e più trafficate di Brooklyn Heights, che si dipana dal waterfront di Brooklyn fino a Jamaica, nel Queens. È una via molto famosa e apprezzata per i suoi numerosi negozi di antiquariato che convivono, gomito a gomito, con esercizi di ispirazione araba, una moschea, negozietti di alimentari e ristoranti specializzati in tradizioni medio-orientali, boutique di alta moda e profumerie.

Atlantic Avenue ospita, ogni anno, una manifestazione molto sentita dalla popolazione di New York: si tratta dell’Atlantic Antic, una fiera di strada che si tiene in ottobre e dà spazio a gastronomia, artigianato, concerti di musica dal vivo, attrazioni per bambini e spettacoli di vario genere. Oltre ai negozietti, ai ristoranti e ai bar, potrete ammirare edifici imponenti e maestosi che, un tempo, ospitavano fabbriche, e che oggi invece sono stati riconvertiti in uffici. Una delle sue caratteristiche più curiose è che è l’unica via che attraversa, da est a ovest, il distretto di Brooklyn. Mentre un tempo era percorsa principalmente da carrozze trainate da cavalli, oggi è una delle più trafficate da auto, mezzi pubblici, bici.

La sede dei pompieri (FDNY Engine 205/Ladder 118)

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Furono loro, i pompieri di questo quartiere, i primi ad accorrere alle Torri Gemelle in occasione degli attentati dell’11 settembre. La caserma, che si trova al 74 di Middagh Street, è diventata famosa e acclamata da allora. E a ragione. Nel giorno che ha cambiato per sempre la storia del mondo, otto pompieri della FDNY Engine 205 persero la vita nel tentativo disperato di salvare gli intrappolati nelle torri di fuoco. La facciata della caserma è in accesi mattoni rossi che contornano una grande porta di accesso, anch’essa rosso fuoco, sovrastata dall’immancabile bandiera a stelle e strisce.

Dove mangiare

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Lo charme del quartiere di Brooklyn Heights passa, anche, dalla sua offerta di ristorazione. Gli indirizzi che si presentano sulla scena sono di alto livello e si concentrano prevalentemente lungo Atlantic Avenue e Montague Street, le due strade più vivaci, ma se ne trovano anche alcuni molto validi nelle immediate vicinanze. Le proposte culinarie spaziano dai ristoranti etnici thai, cinesi, arabi, passando per le tipiche pizzerie “all’italiana” e completando l’offerta con pub in stile British.

  • Uno dei più apprezzati dai locali è l’Henry’s End, su Henry Street. Aperto dal 1973, è un’istituzione del quartiere, molto amato per l’atmosfera cordiale e informale, la lista dei vini e i piatti gustosi, che cambiano a seconda della stagione. Il menu serale è variegato e adatto a tutti i palati; tra gli special (a base di pesce) vi consiglio caldamente di ordinare il tonno in crosta con salsa di mostarda, soia e spinaci, accompagnato dai cavolfiori alla siciliana, mentre il dessert per il quale il ristorante è famosissimo è la mousse ai cioccolati bianco e fondente, una delizia! L’Henry’s End si trova al 72 di Henry Street ed è aperto dal martedì alla domenica, con orari che variano in base ai giorni.
  • Infine, vi segnalo un ristorante “tipico” americano, il Colonie. L’atmosfera del locale è suggestiva con arredamento industriale ma super chic e pareti con mattoni a vista. Elegante e raffinato, il Colonie propone piatti gustosi e belli da vedere. Vi consiglio di ordinare le capesante con purè di pastinaca, melagrana, vadavam curry e radici di loto, oppure il controfiletto di bisonte con patate arrosto, salsa verde e riduzione di vino rosso. Il ristorante è aperto a cena, dal mercoledì alla domenica, dalle 17 alle 21.30, e lo trovate al 127 di Atlantic Avenue.

Dove dormire

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Nel quartiere di Brooklyn Heights non ci sono molte strutture ricettive e, quelle presenti, sono parecchio costose, tanto che il prezzo a notte può essere a volte superiore addirittura agli importi richiesti in alcuni hotel di Manhattan. Un esempio è il 1 Brooklyn Bridge, una struttura che racchiude la quintessenza dell’eleganza e dell’esclusività, con una vista spettacolare su Manhattan, posizionato sul waterfront. Le camere sono ampie e confortevoli, con ampie vetrate panoramiche. Nell’hotel troverete anche una pluripremiata Spa, diversi ristoranti e bar, oltre ad un rooftop indimenticabile.

Per una panoramica generale su questo e altri quartieri del distretto vi lascio qui la nostra guida agli alloggi nel distretto di Brooklyn, per Manhattan potete invece far riferimento alla nostra guida su dove dormire a New York.

Dove fare shopping

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Segnatevi questi indirizzi perché sono tra i più popolari e apprezzati sia dagli abitanti del quartiere, sia dai newyorkesi che vi si recano apposta per acquisti insoliti e particolari.

  • Il Brooklyn Women’s Exchange è un’istituzione storica del quartiere: aperto nel 1854 (sì, avete letto bene…) vende oggettistica fatta a mano, chicche artigianali, gioielli e accessori, abiti per bambini, giocattoli. E l’elenco potrebbe continuare ancora. Oltre ad essere un negozietto davvero imperdibile, il Brooklyn Women’s Exchange è anche un’associazione non-profit che supporta gli artigiani locali cui destina, per ogni dollaro speso, 70 centesimi di guadagno. Gli orari di apertura dell’esercizio variano in base ai giorni della settimana. Per informazioni dettagliate, consultate il sito internet. L’indirizzo da tenere a mente, per scovare questa chicca, è il 137 di Montague Street.
  • Al numero 122 di Montague Street, poi, si trova una delle librerie più belle e fornite che possiate scovare nel vostro peregrinare per New York. Il nome, Books are Magic, è già un programma. Vi troverete libri antichi, best seller, edizioni limitate, volumi per bambini, ma anche t-shirt spiritose, le immancabili tazze colorate per sorseggiare un buon tè mentre si legge, spazi in cui sfogliare, in tranquillità, i testi. Indipendente e a gestione familiare, questa libreria è il paradiso degli amanti della carta stampata, nonostante i supporti elettronici. Books are Magic è aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 18.
  • Per gli amanti dei complementi d’arredo eleganti e raffinati, infine, vi segnalo il Collyer’s Mansion, un negozio che propone oggettistica di tutti i tipi, mobili, tessili, opere d’arte, gioielli fatti a mano e tanto altro ancora. La boutique per la casa la trovate al 179 di Atlantic Avenue.

Curiosità sui nomi delle vie

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La toponomastica di Brooklyn Heights è un unicum nel suo genere. La maggior parte delle vie del quartiere prende il nome da personaggi famosi, storici, importanti che hanno lasciato, in qualche modo, un segno. Per esempio, Adams Street prende il nome da John Adams, secondo Presidente degli Stati Uniti d’America, mentre College Place è stato chiamato così in onore del Brooklyn Collegiate Instituite per ragazze.

O ancora Livingston Street, cui venne dato il nome in onore di Philip Livingston, unico firmatario della Dichiarazione di Indipendenza originario di Brooklyn. La più volte citata Montague Street, poi, prende il nome da Lady Mary Wortley Montague, femminista e sostenitrice attiva del vaccino contro il vaiolo. Infine, non posso non menzionare Pierropont Street e Pierrepont Place, entrambi chiamati così in onore di Hezekiah Pierrepont, fondatore del quartiere di Brooklyn Heights.

Ma non basta: passeggiando per le vie rionali, troverete molte strade con nomi di frutti. Non stupitevi, dunque, se compariranno nelle segnaletiche scritte come Cranberry Street, Orange Street e Pineapple Street. Insolito, per una metropoli come New York, ma perfettamente spiegabile. Prima della Guerra Civile, queste strade portavano il nome di facoltose famiglie di Brooklyn Heights, ma i rappresentanti della “casata” dei Middagh, non apprezzando ciò, decisero di modificarne la dicitura inserendo nomi appartenenti a frutti e piante. Scaramucce di potere che hanno conferito al quartiere, se possibile, ancora più fascino.

Persone famose nate o cresciute qui

Così come altri quartieri della Grande Mela, anche Brooklyn Heights ha dato il suo contributo alla storia, ospitando o vedendo crescere tra i suoi confini personaggi di rilievo nazionale e internazionale. Tra gli attori famosi che sono nati e cresciuti qui ci sono Javier Bardem, Alexis Bledel, Emily Blunt, Matthew Broderick, Matt Damon, Sarah Jessica Parker e la divina Marilyn Monroe. Anche alcuni musicisti famosi e scrittori di pregio affondano le loro origini nel quartiere di Brooklyn Heights: Björk, Amy Lee, Truman Capote, Philip Levine, H.P. Lovecraft, Walt Whitman e Arthur Miller.

Film girati a Brooklyn Heights

Anche questo quartiere è stato set di numerosi film e serie TV, grazie alle sue ambientazioni romantiche e all’atmosfera fuori dal tempo che lo caratterizza. Fu qui che Sydney Pollack ambientò alcune delle scene del suo film I tre giorni del Condor, con i superlativi Robert Redford e Faye Dunaway. La protagonista, infatti, abitava al 9 di Cranberry Street. Un po’ più datato, ma di grande impatto per l’epoca, fu anche Sentinel, del regista Michael Winner, con Eli Wallach, Christopher Walken e Ava Gardner. Alcune scene di questo film di genere horror (la pellicola è del 1977) furono girate sulla Promenade e su Remsen Street. Questa zona è stata set anche delle pellicole Boardwalk Empire – L’Impero del crimine, Il ponte delle spie di Steven Spielberg con Tom Hanks, White Collar – Fascino criminale.

Ma l’area è soprattutto associata alla fortunata e seguitissima sitcom I Robinson: la famiglia protagonista risiede nella casetta a due piani, con la facciata in mattoni rossi, che si trova al 10 di Stigwood Avenue (l’indirizzo è, ovviamente, fittizio, ma nella serie TV viene detto esplicitamente che si trova nel quartiere di Brooklyn Heights). Chiude la rassegna, infine, il film Stregata dalla luna, con Cher e Nicolas Cage, che fu praticamente tutto ambientato a Brooklyn Heights.


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

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Annalisa Costantino

Annalisa, giornalista e blogger, è mamma di due gemelle, lettrice appassionata e fervente sostenitrice del forest bathing. Dopo aver visitato tutti i continenti, si dice pronta a ricominciare daccapo.

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