film girati a central park

Le location cinematografiche di Central Park

Marzo 28, 2024 /

Central Park non ha certo bisogno di presentazioni. Si tratta del più importante fra i parchi di New York e, probabilmente, quello più celebre del mondo intero. Nonostante la moltitudine di turisti lo affolli quotidianamente, la vastità dell’area verde è tale da permettere di annidarsi in uno degli innumerevoli angoli solitari in qualsiasi periodo dell’anno o momento della giornata.

Tempo permettendo, il mezzo ideale per andare a passeggio attraverso gli 843 acri della lussureggiante oasi cittadina è decisamente la bicicletta; con questo facile trasporto avrete modo, in meno di una giornata, di apprezzare in tutta sicurezza i molti luoghi straordinari che offre il polmone verde della city. Come punto di partenza, e, per svolgere appieno l’itinerario di seguito consigliato, cercate un bike rental nella zona di Broadway all’altezza della 50th Street, nel pieno del Theatre District ed in prossimità del grande parco.

PS: Abbiamo realizzato un ebook gratuito dedicato alle più famose location cinematografiche di New York. Lo puoi trovare a questa pagina.

Mappa dell’itinerario

Partenza dal Theatre District

Ellen's Stardust Diner a New York

Con un po’ di pazienza, data la coda più o meno lunga in funzione del momento della giornata, potreste godere di una ricca colazione Americana a base di pancake, uova strapazzate e bacon croccante presso il famoso (1) Ellen’s Stardust Diner, al civico 1650 della Broadway. Questo locale è stato frequentato dalle celebrità legate soprattutto al mondo del musical ma anche, più in generale, da tutto mondo dello spettacolo.

Mentre gustate il vostro cibo, potreste essere facilmente sorpresi nell’osservare uno o più camerieri alzarsi in piedi su un tavolo e cantare una celebre aria di uno spettacolo famoso di Broadway. Infatti, la proprietà è orgogliosa di sottolineare che:

“Ellen’s Stardust Diner è considerato un terreno fertile per i cantanti. Gli ex membri dello staff di Ellen sono noti per recitare in quasi tutti i musical di Broadway e off-Broadway come Avenue Q, Jersey Boys, The Lion King, South Pacific, In The Heights, On The Town, Wicked e Godspell.”

Il locale, davvero unico nel suo genere, appare in una scena del film corale “Capodanno a New York” (2011) di Garry Marshall; Kim (Sarah Jessica Parker), proprio nella tormentata notte di San Silvestro, siede in uno dei numerosi tavoli in compagnia della figlia quindicenne Hailey (Abigail Breslin) in fuga da una mamma un po’ troppo oppressiva.

Nell’(2) Ed Sullivan Theatre, al numero 1697 della Broadway, sono state registrate, dal 1993 al 2015, le puntate del celebre Late Show with David Letterman. Il popolare format, che prosegue tutt’oggi con Stephen Colbert al timone, rappresenta un’autentica istituzione televisiva e, soprattutto nel periodo di David Letterman, ha spopolato anche oltre i confini Americani.

In più di un’occasione il palcoscenico del teatro, unitamente alla fama degli show che ha ospitato, è apparso in molti film; su tutti: “Taxi Driver” (1976), “Man on the Moon” (1999) e “The Doors” (1991). Nel cruento film di Martin Scorsese, Robert De Niro (alias Travis Bickle) chiama l’affascinante Betsy (Cybill Shepherd) da una cabina telefonica proprio all’ingresso del disadorno corridoio interno del teatro. Quella fu l’ultima volta che il problematico protagonista riuscì a parlare al telefono con Betsie, perché, come afferma lui stesso:

“Cercai tante volte di telefonarle, ma poi non veniva più neanche al telefono. Le mandai dei fiori, ma me li riportavano tutti a casa. L’odore dei fiori mi dava la nausea, e il mal di testa mi torturava … mi pareva di avere il cancro allo stomaco. Non dovevo lamentarmi però, la salute è una cosa che dipende da come ti senti: più pensi di sentirti male, e più stai male.”

Nella controversa opera biografica di Oliver Stone, “The Doors” (1991), viene riproposta la famosa esibizione del 1967 dell’omonimo gruppo all’Ed Sullivan Show, spettacolo televisivo andato in onda dal ’48 al ’71, nello stesso teatro. L’esibizione passò alla storia perché la CBS, emittente della trasmissione, cercò di censurare il brano Light my fire, chiedendo di cambiare una frase (“Girl, we couldn’t get much higher”) in quanto possibile riferimento alla droga. Jim Morrison, solista e anima della band, mantenne il testo originale inalterato causando per sempre la messa al bando del gruppo dal programma più seguito di quegli anni.

Interpretando sé stesso, David Letterman, appare in una scena di “Man on the Moon” (1999) in compagnia di Jim Carrey nei panni di Andy Kaufman. Tale sequenza rappresenta la riproposizione della famosa e surreale apparizione dello scomparso comico nella trasmissione Late Show del 1982 durante la quale veniva intervistato proprio da un più giovane Letterman.

Il buffo e minuto Kaufman ingaggia un battibecco con il possente lottatore Jerry Lawler (che interpreta anch’egli se stesso nel film) reo di averlo malamente maltrattato durante un incontro impari di wrestling qualche mese prima. La zuffa si conclude con ripetuti insulti osceni (per la TV) e una doccia di caffè da parte dello stralunato Kaufman verso l’incredulo atleta. Mentre il comico, per evitare altre botte garantite, si dà alla fuga scappando dagli studi televisivi, David Letterman chiosa elegantemente dicendo:

“Penso che tu possa usare alcune di quelle parole in televisione, ma di sicuro quello che non puoi fare è lanciare del caffè!”.

Al Late Show partecipa anche il comandante Chesley ‘Sully’ Sullenberger (Tom Hanks) insieme a tutto il personale dello sfortunato volo US Airways 1549 nel film “Sully” (2016) per raccontare il fortuito ammaraggio sul fiume Hudson.

How I met your mother, Léon e Green Book

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Carnegie Hall

Al numero 240 della 55th Street, potete far vista al (3) McGee’s pub, che ha ispirato il famoso MacLaren’s della serie TV “How I Met Your Mother”, in onda per ben nove stagioni dal 2005 al 2014.

Andando nella direzione di Central Park, sulla 7th Avenue, tra la 55th e le 56th, voltandovi indietro potreste intravedere alle vostre spalle il killer italiano (4) Léon (Jean Reno) procedere a passo spedito in compagnia della giovane orfana Mathilda (Natalie Portman), della sua inseparabile pianta da appartamento e… degli attrezzi del mestiere. Un frame della sequenza è stata utilizzata come manifesto per la locandina dell’omonima pellicola Léon (1994), capolavoro assoluto del regista francese Luc Besson.

Ancora sulla 7th Avenue, al civico 881, sorge una delle più importanti sale da concerto di musica classica e leggera di New York: la (5) Carnegie Hall. Questa leggendaria music hall gode di un’eccellente acustica ed alterna incessantemente generi musicali che vanno dal jazz alla lirica. Oltre al piccolo Kevin Mcallister (Macouley Kulkin), in “Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York” (1992), che si rifugia nella soffitta del teatro dalla quale può ammirare e ascoltare l’opera senza pagare il biglietto, l’arena appare anche nel recente e pluripremiato “Green Book” (2018), vincitore dell’oscar come miglior film.

La Carnegie Hall viene ripresa nelle scene iniziali del film quando, Frank “Tony Lip” Vallelonga (Viggo Mortensen), si reca per sostenere il colloquio di lavoro con il pianista Don Shirley (Mahershala Ali). Quest’ultimo, interpretando il ruolo del grande compositore di colore, è stato anch’esso premiato con l’oscar come miglior attore non protagonista.

La sequenza filmata all’interno, è stata in realtà girata in un teatro di New Orleans. Ciò che appare come risultato finale è frutto dell’applicazione di effetti speciali grazie ai quali, la galleria reale alle spalle del protagonista, è rimpiazzata da quella più imponente della Carnegie Hall.

La leggenda del Re pescatore e le scene del Gapstow Bridge

gapstow bridge
Gapstow Bridge

Dopo aver percorso il tratto suggerito, entrate finalmente in Central Park utilizzando l’accesso della 6th Avenue. L’ingresso si immette in quella che viene chiamata Central Drive, una strada ad una carreggiata che si insinua come corridoio di servizio nel polmone verde. L’oasi naturale viene descritta sul sito della Central Park Conservancy, come:

“La quintessenza dell’esperienza newyorchese; il lussureggiante rifugio di New York City dallo stress della vita cittadina e un capolavoro vivente.”.

Poco dopo essere entrati, vedrete di fronte a voi, sulla sinistra, una serie di (6) formazioni rocciose. Sebbene sia vero che il Parco è artificiale, le rocce sono assolutamente autentiche e, molti degli affioramenti, sono stati plasmati dal ghiaccio nei secoli. Divertitevi a cercare proprio l’esatto masso su cui il compianto Robin Williams, nei panni di Henry Sagan “Parry”, ne “La leggenda del re pescatore” (1991), e Jack Lucas (Jeff Bridges) riprendono fiato dopo aver inseguito affannosamente il fantastico “Cavaliere Rosso” per un lungo tratto in quella zona del parco. Dopo aver atteso Jack in cima alla roccia, Perry chiede: “Ma non è un posto bellissimo qui?”.

Dirigetevi poi verso il (7) Gapstow Bridge, ponte di pietra nella zona sud del parco che attraversa un restringimento del The Pond, uno dei più ampi laghetti di Central Park. Oltre alla propria bellezza estetica e alla posizione privilegiata, questo luogo deve parte della propria notorietà al film “Mamma ho riperso L’aereo: mi sono smarrito a New York” (1992). Qui, avviene il primo incontro tra il piccolo e impaurito Kevin Mcallister (Macouley Kulkin) e la spaventosa “Signora dei Piccioni” (Brenda Fricker).

Il ponte progettato da Jacob Wrey Mold nel 1874, appare anche nella spassosa commedia “Weekend con il morto” (1989); nella scena in cui gli infaticabili lavoratori newyorkesi Larry Wilson (Andrew McCarthy) e Richard Parker (Jonathan Silverman) si affrettano nell’attraversamento di questa icona del parco, si possono apprezzare gli strepitosi scorci panoramici sui maestosi edifici della city.

Nella stessa posizione viene immortalata anche Rachel Watson (Emily Blunt) mentre passeggia nel parco nel Thriller “La Ragazza del treno” (2016), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2015 scritto da Paula Hawkins.

Love Story, Limitless e Madagascar

Wollman rink
Wollman Rink

Se capitate a New York durante uno dei mesi invernali, non potete sottrarvi a un’indimenticabile pattinata sul ghiaccio del (8) Wollman Rink. Questa pista, che viene allestita dal 1949, è apparsa sovente nelle produzione hollywoodiane; nello struggente “Love Story” (1972), il protagonista Oliver Barrett IV (Ryan O’Neal) viene osservato teneramente dalla compagna Jennifer Cavalleri (Ali MacGraw) mentre pattina con abilità sulle note della premiata colonna sonora scritta da Francis Lai. Nella sequenza successiva, la coppia si rifugia nella caffetteria adiacente l’arena per godersi una tazza di cioccolata bollente.

Nella pellicola di fantascienza “Limitless” (2011), una prolungata sequenza mostra il tentativo di fuga di Lindy (Abbie Cornish) dalle grinfie del cattivo di turno, il quale cerca di catturarla per entrare il possesso di un sacchetto contenente un’abbondante numero di pasticche rivoluzionarie in grado di aumentare smisuratamente le proprietà intellettive.

Non distante dal Wollman Rink, sorge il (9) Central Park Zoo, la risposta di Manhattan al celebre ed immenso giardino zoologico del Bronx. Nel film d’animazione “Madagascar” (2005) il leone Alex è la principale attrazione dello zoo di New York; la grande star che intrattiene quotidianamente folle di ragazzini che accorrono per osservare da vicino il Re della giungla urbana.

Alex vive insieme agli inseparabili Marty, la zebra, Melman, la giraffa, e Gloria, l’ippopotamo; lui ed i suoi migliori amici hanno sempre vissuto tra i recinti di ferro battuto e mattoni rossi, abbondantemente nutriti dal copioso cibo e dall’infinito affetto fornito dai guardiani e inservienti dello zoo.

Un giorno di pioggia a New York, Wall Street e il Re pescatore

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Delacorte Clock

L’ingresso del celebre luogo d’attrazione newyorkese è adornato dal famoso (10) Delacorte Clock, montato su una torre a tre livelli. L’installazione artistica, che accoglie una giostra di statue di animali che suonano vari strumenti, appare in “Un giorno di pioggia a New York” (2019), commedia diretta da Woody Allen. Proprio sotto l’arco prospiciente l’orologio, il giovane Gatsby Welles (Timothée Chalamet) ha appuntamento con la ritrovata Shannon Tyrell (Selena Gomez) in un’umida e romantica scena delle pellicola.

Nel grande prato di (11) Sheep Meadow, è stata girata la scena più vibrante del capolavoro del 1987 di Oliver Stone “Wall Street”. La figura di Gordon Gekko (Michael Douglas) è diventata, dall’uscita del film in avanti, l’archetipo dello squalo spietato che domina l’oceano dell’alta finanza…:

“L’avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l’avidità è giusta, l’avidità funziona, l’avidità chiarifica, penetra e cattura l’essenza dello spirito evolutivo. L’avidità in tutte le sue forme: l’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l’umanità.”

Gordon Gekko e l’ambizioso protagonista Buddy Fox (Charlie Sheen) si incontrano sull’erba di Sheep Meadow per appianare alcune divergenze. L’appuntamento è all’alba, perché: “Il denaro non dorme mai.

In questo stesso luogo ritroviamo nuovamente Parry (Robin Williams) e Jack (Jeff Bridges) in una sequenza de “La leggenda del Re pescatore” (1991). Lo svitato clochard improvvisamente si spoglia e si distende supino sull’erba per fare il gioco dello “spacca-nuvole” (disgregare la nuvole con la sola forza del pensiero…). Jack, dopo aver invano tentato di scoraggiare il nuovo amico quantomeno di mettersi nudo a Central Park in piena notte, decide si assecondarlo partecipando a quel gioco bizzarro.

Dopo lunghi minuti in cui non accadeva nulla alle nuvole in cielo, Parry intrattiene il compagno raccontandogli la leggenda del Re Pescatore:

“(…) Comincia col re da ragazzo, che doveva passare la notte nella foresta per dimostrare il suo coraggio e diventare re, e mentre passa la notte da solo è visitato da una visione sacra: nel fuoco del bivacco gli appare il Santo Graal, simbolo della grazia divina. (…)”.

Pellicole girate nel The Mall

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The Mall

Dopo aver riposato piacevolmente sul grande e ben curato prato delimitato da una rigogliosa boscaglia, spostatevi sulla più famosa via pedonale di Central Park: (12) The Mall. Si può tranquillamente definire questo tratto come il suo corso principale. L’universo cinematografico ha proposto sovente il lungo viale alberato in alcune scene di film molto noti, quali, ad esempio, “Vanilla Sky” (2001), “Kramer contro Kramer” (1979), “This must be the place” (2011) e “I Puffi” (2011).

David Aames (Tom Cruise), tra sogno e realtà, si ritrova abbracciato alla sua Sofia Serrano (Penelope Cruz) in un pomeriggio autunnale in cui le foglie gialle degli alberi ricoprono completamente il famoso viale. Il protagonista comprende in quel frangente di essere in mezzo a un indecifrabile incubo:

“I miei sogni sono uno scherzo crudele, mi beffano, anche nei miei sogni sono un idiota che sa che sta per svegliarsi nella realtà. Se solo potessi evitare di dormire, ma non posso. Cerco di dirmi cosa sognare, cerco di sognare di volare, qualcosa di liberatorio, non funziona mai.”.

In “Kramer vs. Kramer” (1979), il protagonista Ted Kramer (Dustin Hoffman), frequenta spesso Central Park con il suo piccolo figliolo Billy (Justin Henry): ricostruita la sua vita dopo la sofferta separazione dalla moglie Joanna (Meryl Streep), le priorità del genitore vengono completamente stravolte:

“(…) Il bambino ha una casa con me, l’ho fatta meglio che potevo, non è perfetta; io non sono un genitore perfetto, e qualche volta non ho pazienza e… e mi dimentico che lui è un ragazzino… ma sono lì. Io mi alzo la mattina, facciamo colazione, lo accompagno a scuola, torno a casa la sera, mangiamo, parliamo, gli leggo… abbiamo costruito una vita insieme”.

Proprio lungo la via centrale, il piccolo Billy impara faticosamente ad andare in bicicletta, spronato e sorretto dal papà.

Chi invece dovrebbe rivedere la propria andatura, è uno sfortunato pattinatore che cade rovinosamente a terra sotto gli occhi stupefatti e sornioni dell’ex pop-star Cheyenne/John Smith (Sean Penn) nel film diretto da Paolo Sorrentino “This must be the place” (2011). Seduto sulle particolari panchine di legno, dopo lo schianto fragoroso, sembrerebbe pensare: “Qualcosa mi ha disturbato, non so bene cosa, ma qualcosa mi ha disturbato”.

Sulle stesse panchine siede sconsolato e triste anche il mitico Mago Gargamella (Hank Azaria) nel film “I Puffi” (2011). Tuttavia, dopo aver scoperto che il laboratorio di magia medievale può anche essere riprodotto nelle segrete del (17) Belvedere Castle, il suo animo torna a rinfrancarsi e la sua bramosia di Puffi rinvigorisce. Il castello è teatro anche dello scontro conclusivo tra lo stregone e l’armata degli strani e piccoli amici blu.

Harry ti presento Sally, Highlander, Spiderman 3 ecc…

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Bethesda Terrace

Percorrendo verso nord tutto il corso verdeggiante, si arriva alla (13) Bethesda Terrace. Questa grande struttura è costituita da un passaggio superiore ed uno inferiore, uniti da due grandi scalinate. Nel grande spiazzo prospiciente le scalinate si staglia la fontana ornata con una statua che raffigura l’”Angelo dell’acqua”. Inutile dire che questa terrazza sia stata immortalata in un’infinità di sequenze cinematografiche. Fra le più emblematiche, l’incontro tra Mr. Perkins (Adrianne Palicki) e quattro uomini di malaffare nell’action movie “John Wick” (2014) e la corsetta mattutina di Harry (Billy Crystal) e Jess (Bruno Kirby) nel celeberrimo “Harry ti presento Sally” (1989).

Anche il (14) Bow Bridge è uno dei luoghi più fotografati e filmati di Central Park. Il ponte collega due sponde del lago a serpentina chiamato The Lake. Connor Macleod (Christopher Lambert), in “Higlander” (1986), scegli proprio questo ponte per incontrarsi con il vecchio e fedele amico Sunda Kastagir (Hugh Quarshie) anch’esso dotato degli stessi poteri del protagonista leggendario. I due, non vedendosi da secoli, approfittano dell’incontro per un brindisi.

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Bow Bridge

In “Un amore di testimone” (2008), Tom (Patrick Dempsey) si mette in piedi sul cornicione del ponte fingendo di voler saltare davanti agli occhi dell’amica platonica Hannah (Michelle Monaghan) mentre, in “Spiderman 3” (2008), Peter Parker (Tobey Maguire) incontra forse per l’ultima volta l’amata Mary Jane Watson (Kirsten Dunst).

Celebri sono anche le passeggiate nautiche nei pressi del ponte in “Manhattan” (1979) e “Autumn in New York” (2000): nel primo, Isac Davis (Woody Allen) porta a spasso Mary Wilkie (Diane Keaton), mentre, nel secondo, Will Keane (Richard Gere), da sopra il ponte, incrocia per la prima volta lo sguardo di Charlotte Fielding (Winona Ryder), intenta a remare solitaria nel laghetto sotto di lui.

Su un’altra sponda di The Lake si trova il famoso ristorante (15) The Loeb Boathouse, in cui, in “Harry ti presento Sally” (1989), sono state riprese delle sequenze dove Sally Albright (Meg Ryan) pranza con le sue più care amiche. Durante la conversazione Sally rivela di avere rotto con il suo fidanzato che frequentava da ben cinque anni, perché: “Ho detto a me stessa: ti meriti di meglio… hai solo 31 anni e gli anni incominciano a volare solo dopo i 36!

Il ristorante scrive di sé:

Un paradiso per i romantici e gli amanti della natura, questa icona sobria offre una rara tranquillità nell’energia sempre eclettica che definisce Manhattan. Fedele al suo nome, le barche a remi navigano sul lago adiacente, come hanno fatto per oltre 150 anni.

Remember me, Il Maratoneta, Sliver e La ragazza del treno

statua alice in wonderland
statua Alice in Wonderland

Non distante dal Loeb Boathouse, si trova la statua (16) Alice in Wonderland, che appare nella romantica commedia del 2010 “Remember me”, il cui protagonista è il ribelle newyorkese Tyler (Robert Pattinson). Situata appena a nord del Conservatory Water, nei pressi della 74th Street, la scultura in bronzo raffigura Alice insieme al Cappellaio matto, il Bianconiglio e alcuni altri protagonisti della famosa novella di Lewis Carrol.

Dirigendosi verso il più grande specchio d’acqua di Central Park, il Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir, si incrocia il famosissimo (18) Shuman Running Track, vialetto che costeggia il lago e che viene utilizzato dai runners newyorkesi. Proprio lungo questo tratto, in vista della maratona di New York, si allena Thomas Babington “Babe” Levy (Dustin Hoffman) nel thriller “Il Maratoneta” (1976).

Ne “L’Avvocato del Diavolo” (1997), l’esperto avvocato Eddie Barzoon (Jeffrey Jones), che offre da anni i propri servigi al diabolico John Milton (Al Pacino), viene aggredito da due senzatetto mentre corre sul Pathway.

Il palazzo scrupolosamente controllato nel quale abita Carly Norris (Sharon Stone) nel thriller “Sliver” (1993) si trova nell’Upper East Side, a due passi da Central Park. L’editrice quindi si reca nell’oasi cittadina per correre. In una scena, Sharon Stone, passa sotto il (19) Reservoir Bridge, un ponte in stile gotico nei pressi della sponda nord del Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir.

Questo itinerario green, si chiude con il (20) Conservatory Garden, all’altezza della 105th Street (vicino ad Harlem); il giardino: “offre tregua dall’adiacente Fifth Avenue e dal suo vivace Museum Mile, offrendo un assaggio della campagna europea nel cuore di Manhattan”.

In questo orto botanico, suddiviso in tre sezioni distinte a seconda dello stile europeo (francese, italiano o inglese), ama riflettere Rachel Watson (Emily Blunt) ne “La ragazza del treno” (2016). La contorta ed enigmatica protagonista siede esattamente di fronte alla Fontana Untermyer, la cui scultura raffigura tre fanciulle danzanti.

Leggi tutti gli altri itinerari cinematografici

Tour dei Film a New York

Se invece di programmare un itinerario in autonomia preferite affidarvi a una visita guidata che vi accompagni per circa 3 ore lungo i principali set cinematografici di New York con tanto di aneddoti e curiosità da "dietro le quinte" potete dare un'occhiata a questo tour:

Tour delle location cinematografiche di New York


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Ivan Tronconi
Ivan Tronconi

Appassionato di cinema, innamorato di viaggi on the road e in costante ricerca di fughe alternative nel continente Americano.

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