Se pensavate che l’immensa e tentacolare Los Angeles fosse l’area urbana più grande di tutto il South-West americano, beh, vi stavate sbagliando! Chiaramente parliamo di un numero relativo di kmq, ma c’è una città che, per superficie, supera in estensione anche la Città degli Angeli: questa città è Phoenix, e conta 1.530.000 abitanti distribuiti su 1.341 km².
Greater Phoenix e Valley of the Sun sono due azzeccati soprannomi con cui è conosciuta questa grandissima città moderna, circondata dal deserto e da qualche arida catena montuosa, e assediata da un clima inospitale che in estate raggiunge temperature che superano i 40 gradi. L’area urbana di Greater Phoenix si suddivide in un buon numero di centri cittadini minori, e i più interessanti sono la periferica Mesa, Scottsdale, elegante località in stile western, e Tempe, la zona universitaria a est della città .
Dunque, cosa vedere a Phoenix, la capitale dell’Arizona che ospita ricchi e stimolanti musei, giardini botanici desertici, sofisticate opere di architettura moderna e quartieri western? Quali escursioni di interesse naturale e culturale si possono compiere in giornata? Andiamo a scoprirlo insieme.
Indice
Dove si trova e come arrivare
Phoenix è uno di quei rari casi in cui la città più popolosa dello stato ne è anche la capitale; anzi la particolarità di Phoenix è quella di essere la capitale statale più popolosa di tutti gli Stati Uniti, e l’unica con più di un milione di abitanti.
Si trova nella parte centro meridionale dell’Arizona a soli 240 chilometri dal confine con il Messico e praticamente a metà strada fra Flagstaff e Tucson.
Il modo più comodo per raggiungere Phoenix è quello di usare il suo aeroporto: il Phoenix Sky Harbor International Airport, che è uno degli scali più trafficati di tutti gli Stati Uniti. È collegato praticamente con tutti gli aeroporti americani per i voli interni mentre fra le mete internazionali ha collegamenti con Heathrow e Francoforte. Altro aeroporto della città con un traffico minore legato solo alle tratte interne è il Phoenix–Mesa Gateway Airport.
Nonostante l’importanza della città non è possibile raggiungere Phoenix via treno visto che la stazione in attività più vicina si trova nella città di Maricopa servita dalla celebre linea Union Pacific Railroad.
Storia e origine del nome
La presenza di insediamenti umani nella regione della Salt River Valley si stima possano risalire fino al 7.000 a.C. e, prima dell’arrivo degli europei, la zona era già stata abitata per più di 2.000 anni dalle tribù native degli Hohokam.
Queste popolazioni si erano stabilite, ed erano riuscite a prosperare in un clima desertico per così tanti anni, grazie alle efficienti tecniche di irrigazione che, attraverso la costruzione di centinaia di chilometri di canali, erano riusciti a rendere fertile e coltivabile il suolo arido e secco della regione. Per capire quanto fossero evoluti questi sistemi basti pensare che parte dei loro percorsi sono stati utilizzati per la costruzione dei moderni acquedotti locali.
I principali resti di questa presenza si possono toccare con mano visitando il sito archeologico del Casa Grande Ruins National Monument, che sorge poco a sud di Phoenix. In questo luogo è conservato il più grande edificio in adobe risalente alla cultura Hohokam.
Il gruppo degli Akimel O’odham (conosciuto anche con il nome di Pima) e dei Maricopa sostituì, intorno alla metà del 1400, gli Hohokam. Il motivo della scomparsa di questa popolazione nell’area è ancora oggetto di studi storici.
Quando arrivarono gli esploratori spagnoli decisero di costruire una missione nell’attuale Tucson mentre, nell’area dell’odierna Phoenix, non venne costruito nessun tipo di insediamento. Per arrivare quindi alla formazione di un vero e proprio nucleo abitativo stabile bisognerà aspettare il 1867 quando Jack Swilling, un soldato confederato, scoprì i resti dei canali costruiti dalla tribù degli Hohokam, e si rese conto del potenziale agricolo per poter sviluppare economicamente la zona.
Fondò quindi la Swilling Irrigation and Canal Company e iniziò a costruire diversi campi da coltura nell’area che oggigiorno è occupata dall’aeroporto internazionale della città . Il successo dei suoi metodi invogliò molti altri coloni a trasferirsi nella zona, e fu proprio uno di questi primi coloni a suggerire a Swilling il nome per la futura città : Phoenix. Il significato del nome celebrava la rinascita di una nuova e fiorente città sulle rovine della civiltà che precedentemente aveva abitato questi luoghi.
La nuova città venne quindi riconosciuta ufficialmente il 4 maggio 1868 e nel 1880 Phoenix già contava la ragguardevole cifra di 2.500 abitanti. Il vero e propio boom demografico della città si ebbe con l’arrivo delle ferrovie nel 1895 che dettero uno slancio allo sviluppo economico, sociale e urbanistico.
Quando l’Arizona divenne il 48° stato USA il 14 febbraio del 1912 Phoenix venne quindi scelta come capitale e, solo otto anni dopo, la città già contava 30.000 abitanti.
Gli anni della Seconda Guerra Mondiale contribuirono a sviluppare notevolmente il settore industriale vista la necessità di forniture militari, e nella zona sorsero tre basi dell’aeronautica militare e due campi di addestramento per piloti. Questo ebbe come effetto secondario che, dopo la fine delle ostilità , molti dei soldati che si erano addestrati qui decisero di stabilirsi a Phoenix. Grazie a questo tipo di immigrazione nel 1950 gli abitanti della città erano già più 100.000.
L’economia della città , che per molto tempo di era basata sulle cosiddette cinque “C” (cotton, cattle, citrus, environment, copper), dal secondo dopoguerra si trasformò notevolmente con l’afflusso in città di aziende high-tech in numero sempre maggiore. Questo processò iniziò con la scelta della Motorola di investire sullo sviluppo di tecnologie militari e fu seguita a stretto giro anche da Intel e McDonnell Douglas.
Per rendere meglio l’idea della rapida crescita demografica della zona degli ultimi anni basti pensare che la popolazione della contea di Maricopa dal 1940 al 1980 è cresciuta dell’811% arrivando a oltrepassare la soglia del milione e mezzo di abitanti.
Cosa vedere a Phoenix: i musei
Ecco i principali luoghi di interesse di Phoenix a carattere culturale, quasi tutti concentrati nella zona della Downtown:
Heard Museum
Questo museo è uno dei più popolari di Phoenix, ed è dedicato alla storia, alla cultura e ai riti dei nativi americani di Arizona, Utah e New Mexico. L’elegante edificio bianco ospita un percorso museale ideato secondo un concept moderno ed efficace: statuette sacre, armi, monili, gioielli, indumenti, strumenti di lavoro e oggetti quotidiani dei nativi d’America sono presentati al pubblico in spazi e sale dal design accattivante, che rendono più fruibile la visita.
Phoenix Art Museum
Un’altra delle cose da vedere a Phoenix Downtown è il Phoenix Art Museum, una ricca e variegata collezione di opere d’arte le cui aree di provenienza sono le più svariate: oltre alla sezione americana, è degna di nota la collezione di opere e installazioni di artisti contemporanei e, soprattutto quella europea e moderna, che custodiscono lavori di Auguste Rodin, Baron Antoine-Jean Gros, Ferdinand-Victor-Eugene Delacroix, Gustave Courbet, Claude Monet, Pablo Picasso, Jean Cocteau e molti altri.
Non perdete anche la Western American Collection, un viaggio visuale alla scoperta di linguaggi artistici capaci di restituire splendidamente i paesaggi e la cultura del South-West.
Arizona Science Center
Lezioni di astronomia in un planetario IMAX, approfondimenti interattivi sulla forza di gravità e sulle altre forze fondamentali, percorsi formativi sul corpo umano, esperienze dinamiche sui movimenti geologici e sulla luce solare, mostre sul mondo del digitale, e poi ancora laboratori, seminari per famiglie, esperimenti interattivi… l’avveniristico Arizona Science Center farà la gioia degli appassionati di scienza e tecnologia.
Musical Instrument Museum
Se non avete più voglia di passeggiare per le sale a carattere scientifico dello Science Center, e vi state chiedendo cosa vedere a Phoenix al di fuori della Downtown, dovete assolutamente raggiungere il Musical Instrument Museum, alla periferia nord della città : si tratta di un’insospettabile, fantastica collezione di strumenti musicali di ogni tipo e forma, che accontenterà appassionati di musica classica, tribale, rock e di ogni genere, anche i più di nicchia!
Cosa vedere a Phoenix: luoghi di interesse naturale
I musei non fanno per voi? Va bene! Se siete a Phoenix in estate, uscite dal vostro albergo a metà pomeriggio con abbigliamento adatto alla calura, armatevi di cappellino e bottigliette d’acqua e avventuratevi alla scoperta del Papago Park, interessante riserva naturale inserita nel contesto urbano, a est dell’aeroporto di Phoenix in direzione Scottsdale.
I paesaggi di Papago Park
Ecco l’Arizona condensata in un parco nel cuore dell’area urbana di Phoenix: all’interno del Papago Park – oltre ad alcuni campi da golf – troverete vaste distese desertiche puntellate di cactus saguaro, curiose aree lacustri, tozze montagnole dalle forme surreali e aridi paesaggi western che al tramonto offrono di sé uno spettacolo indimenticabile. Arrampicatevi sull’altura denominata Hole in the Rock, per affacciarvi dalla finestra rocciosa che dà sul parco, oppure percorrete il sentiero che arriva in cima al bitorzoluto Big Butte.
Desert Botanical Garden
All’estremità nord-orientale del parco si trova il Desert Botanical Garden, un favoloso giardino a tema desertico, dove “fioriscono” cactus di tutti i tipi e colori, disseminati lungo percorsi ben strutturati e facili da seguire. Ideale per chi non disdegna una passeggiata gradevole e… nel deserto! Esperienza inusuale che si fa pagare a un prezzo (23 dollari circa) forse eccessivo.
Phoenix cosa vedere: atmosfere western e capolavori di architettura
Cosa vedere a Phoenix oltre ai musei e al Papago Park? Il nostro consiglio è spostarsi a est, verso la cittadina di Scottsdale, facente parte dell’area urbana di Phoenix.
La Old Town di Scottsdale
Oltre alla Downtown e alle aree naturali di Phoenix, vale la pena visitare Scottsdale, nota soprattutto per la sua caratteristica Old Town, nella quale si può vagare senza meta, immergendosi in una coinvolgente e pittoresca atmosfera western: negozi di souvenir a tema, edifici ricostruiti in stile primo-novecentesco, bizzarri tizi con il cappellone a tesa larga che passeggiano sui ballatoi in legno, statue di indiani e cowboy a cavallo, qualche inquietante teschio di animale appeso sulla facciata di ristoranti, saloon e ranch dove fare il rodeo su tori meccanici…
Taliesin West
Quindici miglia più a nord, in pieno deserto, si trova Taliesin West, la residenza-studio che il noto architetto Frank Lloyd Wright costruì negli ultimi anni Trenta del secolo scorso, adibendola anche a scuola di architettura. La caratteristica più interessante di questo edificio ne è anche il concept strutturale: il progetto di costruzione di questi locali prevedeva infatti l’utilizzo di materiali biologici come legno, roccia, vetro e calcestruzzo, fusi insieme a creare la cosiddetta architettura biologica, di cui Wright è stato mirabile artefice: uno stile che ha fatto scuola proprio qui, nel deserto a nord di Scottsdale.
Sono disponibili alcuni tour durante i quali è possibile visitare i sofisticati locali pensati dal visionario architetto del Wisconsin, che proprio a Phoenix è morto nel 1959.
Arcosanti
70 miglia a nord di Phoenix, in località Arcosanti, si trova il prototipo di città ideale progettato da Paolo Soleri, architetto italiano che in Arizona ha frequentato Lloyd Wright e ideato il concetto di arcologia, teoria architettonico-ecologica degli anni Sessanta che mira alla costruzione di edifici arcuati dall’aspetto fantascientifico, alveari umani che regolamentino l’urbanizzazione, impedendo la sovrappopolazione e gli sprechi ambientali. Anche in questo caso è possibile prenotare un tour per visitare questo insolito luogo futuristico.
Escursioni di un giorno da Phoenix
Phoenix è considerato da molti un ottimo punto strategico per visitare alcuni splendidi monumenti naturali dell’Arizona, uno su tutti il Grand Canyon, che non è comunque è l’unica meta che vale la pena raggiungere da qui.
Tour Phoenix Grand Canyon
Ecco le principali soluzioni per visitare il Grand Canyon da Phoenix.
Tour in elicottero sul Grand Canyon
Notevole pacchetto che comprende il passaggio da Williams, Flagstaff e Sedona e un volo in elicottero con vista sul vasto panorama del Grand Canyon.
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Tour al Grand Canyon e Route 66
Se l’elicottero non fa per voi, potete optare per un tour via terra completamente commentato sui sentieri del Grand Canyon. Prevista una tappa a Flagstaff, sulla Route 66.
Maggiori informazioni sul tour
Visita guidata alla città western di Tombstone
Questa caratteristica escursione giornaliera vi permetterà di fare un tuffo nel passato: Tombstone è un’iconica cittadina dell’Arizona del sud che ha conservato un’imperdibile atmosfera western. Ecco qua un articolo di approfondimento –> Tombstone Arizona.
Maggiori informazioni sul tour
Tour da Phoenix a Sedona
Sedona è una località nota per conservare a un patrimonio naturale di grande fascino, diremmo “mistico”: questo tour include una visita della città cinta da splendide montagne rosse e un’escursione in jeep nei suoi dintorni. Se non conoscete questa cittadina, ecco un articolo su cosa vedere a Sedona.
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Visita dell’Apache Trail con tour in barca del Canyon Lake
Si tratta di una classica escursione giornaliera da Phoenix alla volta di un itinerario sull’Apache Trail, nel cuore delle Superstition Mountains. La visita prevede una tappa alla ghost town di Goldfield e un giro in barca sul Canyon Lake.
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Dove dormire a Phoenix
Dopo avervi consigliato cosa vedere a Phoenix, ecco alcuni suggerimenti su dove dormire. Se volete rimanere in città potete prenotare un hotel nel Downtown, che però non brilla per particolare personalità o vivacità . Vale la pena quindi spingersi fino a Scottsdale e lì cercare un alloggio nei pressi della Old Town.