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Le location cinematografiche di Midtown Manhattan

Marzo 28, 2024 /

Il convenzionale centro di Manhattan (Midtown) equivale all’essenza, alla perfetta sintesi dell’immaginario collettivo di New York. Una fitta sequenza di grattacieli altissimi faranno sentire di bassa statura anche gli spilungoni più eminenti.

Non solo i celebri Empire State Building e Chrysler, ma anche i meno noti Lever House, Hearst Tower e Bank of America Tower raggiungono un’incredibile altezza. Midtown, per lungo tempo fu un’area paludosa, utilizzata addirittura come fossa comune a servizio di una comunità che cresceva esponenzialmente nella parte più a sud dell’isola (quella che oggi è il Financial District); dalla metà del 1800 in avanti però, l’area centrale si è espansa smodatamente, in verticale e in orizzontale, fino a diventare nel ventunesimo secolo un agglomerato urbano all’avanguardia; una “(…) giungla di cemento fatta di sogni.”, come canta Alicia Keys nel brano di Jay-Z Empire State Of Mind.

Tuttavia, nonostante la frenesia e la misura esagerata degli elementi che caratterizzano quest’area, si percepisce una curiosa sensazione di familiarità e connessione inconscia. In questo grande baricentro nell’isola di Manhattan, che va dalla 14th Street fin su alla 59th Street, ci sono parecchi quartieri al suo interno; Chelsea, Flatiron District, NoMad, Murray Hill o Hell’s Kitchen, solo per citarne alcuni.

La porzione del distretto in cui si sviluppa l’itinerario qui descritto riguarda la parte più a nord di Midtown, tra la 42nd Street e la 58th Street, dal fiume Hudson all’East River.

  • Vuoi conoscere questo quartiere nel dettaglio? Leggi la nostra guida a Midtown Manhattan

PS: Abbiamo realizzato un ebook gratuito dedicato alle più famose location cinematografiche di New York. Lo puoi trovare a questa pagina.

Mappa dell’itinerario

Birdman e Paura d’amare

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Licenza Wikicommons

Si parte da Hell’s Kitchen, sulla (1) 43rd Street. Se intorno all’altezza dei civici 324-330 avvistaste un uomo vagabondare con un’impermeabile beige e, alle sue spalle, il suo alterego mascherato da uomo-uccello con le ali spiegate, non ci fate caso; è solamente Riggan Thomson (Michael Keaton), protagonista di “Birdman” (2014), che si reca al teatro per lo spettacolo serale. Dopo essersi svegliato sugli scalini dello stabile al numero 324 con i postumi di una pesante sbornia, si dirige verso il Saint-James Theatre con uno spirito rivitalizzato, sicuro e traboccante di autostima.

Molte delle sequenze della pellicola sono state girate al (2) Saint-James Theatre, situato al numero 246 della 44th Street, in cui viene messo in scena uno spettacolo tratto dall’opera drammatica “What We Talk About When We Talk About Love”. Gli altri due attori comprimari della compagnia, Mike Shiner (Edward Norton) e Sam Thomson (Emma Stone), tra una prova e l’altra dello spettacolo, cercano di conoscersi più intimamente intrattenendosi in chiacchiere e facendo giochi infantili dall’alto della suggestiva terrazza in cima del teatro.

Per questo capolavoro, Alejandro González Iñárritu, si è aggiudicato la statuetta dell’oscar per miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura originale. La pellicola ha inoltre ricevuto il riconoscimento più elevato anche per la miglior fotografia. New York quindi, ed in particolare questa zona della città, è stata anch’essa premiata per aver fatto da sfondo allo psicodramma.

Gli (3) scalini d’ingresso al numero 423 dell’adiacente 45th Street sono piuttosto celebri: qui abita Frankie (Michelle Pfeiffer) nel romantico film “Paura d’amare” (1991). Johnny (Al Pacino), riaccompagnandola a casa si accomoda sulle scale nel tentativo di passare qualche istante in più in sua compagnia cercando, come sempre, di farle notare le insolite coincidenze che sembrano legarli e rivelando senza indugio i propri sentimenti. Un Al Pacino in un ruolo inedito, ma non privo di naturale fascino e talento.

Qui siamo nel cuore di Hell’s Kitchen, quartiere che negli anni passati non ha goduto di grande considerazione. Herbert Asbury si ispirò a quest’area, popolata da gangster e prostitute, per scrivere il suo romanzo “Gangs of New York” (trasposto poi al cinema nel 2002 da Martin Scorsese). Tuttavia, data la fortunata posizione, a due passi da Central Park, nonché dai teatri di Broadway, negli anni la zona è stata rivalutata oltremodo.

Oggi il quartiere è considerato fra i più cool della città. Ci sono moltissimi ristoranti, pub e locali alla moda, senza dimenticare vari mercatini di antiquariato che rappresentano veri e propri appuntamenti per i newyorkesi più pretenziosi.

Il tanti film di Times Square

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Attraversando profondi canyon fatti di cemento e vetri, dirigetevi verso (4) Time Square, uno degli slarghi caleidoscopici più celebri e osannati del mondo. Gironzolando per la zona balzeranno agli occhi le insegne sfavillanti di moltissimi teatri che si susseguono incessantemente fin su a Broadway offrendo a turisti e cittadini un vastissimo ventaglio di spettacoli che vanno dal musical al cabaret.

Arrivati nella piazza, non potrete fare a meno di non restare ipnotizzati dal tripudio di colori e luci provenienti dei maxischermi a cristalli liquidi agganciati in cima ai grattacieli. Una moltitudine di individui, pubblicità, maschere, taxi gialli, chioschi di hot-dog e strambi predicatori sui marciapiedi; un’incessante e impetuosa energia che si diffonde sulle strade dell’ombelico del mondo della nostra era. Inutile dire che qui, nell’incrocio tra Broadway e la 7th Avenue, sono state girate un numero incalcolabile di sequenze cinematografiche. Solo per citarne alcune:

  • ancora “Birdman” (2014), in cui l’attore Riggan Thomson corre nudo nella piazza facendosi largo tra la folla che lo osserva scioccata;
  • Big” (1988), dove il tredicenne con le nuove sembianze da adulto, Josh Baskin (Tom Hanks), gironzola spaventato e frastornato da un fragore e una dimensione mai sperimentata prima;
  • le sequenze conclusive del film “Closer” (2004) nelle quali viene ripresa Natalie Portman camminare fra una moltitudine di persone sulle note della tenera canzone “The Blower’s Daughter” di Damien Rice;
  • infine, sia in “Vanilla Sky” (2001) che in “Io sono leggenda” (2007), i protagonisti, rispettivamente Tom Cruise e Will Smith, per motivi differenti, si godono Time Square completamente deserta in un contesto eccezionalmente surreale.

Il Diavolo veste Prada

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Sulla 49th Street, poco prima di incrociare la 6th Avenue, alzando la testa vedrete su ognuno dei due lati della strada due grattacieli gemelli in stile internazionale con le caratteristiche travi longitudinali in acciaio: a destra il (5) 1221 Avenue of the Americas (o McGraw-Hill Building), mentre a sinistra il 1251 Avenue of the Americas (chiamato anche Exxon Building).

Gli edifici sono molto popolari ed appaiono anche nella sigla iniziale del famoso programma statunitense Saturday Night Live. Ne “Il Diavolo veste Prada” (2006), gli uffici di Runway, il magazine planetario di moda, in cui tutti gli impiegati vanno in subbuglio all’arrivo della diabolica direttrice Miranda Priestley (Meryl Streep), sono stati collocati nel McGraw-Hill Building.

Andy (Anne Hathaway), racconta al suo fidanzato che Miranda: “non è contenta se tutti accanto a lei non sono in preda al panico, hanno la nausea e tentano il suicidio… e le tacchettine che la venerano!”. Le “tacchettine” sono chiamate così: “(…) per il suono dei tacchi a spillo sul marmo dell’ingresso. Fanno così: tac-tac-tac-tac-tac-tac-tac…”.

La vita segreta di Walter Mitty

Lilholts Pooley Pool

Se il McGraw-Hill Building è contraddistinto dalla gigantesca meridiana in acciaio, opera di Athelstan Spillhaus, di cui ne arricchisce la corte, l’Exxon Building, presenta una fontana chiamata (6) Lilholts Pooley Pool che si affaccia sulla 6th Avenue. Sul bordo, così come tanti altri lavoratori in pausa pranzo, lo stravagante sognatore Walter Mitty (Ben Stiller) ama rilassarsi e prendere una boccata d’aria nel film “La vita segreta di Walter Mitty” (2013).

Il protagonista lavora nell’archivio fotografico della rivista Life e gode di una fervida immaginazione. Walter si rifugia nelle private fantasticherie ogni volta che qualcosa lo emoziona sfogando in esse la sua malcelata frustrazione. Il film ruota intorno alla ricerca di un’istantanea smarrita dopo essere stata spedita dal fotografo Sean O’Connell (Sean Penn) direttamente a Walter in segno della sua devozione per il magazine:

“Il venticinque è il mio scatto migliore, la quint’essenza della vita. Credo.”

Gli uffici del magazine Life, in cui lavora il protagonista sono collocati nel 1271 Avenue of the Americas (inaugurato nel 1959 come Time & Life building), il cui ingresso caratteristico, spesso inquadrato nel film, si trova sulla attigua 50th Street. Anche nella quarta stagione della fortunata serie “Mad Men”, la sede immaginaria dell’agenzia pubblicitaria Sterling Cooper Draper Pryce, si trova al 37° piano dello stesso edificio.

I film girati al Rockefeller Center

Rockefeller Plaza

Proseguite sulla 49th Street fino a scovare alla vostra sinistra (7) Rockefeller Plaza. Questa piazza fa da cornice ad una delle attrazioni più famose di New York che, dal 1987, è stata anche proclamata patrimonio nazionale: il Rockefeller Center. Questa “città nella città” copre un intero isolato ed al suo interno vi sono negozi, boutique, ristoranti, attrazioni culturali e uffici. Sul più alto grattacielo del complesso, c’è il (8) Top of the rock, punto panoramico al 70° piano dove, anche un burbero come Mr. Crocodile Dundee (Paul Hogan), rimane mirabilmente affascinato dalla vista sulla città.

L’attore, per l’interpretazione della pellicola del 1986, che porta il nome del protagonista, ha ricevuto il riconoscimento come miglior attore in una commedia durante la cerimonia dei Golden Globe nell’anno successivo all’uscita.

Rockefeller Plaza si esprime al massimo durante il periodo natalizio quando viene allestita una pista di pattinaggio sul ghiaccio e il gigantesco albero di Natale decorato da migliaia di luci e palle colorate. È proprio la cerimonia della sua accensione il momento che dà il via alle celebrazioni (leggi in proposito la nostra guida su cosa fare a New York a Natale). La data è intorno alla fine novembre in concomitanza con il giorno del ringraziamento e il black friday. In una delle scene conclusive del film del 1992, “Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York”, il piccolo Kevin si trova solo e triste di fronte allo sfavillante albero in una piazza quasi completamente deserta.

La celebre pista invece, è stata immortalata nel dramma-sentimentale “Autumn in New York” (2000), in cui Charlotte Fielding (Winona Ryder) si svaga con il pattinaggio sotto lo sguardo attento e protettivo di Will Keane (Richard Gere).

Sempre nella Rockefeller Plaza, nell’edifico che ospita anche il negozio della Lego, c’è un tesoro non molto conosciuto: il (9) Rooftop Gardens of Rockefeller Center. Le elaborate piscine con fontane, le fioriere in pietra e la vegetazione impeccabilmente mantenuta impressioneranno sicuramente i pochi fortunati visitatori con il loro fascino. Inoltre, il giardino esterno gode di una vista privilegiata e incredibilmente spettacolare su St. Patrick’s Cathedral, chiesa neogotica sulla 5th Avenue. Nel film di “Spiderman” (2002), l’eroe mascherato atterra proprio quassù con la deliziosa Mary Jane Watson (Kirsten Dunst), della quale è da sempre segretamente innamorato.

Le pellicole del Rainbow Room

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Uscendo dalla piazza, sulla 50th Street, presso il civico 52, vedrete l’ingresso del ristorante (10) Rainbow Room, ospitato anch’esso all’interno del grande complesso del Rockefeller Center. Posto al 65° piano, è il secondo locale più “alto” di New York. E’ stato da poco ristrutturato, e le novità hanno portato una pista da ballo girevole e un nuovo cocktail lounge battezzato con il nome SixtyFive.

È un locale raffinato ed elegante; bisogna prenotare per potersi godere la splendida vista che offre grazie alla posizione privilegiata. Il post ne scrisse: “In città non esiste nient’altro come questo”. La Rainbow Room è stata spesso menzionata sia nella popolare sitcom “Friends” che nella serie “Will & Grace”, in cui sovente i personaggi festeggiano particolari eventi. Anche al cinema sono state qui riprese molte scene di diversi film.

Nella spassosa commedia di Woody Allen, “La maledizione dello scorpione di giada” (2001), la trama si infittisce quando i protagonisti vengono ipnotizzati da un prestigiatore durante la sua apparentemente ludica e innocente esibizione in sala. Durante la fase di ipnosi Betty Ann Fitzgerald (Helen Hnt) in riferimento al collega C.W. Briggs (Woody Allen), rivela al mago: “Non faccia caso a lui… è uno squallido megalomane che ha una paura matta delle donne!”.

Un giorno…per caso e Radio Days

Radio City Music Hall New York

Uscendo dal ristorante sulla 50th Street, si può intravedere sulla sinistra il (11) Radio City Music Hall. Proprio in questo punto della strada è stata girata una scena di “Un giorno…per caso” (1996) dove George Clooney cammina con i ragazzi e, alle loro spalle, si nota sia l’ingesso del Rainbow Room che l’insegna del Radio City Music Hall.

Quest’ultimo, tra gli americani, è conosciuto come The Showplace of the Nation. Qui possono essere rappresentati differenti tipi di spettacoli. Hanno calcato il palcoscenico di questo importante luogo tutti i più grandi artisti degli ultimi decenni a partire dal 1932, anno della fondazione. Solitamente l’edificio, grazie alle sue appariscenti insegne luminose, viene spesso usato come sfondo per riprese in esterna.

Raramente, invece, il suo salone interno, considerato uno dei massimi esempi di art dèco nel mondo, viene omaggiato nelle pellicole cinematografiche. Un raro caso è rappresentato da “Radio Days” (1987), in cui Woody Allen ne mostra l’anima interiore.

Wall Street

Club 21

Girando intorno all’isolato occupato dai 19 edifici del Rockefeller Center, al civico 21 sulla 52nd Street si trova il (12) Club 21, vera istituzione di Manhattan. Il locale, sia lounge bar che ristorante, è stato fondato intorno agli anni ’30. L’ingresso esterno è assai curioso: sono infatti allineati sulla balconata 33 lawn jockey, piccole statue di ghisa dipinte a mano e raffiguranti dei fantini.

Entrando in questo classico newyorkese è come tornare indietro nel tempo. Sul soffitto del bar sono sospesi in aria stravaganti giocattoli, tutti regali di star dello sport, celebrità e persino Presidenti degli Stati Uniti d’America. Diversi film hanno mostrato il club nelle proprie sequenze; quello forse più legato ad esso è il leggendario “Wall Street” (1987) di Oliver Stone, dove Gordon Gekko (Michael Douglas) e il ruspante Bud Fox (Charlie Sheen) discutono di affari proprio nel lounge in uno dei loro incontri preliminari.

Manhattan e Sex and the City

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Con l’ingresso ufficiale ubicato al numero 11 della 53rd Street, il (13) Museum of Modern Art, altrimenti conosciuto come MoMA, non ha bisogno di presentazioni e rappresenta una tappa imperdibile di un viaggio nella Grande Mela. La collezione appartenente al ventesimo secolo vanta opere d’arte di inestimabile valore e difficilmente altri musei al mondo possono competere con tali tesori. Una volta entrati, non perdetevi per nessuna ragione, oltre ai classici di Van Gogh, Cézanne, Matisse e Picasso, icone americane quali: “Campbell’s Soup Cans” di Warhol, “Girl with the ball”, opera pop di Lichtenstein e “House by the railroad” di Hopper. Il MoMA possiede anche una prestigiosa library di lungometraggi e cortometraggi, fra cui anche opere sperimentali di stampo internazionale.

Il museo non è fra quelli maggiormente rappresentati nelle scene cinematografiche. Rara eccezione, ancora l’immancabile Woody Allen che, nel suo capolavoro “Manhattan” (1979), omaggia uno dei musei d’arte più famosi. I due protagonisti si rincontrano in occasione dell’inaugurazione di una mostra di Solomon “Sol” LeWitt, esponente dell’arte concettuale e del minimalismo.

Tra gli spazi interni al museo dedicati al ristoro, nell’elegante stellato The Modern è stata ripresa una scena dal film “Sex and the City” (2008) in cui Carrie (Sarah Jessica Parker) comunica la notizia del suo fidanzamento con Mr. Big alle sue amiche provocando un urlo tutt’altro che raffinato da parte di Charlotte (Kristin Davis).

All’uscita del museo, sulla 53rd Street, non perdetevi il MoMA Design & Book Store, dove potrete trovare tantissimi souvenir legati al mondo dell’arte e del design: stampe, poster e oggetti unici nel loro genere.

S.o.s. Fantasmi e Salt

St. Bartholomew's

Sull’angolo tra la 53rd Street e Park Avenue potrete ammirare il (14) Seagrams Building, apparso sul grande schermo nel riadattamento della novella “A Christmas Carol” di Charles Dickens in chiave moderna: “S.o.s Fantasmi” (1988). Il protagonista, che, come nel classico di Natale, viene in contatto con i fantasmi del passato, presente e futuro, è impersonato da Bill Murray il quale lavora in un network televisivo come direttore. Gli uffici del cinico ed egoista protagonista sono collocati proprio in questo grattacielo.

Al numero 325 di Park Avenue, incontrerete la chiesa episcopale di (15) St. Bartholomew’s. Questa imponente struttura sacra è apparsa sovente al cinema grazie al suo stile neobizantino abbastanza inusuale da queste parti. Nel film del 2010 “Salt”, con Angelina Jolie, il presidente russo è minacciato di morte durante la pronuncia di un elogio ai funerali del defunto vicepresidente americano. Dagli edifici circostanti la chiesa agenti e cecchini controllano la parata dall’alto.

Il Principe cerca moglie e Profumo di donna

The Waldorf Astoria

Subito dopo la chiesa, si incontra uno dei più lussuosi alberghi di New York, (16) The Waldorf Astoria. Tra i tanti film che sono stati girati all’esterno e all’interno dell’hotel, due sono i più emblematici: “Il principe cerca moglie” (1988), in cui il regnate di Zamunda insieme a tutto il suo entourage arriva in gran parata davanti al suo ingresso con limousine e tanti petali di rose e “Profumo di Donna” (1992) in cui il Tenente Colonnello Frank Slade (Al Pacino) e il suo accompagnatore Charlie Simms (Chris O’Donnell), soggiornano il questo sfarzoso hotel durante la fuga proibita a Manhattan.

Prova a prendermi e ancora Miranda Priesley

MetLife Building

Non perdetevi l’assaggio di una succosa bistecca nel ristorante specializzato (17) Smith and Wollensky, al numero 797 della 3rd Avenue. Il leggendario locale nato nel 1977 è descritto dal Times come: “Una steakhouse che mette fine a tutte le discussioni”. Di nuovo in scena Miranda Priesley de “Il diavolo veste Prada” (2007), la quale non si accontenta di una bistecca qualsiasi per pranzo, bensì ordina ad Andy di procurarle la carne più pregiata e sublime della città.

In prossimità dell’incrocio con la Vanderbilt Avenue, dopo avere fatto quattro passi sulla 3rd Avenue in direzione sud, alzando la testa verso l’alto vi accorgerete di essere proprio sotto il gigantesco (18) MetLife Building, grattacielo precedentemente noto come Pan-Am Building. I suoi uffici erano infatti occupati dalla compagnia aerea (anche proprietaria dell’intero edificio). Perciò, Frank Abagnale Jr. (Leonardo di Caprio) nel film biografico “Prova a prendermi” (2002), vestito di tutto punto in alta uniforme Pan Am, entra ed esce dall’headquarter della compagnia per cambiare gli assegni dello stipendio da aviatore…

I film girati al Grand Central Terminal

Grand Central Terminal Cosa vedere

Il grattacielo sovrasta il (19) Grand Central Terminal, scalo ferroviario principale di Manhattan e, per numero di binari, il più grande del pianeta. In questo edificio sono state girate innumerevoli scene cinematografiche. Quella forse più celebre è la spettacolare sparatoria in “Carlito’s Way” (1993), di Brian De Palma. La lunga e rocambolesca sequenza girata all’interno della stazione ha come protagonista Carlito Brigante (Al Pacino), ex trafficante di eroina portoricano che tenta dopo anni di galera di redimersi con un’attività onesta.

Ma il passato è difficile da cancellare; come rivela a sé stesso dopo un gesto istintivo e violento contro Benny Blanco del Bronx: “Hai sbagliato, Carlito. Hai sbagliato. Ma sono i riflessi di un tempo che tornano a galla…”. Il talentuoso attore di origine italiana sfodera una delle sue più magistrali interpretazioni condensando passione, scelleratezza e amore in una trama noir affascinate e, al tempo stesso, commovente.

L’orologio a quattro facce in cima al banco informazioni è forse l’icona più riconoscibile della stazione. Nel grande atrio principale della struttura, Diane Lane, nel film del 2002 “L’amore infedele”, è costretta a correre per non perdere il treno che la riporta a casa, dato il ritardo accumulato durante la giornata trascorsa in città; corrono per mano anche Jim Carrey e Kate Winslet in “Se mi lasci ti cancello” (2004), nell’arduo tentativo di sfuggire da se stessi, perché: “Puoi cancellare qualcuno dalla tua mente, ma farlo uscire dal cuore è tutta un’altra faccenda.”

Il più antico ristorante del Grand Central Terminal è il (20) Grand Central Oyster Bar & Restaurant, un punto di riferimento che vanta al tempo stesso uno dei più sfaccettati e freschi menù di pesce della città. Qui si possono trovare abbondanti tipologie di pesce e fino a trenta varietà di ostriche. Il ristorante è stato immortalato nel thriller psicologico “La ragazza del treno” (2016), dove la protagonista Rachel Watson (Emily Blunt), passando buona parte delle sue giornate su un treno, utilizza sovente il bar come luogo di ristoro e riposo.

Leggi tutti gli altri itinerari cinematografici

Tour dei Film a New York

Se invece di programmare un itinerario in autonomia preferite affidarvi a una visita guidata che vi accompagni per circa 3 ore lungo i principali set cinematografici di New York con tanto di aneddoti e curiosità da "dietro le quinte" potete dare un'occhiata a questo tour:

Tour delle location cinematografiche di New York


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Ivan Tronconi
Ivan Tronconi

Appassionato di cinema, innamorato di viaggi on the road e in costante ricerca di fughe alternative nel continente Americano.

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