Tra i luoghi più celebri di tutti gli Stati Uniti c’è la Monument Valley: una meraviglia naturale tra Arizona e Utah davvero imperdibile. La puoi raggiungere da diverse direzioni, ma il mio suggerimento è quello di arrivare da nord per fare tappa allo scenografico Forrest Gump Point, magari pernottando a Mexican Hat per poi dirigersi al parco la mattina successiva. L’ho fatto e posso testimoniare che vale davvero la pena.
Ma cosa c’è a nord della Monument Valley, mi chiederai? Beh, praticamente tutto lo Utah! E se stai facendo un viaggio in queste zone, a mio avviso dovresti includere nell’itinerario almeno uno degli Utah Mighty Five: i cinque magnifici parchi nazionali dello stato, che sicuramente ti lasceranno a bocca aperta, ciascuno per le sue bellezze naturalistiche uniche. Due su cinque, Arches National Park e Canyonlands National Park, si trovano nei pressi di Moab, una cittadina vicino a cui puoi vedere anche altre cose interessanti.
Da Moab alla Monument Valley sono 235 km e per coprire questa tratta hai due scelte: metterci 2 ore e mezza oppure 2 giorni. Perché è vero, se hai poco tempo puoi andare dritto alla meta, ma così facendo ti perderai un gran numero di luoghi davvero affascinanti. Le soste e le deviazioni possibili sono tante e alcune non le trovi negli itinerari classici del SouthWest che fanno tutti. Per me questa zona è stata una versa sorpresa e mi sono innamorato di questi luoghi: se vuoi rendere il tuo viaggio unico, leggi i miei suggerimenti di seguito!
NB: ovviamente tutti i suggerimenti valgono anche se viaggi nella direzione opposta! In ogni caso, prevedere sia una tappa alla Monument Valley sia una tappa a Moab e rispettivi dintorni, è una delle scelte migliori che tu possa fare nel programmare un viaggio tra Utah e Arizona.
Indice
Mappa del percorso
Legenda mappa:
- Tratto azzurro: da Moab a Blanding e da Mexican Hat a Monument Valley
- Tratto verde: da Blanding a Mexican Hat passando da est (percorso più semplice)
- Tratto rosso: da Blanding a Mexican Hat passando da ovest (percorso più impegnativo)
- Tratti rosa: deviazioni per attrazioni lungo il percorso
Da Moab a Blanding
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La prima parte del percorso è costituita da 120 km lungo la US-191 per raggiungere la cittadina di Blanding, passando da Monticello. Già a questo primo tratto, che teoricamente potresti fare in poco più di un’ora, puoi scegliere tranquillamente di dedicarci mezza giornata. Personalmente ho usato un pomeriggio per andare da Moab a Monticello, dove ho pernottato dopo una cena nello spartano ma caratteristico Doug’s BBQ (qui).
Facendo il medesimo itinerario, puoi anche proseguire per qualche chilometro pernottando a Blanding, oppure partire di mattina da Moab e quindi, avendo una giornata intera davanti, fare tutta una tirata fino a Mexican Hat percorrendo una delle due strade che spiegherò fra poco. Che cosa ho visto in mezza giornata lungo questa tratta? Ecco qua:
- Hole ‘N’ The Rock: ti suggerisco una prima tappa in questo curioso negozietto che si trova dentro a una caverna scavata nella roccia rossa, proprio lungo la strada. Un posto sicuramente bizzarro e che vale una breve sosta.
- Looking Glass Rock: si trova in questo punto ed è un’enorme roccia rossa, con una grande cavità , che sorge nel bel mezzo del nulla. Per arrivarci bisogna svoltare imboccare la Looking Glass Rock Road qui e guidare sullo sterrato per circa 3 km. Si tiene la sinistra e si trova uno spiazzo per lasciare l’auto. Poi si può camminare attorno alla grande roccia per raggiungere la cavità : ci si trova come sotto a una cupola naturale. Se non soffri di vertigini e non hai paura, puoi arrampicarti fino ad una sorta di finestra che si apre nella cupola di roccia.
- Wilson Arch: questo è un arco naturale di roccia, situato qui, che puoi vedere tranquillamente dalla strada (c’è uno slargo nei pressi dell’arco per poter parcheggiare). Ok, non sarà suggestivo come alcune delle meraviglie dell’Arches National Park, ma è gratis e di passaggio, quindi perché non sostare qualche minuto?
- Needles Overlook e Anticline Overlook: se hai visitato il Canyonlands National Park, probabilmente ti sei limitato alla zona più settentrionale e più conosciuta, Island in the Sky. Ma questo parco ha anche altri 2 distretti: The Maze (il più difficile da raggiungere) e The Needles, famoso per i suoi numerosissimi pinnacoli di roccia. Per visitarlo devi avere tempo a disposizione ed essere un po’ allenato, perché devi intraprendere un’escursione su uno dei sentieri che ci sono. Ma se hai tempo limitato come avevo io quando ci sono stato, puoi limitarti ad uno due punti panoramici raggiungibili in auto. Il primo è il Needles Overlook, situato in questo luogo e distante circa 35 minuti dalla US-191 (bisogna svoltare qui sulla Needles Overlook Road). Il secondo è l’Anticline Overlook (qui), che si trova sulla riva opposta del Colorado River rispetto al famoso Dead Horse Point; è distante circa 50 minuti dal medesimo incrocio sulla US-191. Se vuoi vederli entrambi, devi considerare una deviazione totale di un paio d’ore, ma già solo il primo, per il quale aggiungerai un’oretta al tuo viaggio totale, può valere la pena. In entrambi i casi comunque considera che la strada per raggiungere i punti panoramici è molto suggestiva.
- Church Rock: lungo la strada, esattamente qui, troverai anche una grande roccia che prende il nome di Church Rock: evidentemente chi l’ha vista per la prima volta ha ritenuto che assomigliasse a una chiesa. Io ci vedo più un berretto invernale con il pon-pon in cima, ma le formazioni rocciose sono come le nuvole: ciascuno ci vede quello che vuole.
- Newspaper Rock State Historical Monument: questa è l’unica delle tappe citate che non sono riuscito a fare personalmente per mancanza di tempo, ma che potrebbe interessarti. Si trova in questo punto ed è la principale attrazione della sezione settentrionale del Bear Ears National Monument, la Indian Creek Unit. Qui troverai incisioni rupestri lasciate dai nativi in varie fasi, tra 2000 anni fa e alcune centinaia di anni fa. Per arrivarci devi deviare dalla US-191 sulla UT-211 qui, nei pressi della sopracitata Church Rock, e ti ci vorrà circa un quarto d’ora ad andare e altrettanto a tornare. NB: se prosegui ancora (ma devi avere tempo a disposizione) puoi raggiungere altri luoghi interessanti, come una parte del Needles di Canyonlands, di cui ho parlato prima.
- Blanding: in questa cittadina ci sono alcuni luoghi storici e piccoli musei che potresti visitare, soprattutto se la scegli come punto tappa per spezzare il viaggio.
- Edge of the Cedars State Park Museum: alla periferia della cittadina, qui trovi questo sito archeologico dei nativi Ancestral Puebloan, con museo annesso. Un luogo interessante per fare un salto nel passato e scoprire la storia dei popoli che abitarono anticamente questa terra.
- Nations of the Four Corners Cultural Center: questo è invece un luogo dove conoscere diverse culture che hanno caratterizzato queste terre. Dai nativi di diverse tribù (Ute, Paiute, Navajo) agli ispano-messicani e poi ai coloni pionieri.
- The Dinosaur Museum: qui invece trovi un piccolo museo dedicato ai dinosauri, da considerare soprattutto se viaggi con i bambini (è aperto soltanto nei mesi estivi).
Da Blanding a Mexican Hat passando da est
Eccoci al dunque: che strada seguire da Blanding in poi? Se fino a qui l’unica scelta da fare era sulle attrazioni da vedere ed eventuali deviazioni da fare per raggiungerle, ora ci si trova ad un bivio. Partiamo dalla prima opzione, quella più semplice e veloce. Proseguendo sulla US-191, si attraversa la cittadina di White Mesa e si raggiunge Bluff dopo appena mezzora da Blanding. A Bluff si svolta a destra e appena usciti dalla cittadina la US-191 curva verso sud: la si lascia proseguendo dritti sulla US-163. In un’altra mezz’ora si arriva a Mexican Hat, se non si fanno tappe.
Ci sono però alcune cose da vedere e quindi, anziché compiere tutta questa tratta in un’ora, puoi scegliere di dedicarci più tempo per scoprire altre bellezze della zona. Ecco le principali cose da non perdere:
- Bluff: la cittadina di Bluff può essere un punto sosta interessante. Ti suggerisco di fermarti al Twin Rocks Cafè (qui), davvero molto caratteristico, ma puoi anche vedere un paio di luoghi di interesse storico.
- Bluff Fort Historic Site: si trova proprio in questo punto all’interno della cittadina, ed è un piccolo insediamento che venne costruito dai pionieri della Spedizione di San Juan, fatta dai coloni mormoni nel 1780.
- Bluff Great House: questo invece, situato nella periferia nord di Bluff (qui) è un sito archeologico che ha riportato alla luce una grande casa degli Ancestral Puebloan.
- Sand Island Petroglyphs e Wolfman Panel Petroglyph: appena superata la cittadina di Bluff, qui e qui ci sono due luoghi dove sono state rinvenute delle antiche iscrizioni murarie. Il primo è raggiungibile direttamente in auto, mentre per il secondo bisogna fare un tratto a piedi di circa 500 metri (un chilometro fra andata e ritorno).
- Valley of the Gods: subito prima di arrivare a Mexican Hat, puoi scegliere di allungare il percorso visitando la suggestiva Valley of the Gods, la sorella minore della Monument Valley. Ti assicuro che ne vale la pena e che non ha nulla da invidiare a tanti luoghi molto più famosi e turistici. Il punto d’accesso lo puoi trovare in questo luogo, poi percorrendola tutta sbucherai qui e svoltando a sinistra compirai l’ultimo tratto del percorso alternativo di cui parlerò nel prossimo paragrafo. La strada è sterrata, quindi non farla con un’auto bassa.
Da Blanding a Mexican Hat passando da ovest
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L’opzione di cui ho parlato nel paragrafo precedente è la più semplice e veloce. Ti consiglio di sceglierla se vuoi fare un viaggio tutto sommato tranquillo. Invece se sei amante dell’avventura, ti spiego come fare la strada che ho percorso io: decisamente più impegnativa, ma anche molto suggestiva. Subito dopo Blanding, svolta a destra sulla UT-95 e seguila per una mezz’oretta fino a questo punto, dove c’è l’innesto della UT-261 sulla sinistra. Prendila per raggiungere Mexican Hat, ma attenzione: il percorso non è così semplice come può apparire guardando la mappa.
Dopo 37 chilometri la strada diventa sterrata e si sdoppia. A destra puoi raggiungere il panoramico Muley Point, mentre proseguendo dritti si scende dal dirupo percorrendo la scenografica (ma anche un po’ paurosa!) Moky Dugway. Personalmente la rifarei, perché offre panorami davvero spettacolari, ma non nego che certe curve su questo sterrato a strapiombo non mi hanno lasciato indifferente. Ecco le tappe che puoi fare lungo questo percorso:
- Butler Wash Ruins: poco dopo Blanding troverai una piccola deviazione per raggiungere questo sito archeologico dei nativi Anasazi. Dal parcheggio (qui) si deve camminare per una decina di minuti e altrettanti al ritorno, lungo un sentiero facile e segnalato.
- Mule Canyon Kiva Ruins: un po’ più avanti si trova questo altro luogo di interesse archeologico, che si visita parcheggiando qui e facendo appena pochi passi a piedi.
- Bear Ears National Monument: ho già parlato di questo parco, e precisamente della sua sezione Indian Creek Unit. L’altra sezione, Shash Jà a Unit, è raggiungibile da questa strada ed è quella in cui ci sono le rovine sopracitate e anche le due montagne conosciute come “orecchie d’orso”, che danno il nome al parco. Per raggiungerle, puoi seguire la strada diretta al Natural Bridges National Monument (di cui ti parlo nelle prossime righe) e poi svoltare a destra fino ad arrivare qui. Si tratta però di una zona dove vale la pena andare soprattutto per le escursioni, non per una breve deviazione in auto.
- Natural Bridges National Monument: come accennavo prima, quando arriverai in questo punto dovrai svoltare a sinistra per completare l’itinerario. Se però proseguirai dritto, in una decina di minuti raggiungerai questo parco dove ci sono tre grandi archi di pietra. A mio avviso questa è un’ottima destinazione da inserire in un viaggio se non si riesce a visitare il più grande e celebre Arches National Park, ma anche come aggiunta se i grandiosi archi naturali di roccia rossa ti affascinano in tutte le loro forme e dimensioni.
- Grand Gulch Wilderness Study Area: se ti piace camminare, ti rivelo che nel primo tratto della UT-261 attraverserai quest’area naturale protetta, dove ci sono diversi sentieri che conducono dentro ai canyon alla scoperta di antiche rovine dei nativi e di bellezze naturalistiche nascoste e decisamente sconosciute ai turisti. In questo punto c’è la stazione dei ranger, dove potersi informare sui percorsi da fare.
- Muley Point: una volta arrivato qui, se svolti a destra puoi fare una bella deviazione di circa dieci minuti per questo punto panoramico sul canyon generato dal fiume San Juan. Subito prima troverai anche un altro punto panoramico, il Muley Point East, e per vederli entrambi e tornare indietro, considera una mezzoretta.
- Moky Dugway: eccoci a quello che probabilmente è il motivo principale per scegliere (o non scegliere!) questa strada rispetto all’altra. Come spiegato bene nel nostro articolo dedicato, dalla sommità della strada avrai una bellissima visuale sulla vallata sottostante e anche percorrerla è un’esperienza davvero suggestiva. Allo stesso tempo però non è una strada facile su cui guidare ed è anche tutta sterrata. Dopo aver letto il nostro articolo, valuta se fa al caso tuo oppure no.
- Valley of the Gods: come spiegavo prima, questa valle in cui si ergono gli enormi monoliti ha un ingresso orientale e uno occidentale. Se la visiti, entri da un lato ed esci dall’altro. Arrivando da questa strada entrerai da questo punto ed uscirai qui, dove dovrai svoltare a destra per percorrere l’ultimo tratto di strada per Mexican Hat.
Da Mexican Hat alla Monument Valley
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Subito prima di arrivare a Mexican Hat, c’è una deviazione che ti suggerisco di fare. Personalmente mi ha davvero affascinato e non sono così tanti quelli che la conoscono. Sto parlando del Goosenecks State Park, un tratto San Juan River dove le anse del fiume si contorcono e formano diversi ferri di cavallo (o “colli d’oca”, come recita il nome del parco). Se ti piacciono i luoghi come il famoso Horseshoe Bend, si può dire che questi siano vari Horseshoe Bend consecutivi. Insomma: ne vale la pena!
Il Goosenecks sarebbe lungo la parte finale della strada che sopra ho segnalato come opzione “ovest” per andare da Blanding a Mexican Hat, e si trova prima di arrivare alla cittadina, ma lo metto qui per una ragione molto semplice. A prescindere da quale dei due percorsi sceglierai, a mio avviso dovresti inserire nell’itinerario la Valley of the Gods. Dopo averla fatta, prima di arrivare a Mexican Hat puoi fare questa breve deviazione, che quindi si presta per entrambe le soluzioni di itinerario. Ecco le tappe da considerare:
- Goosenecks State Park: il parco di cui ho appena parlato è una delle tappe più belle, e anche facili da raggiungere, che si possono inserire in questo itinerario. Si trova qui e te dista meno di 10 minuti dall’incrocio fra la US-163 e la UT-261.
- Mexican Hat Rock: la cittadina prende il nome da una formazione rocciosa situata lungo la strada subito prima di arrivarci, che sembra un grande sombrero messicano. Si trova qui e puoi avvicinarti volendo, ma si vede bene anche dalla strada principale.
- Forrest Gump Point: tra Mexican Hat e la Monument Valley, ti consiglio di soffermarti nel punto in cui il protagonista del famoso film interpretato da Tom Hanks si ferma, dopo la sua corsa attraverso l’America, e dice di essere “un po’ stanchino”. Anche se non sei un appassionato del film, sicuramente non rimarrai indifferente di fronte al panorama che ti si staglia di fronte.
Dove dormire lungo il percorso
Come hai visto, il percorso da Moab alla Monument Valley sarebbe abbastanza breve da essere percorso in poche ore, tuttavia ci sono così tante cose da vedere che puoi tranquillamente passarci un paio di giorni. Bisogna quindi decidere come suddividere le tappe e dunque dove dormire. Nella mappa qui sopra puoi vedere gli alloggi disponibili in zona (è centrata su Blanding: allarga per vedere tutta l’area di cui stiamo parlando!), ma lascia che ti dia qualche dritta in base alla mia esperienza.
Personalmente ho diviso così il viaggio: un pomeriggio per andare da Moab a Monticello, seguito da una giornata intera per andare da Monticello a Mexican Hat, facendo il percorso da ovest, dunque con la Moki Dugway, la Valley of the Gods e il Goosenecks State Park, oltre ad altre tappe minori che descritto sopra. Dopo una notte a Mexican Hat, sono partito al mattino per la Monument Valley. Quindi io ho trovato un alloggio a Monticello (non lo citerò, perché non ho avuto un’esperienza eccellente) e un alloggio a Mexican Hat, precisamente il San Juan Inn, dove non mi sono trovato male e che si trova proprio sulle rive del fiume. Ovviamente, la tua suddivisione delle tappe potrebbe essere diversa dalla mia, ma di base ti suggerisco due opzioni:
- Se vuoi percorrere la tratta ovest, come ho fatto io, probabilmente ti conviene pernottare a Blanding (o a Monticello come ho fatto io, anche se un po’ prima) e poi dedicare la giornata successiva al viaggio fino a Mexican Hat. Trascorrervi la notte e al mattino successivo andare alla Monument Valley.
- Se vuoi percorrere la tratta est, puoi partire da Moab al mattino e fare un viaggio di una giornata fino a Mexican Hat. In alternativa, puoi arrivare a dormire a Bluff e poi il giorno dopo visitare al mattino la Valley o the Gods (e le altre piccole attrazioni in zona) e il pomeriggio la Monument Valley. Questa è una buona soluzione soprattutto se pernotti dentro alla Monument Valley (io ad esempio, visitandola la mattina, ho poi proseguito il mio viaggio verso sud nel pomeriggio).
Per avere una panoramica sulle migliori soluzioni per dormire alla Monument Valley e a Moab ti invito a cliccare sui link sottostanti.