Le più belle Locations cinematografiche di San Francisco

La straordinaria bellezza della fotogenica e collinare città di San Francisco, non poteva non essere celebrata da alcune fra le più celebri produzioni cinematografiche di Hollywood. Molti dei film girati nella bella perla californiana, hanno inoltre in comune una matrice ispirata a libertà, riscatto ed emancipazione, perché, San Francisco, è da sempre la capitale convenzionale della controcultura, degli hippie e della comunità LGBT. Dal fermento mosso dai suoi cittadini, ne è nata una città viva e sempre in trasformazione, mai banale.

Le location del Golden Gate Bridge

Il simbolo della città è senza dubbio il (1) Golden Gate Bridge, ponte sospeso sull’omonima baia e lungo circa tre chilometri, che offre una soluzione di continuità al traffico che si sposta idealmente dalla California meridionale a quella settentrionale, e viceversa.

Ovviamente, data la sua rilevanza, l’imponenza e l’estetica, è stato ritratto simbolicamente in numerose pellicole girate in quest’area. In una delle prime scene epiche del cinema, nel film di fantascienza “Il mostro dei mari” del 1955, la piovra gigante protagonista esce dalla baia di San Francisco stritolando e distruggendo proprio il Golden Gate bridge. Il ponte compare anche in molti altri film di fantascienza, quali “Superman” (1978), “Star Trek: Rotta verso la Terra” (1986), “Hulk” (2003), “X-Men – Conflitto finale” (2006), “L’alba del pianeta delle scimmie” (2011), Bumblebee (2018) e molti altri.

Tra i film meno fantastici e più incentrati nella realtà contemporanea, si possono ricordare i film “The Circle” (2017) e “L’estate addosso” (2016).

Nel primo lungometraggio, il ponte appare sovente, perché, la nuova impiegata della prosperosa società “The Circle”, Mae Holland (Emma Watson), voga con il suo kayak nella baia passando nei pressi del ponte stesso. Nel film di Gabriele Muccino, i ragazzi protagonisti del film spendono la propria vacanza estiva nella città e, tra i luoghi visitati dai turisti italiani, appare ovviamente anche il famoso Golden Gate.

In qualsiasi stagione, sovente capita che una fitta nebbia avvolga l’intera baia e, in quelle condizioni, è molto affascinante osservare il particolare colore arancione internazionale della struttura di acciaio spuntare dalla vellutata e densa foschia.

Purtroppo, questo clima surreale e malinconico, unitamente all’efficacia nel gettarsi a 120 km/h nell’acqua sottostante, ha contribuito a far accrescere il numero di casi di suicidio, di gran lunga superiore alla media nazionale. Il documentario “The Bridge – Il ponte dei suicidi” (2006), presentato al TRIBECA film festival, è il risultato di video riprese, a tratti cruenti per la loro realtà, che testimoniano come, le barriere di protezione del ponte, siano tutt’altro che adeguate a scoraggiare e scongiurare i molteplici tentativi.

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Le location del Palace of Fine Arts e dintorni

Il (2) Palace of Fine Arts, è un altro importante simbolo della città californiana a cui i cittadini sono davvero molto legati. Italo Calvino, nel saggio “Un ottimista in America” scritto negli anni ‘60, descrive il Palazzo delle belle arti come:

un gigantesco scenario surrealista, ma più per l’angoscia culturale di Jorge Borges che per quella onirica di Salvdor Dalì. Perché è pure un’immagine di quelle che ridanno di colpo tutto il senso d’un’epoca: c’è qui un vertiginoso segno di cultura quale doveva apparire al principio del secolo ai nuovi milionari della costa del Pacifico. Non mi ricordo più chi disse che l’America passa direttamente dalla barbarie alla decadenza.

Questo imponente edificio, situato nel Marina District e che ospita oggigiorno mostre d’arte, appare con la sua neoclassica struttura esterna nella pellicola “The Rock” (1996), nella sequenza in cui l’eroe del film d’azione, l’ex spia britannica John Patrick Mason (Sean Connery), incontra sua figlia disconosciuta (Claire Forlani).

A sud del distretto Marina, sorge il quartiere esclusivo di Cow Hollow, la cui arteria principale, Union Street, è costellata da bistrot raffinati, boutique, negozi salutistici e palestre. Su questa collina sono confinate due lussuose abitazioni apparse nei film: “Basic Instict” e “Mrs. Doubtfire”. La femme fatale, Catherine Tramell, protagonista femminile del leggendario thriller interpretato da Sharon Stone, abita nell’immensa (3) villa neoclassica al civico 2930 di Vallejo Street.

La (4) casa di Miranda Hillard (Sally Field), in cui quotidianamente la governante Mrs. Euphegenia Doubtfire (Robin Williams) si reca per svolgere mansioni domestiche ed educative, si trova al 2640 Steiner Street. La triste e prematura scomparsa del geniale, sregolato e amatissimo attore ha spinto i fans di tutto il mondo a lasciare sui sassi che adornano l’aiuola di fronte all’ingresso un proprio ordinato e contenuto messaggio d’affetto.

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Le location di Alcatraz

La ex prigione dell’isola di (5) Alcatraz, è stato il penitenziario che più di tutti al mondo ha ispirato storie carcerarie, riprese poi anche sul grande schermo. Tra i tanti film in cui Alcatraz ha svolto un ruolo da protagonista si possono ricordare: “Alcatraz: l’isola dell’ingiustizia” (1995), in cui sono narrati fatti brutali e sconcertanti realmente accaduti all’interno delle prigioni, “The Rock” (1996), in cui l’isola viene presa in ostaggio da terroristi e “Fuga da Alcatraz” (1979), in cui viene raccontata l’evasione di tre detenuti fra cui il protagonista Frank Morris, interpretato dall’intramontabile Clint Eastwood.

Nel film del 1979, il direttore del carcere espone al protagonista le regole severe del penitenziario:

Se disobbedisci alle regole della società ti mandano in prigione, se disobbedisci alle regole della prigione… ti mandano da noi. Alcatraz è una prigione diversa dalle altre negli Stati Uniti. Qui ogni detenuto deve restare in isolamento, in una cella individuale.

Le scene girate sulle Cable Car

Il trasporto pubblico di San Francisco, è decisamente in stile europeo. Non solo i cittadini si spostano lungo le tramway, come in molte delle città del vecchio continente, ma, alcuni degli stessi veicoli in circolazione sono stati direttamente acquistati o donati da comuni oltre oceano: è facile quindi salire a bordo di un originale “Ventotto”, bolide italiano della tecnologia di inizio Novecento e orgoglio di ogni milanese che si rispetti.

Poi c’è il (6) Cable Car, simbolo autoctono invece, utilizzato quotidianamente da cittadini di San Francisco e dai turisti per affrontare i ripidi saliscendi. Questo particolare tram, si inerpica sulle colline alle spalle del quartiere di Fisherman’s Wharf, lungo Hyde Street e Taylor Street, collegandosi poi alla celebre Union Square.

Nella commedia di Woody Allen “Provaci ancora Sam” (1972), i protagonisti, Sam Felix, interpretato dallo stesso sceneggiatore, e Linda Christie (Diane Keaton), salgono sul Cable Car nei pressi dell’incrocio tra Hyde Street e Bay Street. Poco più avanti, lungo la salita, il leggendario maggiolino Herbie, ne “Un Maggiolino tutto matto” (1968), scappato dall’officina del concessionario di auto per seguire il pilota di auto da corsa Jim Douglas (Dean Jones), si accoda dietro al tram, pedinando l’uomo fino a casa.

Le location di Lombard Street

(7) Lombard Street, è una strada molto celebre della città per via della sua serpentina che scollina, sulla Russian Hill, tra Hyde Street e Leavenworth Street. Nello stesso film Dysney del 1979, Herbie, il Maggiolino, percorre in discesa quel tratto di strada a velocità sostenuta, nonostante il limite di velocità sia di sole 5 miglia orarie. La tortuosa carreggiata, costituita da otto ripidi tornanti, si snoda su un lastricato di mattoni rossi e, le lussureggianti aiuole che si vengono a creare tra una curva e quella successiva, sono perennemente addobbati da siepi, piante e fiori molto colorati. Nella parte bassa della collina, al civico 1000 di Lombard Street, si può godere della migliore visuale sul sinuoso pendio.

Woody Allen, anche con la pellicola del 2013 “Blue Jasmine”, tradisce per la seconda volta la sua amata città natale di New York con San Francisco. Cate Blanchett, per la prova mostrata in questa commedia, si aggiudica la prestigiosa statuetta Oscar come miglior attrice protagonista. In una delle sequenze girate tra le strade della città, la protagonista, Jeanette ‘Jasmine’ Francis, scatta un (8) selfie lungo la panoramica Taylor Street sull’angolo con Green Street, data la spettacolare vista sull’isola di Alcatraz.

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Le location di Chinatown

La Chinatown di San Francisco, è il più esteso quartiere cinese all’interno di un’area metropolitana statunitense. La convenzionale porta d’ingresso, il (9) Dragon’s Gate, viene immortalato nel cult movie del 1986 “Grosso guaio a Chinatown”, quando il piccolo bus turistico di Mr. Egg Shen (Victor Wong) passa sotto l’arco di color smeraldo e si incunea nel cuore del quartiere.

Oggi, i turisti possono davvero salire sull’autobus giallo con la scritta “Egg Foo Yong Tours” e rivedere alcuni degli scorci apparsi nel film. Il fantasy poliziesco di John Carpenter prende vita infatti tra il dedalo di piccole vie in cui, (10) all’angolo tra Commercial Street & Grant Avenue, appare per la prima volta il camion del protagonista Jack Burton (Kurt Russell). Svoltato l’angolo, i due mezzi pesanti rischiano lo scontro frontale lungo Grant Avenue e, “sarà necessario un tempismo al decimo di secondo”, per evitare l’impatto fatale. È nella stretta (11) Ross Alley, che Jack Burton entra con il grosso autoarticolato dopo una spettacolare e complicata manovra che si compie all’altezza del negozio Shuang Li Trading Co., al 749 di Jackson Street.

Nella storica, rinomata e frequentatissima rosticceria cinese d’asporto (12) New Moon, al 1247 di Stockton Street, fa una breve capatina anche il ricco uomo d’affari Nicholas Van Orton (Michael Douglas) nel film “The Game – Nessuna regola” (1997), in azione per ricostruire il puzzle della sua vita, deragliata da quando il pericoloso “gioco” ha avuto inizio. È suo fratello minore, Conrad Van Orton (Sean Penn) ad incastrarlo in quell’incubo, perché, come egli stesso rivela a Nicholas: “Dovevo fare qualcosa, stavi diventando troppo stronzo.”.

Nell’ottimo e fascinoso locale (13) Tosca cafè, al civico 242 di Columbus Avenue, ritroviamo ancora Micheal Douglas, questa volta panni del celebre detective Nick Curran, protagonista di “Basic Instinct” (1992).

In questo locale di ispirazione italiana, dopo un paio di Jack Daniel’s con ghiaccio, aver discusso il caso con i colleghi del distretto e aver risposto alle provocazione di alcuni uomini della disciplinare, Nick lascia il bar in compagnia dell’amante e psicologa della polizia Beth Garner (Jeanne Tripplehorn). Il Tosca Cafè, è altamente raccomandabile per l’ambiente, la frequentazione e i drink; tuttavia, data la proposta di piatti italiani profondamente trasformati in pieno stile Yankee, sarebbe altrettanto consigliabile evitare il ristorante per i pasti…

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Le location di Telegraph Hill e Financial District

Il collinare quartiere di Telegraph Hill è principalmente una zona residenziale, molto più tranquilla della confinante North Beach, contraddistinta dalla presenza di vivaci locali e dall’accesa vita notturna. Infatti, tra queste strade, si possono rintracciare tre famosi appartamenti apparsi in alcune celebri sequenze cinematografiche.

Nel già citato “Provaci ancora Sam” (1972), (14) l’ appartamento di Sam Felix (Woody Allen), si trova al civico 15 di Fresno Street. L’ingresso si presenta oggi molto diverso da allora; è stato infatti anteposta una cancellata nera alle due adiacenti porte d’ingresso del palazzo, anch’esse ritinteggiate di un colore rosso acceso. Mrs. Doubtfire, alias Daniel Hillard, dopo essere stato cacciato di casa per infantile ed irresponsabile condotta, prende casa al (15) 516 Green Street, nel caseggiato in stile vittoriano sopra a quella che oggi è la pizzeria/trattoria Baonecci Restaurant.

Infine, (16) l’ abitazione di Nick Curran (Micheal Douglas), controverso eroe di “Basic Instinct” (1992), si trova al 1158 di Montgomery Street. In questo appartamento, il detective passa qualche ora appassionata in compagnia della donna al centro delle indagini, anche se, come le stessa gli confida: “Io non posso permettermi di provare qualcosa per te. Non posso permettermi di amare.”.

Sempre lo stesso protagonista del thriller poliziesco, lo si può ritrovare sul (17) Pier 7, in una lunga e scenografica sequenza in cui discute animatamente con l’amico e collega Detective Gus Moran (George Dzundza), il quale tenta di metterlo in guardia dalla diabolica Catherine Tramell (Sharon Stone). Da questo pontile sull’acqua, si gode di una spettacolare vista sul (18) Bay Bridge, altra ragguardevole opera ingegneristica che collega San Francisco alla città di Oakland.

Ne “Il Laureato” (1967), mitico film diretto da Mike Nichols e basato sul romanzo omonimo di Charles Webb, il giovane protagonista Benjamin “Ben” Braddock (Dustin Hoffman), sfreccia a bordo della sua altrettanto leggendaria Alfa Romeo Duetto rosso fiammante a caccia dell’innamorata Elaine Robinson (Katharine Ross). La corsa in macchina è resa ancor più emblematica dalle note delle famosa canzone di Simon & Garfunkel: “Mrs. Robinson”, colonna sonora del film omonimo.

L’edificio del (19) Pacific Stock Exchange, in stile moderno con generoso colonnato sulla facciata principale, si trova in Pine street all’incrocio con Sansome Street, nel cuore del Financial District di San Francisco. Proprio davanti a questo maestoso fabbricato, il caparbio, umile e intelligente Chris Gardner (Will Smith), ne “La ricerca della felicità” (2006), si trova ad ammirare una splendida Ferrari parcheggiata all’ingresso, sognando un giorno di possederne una e trasformare la sua vita e quella del suo piccolo bambino (Jaden Smith), in qualcosa di unico e meraviglioso. Osservando sgomento i broker che entrano ed escono dal palazzo, Chris riflette: “Me lo ricordo ancora quel momento, mi sembrarono così… non lo so, tutti così felici, perché non potevo esserlo anch’io?”.

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Le location delle Painted Ladies e dintorni

Non lontano dalla City Hall, tra Steiner Street e Hayes Street, si snoda la fila di villette a schiera soprannominate (20) The Painted Ladies, per via dei variopinti colori con i quali sono tinteggiate. Queste case in stile vittoriano ed edoardiano, poste al limitare del parco di Alamo Square, sono apparse in numerosi film e serie televisive: dalla commedia con Arnold Schwarzenegger e Danny DeVito, “Junior” (1994), alle serie “Gli amici di papà” (1987-1995) ed il sequel, “Le amiche di mamma” (2016-2020), prodotta da Netflix con il coinvolgimento di molti degli attori del cast originale.

Con alle spalle il (21) Municipio di San Francisco, davanti ad una folla di sostenitori, il candidato consigliere Harvey Milk (Sean Penn), protagonista dell’omonimo “Milk” (2008), pronuncia la celebre frase e suo originale marchio di fabbrica: “Mi chiamo Harvey Milk e sono qui per reclutarvi tutti!”.

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Le location di Castro

Il carismatico e fragile protagonista della pellicole diretta da Gus Van Sant, sceglie nel 1972, di trasferirsi nel quartiere di Castro insieme al suo compagno Scott Smith (James Franco) conosciuto qualche mese prima a New York. I due, decidono di affittare uno spazio al 575 di Castro Street, e trasformarlo in un negozio di macchine fotografiche.

Durante gli anni ’70, il (22) Castro Camera, divenne il punto di riferimento della crescente comunità gay del quartiere, nonché quartier generale della campagna del neo politico Harvey Milk. Oggi lo spazio è occupato dalla Human Rights Campaign, società che oggi come allora tutela i diritti civili, perché, come afferma lo stesso ispiratore: “Se non ti mobiliti per difendere i diritti di qualcuno che in quel momento ne è privato, quando poi intaccheranno i tuoi, nessuno si muoverà per te. E ti ritroverai solo.”.

Dalla parte opposta della strada sorge il (23) Swirl On Castro, negozio di vini e liquori che appare, seppur con nome differente (McConnelly Wine & Liquors), anche nel film. il proprietario del negozio, inizialmente ostile nei confronti della comunità gay, si rende conto di come gli affari crescano durante l’unificazione del quartiere operata dal sedicente “Sindaco di Castro Street”.

Cleve Jones (Emile Hirsch), inizialmente disinteressato alla causa, diventa col tempo una pedina fondamentale per la campagna di reclutamento del suo leader. Il bar in cui si intrufola per portare la gente in strada è il (24) Twin Peaks Tavern, al 401 di Castro Street. Il locale, ancora oggi sulla cresta dell’onda nell’arcobalenico quartiere, si definisce come “Porta di accesso a Castro… una leggenda ai suoi tempi… e la migliore vista di Castro, in qualsiasi giorno, in qualsiasi momento.”.

Il film ha ottenuto otto candidature ai Premi Oscar 2009, vincendone due; uno per il miglior attore protagonista a Sean Penn e uno per la migliore sceneggiatura originale a Dustin Lance Black.

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