STORIA DI NEW YORK

Storia di New York: dai primi insediamenti ai giorni nostri

Novembre 14, 2023 /

Descrivere in poche righe una storia esaustiva di New York non è certamente un’impresa semplice, migliaia di libri, documentari e film sono stati creati per ripercorrere le vicende che hanno forgiato una delle città più importanti e conosciute al mondo.

In questo articolo ripercorreremo quindi solo gli eventi più importanti e significativi in modo da riuscire a dare un’idea di come un piccolo insediamento di coloni olandesi è riuscito a diventare con il tempo una delle icone stesse degli Stati Uniti.

New York prima dell’arrivo degli Europei

Ricerche archeologiche hanno dimostrato che l’attuale stato di New York era abitato in modo stabile già tra i 1.400 e 4.000 anni fa. Nella regione dei monti Adirondack stabilirono le tribù di nativi americani degli Haudenosaunee (conosciuti anche come Irochesi). Nella zona erano presenti anche tribù dei Lenape che si estendevano anche lungo le rive dell’Hudson River fino all’area dell’attuale Manhattan.

Si stima che gli appartenenti alla tribù dei Lenape nel loro complesso fossero più di 15.000 sparsi in circa 80 accampamenti. Riuscirono a prosperare grazie alla pesca di pesci e molluschi praticata lungo il corso dei fiumi e delle baie della loro zona. Questo permise loro di adottare uno stile di vita più stanziale a differenza di molte altre tribù nomadi di nativi che erano incentrate sopratutto sulla caccia.

I primi insediamenti Olandese

New Amsterdam storia di New YorkIl fiorentino Giovanni da Verrazano fu il primo europeo ad esplorare questa parte della East Coast nel 1524 al comando della nave francese La Dauphine, e ribattezò questa zona New Angouleme in onore  del re Francesco I di Francia.

Negli anni seguenti ulteriori spedizioni vennero compiute da Henry Hudson lungo il corso del North River (che in futuro diventerà il fiume a lui intitolato) per esplorare la possibilità di trovare, come Cristoforo Colombo, una via per l’Asia. Pur non riuscendo nel suo scopo, grazie al suo lavoro si scoprì che queste aree potevano essere molto proficue dal punto di vista commerciale grazie alla presenza di numerosi castori che si sarebbero potuti utilizzare per ottenere pregiate pellicce per il mercato europeo. 

Grazie alle scoperte geografiche di queste spedizioni il governo olandese decise di rafforzare la propria presenza in quest’area costruendo una serie di forti lungo il corso del North River, il South River (che in futuro verrà ribattezzato Delaware River) e Fresh River (in seguito diventerà Connecticut River).

Lo sviluppo urbanistico di New Amsterdam intorno all’omonimo forte, costruito sulla sponda più a sud dell’odierna Manhattan nel 1624, andò incontro proprio a questo tipo di esigenze: rafforzare la presenza sul territorio e favorire lo sviluppo del commercio di pellicce con gli indigeni.

A proposito: sapete da dove deriva il nome Manhattan? Dalla parola Lenape manaháhtaan che si può tradurre come :”luogo in cui si raccoglie legna per fare archi”. 

Il dominio Inglese

La dominazione olandese della regione ebbe comunque vita breve perché gli inglesi fin da subito ritennero di avere dei diritti sulla zona. Iniziarono così ben tre guerre fra gli inglesi e gli olandesi durante il periodo fra il 1652 e il 1674.

New Amsterdam cadde quindi sotto il controllo della corona inglese e venne ribattezzata New York in omaggio a James II, duca di York e figlio del Re Carlo I.

Il predominio inglese dovette comunque confrontarsi da subito con la volontà francese di espandere la propria influenza nella zona, soprattutto per quanto riguarda il lucrativo commercio di pellicce.

Questo fu la causa della cosiddetta Guerra franco-indiana (che sostanzialmente fu il fronte americano della Guerra dei Sette Anni combattuta in Europa) che ebbe come esito la vittoria inglese nel 1763 e la fine del dominio francese sull’America settentrionale e su gran parte del territorio canadese.

La secessione

Lo stato di New York fu una delle 13 colonie americane che proclamarono la secessione dalla madre patria inglese. Ma l’indipendenza della città ebbe vita molto breve visto che già dall’agosto del 1776 New York cadde sotto il controllo inglese che stabilì qui la propria base militare fino al 1783.

Le azioni militari si spostarono dunque all’interno dello stato e non furono poche. Pensate che circa un terzo di tutte le battaglie della Guerra di Indipendenza americana furono combattute nello Stato di New York. La più importante fu sicuramente quella di Saratoga nell’ottobre del 1777 quando le truppe inglesi vennero sconfitte dall’esercito americano. 

Quando la Costituzione venne ratificata New York diventò la prima capitale degli Stati Uniti e, il 30 aprile del 1789, la cerimonia che vide George Washington prestare giuramento come primo presidente americano si tenne alla Federal Hall a Wall Street.

Durante gli anni seguenti New York aumentò la sua importanza economica soprattutto grazie al suo porto e, in modo particolare, grazie all’industria dell’abbigliamento. Il cotone prodotto negli stati del sud veniva infatti esportato verso l’Inghilterra e, una volta lavorato, faceva ritorno in America sempre attraverso New York.

L’attività di import/export contribuì quindi a far diventare New York la capitale commerciale della nazione.

La grande immigrazione e gli anni della Guerra Civile

ellis island storia di new yorkA partire dalla metà dell’800 il grande flusso di immigrati che si riversarono negli Stati Uniti ebbe New York come proprio epicentro. Si stima infatti che più del 70% dei nuovi arrivati sbarcassero a Lower Manhattan. Per cercare di regolamentare questo processo si rese quindi necessaria la costruzione di Ellis Island nel 1892.

Questo fenomeno portò due comprensibili conseguenze, da un lato fece diventare nel 1835 New York la città più popolosa della nazione (superando per la prima volta Philadelphia), dall’altro si crearono una serie di problematiche legate sopratutto alla necessità di reperire nuovi alloggi vista la proliferazione di vere e proprie baraccopoli, in modo particolare nella zona del Lower East Side, in cui si rifugiava la popolazione meno abbiente.

Anche le tensioni sociali si andranno man mano esacerbando. A questo riguardo l’evento più significativo si ebbe durante gli anni della Guerra Civile Americana quando l’economia della città subì un grosso contraccolpo dato dalla cessazione dei commerci con i produttori di cotone del sud che, come abbiamo visto in precedenza, erano uno dei pilastri del sistema import/export di New York.

Il caso più eclatante fu quello passato alla storia come i disordini di New York dei giorni 13 e 16 luglio 1863 fra immigrati, per la maggior parte irlandesi, ed esponenti della comunità afroamericana. Il pretesto fu l’emanazione dell’Enrollment Act per reclutare più soldati possibili per combattere la guerra. La situazione tornò alla normalità solo dopo l’intervento di reggimenti di milizia.

A seguito di questi eventi la maggior parte degli afroamericani abbandonarono Manhattan per stabilirsi in altre zone di New York ritenute più sicure come Brooklyn.

Gli eventi accaduti in questi giorni furono poi narrati nel 1927 da Herbert Asbury nel suo libro Gangs of New York diventato poi nel 2002 un film di successo diretto da Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio e Cameron Diaz.

New York all’inizio del 20° secolo

Alle soglie del 20° secolo la popolazione della città aveva ormai abbondantemente superato i 3 milioni di abitanti. Questo nel 1898 aveva portato alla creazione dei famosi 5 distretti di New York: ovvero Manhattan, Bronx, Brooklyn, Queens e Staten Island.

I primi anni del ‘900 videro un rapido incremento dell’urbanizzazione con la costruzione di numerosi grattacieli, molti dei quali sono diventati delle vere e proprie icone della città. Lo skyline di New York incomincerà quindi ad assomigliare sempre di più a quello che possiamo osservare oggi. Uno specifico tipo di stile architettonico la farà da padrona in questo periodo: l’Art Deco. I due edifici più caratteristici dell’unione fra l’aspirazione a costruire in altezza e questo stile saranno negli anni seguenti il Chrysler Building e l’Empire State Building.

Nel 1903 venne costruito il Williamsburg Bridge e nel 1909 il Manhattan Bridge con l’obbiettivo di rendere più agevoli gli spostamenti dei lavoratori da Brooklyn verso Manhattan. Il 1 febbraio 1913 venne inoltre inaugurata Grand Central Terminal che al tempo era la stazione più grande del mondo.

Fu questo il periodo dell’utopia positivista conosciuto come “anni ruggenti” che diedero l’impressione che niente potesse infrangere questo periodo di benessere e continua crescita economica e tecnologica.

Dalla Grande Depressione alla Seconda Guerra Mondiale

Storia di ManhattanCon l’instaurazione delle prime leggi contro la diffusione dell’alcool, che poi andarono a definire quello che sarà conosciuto come proibizionismo, a partire dal 1920 New York divenne una delle capitali del contrabbando di alcolici. Figure come Lucky Luciano prosperarono proprio in questi anni oltre alla diffusione di quel particolare tipo di locali chiamato Speakeasy.

A intaccare il clima di ottimismo degli anni precedenti arrivò inaspettata nel 1929 la Grande Depressione che ebbe inizio proprio a Wall Street con il crollo della borsa di New York. Negli anni seguenti furono realizzati comunque molti i progetti edilizi e urbani soprattutto grazie ai finanziamenti del New Deal che a New York furono riversati in modo massiccio.

Uno degli eventi più importanti che segnò l’inizio della fine della Grande Depressione fu sicuramente l’Esposizione Universale del 1939 organizzata per celebrare i 150 anni dal giuramento di George Washington.

Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale rese New York uno dei centri vitali per lo sforzo delle operazioni alleate in Europa. Da qui infatti si stima che partisse una nave ogni 15 minuti carica di uomini e rifornimenti. Il Navy Yard del porto diventò quindi il più grande cantiere navale del mondo e alla fine della guerra dava lavoro a più di 75.000 persone.  

New York nel dopoguerra

la storia di new yorkGli anni immediatamente successivi alla fine della guerra videro un rapido boom demografico ed economico di New York dovuto in gran parte dal ritorno in patria dei veterani e di una nuova ondata di immigrazione europea.

Nel 1951, a certificare il ruolo predominante di New York nel mondo, la città venne scelta come sede delle Nazioni Unite e fu costruito il celebre Palazzo di Vetro dell’ONU.

Questi furono gli anni della transizione economica che da industriale divenne sempre più incentrata sulla produzione di servizi in modo particolare legati alla finanza e al turismo.

Gli anni ’60 e ’70 furono particolarmente duri per la città afflitta da violenza, criminalità e crisi economica. Fu durante questo periodo di decadenza che Times Square si popolò di locali a luci rosse e Central Park divenne un luogo temuto ed evitato per via di scippi e aggressioni. Ad andare sotto i riflettori in questi anni fu anche l’operato della polizia che, a seguito delle denunce dell’agente Frank Serpico, si scoprì essere corrotta in molti dei suoi esponenti. La storia di questi eventi venne poi conosciuta grazie al film con Al Pacino.

Nonostante tutte le difficoltà fu in questi anni che si iniziò la costruzione del World Trade Center le cui Torri Gemelle diventarono, anche se per un breve periodo, i grattacieli più alti del mondo.

L’episodio che riassume le difficoltà di questi anni fu sicuramente il blackout del 1977 che per più di 24 ore tenne New York senza energia elettrica causando saccheggi e rivolte nei quartieri più poveri di Manhattan, oltre che la chiusura dei due aeroporti cittadini. Per dare un’idea della gravità degli incidenti il dato più significativo, oltre ai 300 milioni di dollari di danni, è che vennero arrestate più di 3.500 persone.

Gli anni ’80 furono quindi quelli della lenta rinascita prima economica, guidata dal rinnovato vigore di Wall Street, che sociale, grazie alle riqualificazioni urbane di quartieri problematici come il Bronx e Harlem. Questo trend interessò anche gran parte degli anni ’90 con la trasformazione di abbandonati quartieri industriali in residenziali come il Meatpacking District e Chelsea.

Gli attentati dell’11 settembre

storia di new yok 11 settembreL’11 settembre del 2001 è una data ormai impressa nella storia, oltre che nella memoria di tutti coloro che vissero quei momenti attaccati alla televisione o coinvolti in prima persona.

Il primo aereo dirottato da terroristi jihadisti di Al-Quaeda si schiantò sulla torre Nord fra il 93° e 99° piano alle ore 8:46 locali, mentre il secondo colpì la torre Sud fra il 77° e 85° piano alle ore 9:03. Fu con il secondo aereo che si capi che quello che stava accadendo non era un incidente isolato ma un pianificato attacco agli Stati Uniti.

Dalle ceneri del World Trade Center negli anni sono stati realizzati il 9/11 Memorial, il 9/11 Museum che, oltre ad essere una testimonianza storica di quanto successo continuano a ricordare il sacrificio delle vittime delle due torri e dei primi soccorritori. La Freedom Tower rappresenta invece il simbolo di rinascita di una città che, seppur ferita, ha saputo rimettersi in piedi e andare avanti.


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Filippo Nardelli
Filippo Nardelli

Laureato in Storia dell’America del Nord e da sempre innamorato degli Stati Uniti.

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