denver-yellowstone

Da Denver a Yellowstone: un tour tra Colorado, Utah e Wyoming

Marzo 19, 2024 /

Da Denver a Yellowstone: quanta strada! Un tour lungo tre stati

Denver Yellowstone

Questo diario di viaggio ci è stato inviato da Irene e Gianmarco, una coppia di Firenze con la passione per l’arrampicata che questa estate ha fatto un tour un po’ diverso dai classici viaggi negli USA, alla scoperta di tre stati americani pieni di fascino: Colorado, Utah e Wyoming. Oltre alla perizia e alla precisione chirurgica nella descrizione dei dettagli (e un viaggio è fatto di dettagli!), noterete come i loro consigli siano molto mirati… chissà che a qualcuno non venga voglia di emulare il loro itinerario da Denver a Yellowstone! Il testo è di Irene, le fotografie originali sono di Gianmarco. Buona lettura!

Mappa del viaggio Denver Yellowstone

Firenze-Denver-Castle Rock

9.08.2016

da denver a yellowstoneArriviamo con l’aereo a Denver nel pomeriggio e ci rechiamo subito a prendere l’auto a noleggio con il bus di Alamo, la compagnia che abbiamo scelto; è stato facile trovarlo: c’è un piano dell’aeroporto (se non erro il quinto) interamente dedicato alle navette delle varie compagnie di noleggio, tutte dirette ai parcheggi delle macchine. La nostra macchina è una Nissan Versa grigia metallizzata: per noi è un macchinone, mentre per gli americani una semplice city car, ma poco importa, visto che comunque a questo punto il nostro programma prevede lo spostamento verso sud. Già a questo punto del racconto, è necessario un nota bene: nei dintorni di Denver esiste una strada a pagamento, la E470 (se non sbaglio). Fin qui tutto okay, ma il problema è che questa strada è cashless, ovvero qui non è possibile pagare con cash e neanche con carta di credito ma solo con abbonamenti: informatevi dunque presso il vostro autonoleggio oppure evitatela, cosa che noi non abbiamo fatto!

Ma torniamo all’itinerario: siamo quindi diretti a sud (non ci siamo soffermati a Denver, se siete interessati alla città date un’occhiata a questa guida su cosa vedere a Denver) e, visto il jet lag e la stanchezza per il viaggio, ci fermiamo a dormire a Castle Rock, una cittadina fatta praticamente di centri commerciali nuovissimi (come d’altra parte molte città americane) e una rocca abbarbicata sulla collina a mo’ di castello. Dormiamo al Castle Rock Inn con abbondante colazione, e mangiamo al Noodles Company, nella zona del centro commerciale a nord della città.

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Colorado Springs-Garden of the Gods City Park-Cripple Creek-Pueblo

10.08.2016

garden of the godsLa prima tappa vera e propria del viaggio è il Garden of the Gods, situato appena fuori Colorado Springs (direzione ovest). Il parco è gratuito ed ha un nuovissimo centro visitatori organizzato veramente bene; dal punto di vista naturalistico, il Garden of the Gods presenta delle strane formazioni rocciose composte da lame di arenaria rossa. È possibile percorrere vari trail all’interno del parco, alcuni veramente facili e asfaltati all’americana. Al centro visitatori, tra le altre attività è possibile prendere una guida per arrampicare su queste strane rocce. Dopo la visita del parco, nel pomeriggio, decidiamo in maniera estemporanea di andare a visitare Cripple Creek, una cittadina di cercatori d’oro di fine ‘800.

viaggio a Yellowstone

Passiamo da foreste di abeti e pianori sconfinati senza renderci conto di essere arrivati a 3200 metri. Visitiamo dall’esterno la Molly Kathleen, una vecchia miniera d’oro, e poi scendiamo verso la cittadina, un posto fuori dal tempo e dallo spazio che secondo noi vale davvero la pena visitare. Ci sono solo vecchi casino, gli unici resti della cittadina fine ottocentesca: i minatori dopo aver cercato (e trovato) l’oro, a quanto pare lo sperperavano in città. Un’attività interessante in loco? Un trenino che porta alle vecchie miniere, e ad una moderna.

Da Cripple Creek ci sono varie strade che riportano verso sud, ma bisogna stare attenti: una sola è asfaltata, altrimenti conviene tornare a Colorado Springs da nord (la strada che noi abbiamo fatto per arrivare). Dormiamo all’Econo Lodge di Pueblo e mangiamo un ottimo hamburger (direi il migliore della vacanza) al Black-Eyed Pea, poco distante dal nostro motel.

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Pueblo-Great Sand Dunes National Park-Pagosa Springs

11.08.2016

Great Sand DunesQuesta è la giornata dedicata alla visita del Great Sand Dunes National Park, un posto veramente magnifico: le dune di sabbia hanno come sfondo montagne con foreste verdi e di fronte una pianura sconfinata con un piccolo fiume (di agosto la portata è poca!). Il parco costa 25$ ma noi facciamo la tessera parchi: solo durante questo viaggio ne visiteremo sei! Le dune si possono visitare liberamente e si può scegliere per salire in vetta il percorso che più aggrada. Noi ci raccomandiamo di portarvi parecchia acqua.

Un’altra attività molto interessante è quella di noleggiare delle tavole da surf (o forse meglio descriverle come snowboard) al centro visitatori e scendere giù dalle dune di sabbia come sulla neve: questa era l’attività preferita dalla maggior parte degli americani. In periodi meno secchi (quindi non ad agosto) nel fiume alle pendici delle dune è possibile fare il bagno.

Il percorso che va dal parco a Pagosa Springs attraversa le Rio Grande National Forest e poi entra nella San Juan National Forest; molto bellina anche la cittadina di South Fork, situata tra foreste di pini e vagoni di treni abbandonati (in quest’area segnaliamo la bellissima Wheeler Geologic Area).

Arriviamo dunque a Pagosa Springs una cittadina che si trova in una bella valle verde; niente a che vedere con molte altre deprimenti cittadine americane! Dormiamo all’Hillside Inn e mangiamo ad un ristorante messicano poco distante. A proposito: fino ad oggi, e poi fino al nostro ingresso in Utah, i soli turisti che incontriamo sono americani che viaggiano sulle loro grandi roulotte (RV) o sui camper con i fuoristrada a rimorchio.

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Pagosa Springs-Piedra River-Durango

12.08.2016

pagosa springsOggi decidiamo di andare a fare una escursione nei dintorni di Pagosa Springs, in particolare vogliamo seguire un trail lungo il Piedra River e magari arrampicare un po’. Entriamo di nuovo nelle San Juan Mountain: il posto è idilliaco, la strada per arrivarci è sterrata (11 miglia) ma è messa molto meglio delle nostre strade cittadine!

Facciamo tappa a Durango,  cittadina veramente incasinata e con prezzi dei motel incredibilmente alti per quello che offrono. La località è famosa per un treno a vapore che si addentra verso le Rocky Mountain tra paesaggi spettacolari, bisogna però avere una giornata in più a disposizione, e noi non l’avevamo. A Durango sembra essere riunita tutta la popolazione degli Stati Uniti, da quanti sono gli americani che la frequentano. Decidiamo di dormire all’Econo Lodge e mangiamo in un posto che ci sentiamo di consigliare: Carver Brewing and Co., sulla main street.

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Durango-Mesa Verde National Park-Moab

13.08.2016

Mesa verdeLa nostra prima destinazione del giorno è il Mesa Verde National Park, un altopiano infinito di cespugli bassi con abitazioni (o pueblos) degli indiani anasazi costruite all’interno di cavità rocciose, sotto la falesia della mesa. Si tratta di un posto veramente bellissimo che merita alla grande una visita, anzi, meriterebbe poterci stare almeno una giornata intera, mentre noi abbiamo potuto dedicargli solo una mezza giornata. Conviene anche arrivare presto al centro visitatori (appena prima di entrare nel parco), così da comprare i biglietti per la visita alle case tra le rocce, altrimenti non visitabili con il solo ingresso del parco.

Noi, per l’appunto, prendiamo i biglietti per la visita guidata all’House of Balcony per le 10:30: dovete tenere conto che dal Visitor Center al centro del parco c’è un’ora di macchina! Il costo del biglietto è 4$ a persona, la durata della visita è di circa un’ora: un ranger spiega varie ipotesi per cui gli indiani potrebbero aver costruito queste strane case. La vista all’House of Balcony è molto divertente, ma ci sono scale di legno senza protezioni abbastanza ripide da salire, e uno stretto pertugio da attraversare, quindi se soffrite gravemente di vertigini non fa per voi.Verso le 14:00 finiamo di girare per il parco e ci dirigiamo verso Moab, la nostra meta finale, ma per chi avesse più tempo merita anche visitare la Cliff House, che comunque è possibile vedere con dei cannocchiali installati dalla parte opposta della mesa in questione.

church rockGià sulla strada che porta a Moab, oltre alla Church Rock, è possibile vedere e visitare, con una breve sgambatina sotto un sole cocente, il primo arco di arenaria: il Wilson Arch merita davvero perché è molto imponente. Comunque noi arriviamo a Moab attorno alle 16:30, e il caldo, che per ora era stato accettabile, comincia a farsi sentire. Dormiamo al Moab Valley RV resort, un campeggio con piscina niente male, dove abbiamo prenotato una cabina in legno per 3 notti. Se dobbiamo essere precisi, però, la casetta in legno per due è un po’ piccola e nel campeggio c’è poca ombra… ma l’ombra è un lusso, in questa zona! Di positivo, il Moab Valley ha la vicinanza con Arches National Park: praticamente siamo all’ingresso del parco. Mangiamo alla Brewery di Moab un hamburger: io lo prendo con il pesce… è un azzardo, lo so!

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Moab-Canyonlands National Park-Moab

14.08.2016

Canyonlands island in the skyOggi direzione Canyonlands, e più precisamente Island in the Sky, la parte del parco più vicina a Moab e anche la più facile da visitare: la guida ci dice che dentro il parco non ci sono pompe di benzina, quindi noi, preoccupati per questo, facciamo rifornimento sulla strada principale, nei pressi della svolta a sinistra per il parco. Ecco… non fate il nostro stesso errore! Il prezzo è completamente fuori mercato! Conviene ricordarsi di fare rifornimento a Moab. Entriamo a Canyonlands dopo aver percorso parecchie miglia (le distanze negli States sono veramente immense) e andiamo a vedere subito il Mesa Arch, raggiungibile con un breve trail, dopodiché arriviamo al punto panoramico dove il Colorado River ha scavato un profondo canyon nella mesa e ammiriamo il Totem Pole.

Successivamente, raggiungiamo un cratere formato probabilmente da un meteorite: poco prima, sulla strada, è possibile ammirare una roccia a forma di balena su cui è possibile salire. Vediamo anche il punto panoramico del Green River, l’altro fiume che si immette nel Colorado poco più in là. Generalmente, consigliamo l’escursione, ma è meglio se vi trovate là in un periodo in cui le giornate sono un po’ più fresche; altrimenti, consigliamo di partire presto la mattina per affrontare i trail: anche se sono brevi, ricordate che di ombra, sulla mesa, non ce n’è! A noi è stato utile un piccolo ombrellino che ci riparava dal sole cocente. Decidiamo a malincuore di non andare a vedere Dead Horse Point, che è poco distante dall’uscita del Canyonlands. Preferiamo la piscina del campeggio: il caldo si fa sentire…
Quella sera decidiamo di andare a mangiare in un posto alternativo: Arches Thai.

Moab-Arches National Park-Moab

15.08.2016

landscape arch archesCi svegliamo presto e alle 6:40 siamo già pronti a scattare in direzione Arches. Il nostro obiettivo è quello di approfittare di una luce discreta (non proprio all’alba ma quasi…) sulle rocce dalle forme più strane. Passiamo davanti a “pilloli” di roccia di forma bizzarra: la prima zona panoramica si chiama Park Avenue e il nome dice tutto! Poi tocca alla Balanced Rock e dopodiché iniziamo il trail per il Delicate Arch, aiutati da un bel freschino. Attacchiamo il sentiero alle 7:30 e dopo 40 minuti siamo già arrivati: la guida dice che sono necessarie 1.15 h, ma il tempo è molto variabile in base alla temperatura con cui affronti il sentiero!

Riprendiamo la macchina e andiamo al Devil Garden. Iniziamo il trail per il “Double O Arch” sotto un sole cocente alle 11:00. Il trail merita molto e la radura che si raggiunge è spettacolare: tuttavia, è bene ricordare che andata e ritorno sono 3 ore, quindi valutate bene se farlo lo stesso giorno del Delicate Arch, come abbiamo fatto noi. Il trail permette anche di vedere altri archi, tra tutti il Landscape Arch, lunghissimo e sottile: è il primo che si incontra sul sentiero, ma ci sono anche altri archi che si raggiungono con piccole deviazioni dal sentiero principale; noi abbiamo visto il Navajo Arch.

Mi raccomando, fate attenzione se vi volete cimentare in questi trail, che di per sé non sono difficili e neanche troppo lunghi: in agosto e in certi orari diventano abbastanza impegnativi! Rifornirsi di tanta acqua e di qualcosa di salato da mangiare. Ultima sera a Moab: mangiamo da Zak i soliti due cheeseburger.

Moab-Great Salt Lake State Park-Logan

16.08.2016

Antelope island state parkFacciamo una breve deviazione durante il lungo viaggio che ci porterà a Yellowstone, addentrandoci nella valle che costeggia Arches a sud, (praticamente la strada davanti al nostro campeggio) per andare a toccare il Colorado River. Se avete un giorno in più a Moab, consiglio l’escursione che parte da questa strada: il Negro Bill Canyon, grazie al quale si raggiunge un arco (tanto per cambiare) e dove è possibile fare il bagno nel fiume.

Continuiamo dunque il nostro tour da Denver a Yellowstone, spezzando il viaggio per Logan fermandoci al Great Salt Lake State Park, giusto a nord di Salt Lake City. L’ingresso costa 10$, e il parco si trova sulla Antelope Island, in mezzo a questo sconfinato lago di sale. Con una breve passeggiata è possibile arrivare al lago e fare il bagno nell’acqua cristallina e caldissima! Unica pecca la miriade di moscerini posati sulla riva, così tanti da sembrare alghe! Dormiamo al Super8. Logan è una cittadina universitaria che a mio avviso non ha molto da offrire ad un turista, ma riusciamo a trovare un posto per mangiare, il Sizzler Restaurant: molto valido il buffet e contenuto il costo.

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Logan – Grand Teton National Park-Moran

17.08.2016

Grand tetonDa Logan costeggiamo il Bear Lake e, prima di raggiungere il Wyoming, decidiamo di entrare in Idaho passando da Montpelier; si dice che alla Banca di Montpelier Butch Cassidy abbia fatto uno dei suoi colpi. Il paesaggio è sconfinato e ogni tanto incontriamo un post-office. Ecco che comincia il nostro personale tour del Wyoming: arriviamo a Jackson, cittadina molto turistica, e dopo poco al Grand Teton: sono le 12:00. Attraversiamo il parco passando dalla strada interna, una panoramica che ci permette di vedere le grandiose montagne di granito (il Teton supera 4000 metri) più da vicino. Alla base delle montagne ci sono deliziosi laghetti, tra tutti il Jenny Lake, dove è possibile noleggiare canoe oppure comprare un biglietto per il traghetto che ti porta dall’altra parte del lago. È comunque possibile arrivarci anche a piedi con una  camminata non lunghissima.

Percorriamo dunque tutto il Teton verso nord, e troviamo alloggio in località Moran, all’Headwaters Camper Cabins at Flagg Ranch, in una cabin del campeggio. Qui non c’è elettricità ed è necessario portarsi sacchi a pelo, ma è una ottima alternativa per chi non vuole dormire in tenda: siamo a più di 2000 metri nel parco e il vantaggio è che non è necessario portarsi la tenda in valigia. Oltretutto, con questa soluzione si spendono 78$: è comunque tantissimo ma visto quanto costa una camera in un lodge di questi parchi, questo è un prezzo ottimo! In più, questo campeggio-lodge si trova praticamente all’ingresso dello Yellowstone, e questo ci permetterà di battere tutti i turisti sul tempo il giorno successivo! Altre info utili su questo alloggio: non c’è rete cellulare e la wireless gratuita al lodge è satellitare e dunque spesso non funziona. Abbiamo mangiato al ristorante del lodge attiguo al nostro campeggio: è un po’ caro.

Una precisazione: sia Teton che Yellowstone sono provvisti di pompe di benzina quindi non preoccupatevi da questo punto di vista!

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Moran-Yellowstone

18.09.2016

Decidiamo per oggi di dedicarci alla zona geotermale, che è anche quella più famosa di Yellowstone, e vediamo eruttare l’Old Faithful alle 10:12 circa. Al Visitor center, davanti al geyser, c’è un cartello che indica l’orario di eruzione del geyser con uno scarto di 10 minuti. Visitiamo il Midway Geyser Basin e il Lower, poi andiamo verso l’Artist Paint Pot e il Norris Geyser Basin; sulla strada verso il nostro lodge, che si trova nella zona del Canyon, vediamo il nostro primo bisonte.

N.B. Di agosto Yellowstone è veramente affollato, quindi secondo la nostra opinione merita di dormire all’interno del parco (benché i costi siano proibitivi) in modo da poter godere di un po’ di calma anche per vedere gli animali la mattina e la sera. Dormiamo in una dependance di uno degli hotel di Yellowstone, il Canyon Lodge (Cascade Lodge), in una bella stanza spaziosa (il prezzo è spazioso quanto la stanza…omettiamolo, vai!). Andiamo a cena al ristorante del Lodge: molto lento il servizio.

Consigli su dove dormire a Yellowstone

Yellowstone-Lander (WYO)

19.08.2016

Grand Canyon of YellowstoneAltra tappa da incorniciare: molte le miglia macinate e i paesaggi incredibili attraversati. Oggi la giornata a Yellowstone è dedicata alla visita del Gran Canyon di Yellowstone e all’avvistamento di qualche animale. Percorriamo con la macchina sia il South Rim che il North Rim e ci fermiamo ai relativi punti panoramici: noi siamo riusciti ad arrivarci prima che pullman di turisti vocianti arrivasse, ma il posto è incantevole! Poi andiamo verso la Hayden Valley, dove è possibile avvistare molti animali, prima di tutto centinaia di bisonti al pascolo e poi, se avete fortuna di agganciare un ranger appostato su qualche collina con un cannocchiale, potrete vedere anche un lupo, come è successo a noi!

Dentro il parco il cellulare non prende, lo fa solo vicino alle zone dei lodge: la rete dati non funziona e internet è ovviamente a pagamento. Dopo pranzo usciamo da Yellowstone in direzione Cody. C’è da dire che il meteo a Yellowstone/Teton e nel Wyoming in generale è molto variabile: il giorno prima può essere una giornata molto calda e il giorno dopo può essere necessario un piumino. Passiamo da Cody, la patria di Buffalo Bill, dove si trova un museo a lui dedicato, e poi da Thermopolis, la zona termale del Wyoming: c’è da dire che nel tratto di strada da una città all’altra del Wyoming non ci sono problemi di sovraffollamento e i panorami sono incredibili! Arriviamo a Lander e dormiamo all’Holiday Inn.

N.B. Lungo la strada vediamo spesso il cartello del trail del massacro del Sand Creek in Wyoming in zona Shoshone… ad avere più tempo quante cose da vedere e fare!

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Lander-Sinks Canyon State Park-Laramie

20.08.2016

Oggi dedichiamo la giornata all’arrampicata nel Sinks Canyon State Park, valletta graziosa con fiume vicino alla Shoshone National Forest. Dormiamo al Days Inn di Laramie e mangiamo al miglior ristorante della cittadina universitaria, a detta del gestore del motel: Altitude.

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Laramie-Denver

21.08.2016

L’ultima tappa del nostro tour Denver Yellowstone in Colorado, Utah e Wyoming ci riporta, dopo un bel pezzo di strada in macchina, a Denver, dove prenderemo l’areo di ritorno per Firenze. Degna di nota la cittadina di Fort Collins, da cui passiamo per raggiungere l’aeroporto: città curatissima e verde, molto vicina all’idea di città europea, idea che si conferma specialmente dopo essere passati dal Wyoming!


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

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