virginia on the road

Da Washington a Williamsburg: on the road nel cuore della Virginia

Dicembre 4, 2023 /

C’è chi pensa di capire l’America dai grattacieli, dalla Casa Bianca o da Hollywood

Sicuramente la visione americana si è sempre fatta sentire all’interno della storia attraverso i grandi simboli di speranza e di risposta all’American Dream. È tutto giusto, se non fosse che la vera America si trova altrove, nascosta dietro i sorrisi dei suburbs del Virginia, dove va di moda fare il prete o il pilota, dove la fede non è un’opinione e si rappresenta sotto forma di gonne lunghe e monotone.

Il Virginia è il cuore del popolo americano, il cuore vero, legato ancora ad una politica che vuole mostrarsi sempre ed in ogni circostanza forte, anche attraverso un uso spesso discutibile delle armi. Ho avuto la fortuna di aver avuto qualche amico disposto ad accompagnarmi in una full immersion di qualche giorno in questo Stato.

Quella che riporto è la punta di un iceberg, di uno Stato immenso, pieno di stradine e stradone, quartieri storici che si mescolano a zone rifatte da zero e convenzionali.

alexandria
Alexandria

Noi siamo partiti da Washington D.C. in macchina, attraversando il confine con la Virginia, e in meno di mezz’ora siamo arrivati ad Arlington, prima tappa del nostro viaggio.

Negli Stati Uniti la macchina è un must, nel senso che è talmente conveniente che consiglio a tutti di noleggiarne una (semplicissimo anche per i turisti). L’unico punto a sfavore delle auto a noleggio è il blocco obbligatorio di una cauzione sulla tua carta, che verrà poi rilasciata pochi giorni dopo la riconsegna. Date un’occhiata alle nostre dritte per noleggiare un’auto in USA

Io mi trovo benissimo con Rentalcars, un’app che funge da hub per tutte le compagnie che noleggiano auto e con cui è possibile trovare le offerte migliori. Il consiglio per semplificare il tutto e abbattere i costi è comunque quello di organizzare ritiro e riconsegna nella stessa città.

Arlington + Alexandria

Arlington è una città situata lungo il Potomac River, il lunghissimo fiume che attraversa gli stati della East Coast, noto anche come “fiume della nazione”. Ad Arlington si trova il famoso Arlington National Cemetery, costruito durante la guerra civile americana nel XIX secolo. Questo cimitero è un simbolo per l’intero paese, con le tombe di oltre 300.000 soldati: veterani di guerre civili e dell’attentato del 2001 al Pentagono, insieme a personaggi importanti della storia americana come il presidente J.F. Kennedy, assassinato a Dallas nel 1963.

Il Pentagono, situato ad Arlington – vista la vicinanza a Washington D.C. –  è diventato negli anni quaranta il centro della difesa del paese.

Cimitero di ArlingtonIl National Cemetery è un luogo da vedere a tutti i costi. Dopo qualche ora passata a visitare questi luoghi chiave della città, ci siamo fermati in una classica tea-room e siamo partiti per Alexandria, un piccolo sobborgo a un quarto d’ora di macchina da Arlington, situato lungo il fiume Potomac. La vecchia cittadina è caratterizzata dai banchetti di antiquariato e dalle sue “townhouses”, villette ciascuna di un colore diverso ma con la solita base in mattoncini.

È sicuramente una città alla moda, puntualmente invasa dai lavoratori di Washington durante i week-end. Ci siamo poi fermati a prendere un hot dog ad una bancarella lungo il fiume. Avremmo potuto sederci e mangiare un piatto tipico di cozze o zuppa di pesce ma abbiamo optato per un’opzione priceless, passeggiando fino al faro con in mano un hot-dog e una coca-cola, in tipico stile domenicale americano. In questo modo, abbiamo avuto più tempo per visitare la città e assaporare la calda brezza al Jones Point Lighthouse, il piccolo porto di Alexandria.

Fredericksburg

FredericksburgLa tappa successiva è stata Fredericksburg, un’altra città coloniale. Avevamo dedicato questi giorni al verde, visto che Fredericksburg è nota per i suoi tanti parchi.

Siamo arrivati in serata e a quel punto ci siamo recati direttamente al nostro Bed & Breakfast, Kenmore Inn, a due passi dal fiume e vicino a dove avremmo passato il giorno seguente. L’Inn era molto semplice e tradizionale, stile ottocentesco e coerente con la famiglia del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington, essendo la città dove viveva sua madre Mary.

Dopo la colazione al B&B, dove uova strapazzate e bacon erano solo il contorno, ci siamo incamminati verso la Mary Washington House, la casa della madre del primo Presidente. Si tratta di una tipica casa del XVIII secolo, in legno lucido e tende opache. Così come la casa, molte attrazioni principali di Fredericksburg sono dedicate a Mary Washington, tra cui la University of Mary Washington.

La casa museo è aperta tutti i giorni dalle 11 alle 16, tranne la domenica che apre alle 12. Il costo d’ingresso è molto abbordabile, intorno ai 7 dollari.

Mary-Washington-HouseL’intera casa è un esempio dell’architettura dell’epoca ed è circondata dal verde tipico di Fredericksburg. Infatti, i lavori femminili di quell’epoca, lo stile di vita e le abitudini sono tutte raccontate da quelle mura. Dopo la nostra visita, siamo andati a pranzo da Sammy T’s, un diner carinissimo a pochi minuti a piedi dalla casa di Mary Washington. Io ho preso uno dei miei piatti preferiti: un grilled cheese sandwhich, un banalissimo ma eccezionale toast unto nel burro e ricoperto di formaggio. Abbiamo passato il resto della giornata ad Alum Spring Park, uno dei tanti parchi della Virginia che ci era stato consigliato da un amico di Washington.

Alum Spring è un parco enorme, dove si riesce a godere al meglio della natura e della fauna (con i suoi moltissimi tipi di uccelli), tipici di Fredericksburg. Non tutti sanno che la Virginia è popolata da tantissimi tipi di volatili, di cui 90 sono tradizionalmente considerati rari. Consiglio di fare come noi e sdraiarvi sul prato a giocare a carte e chiacchierare. Ovviamente tutto dipende da quando andate. Noi siamo andati nel periodo estivo, ma fosse stato inverno – beh – vi direi di non fermarvi a lungo nel parco.  

Charlottesville

Jefferson-HouseIl giorno dopo siamo ripartiti per andare a Charlottesville, che si trova ad un’altra ora e mezza di macchina. Chi ci è stato, sa che le strade americane facilitano questi tipi di spostamenti (che sono tipici per un americano ma un po’ meno per un europeo), in quanto sono spaziose e piene di tappe intermedie. Entrati nella contea di Albemarle, di cui fa parte Charlottesville, siamo andati subito a Monticello, la famosa residenza di Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, a cui è stato dedicato a Washington il Jefferson Memorial.

Si potrebbe accusare l’America di non avere tanta storia: certo, paragonandola ad uno Stato come l’Italia è più che vero, ma bisogna riconoscere che ogni piccolo sobborgo americano è molto legato al proprio passato e cerca di valorizzarne qualsiasi pezzo. Questa bellissima casa del presidente, che vi consiglio caldamente di andare a visitare, è anche stata nominata patrimonio UNESCO. L’unico punto debole di questo sito storico è il prezzo: noi abbiamo speso intorno ai 30 dollari a testa, però ne è valsa la pena e il tour-guide è stato utilissimo.

L’interno della villa è adibito a museo con diverse tappe video, cosa utile per chi ha diversi cali di attenzione come me. Dopo queste due ore di storia e cultura, siamo tornati nel cuore di Charlottesville per mangiare. Non avendo idea di dove andare, ci siamo affidati a Tripadvisor e siamo finiti in un posto tipico: Mal’s Cafe. Io ho mangiato un bel piatto di “mac and cheese”, una versione formaggiosa e americana della pasta italiana. I diner e i café americani sono sempre i miei posti preferiti perché danno la possibilità di vivere appieno la cultura del paese, a partire dal latte a tavola e dal caffè illimitato. 

Williamsburg

Colonial-WilliamsburghDopo qualche ora di passeggio e riposo nella vecchia Charlottesville, siamo partiti per Williamsburg, passando da uno di quei suburb tipici del Virginia, dove la bandiera nel “front porch” è d’obbligo e dove i quartieri sono sempre puliti e ordinati.

Abbiamo trascorso due giorni a Williamsburg, ospitati da amici.

La loro casa sembrava una di quelle che vedi nei film, con tre piani e un numero irragionevole di stanze, ciascuna di un colore e mood diverso. Abbiamo cenato e passato una bellissima serata in casa, pronti per l’avventura del giorno dopo, momento sicuramente tutto fuorché culturale. La mattina dopo, infatti, siamo andati a Busch Gardens, un parco giochi enorme e famoso in tutta la costa occidentale. Abbiamo passato quasi l’intera giornata li ed è stato molto divertente.

I parchi americani sono talmente grandi da poter essere considerati piccole città e quindi dotati di tutto il necessario: dai ristoranti ai negozi e con una divisione di zone dedicate a diversi paesi. La zona dell’Italia era ovviamente piena di stereotipi: banchi di pasta e pizza, enoteche e assaggini di formaggi. Siamo stati poi nella zona cinese, in quella australiana e francese.

Diciamo che le tante ore passate lì non si sono neanche fatte sentire e le montagne russe erano da brividi! Come se non bastasse, prima di tornare dai nostri amici, siamo andati a mangiare in un posto che non potevamo sicuramente perderci, chiamato Old City Barbecue, molto vicino al parco giochi. Dopo bistecche, birra e tante patatine fritte, siamo tornati a casa.

Nel nostro ultimo giorno di viaggio, abbiamo fatto un discreto giro della Colonial Williamsburg, il distretto storico della città. Entrare in questa fetta di paese dà l’impressione di tornare indietro di qualche secolo: tutto è stato ricostruito con l’architettura tipica del 1700. Ci sono visite guidate a pagamento nei vari musei e nei siti storici di Williamsburg. Tra questi spiccano il Governor’s Palace, la residenza dei governatori della colonia, – in cui abitarono Patrick Henry e Thomas Jefferson – ed il famoso Capitol Building, il primo campidoglio americano in cui si riunivano i membri della vita politica della Virginia.

Vuoi approfondire di più la zona?
Scopri il Virginia Historic Triangle e la strada panoramica Virginia Route 5

Noi ci siamo accontentati di un tour molto più superficiale della città e abbiamo deciso di passeggiare, passando dal College of William and Mary, una delle prime università negli Stati Uniti e ancora oggi molto nota. Ci siamo fermati a fare brunch in un posto in tipico stile suburb Virginia: Colonial Pancake House: cidro, pancakes, waffles e tanto caffè sono un must.

Back Home

washington cosa vedere in tre giorni

Era giunta l’ora di partire. Questa volta la destinazione non sarebbe stata un altro pezzo del Virginia, ma saremmo dovuti ritornare a Washington D.C. Qualche giorno dopo ho preso l’aereo per tornare in Italia, gli ultimi giorni nella capitale.

Siamo stati pochi giorni in Virginia, e di sicuro sarebbe necessario almeno qualche mese per capirla fino in fondo e godere del vero spirito americano di cui è fortemente impregnata. Poco male, è stata sicuramente una esperienza gratificante e siamo tutti tornati a casa pieni delle tante cose viste e contenti di aver vissuto un pezzo di storia americana.


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

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Marta Bardazzi

Sono cresciuta negli Stati Uniti, vivendo a New York e a Washington D.C, dove torno spesso in vacanza. Ho anche trascorso un anno in Francia durante gli studi universitari. La poesia e la scrittura sono due delle mie passioni primarie.

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5 commenti su “Da Washington a Williamsburg: on the road nel cuore della Virginia”

  1. Buongiorno sono Dario, sto programmando il mio viaggio negli States dal 27 Novembre al 15 Dicembre 2019.

    Volo Alitalia A/R Partenza 27 novembre e Ritorno 15 Dicembre 2019

    Andata Roma-Miami e Ritorno New York-Roma X 2 persone Euro 840 (Comprensivo di bagaglio in stiva e Assicurazione).

    Arrivo a Miami nel pomeriggio del 27/11 e noleggio auto “Alamo” per 2 gg al costo di 121 dollari (da pagare il loco) per una Mustang Cabrio (potevo risparmiare con una compatta a 70 euro ma viaggiare con la Mustang per Miami vale ampiamente i 35 euro in più).

    Affittata casa su Airbnb a circa 5 Km dal centro al costo di 80 euro complessivi per 2 notti (pagato il 50%).

    Nei 2 gg a Miami è in previsione il seguente itinerario: il 28/11 giornata completa dedicata alle Keys fino a Key West ed Everglades, negli altri ritagli Fort Lauderdale (sera del 27) e Key Biscayne (mattina del 29).

    Il 29/11 alle 17,00 imbarco sulla Royal Caribbean per una crociera di 10 giorni ai Caraibi (Euro 1.100 X 2 compresa assicurazione).

    Sbarco a Miami alle ore 07,00 dell’8 Dicembre.

    Noleggio auto “Compatta” con “AVIS” da Miami downtown a New York JFK dall’8 al 15 dicembre al costo di 250 euro con copertura assicurativa completa da pagare in loco (ho avuto uno scambio di email con l’Avis che mi ha confermato che la tariffa è comprensiva della tassa “One Way”).

    Abbiamo deciso per una vacanza molto “On The Road”

    8 Dicembre: Miami-Orlando (260 miglia – circa 5 ore)

    Nel tragitto visita alla riserva indiana Seminole di “Big Cypress” e l’AH-TAH-THI-Ki Museum. Arrivo in serata ad Orlando e pernottamento all'”Econo Lodge Kissimmee” al costo di euro 40,40 complessivi per una notte + colazione (già pagata).

    9 Dicembre: Orlando-St. Augustine (120 miglia – circa 2 ore)

    Giornata al Parco “Magic Kingdom” dalle 09,00 alle 17,00 circa. Partenza per St. Augustine con breve sosta al “Vineland Premium Outlets” di Orlando. Arrivo in serata a St. Augustine e pernottamento (ancora da prenotare). Visita a St. Augustine di sera.

    10 Dicembre: St. Augustine-Savannah (180 miglia – circa 3 ore)

    Mattina termine visita St. Augustine e partenza per Savannah. Arrivo a Savannah nel pomeriggio e visita della parte storica della città. Pernottamento a Savannah (ancora da prenotare).

    11 Dicembre: Savannah – Charleston (110 miglia – circa 2 ore)
    Mattina ultime cose da vedere a Savannah e partenza per Charleston dove vorremmo arrivare prima di pranzo. Puntatina all’Historic Charleston City Market ed In serata visita della città e del “Holiday Festival of Light”.
    Pernottamento a Charleston (ancora da prenotare).

    N.B.: Fino a questo punto nel mio itinerario non ci sono dubbi di alcun tipo, da qui in poi ho il timore di non farcela coi tempi.

    12 Dicembre: Charleston – Jamestown (450 miglia – circa 7 ore – Tappa dura)
    Devo ancora vedere se nel tragitto ci sono luoghi interessanti cui fare una breve visita. Vorremmo cercare di arrivare a fine serata ed aver visitato Jamestown, la prima tappa dell’Historic Triangle della Virginia. Pernottamento a Jamestown.

    13 Dicembre: Jamestown – Williamsburg – Yorktown – Washington (160 miglia – circa 2 ore e mezza)
    Visita di Williamsburg e Yorktown e poi partenza per Washington. Visita serale di Washington. Pernottamento a Washington (ancora da prenotare).

    14 Dicembre: Washington – Philadelphia (140 miglia – circa 2 ore e mezza)
    Mattina: Washington e poi partenza per Philadelphia. Pernottamento a Philadelphia (ancora da prenotare)

    15 Dicembre: Philadelphia – New Hope – New York JFK Airport (125 miglia – circa 2 ore e mezza)
    Mattina: Philadelphia e poi partenza per l’Aeroporto di New York con tappa a New Hope (mi hanno detto che merita la visita). Partenza per Roma prevista per le 21,50 della sera del 15 dicembre.

    Non ho ancora avuto tempo per organizzare cosa merita di essere visto a Washington e Philadelphia.

    N.B.: In alternativa stavo pensando di visitare solo Williamsburg e saltare Washington. Quindi, da Charleston arrivare a Charlotte dove mi piacerebbe da matti visitare la Nascar Hall Of Fame, pernottare e ripartire per Williamsburg e il giorno dopo andare direttamente a Philadelphia passando per Lancaster a visitare la comunità Amish.

    Accetto volentieri tuoi consigli soprattutto per Philadelphia (che ancora devo programmare) ma anche se hai qualche dubbio sul mio itinerario.

    Aspetto i tuoi consigli e GRAZIE.

    Rispondi
    • Ciao, ti do qualche spunto sparso.

      1) francamente il tuo programma a Miami mi sembra un po’ sproporzionato. Non so se tu sia abituato a lunghi viaggi aerei (da Roma occorrono più di 11 ore) e a gestire il fuso, ma non sono così sicuro che riuscirai a sobbarcarti un viaggio A/R a Fort Lauderdale da Miami con tanto di visita approfondita della città. Almeno io farei una grande fatica.
      2) allo stesso tempo è francamente un suicidio cercare di arrivare a Key West in giornata e tornare a Miami con anche Everglades. Occorre almeno un pernottamento intermedio perché non sia una faticosissima corsa contro il tempo. Mi chiedo perché, avendo due giorni a Miami, non li dedichi per scoprire la città, rinviando la visita dei dintorni a un altro viaggio o rivoluzionando le tappe per rimanere qualche giorno in più in Florida prima di ripartire.
      3) tra Miami e Orlando valutate anche di visitare la Bok Tower!
      4) obbiettivamente la tappa del 12 dicembre è dura, a dir poco. Generalmente non consigliamo di superare le 5-6 ore di guida al giorno. Qualsiasi miglioria tu faccia nell’itinerario tra la Carolina del Nord e Virginia non potrebbe che migliorare questa parte del viaggio.
      5) per quanto riguarda Philadelphia ti rinvio a questo articolo.

    • Grazie per il consiglio che sicuramente seguirò in merito a Miami, pensavo di eliminare le Everglades e scegliere tra le Keys e Key West oppure Fort Lauderdale e qui mi serve il tuo consiglio su quale delle due scegliere.
      Per il 12 dicembre avevo già pensato che fosse dura e quindi cosa ne pensi della seconda opzione che ti avevo indicato nel precedente post? Ovvero da Charleston a Charlotte con pernottamento e poi ripartire il giorno dopo per Williamsburg, così da ridurre abbastanza il trasferimento in Virginia.
      Un ultimo consiglio, vale la pena visitare New Hope nel viaggio verso New York? Ho letto che è una delle cittadine più belle degli USA ma volevo una conferma da te visto che si legge di tutto.
      Grazie di cuore per i tuoi consigli.

    • Tra Fort Lauderdale e Key West io non ho dubbi: la seconda. A patto però che, se parti da Miami, tu investa una notte dormendo laggiù o in una delle Keys, sennò è solo un massacro. Fort Lauderdale è più vicina e si può visitare anche in giornata da Miami. L’opzione di fare il viaggio da Charleston a Williamsburg con una notte intermedia a Charlotte è certamente migliore. Francamente non conosco New Hope quindi non saprei dirti se valga la pena. Sicuramente in quella zona può essere interessante entrare in contatto con la cultura amish della contea di Lancaster.

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