da miami a san francisco

Coast to Coast in 21 giorni: da Miami a San Francisco

Aprile 6, 2023 /

E si riparte per gli Stati Uniti con tre obiettivi… L’anno scorso ci è rimasto l’amaro in bocca quando capitandoci per caso – a zonzo per la UT12 – abbiamo “assaggiato” i magici slot canyon della Hole in the Rock Road a Escalante senza aver visto i più belli. Poi avendo passato vacanze o a Ovest o a Est ci piaceva l’idea di vedere qualcosa degli stati centrali e da qui è venuta l’idea di provare il Coast to Coast. E, infine, riprovare la lotteria sul posto per The Wave dopo aver perso la lotteria online ad aprile.

La preparazione del viaggio, previsto per luglio-agosto, inizia a fine novembre 2018 con la scelta dell’aereo e dell’auto da noleggiare. Dopo molte ricerche su molti portali troviamo un noleggio auto a Miami con riconsegna a San Francisco che ci permette di pagare un costo aggiuntivo di “sola andata” di soli 50 dollari mentre da New York non trovavamo nulla per meno di 500 dollari di costo aggiuntivo. E poi acquistiamo un economicissimo Torino – Roma – Miami, San Francisco – Salt Lake – Parigi – Torino per soli 520 euro a testa.

Itinerario di viaggio

orso a yellowstone
Un orso a Yellowstone
  • 24 luglio: Miami Coral Gables
  • 25 luglio Miami Coral Gables – 3h25’ Orlando
  • 26 luglio: Universal Studios Orlando
  • 27 luglio: 5h20’ – Providence Canyon – 50’ – Columbus
  • 28 luglio: 3h20’ – Chattanooga – 1h35’ – Burgess Falls – 1h20’ – Nashville
  • 29 luglio: 4h30’ – Saint Louis
  • 30 luglio: Saint Louis – 3h45’ – Kansas City
  • 31 luglio: Kansas City – 3h – Gretna Outlet – 30’ – Lincoln
  • 1 agosto: Lincoln – 6h – Carhenge – 1h – Chadron
  • 2 agosto: 2h30’ – Badlands NP – 1h30’ – Custer State Park e Deadwood – 1h40’ – Gillette
  • 3 agosto: 1h – Devils Tower – 4h30’ Devil’s Canyon Overlook – 1h30’ – Belfry
  • 4 agosto: 1h30’ – Yellowstone NP via Beartooth Pass
  • 5 agosto: Yellowstone NP – 1h30’ – Mesa Falls – 5h30’ – Wendover
  • 6 agosto: Bonneville Salt Flats – 5h10’ – Cedar Breaks National Monument – 45’ – Glendale
  • 7 agosto: 20’ – Kanab – 1h40’ – Escalante – 50’ – Kodachrome Basin SP – 35’ – Bryce NP – 1h – Glendale
  • 8 agosto: 20’ – Kanab – Little Hollywood Museum – 20’ UT-9 e Zion NP – 20’ – Mount Carmel Jct
  • 9 agosto: The Wave – 2h45’ – Snow Canyon – 15’ – Saint George
  • 10 agosto: 1h45’ – Valley of Fire – 1h30’ – Las Vegas
  • 11 agosto: 4h – Alabama Hills – Lone Pine
  • 12 agosto: Alabama Hills – 1h30’ – Ancient Bristlecone Pine Forest – 2h50’ Bodie – 2h45’ – Sonora
  • 13 agosto: 2h25’ – San Francisco
  • 14 agosto: San Francisco – San Francisco International Airport

A Est: Da Miami a Nashville

providence canyon
Providence Canyon

Finalmente arriva il 24 luglio e si parte! E Miami ci accoglie con un caldo umido alternato ad un fortissimo acquazzone tropicale. Siamo già stati anni fa a Miami Beach e non ci ha lasciato un grande ricordo e quindi decidiamo di passare la mattinata successiva al nostro arrivo al municipio residenziale di Coral Gables. Girovaghiamo tra ricche villette con folta vegetazione e inquietante numero di barbecue nei giardini. Ma la cosa più bella è sicuramente la schiera di baniani ai due lati di Coral Way che creano un tunnel alberato così folto in certi punti da oscurare il cielo.

nashville
Nashville

Dopo un pomeriggio di trasferimento ed il giorno successivo trascorso agli Universal Studios di Orlando, la tappa successiva è al Providence Canyon vicino a Columbus, Georgia. Si tratta di un canyon creatosi a causa di pratiche agricole sconsiderate che hanno generato forti smottamenti nel terreno. Il risultato è sensazionale dal punto di vista turistico in quanto il panorama, in piccolo e con colori diversi (bianco e arancione in prevalenza), ricorda quello del Grand Canyon in Arizona ed è visitabile sia dall’alto che dal basso.

Providence sarà la perla ad est del nostro viaggio. Il giorno dopo è la giornata delle cascate ma non riusciamo a vedere le Ruby Falls in quanto abbiamo perso di pochi minuti la visita guidata e quella successiva è dopo tre ore. Proseguiamo diritto verso Burgess Falls, una cascata impetuosa con un paio di trail interessanti intorno alle cascate. Alla sera ci aspetta Nashville, the Music City che rispetta in pieno le attese. Qui il bello è passeggiare tra i locali della via principale che, uno accanto all’altro, servono cibo e drink rigorosamente dotati di rock live band e poi, ovviamente, poter scegliere in base alla musica dove cenare.

Gli Stati centrali: Missouri e Nebraska

carhenge
Carhenge in Nebraska

Il pomeriggio di lunedì 29 e la mattina del 30 li passiamo a Saint Louis, quella che fu la porta della conquista del West. La perla della città è sicuramente il Gateway Arch, un arco bianco che a seconda del momento della giornata si presenta diverso, di giorno quasi mimetizzandosi nel cielo azzurro e di notte brillando nel cielo stellato.

Sull’arco si può anche salire con un trenino a vagoni che viaggia al suo interno e che permette di godere di uno splendido panorama sulla città ed in particolare sul vicino stadio dei Cardinals e sulla sottostante cattedrale. Altro giro consigliato è al birrificio della Budweiser che ti permette di visitare lo stabilimento con visita delle stalle storiche e con generosi assaggi a molti tipi di birra prodotti dal colosso americano. Meno interessante il giro a Forest Park.

La serata del 30 e la mattina del 31 le trascorriamo nella anonima Kansas City in Missouri, la città delle fontane che sinceramente è decisamente anonima: unica eccezione è stata la cena ma questo ce lo si poteva attendere in quanto KC è descritta come la città del barbecue per antonomasia negli USA. Il ristorante ci ha servito ottimi tagli di carne ad un prezzo decisamente contenuto.

Il giro continua il giorno dopo con la visita di Lincoln in Nebraska, probabilmente il punto più basso della vacanza con unico punto di merito la presenza di una mostra temporanea che esponeva in vari punti della città coppie di mani dipinte con temi e soggetti diversi. Giovedì 1 attraversiamo il Nebraska da Est a Ovest con unica tappa a Carhenge, la Stonehenge fatta con carcasse di auto dipinte… molto kitsch ma alla fine una tappa di un’oretta la merita.

L’ingresso nel mitico West e Yellowstone National Park

yellowstone grand prismatic spring
Grand Prismatic Spring a Yellowstone

Come prima tappa l’indomani torniamo al Badlands National Park in South Dakota, già visto nel 2011, dalle pareti rocciose che sembrano dipinte da un pittore raccolte tra il verde intenso dell’erba e l’azzurro intenso del cielo. Arrivando da sud fatichiamo ad arrivare all’ingresso del parco ad Est ma da lì in poi il giro in auto che porta alle varie conformazioni rocciose è stupendo e totalmente appagante.

Il pomeriggio è dedicato ad una toccata e fuga al Custer State Park, la patria dei bisonti per fare un giro in auto praticamente a contatto con questi splendidi animali e per percorrere la Iron Mountain Road, un vero tesoro architettonico con i suoi ponti a spirale che permettono di salire e scendere rapidamente tra i dislivelli che affronta con viste sul Monte Rushmore.

Sabato 3 è il giorno del Diavolo… La mattina visita a Devils Tower in Wyoming, un mega monolite di origine vulcanica pieno di pittoresche striature. Abbiamo osservato il suo aspetto maestoso e anche un po’ inquietante da vicino da tutte le angolazioni grazie al Tower Trail e poi, più da lontano, con il Sunny Trail dove però l’attrazione principale è stata l’osservazione di decine di cani della prateria disseminati nel centro del prato in cui passa il trail.

Prima del tramonto, poi, visitiamo in Montana appena superato il confine, Devil’s Canyon Overlook un canyon molto simile a Horseshoe Bend ma soprattutto al Dead Horse Canyon in Utah. Passiamo la notte in uno sperduto ranch che ci sentiamo di consigliare, “Beartooth Basin Bunkhouse” a Belfry per l’atmosfera fantastica e autentica, soprattutto se il giorno dopo l’intenzione è quella di entrare a Yellowstone dalla North East Entrance… Che poi è esattamente il nostro programma con obiettivo di visitare subito la Lamar Valley, che nelle due precedenti esperienze al parco non abbiamo visto, e magari riuscire a vedere un orso dal vivo.

Così il mattino seguente si parte presto ma le emozioni iniziano prima di quanto ci aspettassimo con la scalata ad alta quota sulla Beartooth Highway che ci porta all’accesso del parco. Nella Lamar Valley purtroppo non vediamo orsi ma solo cervi e poi lo spettacolo dei bisonti che ci tagliano la strada interrompendo il traffico per andare al fiume. Poi ripassino di zone già viste, Mammoth Hot Springs (sorgenti termali e fumarole), Norris (sorgenti, fumarole e geyser), Upper e Lower Falls (cascate) e poi Hayden Valley (zona dei bisonti e sorgenti): tutte diverse e fantastiche ognuna a suo modo per il parco a mio parere di gran lunga più bello degli States.

Poi, tutto d’un colpo andando verso il lago troviamo tante auto ferme sulla strada: dall’altra parte del fiume c’era un grosso grizzly nero che camminava lungo la riva, un’emozione fantastica… Dopo una notte ai bordi del parco la mattina seguente è dedicata alla parte sud ovest del parco con il giro classico alla zona delle sorgenti intorno all’Old Faithful Geyser e soprattutto alla contemplazione dall’alto e dal basso del più bel tesoro del parco, la Grand Prismatic Spring al Midway Geyser Basin con il suo colore azzurro circondato da un bordo dorato.

Finalmente nel nostro Stato preferito… lo Utah

the wave
The Wave

Nel primo pomeriggio visitiamo le Mesa Falls, anche qui divise tra Upper e Lower ed avvolte dalla splendida cornice di una foresta di pini sulle montagne circostanti. Poi lunga traversata dell’Idaho per arrivare in serata a Wendover in Utah per visitare l’indomani mattina Bonneville Salt Flats ed il circuito automobilistico che si trova su una distesa salina sconfinata e di cui non si vede la fine.

Proviamo a portare la nostra Kia Soul sul percorso ma temiamo di forare su qualche cristallo troppo appuntito e quindi ci limitiamo a qualche centinaia di metri e poi ad una suggestiva passeggiata sul sale. La successiva tappa prima del tramonto è al Cedar Breaks National Monument, un parco disseminato di pinnacoli rocciosi di colore rosso simile al Bryce NP. Se però avete già visto quest’ultimo il Cedar Breaks potrebbe essere un po’ deludente.

In serata arriviamo a Glendale che si trova esattamente al centro tra Zion, Bryce, Escalante e Kanab dove siamo intenzionati a provare la lotteria per The Wave nelle mattine successive. A Glendale non potete perdervi The Wandering Inn che offre a 100$ un appartamento di un centinaio di metri quadri con camera, soggiorno, due bagni e giardino, nonché un barbecue all’aperto ed una cucina professionale in comune con gli altri ospiti.

La mattina di mercoledì andiamo a Kanab ove perdiamo la lotteria come da pronostico e decidiamo di consolarci con un giro ad Escalante per visitare gli slot canyon di Spooky e Peekaboo. Prendiamo quindi la UT89 e poi la UT12 per poi deviare sulla sterrata Hole in the Rock Road ma dopo pochi minuti, tutto d’un colpo e contro previsioni, il cielo si riempie di nuvole nere e quindi decidiamo di rinunciare e tornare indietro perché temiamo che la strada possa diventare non percorribile.

coast to coast 21 giorniLa pioggia arriva ma si esaurisce prima del nostro ingresso al Kodachrome Basin State Park dove percorriamo l’Angel’s Palace Trail per vedere i pinnacoli più belli del parco da vicino e il Sentinel Trail per vedere lo Shakespeare Arch che però, purtroppo, è recentemente crollato. Il giro è comunque soddisfacente. In serata, avendo la tessera parchi e non dovendo allungare torniamo al Bryce già visitato nel 2011 e scendiamo nell’anfiteatro da Wall Street risalendo poi a Sunset Point.

É giovedì mattina e alle 8.45 compiliamo il form della lotteria a Kanab e questa volta, dopo che sono già estratti 9 posti su 10, esce dall’urna la pallina con il nostro numero… il ranger ci spiega che se il gruppo è da 2 è concessa una deroga per 11 visitatori invece di 10 e questo ci riempie il cuore di gioia… il giorno dopo saremo a The Wave!!! Dopo un iniziale stordimento da incredulità decidiamo di prendercela con calma e vedere a Kanab i set cinematografici western di Little Hollywood e poi finire la giornata andando avanti e indietro sulla pittoresca UT9 non privandoci di un trail mai fatto a Zion NP, il Watchman Trail dal quale si riesce a scorgere la vicina città di Springdale.

E poi ci siamo, sveglia alle 5 per essere al parcheggio del Wirepass Trailhead dopo mezz’oretta di sterrato sulla House Rock Valley Road. Si sta per avverare il sogno degli ultimi anni, armati solo del leaflet in italiano consegnatoci dai rangers il giorno prima e raffigurante le 5 foto con i punti d’orientamento per arrivare a THE WAVE! Eh sì, perché è tutto a minimo impatto e non c’è un trail segnato e bisogna orientarsi nel deserto con le foto per un tragitto nel deserto di circa 90-120 minuti. Con l’aggravante che i rangers ci hanno tenuto a darci istruzioni nel caso avessimo incontrato serpenti, leoni di montagna piuttosto che coyote…

Al parcheggio c’è già qualche auto e qualche fortunato che sta finendo di preparare lo zaino per partire e sono le 7.30 circa. Ce la caviamo abbastanza bene con un unico punto di smarrimento circa a tre quarti del cammino e l’unico animale in cui ci imbattiamo è un grosso coniglio bianco. Superata l’ultima ripida duna entriamo in questo meraviglioso teatro della natura senza uguali, perfettamente levigato dagli agenti atmosferici con curve morbide e sinuose e colori che vanno dal giallo chiaro fino al rosso fuoco toccando tutte ma proprio tutte le tinte intermedie.

Le foto scattate parlano da sole, mai visto nulla del genere. E aggirandosi per questo salotto magico capiamo le limitazioni agli accessi: la roccia arenaria d cui è formata è molto fragile e tende a sbriciolarsi e trasformarsi in sabbia. Dopo un paio d’ore ed una visita della zona circostante anch’essa bella anche se meno definita decidiamo di tornare indietro anche perché sta per scatenarsi un temporale che infatti ci coglie e ci lava totalmente sulla strada del ritorno.

Dallo Utah fino alla costa della California

valley of fire
Valley of Fire

Prima del tramonto e dopo un lungo tratto di highway abbiamo il tempo di fare un giro per lo Snow Canyon nei pressi di St George ma dopo una giornata e con le onde ancora negli occhi non riusciamo probabilmente a cogliere appieno la bellezza del parco, compreso lo slot, il Jenny’s Canyon Trail, cortissimo e non particolarmente colorato. Abbiamo più apprezzato la mattina dopo Valley of Fire nel quale consigliamo assolutamente il White Dome Trail ed il Fire Wave dove si può ammirare qualcosa di simile a The Wave anche se in tono molto minore. Da vedere anche Elephant Rock e Beehives.

Da qui una puntatina a Las Vegas dove siamo stati già parecchie volte ma mezza giornata vale sempre la pena con mega margarita d’ordinanza a zonzo tra negozi e interno degli hotel sulla Strip.

Gli ultimi giorni li passiamo in California entrando da Beatty e attraversando velocemente la già vista Death Valley per arrivare alle Alabama Hills. Si tratta di un massiccio collinare con sullo sfondo le vere e proprie montagne dominate dal monte Whitney sullo sfondo. Il trail più interessante porta a vedere un paio di archi di roccia bianca che decidiamo di vedere sia al tramonto che alle prime ore del giorno dopo, vista anche la vicinanza dal più vecchio hotel Lone Pine che ospitò John Wayne e James Stewart dove alloggiamo.

Ancient Bristlecone Pine Forest
Ancient Bristlecone Pine Forest

Nel pomeriggio visitiamo la sottovalutata Ancient Bristlecone Pine Forest che si trova in alta quota e che richiede un tragitto molto tormentato per raggiungerla dopo aver deviato dalla Highway. Riusciamo a vedere poco perché abbiamo calcolato male i tempi e ci dispiace perché già solo il piccolo Discovery Trail ci mostra fantastici esemplari di pini di oltre 3.000 anni.

ll Metuselah Trail sembra ancora più bello ma non abbiamo tempo e altrimenti avremmo dovuto rinunciare a vedere Bodie, una vera e propria ghost town abbandonata negli anni ’50 e da allora mantenuta viva dal Governo anche grazie agli 8 dollari di biglietto. E’ possibile girare tra case e negozi abbandonati e, prenotando la visita guidata, anche la vecchia miniera ove si estraeva l’oro. Vale sicuramente una sosta di un paio d’ore.

Dopo la notte a Sonora e il trasferimento a San Francisco ci rimangono circa 24 ore prima della ripartenza per l’Italia che passiamo tra il Golden Gate sul quale transitiamo prima in auto e poi a piedi dopo aver comodamente parcheggiato gratuitamente sull’overlook (Langdon Court) che ne permette anche una splendida visione dall’alto. Stanchi ma felici per lo splendido viaggio decidiamo di trascorrere il resto della giornata nel commercialissimo Fisherman’s Wharf premiandoci con granchio e clam chowder accompagnati da vino a volontà, in pieno relax, sull’altra costa rispetto alla quale siamo partiti 21 giorni fa!


Un Consiglio Importante:
Ricordati l’assicurazione sanitaria, non farla potrebbe rovinarti la vacanza in USA! Se non sai come orientarti nella scelta puoi leggere la nostra guida: Assicurazione USA: come scegliere la polizza migliore?

Potrebbero interessarti

itinerario west coast 10 giorni

Itinerario West Coast 10 Giorni: Diario di Viaggio on the Road

Il viaggio che sognavamo… e non ci abbiamo creduto davvero fin quando non ci siamo seduti sull’aereo. 10 giorni di tour (più 2 per viaggio andata e ritorno) tra Arizona, ...
Da Las Vegas a Los Angeles in 14 giorni

Diario di viaggio da Las Vegas a Los Angeles in 13 giorni

Pubblichiamo il diario di viaggio di Paolo Cassone che ci racconta il suo on the road da Las Vegas a Los Angeles. IndiceOrganizzazione del viaggioSuggerimenti pratici28 giugno Las Vegas29 giugno ...
Diario-Viaggio-Parchi-Ovest-USA

Diario Viaggio Parchi Ovest USA: road trip di 17 notti tra California, Nevada, Utah e Arizona

L’ on the road negli Stati Uniti è un’esperienza talmente coinvolgente che quando sei sull’aereo di ritorno stai già programmando il viaggio successivo. Dal 5 al 23 agosto scorso io ...
Hill Country Luckenbach

Viaggio on the road in Texas di 15 giorni: Itinerario fra Dallas e Houston

Ma come ti è venuto in mente di fare un viaggio in Texas? Cosa ci sarà mai da vedere? In effetti, quando ho pigiato su “prenota volo”, ero abbastanza scettica ...
Avatar photo
Roberto Lancelotti

Sono Roberto, mi occupo di prodotti finanziari e una delle mie più grandi passioni insieme al calcio ed alla musica rock sono i viaggi. Dal 1995, infatti, trascorro ogni vacanza estiva in viaggio per il mondo con mia moglie. Fino al 2009 per molti motivi non abbiamo messo piede negli Stati Uniti ma da allora sono poche le estati in cui non ci siamo tornati...

Leggi prima di lasciare un commento
I commenti inviati vengono posti in fase di moderazione, quindi non preoccuparti se il tuo commento non viene pubblicato subito. Cerchiamo di rispondere a tutti entro il giorno lavorativo successivo a quello in cui viene inviato il commento (non il sabato e la domenica), compatibilmente con il tempo a disposizione e il numero di commenti, spesso molto elevato. Prima di scrivere un commento ti consigliamo di leggere queste brevi linee guida, per capire qual è il tipo di aiuto che possiamo darti e in quale forma. Per pubblicare un commento scorri in basso.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

AMERICAN DREAM ROUTES